Riassunto Breve Rivoluzione francese PDF

Title Riassunto Breve Rivoluzione francese
Course Storia moderna i
Institution Sapienza - Università di Roma
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RIVOLUZIONE FRANCESE. La rivoluzione affondava le sue radici nella lunga crisi affrontata dalla corona francese dalla morte di Luigi XIV. Tra i tanti problemi quello maggiore era l’impossibilità di risolvere la crisi finanziaria. Il Re e i suoi ministri propendevano per la tassazione dei ceti privilegiati (clero e nobiltà) ma si scontravano con l’opposizione del parlamento (monopolizzato dai privilegiati) e il re Luigi XVI (succeduto al nonno Luigi XV nel 1774) non aveva prestigio e forza per attuare una tale riforma. Dal 1787 aveva iniziato a prendere corpo la richiesta di far risolvere la questione fiscale agli Stati Generali, i mesi successivi videro il fermento politico si intensificò e ad agosto del 1788 il Re fu costretto a convocare gli Stati Generali per il maggio 1789. Il Terzo Stato cominciò a rivendicare una riforma dei criteri di rappresentanza e di voto degli Stati Generali, era difatti previsto che tutti e tre gli ordini esprimessero lo stesso numero di deputati e che si votasse per ordine e non per testa. In dicembre il re raddoppiò i membri del terzo stato ma lasciò invariato il sistema di voto. Portatore delle richieste di cambiamento al sistema fu il Partito Nazionale, un raggruppamento di intellettuali e pubblicisti del Terzo Stato nel quale confluirono anche nobili illuminati ed alcuni esponenti del clero.

1789 ‘’Che cos’è il Terzo Stato’’ Sieyes. Cahiers de doleances.

1789: Il rovesciamento dell’ancien regime Il 1789 si aprì con una situazione di forte tensione negli strati popolari che diede luogo a molti tumulti per il carovita. A marzo si tennero le elezioni dei deputati agli Stati Generali e mentre i membri del clero e della nobiltà venivano eletti direttamente quelli del Terzo Stato venivano eletti da un’assemblea appositamente costituita, i membri del Terzo furono tutti di estrazione borghese ma furono eletti tra loro anche l’abate di Sieyes e il conte Mirabeau.

Anche tra i membri del clero non mancavano fautori del cambiamento come il vescovo Talleyrand mentre i difensori più intransigenti dello status quo erano i nobili. All’apertura degli Stati Generali il 5 maggio la maggioranza era a favore del cambiamento ma non poteva farsi valere finchè non venisse riconosciuto il voto per testa. Il Terzo Stato allora il 17 Giugno si autoproclamò Assemblea Nazionale e il 20 Giugno, trovata chiusa per ordine del re la loro sede, si riunirono nella Sala della Pallacorda giurando di non sciogliersi prima di aver dato alla Francia una costituzione e ad essi si unì la maggioranza del clero. Il 27 Giugno il Re fu costretto a cedere e ordinò alla Nobiltà e alla minoranza del clero di unirsi a loro. Cessavano di esistere gli Stati Generali e il 9 Luglio nacque L’assemblea Nazionale Costituente. Nel frattempo Parigi era in subbuglio: il licenziamento del moderato ministro delle finanze Necker sembrò essere un tentativo della monarchia di annullare i successi del Terzo Stato e in risposta a ciò il 13 luglio si formò una milizia borghese. Il 14 Luglio un corteo popolare in cerca di armi giunse sotto le mura della bastiglia e la assaltò conquistandola. Il 17 Luglio Luigi XVI riconobbe la costituzione di una nuova municipalità nel comune di Parigi. Questa serie di atti rivoluzionari testimoniava la nascita di nuovi poteri e lo sgretolamento dell’ancien regime. Nella seconda metà di Luglio a tutto ciò si unì la sollevazione delle campagne che già in tensione per la situazione economica furono travolte emotivamente dalla grande paura e ciò esplose in una violenta rivolta antifeudale. L’assemblea Nazionale il 4 agosto decise allora per l’abolizione del regime feudale. Il 26 Agosto fu discussa e approvata la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Il re si rifiutò però di sanzionare i decreti. Intanto a Parigi la tensione popolare aumentava per la scarsità di generi alimentari e la paura di una rappresaglia aristocratica.

Il 5 ottobre un corteo di donne si diresse verso Versailles per reclamare pane e riportare il re a Parigi seguito dalla Guardia Nazionale, nella notte il re cedette ai decreti antifeudali e acconsentì a trasferirsi a Parigi il 6 ottobre. L’Ultima spallata alla monarchia di un debole e incapace Luigi XVI fu in Novembre la requisizione dei beni ecclesiastici e nel dicembre 1789 furono riconosciuti ai protestanti i diritti civili. 1790-1791 La Monarchia Costituzionale. Il 14 Luglio 1790, nel clima di entusiasmo e aspettative nato dai risultati del 1789, si celebrò la Festa della Federazione durante la quale il re giurò fedeltà alla nazione. Gli aspetti celebrativi tuttavia mascheravano le profonde differenze di orientamento politico evidenti però se si esaminano i club e la stampa. La società dell’89 era di tendenze moderate, La società dei diritti dell’uomo e del cittadino (cordiglieri) era di tendenze radicali e ne facevano parte Danton, Marat, Desmoulins ed Hebert ma il club più importante si rivelerà quello dei giacobini che mirava ad esercitare un serrato controllo sull’attività delle istituzioni e fra i membri di maggior spicco troviamo Robespierre e Brissot. Intanto Luigi XVI continuava a subire passivamente la rivoluzione ed era sempre più legato al partito controrivoluzionario di Maria Antonietta. Nel Luglio 1790 fu votata la Costituzione Civile del Clero che attribuiva la nomina dei vescovi e dei parroci alle assemblee elettorali locali e anche gli ecclesiastici furono obbligati a giurare fedeltà alla nazione al re e alla costituzione nel Novembre 1790. Questa profonda modifica dell’organizzazione ecclesiastica fu condannata da papa Pio VI nell’Aprile 1791 e si creò uno scisma nella chiesa francese tra i favorevoli e i refrattari alla costituzione che ebbe come conseguenza lo schierarsi di una parte del clero nelle fila della controrivoluzione. Intanto fra 1790 e 1791 L’Assemblea continuo le modifiche al sistema amministrativo puntando al decentramento per rovesciare l’accentramento voluto dalla monarchia. La Francia fu divisa in 83 dipartimenti e Parigi in 48 sezioni. IL 14 giugno 1791 l’Assemblea vietò con la legge Le Chapelier le coalizioni operaie e gli scioperi. Il regime politico era un regime liberale fondato sulla separazione dei poteri, i giudici divennero elettivi, fu previsto un Parlamento formato da una sola camera

l’Assemblea Legislativa e il re aveva il diritto di apporre un veto sospensivo alle leggi votate dall’Assemblea. La Costituzione del ’91 fu approvata il 3 settembre. 20-21 giugno 1791 il re fuggi da Parigi ma fu riconosciuto e fermato a Varennes e ricondotto a Parigi.

1792 La Svolta Lo scisma religioso e la fuga del re minavano i pilastri del consenso e dell’identità del popolo francese. Il 30 settembre 1791 si sciolse l’Assemblea e il 1 ottobre si riunì il nuovo Parlamento costituito da 250 moderati, 350 costituzionali e 136 giacobini (fra i quali erano attivi i seguaci di brissot i girondini). Intanto i controrivoluzionari continuavano a organizzarsi appoggiati dall’Austria e dalla Prussia e il 20 aprile 1792 fu dichiarata guerra all’Austria e l’iniziativa fu ripresa dai sanculotti e dai federati che chiedevano apertamente la sospensione del re. Il 9 agosto 1792 sanculotti e federati giunsero davanti alla residenza delle Tuileries difesa dai nobili e da mercenari svizzeri che furono massacrati. Il re si rifugiò presso il Parlamento che dichiarò la sospensione del sovrano e decise nuove elezioni a suffragio universale.

1792-1793 La Repubblica e la Guerra Rivoluzionaria Settembre 1792 fu eletta la nuova assemblea: la Convenzione Nazionale, ma il potere fu esercitato fino al 1795 da organismi straordinari. Fra questi il più importante fu il Comune Insurrezionale di Parigi. In questo clima si diffuse la voce di un complotto controrivoluzionario partito dalle carceri e tra il 2 e il 6 settembre i sanculotti assaltarono le prigioni massacrando molti sospetti. Il 20 settembre 1792 i francesi sconfissero i prussiani a Valmy. Il 21 settembre la Convenzione abolì la monarchia e diede vita alla repubblica. Tra settembre 1792 e giugno 1793 la Convenzione fu contrassegnata dalla lotta tra Girondini e Montagnardi le cui differenze erano di natura politica e ideologica.

10 dicembre 1792-20 gennaio 1793 La Convenzione celebrò il processo al re che fu condannato a morte e decapitato il 21 gennaio 1793. L’esecuzione di Luigi XVI accentuò le ostilità delle potenze europee, il 9 novembre 1792 la Francia aveva sconfitto gli austriaci a Jemappes e successivamente conquistato il Belgio. La successiva apertura ai traffici della Schelda minacciò gli interessi inglesi e olandesi. Il 1 febbraio 1793 la Convenzione dichiaro guerra all’Inghilterra e all’Olanda, in marzo alla Spagna e poco dopo avvenne la rottura con gli stati italiani. Nello stesso mese di marzo 1793 esplose una rivolta contadina in Vandea e la convenzione dovette affrontare anche le difficoltà suscitate dal malessere economico e dalla perpetua agitazione del popolo parigino contro il carovita. Tutto ciò spinse la Pianura a trovare un accordo con i montagnardi e la nuova maggioranza adottò una serie di provvedimenti eccezzionali che apparvero ai girondini come un cedimento ai sanculotti e come l’inizio di una dittatura. 5-6 Aprile 1793 Istituito Comitato di Salute Pubblica. Alla fine di Maggio realisti e moderati conquistarono Lione e Marsiglia cacciandone i giacobini-girondini, il 2 giugno 1793 la convenzione dichiarò l’arresto di 29 deputati e 2 ministri girondini.

1793-1794 La dittatura Giacobina e il Terrore

Questo aprì la strada ai giacobini, che passarono coi montagnardi, e del loro leader Robespierre. All’inizio dell’estate del 1793 il governo francese poggiava sull’alleanza tra militanti rivoluzionari e personale politico giacobino e questi ultimi giustificarono il loro potere ponendosi come interpreti del popolo. Gli strumenti maggiori del potere giacobino furono il governo rivoluzionario e il terrore, la costituzione democratica del 1793 votata il 24 giugno non entrò mai in vigore e le libertà dei cittadini furono progressivamente limitate e fu instaurata una dittatura in nome del popolo e della libertà.

Il 4 dicembre fu definito un rigoroso accentramento e organizzato accuratamente l’esecutivo, i giacobini iniziarono il loro governo mentre in Francia dilagava l’insurrezione federalista ma nel giro di 6 mesi le truppe della convenzione riuscirono a reprimerla. Dopo una nuova sollevazione dei sanculotti venne imposto un calmiere dei prezzi e dei salari e sotto la pressione dei sanculotti la Convenzione avviò una politica repressiva che riempì le prigioni e aumentò le esecuzioni. Nell’autunno 1793-inverno 1794 i sanculotti mantennero un’elevata mobilitazione e conservarono una forte influenza sulla Comune di Parigi e a partire da marzo 1794 il Comitato di salute pubblica cominciò ad eliminare i fattori di instabilità e di opposizione interni alle forze rivoluzionarie e molti furono arrestati processati e giustiziati. Ciò ridusse la base popolare del consenso mentre col la legge del 10 giugno 1794 venne intensificata la repressione e inaugurato il Grande Terrore. Il 27 luglio 1794 Robespierre, Saint-Just e Couthon furono messi sotto accusa dalla Convenzione e arrestati, il tentativo di insurrezione del Comune fallì e il 28 Luglio furono giustiziati.

1794-1797 Tentativi di Stabilizzazione Fu smantellata la struttura di potere giacobina e attenuato l’accentramento dell’esecutivo, migliaia di sospetti furono liberati e i girondini superstiti reintegrati e i club giacobini vennero chiusi. Alla repressione dei sanculotti e dei giacobini si affiancarono successi come i trattati di pace con Prussia e Olanda firmati fra aprile e luglio 1795. Sempre nel 1795 fu elaborata la Costituzione dell’anno III consapevolmente antidemocratica e attentissima a evitare i rischi di una dittatura. Si presentarono nuove difficoltà interne che costrinsero la maggioranza del Direttorio ad attuare un colpo di stato nel settembre 1797 (fruttidoro).

1796-1797 Bonaparte e la campagna d’Italia Il direttorio continuò nella politica di espansione in Europa per assicurare la sicurezza del Francia e la realizzazione di ciò era legato alla sconfitta dell’Austria che doveva essere impegnata anche in Italia.

Nel 1796 il comando dell’armata d’Italia fu affidato a Napoleone che in tre giorni sconfisse i piemontesi a Montenotte e Dego e gli austriaci a Millesimo, battuti di nuovo i piemontesi a Mondovì li costrinse all’armistizio di Cherasco. Il 15 maggio Napoleone entrava a Milano e in novembre sonfisse nuovamente gli austriaci ad Arcole come anche nella battaglia di Rivoli Veronese il 14 Gennaio 1797 conquistando Mantova. Giunti a 100 km da Vienna i francesi costrinsero gli austriaci a firmare i preliminari di pace di Leoben e inoltre con il trattato di Tolentino si erano assicurati il dominio sull’Emilia e sulla Romagna. Bonaparte condusse direttamente le trattative con l’Austria che si conclusero il 17 ottobre 1797 con il trattato di Campoformio.

1798-1799 Spedizione in Egitto Nella primavera del 1798 fu proposto a Napoleone di condurre una spedizione in Egitto che partì in maggio. Dopo aver conquistato Malta i francesi approdarono ad Alessandria il 1 luglio e dopo una durissima marcia sconfissero i mamelucchi presso il Cairo il 21 luglio nella Battaglia delle Piramidi. Il 1 agosto però l’ammiraglio inglese Nelson distruggeva la flotta francese presso Abukir. La spedizione in egitto aprì le ostilità di Inghilterra, Russia e Impero Turco e le difficoltà militari conseguenti gettarono la Francia in una crisi politica. I giacobini ripresero slancio e un colpo di Stato era nell’aria. Il 18 brumaio (9 novembre) 1799 Napoleone, rientrato dall’Egitto, con il pretesto di un complotto fece trasferire i deputati del Direttorio a Saint-Cloud e il 19 novembre impose con le armi una riforma costituzionale....


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