riassunto dei capitoli scritti dalla prof Silvia Vaccarezza PDF

Title riassunto dei capitoli scritti dalla prof Silvia Vaccarezza
Author Federico de Fazio
Course Introduzione alla filosofia morale
Institution Università degli Studi di Genova
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riassunto dei capitoli affrontati con la professoressa e che richiede all'esame...


Description

LIBERO ARBITRIO “Capacità di determinare consapevolmente il proprio destino, senza tener conto dei fattori incontrollabili esterni o fattori inconsci interni”

2 condizioni del libero arbitrio: � Condizione di autodeterminazione (l’agente deve partecipare in maniera rilevante nella presa di decisioni) � condizione delle possibilità alternative 4 famiglie di concezioni del libero arbitrio, due positive e due negative: POSITIVE: Libertarismo e Compatibilismo NEGATIVE: Illusionismo e Misterialismo LIBERTARISMO, 4 TESI FONDAMENTALI: ● ● ● ●

l’uomo, in condizioni normali, gode di libero arbitrio incompatibile con il determinismo non si limita al campo dell’azione, ma anche a quello della volontà si dà spazio all’indeterminismo

Cartesio: dualismo ontologico, l’uomo è formato da res extensa e res cogitans Res extensa legata in modo ferreo al mondo deterministico, quindi alle leggi di natura, nell’essere umano si parla infat della parte fisica Res cogitans è la parte pensante, la mente, che sfugge al determinismo grazie alla sua spontaneità

Kant: “critica della ragion pura” . La libertà è illusoria, ma è fondamentale che l’uomo continui a crederla reale 1° critica: viene messa in luce la complessità metafisica della libertà, ammettendo che essa sia possibile ma non reale 2° critica: la libertà esiste in modo illusorio perché legata a principi morali autodeterminati 3° critica: l’uomo può iniziare una nuova catena di eventi rispettando le leggi della natura, alla quale non può sottrarsi. Ciò dimostra che è lo sfuggire da tali leggi che rende illusorio il libero arbitrio, ma ci permette comunque di trovare una causalità degli eventi, quindi diventare enti responsabili delle azioni

Thomas Reid: divide la realtà tramite un dualismo moderato, ovvero tra oggetti materiali e agenti liberi, e questi ultimi riescono a iniziare una nuova catena di eventi grazie al loro sfuggire al determinismo, alla quale restano comunque legati. Quindi le menti fanno pare dello stesso mondo materiale del corpo, ma hanno capacità peculiari

COMPATIBILISMO, LIBERTA’ POSSIBILE IN UN MONDO DETERMINISTICO Hume, massimo teorizzatore: ● essere liberi significa compiere le azioni che si desidera compiere, senza impedimenti ● il concetto di libertà si applica alle azioni, non alla volontà “se le azioni umano si formano sull’indeterminismo, allora nulla ne determinerebbe il verificarsi” Invece, nel determinismo, ogni scenario è dovuto all’azione di un agente che, dato il mondo determinista, esercita controllo su i esse. Quindi il libero arbitrio, per essere esercitato, necessità solo della volontà dell’agente del compiere tale azione

DIFFICOLTA’ DEL LIBERTARISMO: Il dualismo ontologico di Cartesio è poco convincente. Noi, teoricamente, siamo formati da una parte fisica legata alle leggi della natura, e una parte mentale che prende decisioni e ci fa agire come enti liberi e responsabili. È una visione che aiuta a comprendere il funzionamento del libero arbitrio, ma rischia di essere una visione troppo categorica e rischia di far perdere la visone del fatto che corpo e mente facciano parte della stessa realtà e Sviluppi e recenti: Searl e Penros epossiamo ipotizzare il fatto che la mente si comporti in maniera indeterministica, ma rimane il fatto che le nostre azioni seguono, per logica, leggi della natura che sono immutabili. Anche ipotizzando un mondo indeterminista, le nostre azioni sarebbero confuse e la libertà collasserebbe su se stessa, perché nessun scenario sarebbe attribuibile ad un azione eseguita, in quando indeterminata DIFFICOLTA’ DEL COMPATIBILISMO: Van Inwagen e il “consequence argument”: se il mondo è deterministico, esercitare il libero è impossibile, perché gli eventi sarebbero legati a eventi del passato o leggi della natura, elementi sulla quale non è possibile avere controllo Risposta di Lewis: possiamo controllare in un senso debole le leggi della natura solo in una realtà parallela alla nostra, quindi non possibile Risposta di Dennet e Mele:per esercitare libero arbitrio è necessario che l’agente abbia ragioni razionali per compiere l’azione. Poco convincente, molte azioni che compiamo sono eseguite in modo pseudo-razionale NEUROETICA : secondo le neuroscienze, il libero arbitrio è una costruzione illusoria, molte scoperte eseguite negli ultimi anni portano a pensare che l’agire umano sia meccanicistico e legato a fattori biologici e psicologici. Esperimento di Libet Piegare il dito facendo attenzione a quando si sentiva l’impulso a eseguire l’azione Si è registrato che l’impulso di reazione partiva circa 1/3 di secondo prima di aver compiuto l’azione Quindi il libero arbitrio non esiste? NO! L’esperimento è troppo limitato per dare una risposta conclusiva al problema L’impulso a compiere l’azione, infat, non ne determina l’immediata esecuzione. Teoria delle decisioni: una decisione è presa seguendo una gerarchia di preferenze del soggetto Esperimento di Johansson e la choice blindness Presentate oa al soggetto due foto di persone dello stesso sess o indicare la preferenz a successivamente si sarebbe o odovuta giustificare la scelta presa MA non viene presentata la foto scelta, ma l’opposto solo il 28% delle persone si accorge dell’inganno, il restante giustifica una decisione mai presa

OGGETTIVITA’ Un discorso/enunciato morale può avere valenza oggetva? I discorsi moralmente oggetvi sono da ricercare nell’etica, che pone domande e riflessioni su ste stessa, dando vita alla metaetica, che si pone due questioni fondamentali: ● questione Ontologica: di che natura sono le proprietà morali? Come vincolano la mente e il comportamento? ● Questione Epistemologica: come si otene la conoscenza morale? E’ una conoscenza innata? O Intuitiva? Eutifrone di Platone: “è santo ciò che è sacro agli dei, o ciò che è santo è caro agli dei?”, ovvero, il valore religioso dipende dall’approvazione divina o ne è indipendente?

La questione del fondamento: gli enunciati morali dipendono dalla volontà divina o dalla costruzione che ne fa attorno l’uomo? Chi è artefice della moralità? Hutcheson: il valore di un’azione morale dipende dall’approvazione Nietzsche: il metodo genealogico: gli ideali umani sono fabbricati, nulla preesiste nella natura umana, soprattutto la sfera comportamentale. Determinate parole e condizioni umani, cambiano valore e percezione nel tempo, diventando motivo di riconoscimento tra simili. Moore e la metaetica analitica: studia i termini del linguaggio morale, ricercando una matrice oggetva che riesca a determinarli. In Principia Ethica utilizza l’argomento dell’open question, e si chiede come si può classificare il termine “BENE” e a cosa spesso sia associato. Si ragiona su quelli che sono i giudizi normativi (x è buono) e quelli descritvi (x è piacevole), rivedendo ciò che veniva enunciato nella “legge di Hume”. Quindi, le caratteristiche dei doveri morali sono autoevidenti, ovvero sono conoscibili attraverso esperienza e ambiente, esattamente come riconoscere il colore “giallo”, che riusciamo a distinguerlo e dargli un nome tramite esperienza e insegnamento.

Differenza tra Hume e Moore: HUME: non si può derivare un valore da un fatto, quindi gli enunciati morali no sono descritvi o prescritvi MOORE: gli enunciati morali hanno valore conoscitivo, manifestano le proprietà di un oggetto e ne identifica un valore oggetvo, ma non è un qualcosa di naturale, proprio perché i valori morali sono frutto di una costruzione necessaria all’uomo QUINDI: esiste un’idea di Bene che è assoluta, alla quale vengono attribuite a essa comportamenti/valori Come faccio a comprendere se un’azione è intrisecamente buona? Tramite metodo dell’isolamento o Azione+contest oe otolgo contest oanalizzo solo l’azion ese appare buona, allora lo è intrisecamente NON COGNITIVISMO E TEORIA DELL’ERRORE il non-cognitivismo è l’eliminativismo etico, a conseguenza di ciò gli enunciati etici non risultano né veri né falsi Ayer e l’emotismo: i concet etici sono pseudoconcet, aggiungono solo tono di approvazione/disapprovazione È sbagliato rubare= disapprovo che rubi= hai rubato (+tono dispregiativo) Stevenson: etica e linguaggio : il termine “buono” è un concetto ambiguo e talvolta contraddittorio. Il linguaggio etico dà vita a enunciati che indirizzano le nostre azioni, descrivendo ciò che è lecito/illecito eseguire, facendo leva anche sulle emozioni Hare e il prescritvismo :un enunciato morale ha sua valenza in quanto detta un comportamento universalmente valido e da perseguire perché corretto e socialmente accettato Teorie espressiviste di Blackburn e Gibbard: il linguaggio morale “mima” quello descritvista, stabilendo le condizioni da rispettare in termini comportamentali Teoria dell’errore di Mackie: gli enunciati morali non sono oggetvi e sono dunque falsi, ma non privi di significato. Quindi la filosofia morale basa i suoi presupposti su un errore di fondo, ovvero enunciato falsi di principio.

Divisione tra fat e valori: è pressocchè impossibile eseguire tale divisione, i valori dettano il nostro agire e quindi i fat. Foot critica l’emotivismo, affermando che non tut i valori possono essere messi a giudizio, non è possibile infat “essere orgogliosi del numero di pianeti del sistema solare”. Se noi sganciassimo davvero i valori, allora non esisterebbero limiti e criteri d’uso, ogni valore potrebbe essere attribuito a ogni ogget/soggetto. Termini normativo descritvi di Murdoch: sono termini che, al contrario di concet come “buono” o “bene” che sono relativi e applicabili quasi a ogni agente, necessitano di conoscenza affinchè siano utilizzati in modo corretto. Concetto che vale per i concet spessi di Williams, che esprimono fat e valori, e non possono essere scomposti in descritvi o valutativi, e necessitano di prescritvismo, ovvero di essere inseriti in un contesto di valori condivisi per poter assumere un valore oggetvo seppur limitato. Critica di McDowell all’idea non cognitivista di oggetvità: i valori oggetvi possono seguire la metodologia scientifica per essere provati, ma la loro oggetvità, paradossalmente, perderebbe credito, in quanto elementi umani come i sensi o sensazioni non sarebbero tenuti in conto. Con ciò non si intende ammettere che sia necessaria un’educazione all’emozione, ma che almeno essa sia contemplata nel ragionamento. Naturalismo aristotelico di Geach e Foot :il bene è un concetto relativo, e non assolutista come Moore che seguiva il filone platonico. Infat, il termini bene/buono varia di significato in base al soggetto che predica tale enunciato (“lui è un buon atleta”). Geach e la metafora dell’ape: “l’uomo ha bisogno della virtù come l’ape ha bisogno del pungiglione” Il Giusto e il Bene di Ross: alcuni doveri morali generali sono autoevidenti (bisogna mantenere le promesse) e se ne parla nei doveri prima facie e partono dal senso comune. Tali doveri non sono trascendentali, non derivano da un dovere maggiore. Rawls e il costrutvismo kantiano: i valori sono posti dagli esseri umani Tre tesi del naturalismo morale: ● Realismo morale� i fat morali sono reali e oggetvi ● Naturalismo ontologico� i fat morali sono naturali ● Naturalismo epistemologico: i fat morali sono accessibili come lo sono gli ogget delle scienze naturali Realismo naturalista di Cornell anni ’80, i termini etici sono attribuibili ad aspet naturali del mondo, quali biologici, psicologici e sociali. PSICOLOGIA MORALE Piaget, approccio costrutvista allo sviluppo morale: sviluppo come prodotto del bambino dato dalle interazioni con l’ambiente e il giudizio morale, di conseguenza, segue delle fasi: ● Età prescolare� le regole hanno origine esterna e insindacabile ● Regole come accordi� il bambino si accorge che le regole hanno una derivazione di stampo colletvo, accordi taciti mutui fra persone, un primo passo verso l’autonomia morale Teoria dello sviluppo di kohlberg: esperimento mentale del farmaco, ricorda il farmaco salvavita e del pensiero di furto dato che è troppo costoso. 3 livelli evolutivi dello sviluppo morale: 1. Pre-convenzionale� i bambini obbediscono alle norme perché intimoriti dalla punizione

2. Convenzionale� interiorizzazione, si comprende che le regole servono per costituire al meglio il sistema sociale 3. Post-convenzionale� piena interiorizzazione della moralità, che non si basa solo sulla convenzione, ma su principi etici più elevati Critica: non si fa riferimento alla sfera emotiva, sessista ed etnocentrista, infat si basano le risposte allo sviluppo secondo il modello di uomo adulto occidentale democratico. Maggior critica da allieva Gilligan, dato che le sue bambine prese in esame venivano etichettate che meno “mature” Antonio Damasio: neurologo e neuroscienziato, importante per il caso di Phineas Cage, operaio che in un incidente sul lavoro (barra di acciaio che colpisce il cranio) subisce un drastico cambiamento del comportamento, passando da una persona pacata e razionale, a un soggetto insolente e incapace di prendere decisioni convinte. La parte danneggiata era il lobo frontale sinistro, parte che controlla la parte emotiva. Quindi, analizzando casi simili, si è arrivati alla conclusione che la sfera emotiva sia fondamentale per prendere decisioni. La grammatica morale universale: teoria che presuppone l’esistenza di un “organo morale”, ovvero un insieme di processi inconsci e meccanici che portano alla formulazione di intuizioni morali universali e condivise. Intuizionismo sociale di Haidt: i giudizi morali sono frutto di reazioni emotive rapide (es. fratello e sorella su isola deserta) Il dual process model di Greene: esistono due tipi di processi di ragionamento: ● Veloce, intuitivo, ed emotivo (sistema 1) ● Lento, e con carico cognitivo superiore (sistema 2) Il sistema 1 aiuta a creare giudizi morali sulla quale basare le nostre azioni

Le intuizioni morali: si intende parlare di convinzioni forti, radicate, “di pancia”. Sono le cosiddette “risposte immediate”, che neanche le controprove riescono a buttarle giù. Le intuizioni morali sono stabili e immediate Critica : inaffidabilità Gli esseri umani possono essere facilmente influenzati da bias (distorsioni cognitive) o effetto framing , ovvero, se posti di fronte ad una scelta, a seconda di come quest’ultima viene impostata, il nostro giudizio varia. a es dilemma del carrello su rotaia usati nello stesso esperimento termini come “uccidi” o “salva” Le cause delle intuizioni morali: si pensa quindi che le intuizioni, essendo processi cognitivi rapidi che dettano la nostra deontologia (vedi sistema 1 di Greene), siano inaffidabili. Invece c’è chi sostiene che tali intuizioni siano frutto di un ragionamento ponderato dato dall’esperienza ripetuta, quindi tali giudizi, seppur rapidi, possono aiutarci ad evitare di compiere azioni o caderci (es. partire prevenuti se in passato si è stati vitma di truffa). Il carattere: comportamenti stabili nel tempo e invariati in ampia gamma di situazioni. Questa è la definizione, ma la domanda che ci si è posti è se il carattere sia un tratto fondamentale della morale e soprattutto se davvero possa esistere e influenzare le nostre scelte. Il situazionismo: a seconda dello scenario e situazione, il nostro comportamento varia

(es del libro: sacchetto della spesa rotto) Quindi, il carattere ha tratti locali e non tratti globali Risposta al situazionismo: virtù come skills: ovvero un processo automatico, che richiede pratica e ripetizione per essere interiorizzato. Quindi, anche di fronte a scenari/eventi difficili o complessi, l’agente virtuoso saprà operare seguendo la virtù, in quanto interiorizzata e costante. (quindi generoso anche se piove o se sono di catvo umore)

EMOZIONI Struttura delle emozioni: ● ● ● ● ● ●

componente valutativa: valutare un orso come pericoloso componente fisiologica: aumento frequenza cardiaco e pressione arteriosa componente fenomenologica: sensazione spiacevole componente espressiva: palpebra superiori sollevate, mascella aperta… componente motivazionale: es. tendenza a fuggire componente cognitiva: focalizzare l’attenzione

Platone: nella Repubblica individua due parti distinte dell’anima, ovvero la parte irascibile, che detta le emozioni e desideri, e la parte concubiscibile, che rappresenta la parte razionale dell’uomo. Secondo la concezione platonica, è necessaria un’educazione morale che miri a formare solo la parte razionale. Aristotele: nella Retorica afferma come le emozioni siano manipolabili e nell’Etica Nicomachea intende virtuoso chi ha raggiunto il giusto equilibrio tra razionalità e passioni La scuola epicurea: crede nell’educabilità delle emozioni, soprattutto della paura, in particolare quella della morte. Le emozioni sono quindi educabili grazie al tetrafarmaco, ovvero affrontare le irrazionalità con la razionalità Stoicismo greco e romano: le passioni sono veri giudizi valutativi, ma rimangono un elemento da non tenere in considerazione, dato che le emozioni/passioni sono causa di reazioni violente o irrazionali, pertanto andrebbero estirpate. Età moderna: necessario il distacco dalle passioni Hume: desideri e passioni non sono elementi cognitivi, solo il ragionamento è il giusto mezzo per arrivare ai propri fini (spinto dal desiderio) Smith e la teoria dei sentimenti morali: ricerca il modello comportamentale seguendo il metodo dello “spettatore imparziale”, ovvero analizzare una situazione come se fossimo un soggetto non coinvolto e che ragiona in modo razionale. Smith ritiene che le emozioni siano elementi valutativi inaffidabili, in quanto siamo emotivamente coinvolti da eventi più vicino a noi piuttosto che comprendere la gravità di quelli più distanti e importanti. James: le emozioni sono una guida morale, pensiero opposto a stoicismo e Smith TEORIE DELLE EMOZIONI: Emozioni come sensazioni: ci si concentra sull’aspetto corporeo che le emozioni esercitano sul corpo Emozioni come stati conativi: emozioni sono una componente desiderativa, che permettono all’agente di avere una “spinta”

Teorie cognitive: ci si sofferma su cosa le emozioni ci dicono riguardo la percezione del mondo, si dividono in : � teorie giudicative: le nostre emozioni sono la traduzione di giudizi/pensieri riguardo il mondo che ci

circonda � teorie percetve: le amozioni sono la traduzione di percezioni esterne. Quindi? Le amozioni

dipendono dalle percezioni Emozioni morali, ovvero il rapporto tra le emozioni e la morale, chi influenza chi?

4 famiglie di emozioni morali: 1. 2. 3. 4.

condanna dell’altro autoconsapevolezza sofferenza dell’altro lode dell’altro

Tali emozioni hanno stretto legame con i valori, es. provo disprezzo per chi non li rispetta (rubare) Il giudizio: è parte integrante della formazione della morale, il giudizio serve a esternare ciò che si ritiene giusto/sbagliato ma, come aggiunge Nussbaum, talvolta i giudizi, se non accompagnati da empatia e umanità, conduce a discriminazioni. Il controllo riflessivo, due modalità: � verifica delle basi cognitive: un gesto, apparentemente nobile/ignobile, cambia la sua percezione a

seconda del background (es del libro “bambino annega in mare”) � autoriflessione coscienziosa: nonostante le emozioni (e quindi giudizi) possano essere colletvamente condivisi, essi possono risultare errati, ma solo con un lavoro di ragionamento e razionalità ciò è possibile (es ammirazione Hitler in Germania anni 30/40) Divario tra giustificazione e motivazione, internismo ed esternismo di Falk o Es. del libro un mese di duro lavoro, voglio passare una giornata rilassante. Mia madre si fa male e ricerca il mio aiuto/compagnia, che faccio? Rinuncio alla giornata di relax o vado da mia madre? E perché? Internismo kantiano: vado a trovare mia mamma, perché è mio dovere farlo e ciò è sufficiente a superare le emozioni, quindi la spinta motrice risiede nel dovere Internismo humiano: è l’amore verso mia madre che mi spinge ad andare da lei, in questo caso è l’emozione la forza motrice Esternismo: l’emozione è l’impulso che ci fa prendere la decisione, la razionalità è la parte che ci aiuta a compierla

DOVERE Concetto di dovere nel cristianesimo: il dovere è dettato dalla legge di Dio, (10 comandamenti) ovvero comportamenti che dirigono la vita in modo virtuoso, tra i prim...


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