Riassunto Ananke, Dike e Hybris PDF

Title Riassunto Ananke, Dike e Hybris
Author Giulia Rossi
Course Lingua e letteratura latina
Institution Università degli Studi di Ferrara
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Summary

Riassunto breve delle dee greche Ananke, Dike e Hybris nella mitologia greca...


Description

ANANKE Ananke è la dea greca che rappresenta la personificazione o potenza del destino, della necessità inalterabile e del fato nella religione greca orfica. Il termine "Ananke" significa forza, costrizione o necessità. Omero lo utilizza come sinonimo di necessità. Nella letteratura tale parola è utilizzata anche col significato di Fato o Destino, quindi, per estensione, costrizione o punizione dovuta da un ente superiore. Nell'uso filosofico, il termine significa necessità, necessità logica o leggi della natura. Era adorata raramente al di fuori dei culti misterici. Secondo Damascio ed Empedocle nacque dall'unione tra la Terra e l'Acqua, avvolta come un serpente col Tempo, oppure avvolta dal serpente che divenne Tempo. Secondo invece Apollonio Rodio, Ananke fu gererata assieme al Tempo direttamente dal Chaos primordiale.La si riteneva la madre di Adrastea e, secondo Platone, delle Moire. Inizialmente era identificata con Adrastea stessa. Secondo Callimaco, era anche la madre di Ida ed Amaltea, generate da Melisseo. Per Omero ed Esiodo appare come la forza che regola tutte le cose, dal moto degli astri ai fatti particolari dei singoli uomini.

DIKE Dike nella mitologia greca, è la dea vergine della giustizia, figlia di Zeus e Themis e sorella di Eunomia, dea dell’ordinamento legale, e di Irene, divinità della pace. Le tre sorelle avevano un compito ben preciso, affidato loro dal padre: quello di far rispettare le leggi morali e giuridiche agli uomini, in un mondo dove la corruzione e la violenza dovevano essere necessariamente contrastate. Dike, che è stata anche causa della scomparsa di Atlantide, nacque durante la prosperosa e felice Età dell’Oro, quando gli uomini non conoscevano ancora la sofferenza e il lavoro. Tutto cambiò quando, detronizzato Crono, fu Zeus a prendere il suo posto: gli esseri umani cominciarono a soffrire di mali sconosciuti, come l’egoismo e la violenza. Non riuscendo a vivere in questo palcoscenico del dolore, la dea della giustizia decise di trasferirsi nell’alto dei cieli, esercitando da lì il suo ruolo di giustiziera, e dando vita, lontano dalla Terra, alla cosiddetta costellazione della Vergine.

HYBRIS Hybris nella cultura greca antica è una personificazione della prevaricazione dell’uomo contro il volere divino: è l’orgoglio che, derivato dalla propria potenza o fortuna, si manifesta con un atteggiamento di ostinata sopravvalutazione delle proprie forze, e come tale viene punito dagli dèi direttamente o attraverso la condanna delle istituzioni terrene. E' il nome di una figura correlata al mito greco, secondo il quale personificava violenza e dismisura, in contrapposizione con Dike(«la Giustizia»). Esiodo, rivolgendosi al fratello Perse, lo incita ad ascoltare Dike e non a preferirle Hýbris. Nella trama della tragedia, la hýbris è un evento accaduto nel passato che influenza in modo negativo gli eventi del presente. È una "colpa" dovuta a un’azione che vìola leggi divine immutabili, ed è la causa per cui, anche a distanza di molti anni, i personaggi o la loro discendenza sono portati a commettere crimini o subire azioni malvagie. Questa "colpa" ha origine nella natura umana come anello mancante tra le bestie e le divinità. In senso pratico, quindi, l'uomo non ha lo scopo di cercare di rendersi "divino" così come avvicinarsi ad una condizione animalesca. In entrambi in casi si può incorrere nel peccato di hýbris....


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