Barthes Il senso della moda PDF

Title Barthes Il senso della moda
Author Anonymous User
Course Tecnologia meccanica (per ing. fisica)
Institution Politecnico di Milano
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Il senso della moda
Roland Barthes...


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IL SENSO DELLA MODA Introduzione. Possiamo individuare due vestiti: l) Parlato; 2) Parlante; Barthes riflette su come la moda viene posta sulle riviste e studia molto le didascalie: esse trasformano l'abito in un oggetto desiderabile. La tesi del libro è che la moda è un meccanismo della società che inocula il desiderio della gente. Lo strumento è il linguaggio verbale e i simboli sono parte integrante dell’oggetto. Barthes svolge un’analisi a posteriori: all’inizio c’è molto entusiasmo per le sue teorie, poi si arriva alla critica e si sottolinea maggiormente l’importanza delle immagini e meno delle didascalie. Per Barthes la moda non è un sistema che cambia da capo ogni anno, ma è un sistema che cambia progressivamente, in base anche ai consumatori: l’origine della moda parte dai consumi. La sua è una socio-semiotica. L’obiettivo di Barthes è di trovare le differenze tra lingua e moda. La moda per Barthes è un sistema semiotico di secondo grado, è qualcosa che nel mondo ha già un suo significato che diventa specifico a livello sociale. Il costume nel mondo si declina in diverse maniere, ad esempio nello strip tease possiamo vedere diverse analisi: 1) La pelle viene vista come abito della donna; 2) La donna denudata diventa oggetto per il godimento altrui; 3) Gli abiti degli amanti vengono visti come dei nuclei che li avvolgono e li isolano dal resto del Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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mondo; Barthes analizza i segnali socio culturali dell'abbigliamento come scienza specifica per studiare un oggetto specifico. Vuole studiare il significato dell'abito ed il suo senso storico e sociale ed è proprio sotto questi stessi aspetti che si può studiare la lingua. Il punto di vista più importante è un punto di vista interno. La differenza tra costume e abbigliamento dipende da quale aspetto specifico stiamo considerando. La relazione tra i due è una relazione reciproca, i due elementi si influenzano. Il costume diventa abbigliamento quando deforma l’istituzione sociale. L'abbigliamento diventa costume quando usi individuali diventano significativi. L’indumento perde significato con il tempo. Per Barthes la semiologia è un modello ad hoc per studiare un fenomeno sociale come la moda. Un’analisi sociosemiotica del costume deve costituire un inventario delle forme vestimentarie attraverso le varie prove pratiche che vediamo nel corso del tempo. I piani semiotici e sociologici devono fondersi per dare un significato ai segnali nel tempo ed il modo per agire secondo Barthes è quello di analizzare micro-universi, nei quali vengono esplicitati i contenuti. La moda per Barthes è un fenomeno mitologico, un sogno, un utopia. Barthes sottolinea, nei suoi studi, il valore del tempo. 1) Lo strip tease. Lo strip tease parigino poggia sul desessualizzare la donna quando si spoglia, crea una sorta di tensione/terrore. Provoca l'idea di sesso e può essere visto come un vaccino per giungere poi ad un Bene Morale. Il fatto che si usino dei travestimenti pone la donna come oggetto travestito così che la nudità diventi un abito naturale della donna contro gli elementi esotici che la rivestono. Il nudo Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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è quasi irreale. La danza non viene considerata un fattore erotico anzi, quasi il contrario. Il suo scopo è quello di scongiurare l’immoralità, nasconde il nudo, è un esorcizzazione del sesso e una professione. 2) Storia e sociologia del vestito. Il costume ha avuto un ruolo "romantico" di secondo grado. I primi lavori scientifici sulla Moda sono del 1860, in cui si inizia a vedere il costume come elemento storico anche se è rimasta ovviamente indietro rispetto alle altre scienze storiche. Si è cercato di studiare le differenze tra i capi e gli anni. (punto di vista esterno o storico). A livello assiologico (punto di vista interno) non esistono studi. Anche a livello storico, non si capisce con precisione quando avvengono i cambiamenti; spesso alcuni tipi di indumenti, vengono analizzati in maniera troppo vaga. Per studiare il costume si utilizza la classe leader. L'indumento è sempre concepito come significante particolare di un significato generale che è ad esso esterno (epoca, classe sociale); lo storico si occupa di questi due elementi in maniera mischiata. Si mischiano anche una storia ed una sociologia del costume. La prima domanda che ci si pone di solito è: perché l’uomo si veste? Le risposte sono state: protezione, pudore, ornamento. Quest’ultimo è in realtà il più importante. Ciò che deve interessare lo studioso di moda è la tendenza di qualsiasi copertura del corpo ad inserirsi in un sistema più vasto della società. L'errore di molti studi è il non considerare il sistema più vasto all’interno del quale i vestiti vanno ad inserirsi. L’indumento va analizzato in funzione della sua società di appartenenza. Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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De Saussure distingue langue e parole: la langue è un istituzione sociale all’interno del quale ognuno inserisce la propria parole. ll costume corrisponde alla langue (sociale, istituzionale), l'abbigliamento alla parole (atto individuale del vestirsi). LANGUE = Sociale, istituzionale = COSTUME PAROLE = Atto individuale = ABBIGLIAMENTO LANGUE + PAROLE = LINGUAGGIO COSTUME + ABBIGLIAMENTO = SISTEMA VESTITO Il fenomeno dell’abbigliamento si sviluppa con la moda personale con cui un individuo indossa un costume che gli viene proposto dal gruppo di appartenenza. Il fenomeno di costume è l’oggetto della ricerca sociologica/storica. Esiste un interscambio dialettico tra questi due fenomeni. È importante il passaggio da abbigliamento a costume, un elemento di fenomeno di abbigliamento può diventare un fenomeno di costume. Il passaggio da fenomeno di costume ad abbigliamento si vede più nella moda femminile; il contrario si vede più nella moda maschile. La definizione di "semiologia" è di Saussure, che afferma che essa è una scienza delle significazioni di cui la linguistica costituirebbe solo una piccola parte. Il vestito è un campo semiologico privilegiato. Distinguiamo nel vestito i fenomeni indiziari (ovvero la vera e propria produzione di un indice in successione storica) e fenomeni di significazione (anche se una notificazione può derivare da un fenomeno indiziario anteriore). Nuove forme di vestiario possono però anche sorgere in seguito a grandi sconvolgimenti storici senza alcun motivo. Il vestito diventa significante, esteriore, laddove ci dona una immagine del modello sociale Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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standardizzato esistente. 3) Il linguaggio del vestito. L’indumento ancora adesso non è ancora considerato un vero e propriosoggetto sociologico anche se già dal Rinascimento vediamo opere sul vestito. Una vera storia del costume inizia con il Romanticismo e con i teatranti che interpretano ruoli in costume, che comporta una ricerca anche per quanto riguarda le forme e le fisiologie degli abiti. Le Rivoluzioni avviano processi di standardizzazione e democratizzazione del costume maschile che conducono poi nell'Ottocento alla ricerca della differenziazione, soprattutto nell’uomo. Nella seconda metà del XIX secolo il costume viene descritto e studiato sotto il punto di vista strettamente storico. La ricerca storica può essere condotta in due modi: 1) Descrivere per regni, per personaggi/indossatori emblematici; 2) Descrivere permanenze e trasformazioni globali; Verso la fine del XIX secolo si inizia a studiare l’indumento mettendolo in relazione all’evoluzione delle forme in generale nelle varie epoche e si parla di stile. Altro problema della moda è la psiche dell’individuo, come l’individuo possa esprimere la psiche attraverso gli indumenti. Partono due tipi di studi: l) Psicologia delle motivazioni: studiare le motivazioni che portano all’acquisto di un vestito; 2) Prospettiva psicoanalitica: ne fu grande esponente Kiener per lo studio del “vestire lo spirito". Un altro esponente fu Flugel, che si muove sui campi più classici della psicoanalisi. Secondo lui l’indumento è un compromesso tra paura e desiderio di nudità, manifestazione e mascheramento. Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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Afferma che il vestito è uno strumento di comunicazione sul quale agisce il controllo sociale. Trubeekoj mette in relazione langue e parole con l’abbigliamento ed il costume. Per lui i fenomeni di abbigliamento/parole comprendono le dimensioni individuali. I dfnomeni di costume/langue sono invece astratti. 4) Il fenomeno vestimentario. Flugel pone il vestito in rapporto con l'inconscio. Il vestito in questo modo diventa oggetto simbolico. Kiener usa l’indumento come qualcosa che fa esprimere il corpo e le sue varie parti. Il lavoro di Kiener è doppio: 1) Lavoro di simboli; 2) Lavoro di riconduzione dell vestito ad un senso naturale. Kiener studia molto la moda a livello storico, ricerca una naturalezza dei processi validi per tutta l'umanità. Per lui sono molto importanti i dettagli. 5) Quest’anno è di moda il blu. La moda nelle riviste spesso mette in relazione concetti e forme, significati e significanti. I due elementi vengono legati attraverso un processo di significazione. Le riviste di moda usano la retorica per far passare per buone le relazioni che propone. Agli abiti relegano una funzione utilitaristica: si investe tutto nello scopo. Questi tipi di rapporti vengono detti "funzioni segno". L’indumento nella nostra società è concepito in primis in quanto funzionale. Il significante e il significato del vestito di moda non appartengono in modo naturale allo stesso piano ma sono forzati a stare insieme. Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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Abbiamo quindi due piani: l) Studio dei significanti; 2) Studio dei significati; Questi due elementi vengono mixati come il lessico (significanti) nel testo (significato). Nelle riviste vi è un grande uso di dimostrativi: a forza di creare relazioni tra dimostrativi e immagini iniziamo a vedere anche nelle altre immagini queste relazioni, ricerchiamo elementi negli abiti. Un elemento può essere di per sé non significante: si tratta di un oggetto che di volta in volta viene preso di mira dalla significazione. L'indumento è come la parola che contiene un certo senso. Ad alcuni indumenti si possono assegnare significazioni anche opposte. Il lessico delle riviste di moda esprime un mondo assoluto, ma hanno anche delle variazioni: il lessico non è fisso. Si formeranno delle classi di significanti: l) Materiale, Colore, Motivo; 2) Dettagli: colli, maniche, tasche, bordi, ecc… 3) Indumenti: testa, collo, busto, mani, piedi, ecc… Il vestito si trova a far parte allo stesso tempo di una unicità e di un sistema complesso, un continuum. La moda può venirci in mente anche attraverso altri percorsi linguistici. Il rinnovamento della moda si vede nella nuova combinazione dei diversi tratti. 6) Dal gioiello al bijoux. All'inizio il gioiello era fatto di pietre provenienti dalla terra ed era considerato un simbolo infernale Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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e di collegamento alla morte, duro ed inanimato. La pietra più importante era il diamante, considerato legato sia al ghiaccio che al fuoco. L’oro è la ricchezza assoluta. All’inizio, i gioielli erano simbolo di potenza, poi è diventato associato alle donne, poiché la donna è diventata il simbolo stesso della ricchezza dell’uomo; Il bijoux è laico rispetto al gioiello ed è fatto di materiali diversi, anche legno, vetro ecc… imita materiali preziosi, non per ingannare ma per mantere determinate qualità estetiche. Con questo si è avviato un processo di democraticizzazione (non è più il materiale ad essere importante, ma il buon gusto). Il bijoux deve essere pensato all’interno dell’abbigliamento, regna sul vestito e lo rende significante, dà un senso allo stile. 7) La fine del dandismo. Il vestito è stato a lungo simbolo della classe sociale e del rango. Dopo la rivoluzione francese il vestito maschile è molto cambiato, si è reso modello di democrazia, pratico e dignitoso, adatto al lavoro. L'attenzione al dettaglio è molto importante. Il Dandy radicalizza il vestito e lo rende mezzo di distinzione assoluto: è un opposizione tra individui. Si crede un Dio. Il vestito per lui e un oggetto a cui dare forma. Il dandy è tecnica e etica, è una vera e propria filosofia di vita. Il dettaglio permette al dandy di fuggire dalla massa. Con la nascita delle boutique è iniziato il declino del dandismo: esse diffondono vestiti ed accessori particolari e la libertà di acquisto in un qualche modo dà la possibiltà a chiunque di diventare artista come un dandy. La moda ha neutralizzato il dandismo. 8) Tempo e ritmi dell'abbigliamento. Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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La moda è imitazione di ciò che in un primo momento è unico. La moda si rinnova, ha un suo ritmo. Per Kroeber la moda è un fenomeno regolare e le forme raggiungono termini estremi ogni 50 anni. Gli sconvolgimenti storici per lui non cambiano questi risultati, ma fanno mutare i tempi magari rendendoli più veloci o più lenti. Per l'abito maschile è diverso: gli abiti diventano uguali nella forma ed è sempre il dettaglio che di nuovo serve a distinguere le classi sociali. A livello storico è possibile studiare la moda sotto tre linee del tempo: 1) Avvenimenti; 2) Situazioni; 3) Strutture; Il vestito nella struttura è una forma archetipa. Le situazioni sono le mode e cambiano circa annualmente. Il cambiamento non appartiene ad un luogo o ad un altro, è una legge fondamentale della natura dell’abito. Il vestito è una significazione della persona, del corpo. Flugel ha notato che l'abito è come una nevrosi per l'uomo perché nasconde e mostra il corpo allo stesso tempo. Sartre afferma che l'abito è invece la libertà di essere ciò che si sceglie di essere. 9) Il match Chanel — Courreges. Il massimo del classicismo nella moda è rappresentato da CocoChanel. Ad essa si oppone il futurismo di Courreges, che veste le donne del 2000 e viene considerato un innovatore assoluto. Chanel esce fuori dai ritmi della moda: lavora sempre su uno stesso modello, assoluto, variando dei dettagli di anno in anno. Lavora sullo chic. Courreges ricerca sempre il nuovo. Per Chanel si parla Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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di moda, per Courreges di stile. La donna di Chanel è una donna indipendente ma anche pratica ed elegante: il suo stile è il più sociale di tutti. Punta molto sull’oblio del corpo e sul fatto che attraverso esso si può capire come la donna è. Per Courreges ciò che è fondamentale è la giovinezza. 10) Storia e diacronia di moda. La moda ha due tipi di durate: una durata storica e l'altra memorizzabile, ovvero quanto una donna può ricordare dei vari cambiamenti. La prima memoria è stata studiata da Kroeber, che ha studiato i tratti di: 1) Lunghezza della gonna; 2) Altezza della vita; 3) Profondità del decolleté; 4) Larghezza della gonna; 5) Larghezza della vita; 6) Larghezza del decolleté; Da questi studi sono emersi due dati: da una parte che la storia non influisce in maniera diretta con il mutamento nella moda; dall’altra che il ritmo dei cambiamenti è regolare e tende ad un ordine razionale. La moda è un fenomeno ordinato. Possiede dei ritmi come ritmo di usura (u) e ritmo di acquisto (a). 1) Se u = a -> si compra solo quando si usurano gli abiti quindi non c’è moda; 2) Se u > a -> c’è pauperizzazione; Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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3) Se a < u -> si supera il ritmo di usura e c’è forte assoggettamento alla moda; Più si prende un indumento in generale, più è possibile vederne le modifiche nel tempo. 11) La fotografia di moda. Nella fotografia di moda sono molto importanti gli scenari, i teatri utilizzati che diventano sempre più tematici ed idealizzati. Le associazioni di idee possono essere poetiche oppure mirare ad un punto di vista più obbiettivo. La moda dispone di trestili: 1) Uno stile obiettivo; 2) Uno stile romantico; 3) Uno stile parodico; Questi stili creano enfasi e permettono alla moda di mettere i suoi significati in chiaro. La moda realizza, così, il suo significante (l'indumento) e, mettendolo a confronto con lo scenario, lo fa risaltare. 12) Sul "Sistema della Moda" — intervista a Barthes di Raymond Bellour sul "Les Lettres francaises" del marzo 1967. (Solo da leggere) Barthes è partito nel suo studio dal linguaggio dell'abbigliamento reale per poi arrivare al linguaggio sulle pubblicazioni di moda. La mancanza di illustrazioni nell’opera di Barthes avviene perché pensa che la descrizione non ha a che fare con la visione. Le descrizioni si collocano nell'inte1legibile. Il suo oggetto è la scrittura. 13) Il Sistema della moda — intervista a Barthes di Cecile Delanghe sul "France forum" del 5 giugno 1967. Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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(Solo da leggere) Il titolo dell'opera di Barthes indica la volontà di costituire un nuovo lavoro di ricerca. Barthes studia la moda come negli insiemi utilitaristici. Questi oggetti hanno funzioni precise e sono dei "segni". Barthes afferma che si sofferma sulle didascalie per ragioni di metodo e per non lavorare su materiale misto. Vuole studiare le riviste come materiale che fa parte della cultura di massa e mostrare che esse danno un immagine stereotipata della femminilità. La lettrice è un interlocutore per la rivista di moda e acquisisce tutti i segnali che le vengono inviati dalla rivista anche in modo non conscio, considerando che la rivista appaga il desiderio di ciò che si vorrebbe essere. Le significazioni mutano nel tempo. L'analisi di Barthes sarebbe stata valida anche se fosse stata compiuta tempo addietro. 14) Conversazioni intorno ad un poema scientifico — intervista a Barthes di Laurent Colombourg sul "Sept Jours" dell 8 luglio 1967. (Solo da leggere) Barthes si pone il problema della significazione degli oggetti culturali. L'interesse per la ricerca di moda si pone sullo stesso livello di interesse per la linguistica. Il vestirsi serve a scambiare informazioni anche se questo linguaggio viene considerato da Barthes sommario e povero rispetto al mondo culturale che è estremamente ricco. Il sistema della moda è un libro che vuole essere anche un lavoro poetico, un testo di interesse storico e antropologico. 15) La calza e l'idea. Vi è un articolo all'interno della “Encyclopedie francaise des sciences, des arts et des metiers” sulla macchina per fare le calze, di Diderot. Il tema è sicuramente quello del progresso tecnologico e, Create PDF in your applications with the Pdfcrowd HTML to PDF API

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secondo Diderot, possiede una sorta di perfezione intellettuale, cioè come se fosse un pensiero che produce un prodotto finito. Un’idea brillante può essere generata in breve tempo, come un lampo di genio, come viene prodotta una calza femminile. 16) Un caso di critica culturale: gli hippies. Gli hippies occupano una piazza del centro storico e la gente intorno a loro non sembra farci troppo caso. I loro raduni grossi si tengono nelle grandi città. Porta in sé una contraddizione: si oppone al vivere occidentale e mangia in modo diverso, ha poca igiene, si veste in modo specifico con dei segni che si riconoscono, capelli lunghi che rendono simili maschi e femmine e neutralizzano la diversità di genere. Vuole produrre una reazione. Potrebbe essere considerato un superuomo di Nietzsche. Il modo di fare degli hippy si oppone allo stile di vita americano. In relazione alla vera povertà, diventa solo narcisismo. 17) Nascondere la donna — parla di Sade Fourier Loyola. Il sesso della donna viene da sempre nascosto e la donna è sempre maltrattata, impacchettata, incappucciata: si nascondono le sue attrattive anteriori come il seno, il sesso ed il viso fino a renderla una cosa. Si ricerca quindi di contro la trasgressione. 18) ll corpo illuminato. Il corpo di Sade è un corpo visto da lontano nella luce del palcoscenico, ben illumi...


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