Riassunto Der Zerbrochne Krug - Heinrich Von Kleist PDF

Title Riassunto Der Zerbrochne Krug - Heinrich Von Kleist
Course Letteratura tedesca
Institution Università degli Studi di Torino
Pages 3
File Size 79.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 85
Total Views 138

Summary

Versione italiana di "Der Zerbrochen Krug" scritta da Heinrich Von Kleist...


Description

H. von Kleist, La brocca rotta (Der zerbrochne Krug) Unica commedia di Heinrich Von Kleist, tra le più apprezzate del patrimonio drammaturgico tedesco (anche se poco rappresentata in Italia), La brocca rotta è un divertissement al quale soggiace l’amarezza e la delusione per un’amministrazione – quella prussiana coeva del drammaturgo – capace di governare solo per il proprio tornaconto, di costruire leggi ad personam riuscendo a far sembrare come vera la propria accomodante versione dei fatti. E’ l’opera teatrale più nota di Kleist. Rappresentata per la prima volta nel 1802 a Weimar, questa insolita commedia ebbe successo soltanto dopo la morte dell’autore. PERSONAGGI WALTER, consigliere di giustizia ADAM, giudice del villaggio LICHT, cancelliere MARTA Rull EVA, sua figlia VITO Tümpel, contadino ROBERTO, suo figlio Comare BRIGIDA Un servitore - Due domestiche - Un usciere L'azione si svolge in un villaggio olandese presso Utrecht. PREMESSA DELL'AUTORE È probabile che questa commedia si basi su un fatto storico, sul quale però non sono riuscito ad avere alcuna informazione precisa. Ne fui ispirato da un'incisione in rame da me vista in Svizzera parecchi anni fa. La prima cosa che vi si notava era un giudice che sedeva impettito sul suo scanno. Davanti a lui, in piedi, una donna anziana che reggeva una brocca rotta e che pareva dimostrargli un'ingiustizia subìta. L'accusato, un giovane contadino che il giudice investiva come si farebbe con un reo confesso, si difendeva ancora, ma debolmente. Una ragazza che probabilmente aveva deposto come testimone (chi può dire, infatti, in quali circostanze era stato commesso il delitto?), giocherellava col proprio grembiule, stando tra la madre e il fidanzato: uno che avesse testimoniato il falso non potrebbe dimostrarsi più contrito. Il cancelliere, che forse poco prima aveva guardato la ragazza, ora guardava in tralice, diffidente, il giudice, come in un'occasione analoga Creonte aveva sbirciato Edipo. Sotto l'incisione si leggeva: «La brocca rotta». L'originale, se non erro, era di un maestro olandese. Il nucleo centrale dell’opera è l’inganno e il sotterfugio, la menzogna che tutti usano per ottenere ciò che vogliono; i personaggi vogliono in apparenza chiarire un fatto, la rottura di una brocca, ma in realtà vorrebbero metterlo a tacere per nascondere le proprie colpe. La scena si svolge interamente nella sala delle udienze del giudice Adamo, nel villaggio olandese di Hiusum. Nell’agitazione per la notizia dell’imminente arrivo del consigliere del tribunale per un’ispezione, si scopre che la parrucca del giudice è scomparsa. L’udienza del giorno si tiene comunque, alla presenza del consigliere: la signora Marta accusa Ruprecht, fidanzato della figlia, Eva, di essersi introdotto la notte precedente in casa sua e di aver rotto una preziosa brocca che si trovava nella stanza della figlia. Ruprecht si difende sostenendo di aver trovato un altro uomo nella stanza di Eva, il quale avrebbe rotto la brocca dandosi alla fuga. Il giudice Adamo è a disagio e al consigliere appare chiaro come stia cercando di risolvere in fretta la questione, quasi per togliersi dagli impicci. Eva, che potrebbe risolvere la questione, si rifiuta di rivelare il nome del suo “visitatore”. L’improvvisa testimonianza di una vicina di casa mette fine alle discussioni:

questa ha trovato vicino alla finestra di Eva proprio la parrucca del giudice. Eva accusa allora il giudice, il quale si dà alla fuga, e racconta come si sono svolti veramente i fatti. Fin dall’inizio il pubblico è consapevole della verità che tutti tacciono, e il divertimento sta proprio nell’osservare le dinamiche comunicative attraverso cui i personaggi manipolano e confondono la realtà. Per fare questo è fondamentale l’uso della lingua, da tutti ritenuta affidabile, in realtà strumento per celare la verità. La comunicazione si rivela inattendibile e questo fa ancor più riflettere se pensiamo che ci troviamo in un’aula di tribunale. Qui molti mentono e cercano di ottenere ciò che vogliono, non la giustizia; il giudice stesso si trasforma in accusato, in polemica contro una giustizia torbida e troppo spesso male amministrata. TRAMA A Huisum, un villaggio olandese presso Utrecht, il giudice Adam si cura le ferite riportate in una caduta dal letto. Con disappunto di Adamo arriva in paese per un’ispezione il consigliere Walter, che assisterà alle sue udienze per eliminare eventuali abusi. Fatti entrare i querelanti, Adamo amministra la giustizia privo della parrucca e deve giudicare una causa che lo mette a disagio. La notte precedente infatti, il giudice e penetrato in casa di Comare Marta per cercare di sedurne la figlia promessa sposa al giovane Roberto, che sta per partire per il fronte. Per far sua Eva, le ha mostrato un falso documento, secondo il quale le truppe appena reclutate sarebbero finite in India, col rischio per Roberto di morire durante la campagna. Adamo ha però fatto presente ad Eva che sarebbe stato in grado di esonerarlo dal servizio in cambio di favori di cui lei ora si vergogna profondamente. Ma, scoperto, nella fuga Adamo a urtato e rotto una brocca per cui Marta ha sporto denuncia. La brocca infatti rappresenta per la donna la storia onorevole della sua famiglia e raffigura l’indipendenza delle Province Unite dagli Spagnoli. Durante la fuga Adamo è stato inseguito da Roberto e colpito in testa con la maniglia della porta, gettatosi dalla finestra si è slogato una caviglia. Marta, ignara di come sono andate le cose, accusa Roberto. Adamo cerca di avvalorare questa tesi annullando ogni possibile testimonianza che scagioni il rivale. Il consigliere Walter è perplesso sull’operato di Adamo a dir poco scorretto. Roberto racconta come sono andate realmente le cose ma non è in grado di identificare chi fosse con Eva. Eva non se la sente di rivelare l’identità dell’intruso in pubblico, ma il consigliere, sempre più insospettito, mette insieme i pezzi dell’inchiesta e vede combaciare la versione di Roberto e le ferite riportate da Adamo; a conferma dei suoi sospetti vi è la parrucca mostrata da Comare Brigida e raccolta nella vigna sotto la stanza di Eva. Nonostante sia palesemente colpevole Adamo condanna Roberto, a questo punto Eva rivela la verità e il giudice Adamo e costretto a scappare di fronte alla furia dei suoi compaesani. Non contenta Comare Marta chiede l’orario delle udienze a Utrecht per farsi rendere giustizia della sua brocca rotta. Commento La brocca rotta - Questa immagine centrale che dà il titolo alla commedia è intimamente legata alla perdità della castità di Eva. La commedia - Questa è l'unica piece comica di Kleist. La maggior parte della comicità è incentrata su giochi di parole e sulle idee con le quali sono presentati. La verità - Kleist è intrigato dall'idea kantiana di essere inabili a conoscere ciò che sia realmente vero. La commedia mostra le due idee constrastanti: che è reale solo ciò che si può vedere e toccare (Rupert) e che le apparenze possono ingannare e che ci può essere una verità più profonda (Eva). Vita rurale - Per gli abitanti del piccolo villaggio rurale Adamo è la massima e intangibile autorità. L'idea che egli possa essere colpevole viene a Walter, lo straniero, e a Lampo, l'intelligente segretario. Simbologia onomastica - I nomi dei personaggi sono estremamente simbolici: Adamo ed Eva in rapporto alla Caduta e all'idea di tentazione. La commedia stravolge i ruoli della caduta originaria in quanto è Adamo,

l'uomo, che è corrotto e che corrompe l'innocente Eva. Lampo (ted: Licht, "la luce") scopre la verità sulla rottura della brocca, portando letteralmente luce sulla situazione. Ne La brocca rotta «abbiamo un quadro grandioso della Prussia di allora, presentata, non importa se per ragioni politiche o estetiche, sotto l'aspetto di un'Olanda patriarcale [...] come in Michael Kohlhaas, l'essenziale è la distruzione artistica dell'idillio romantico del "buon tempo antico". I soprusi della giustizia patriarcale nelle campagne, le angherie inflitte ai contadini dalle autorità, la profonda diffidenza dei contadini verso tutto ciò che viene "dall'alto", il loro sentimento che dalle autorità ci si può proteggere soltanto con la corruzione e l'inganno [...] tutto ciò dà un eccellente quadro realistico delle campagne prussiane di allora». Cuore della vicenda è la rottura della preziosa brocca del titolo, alla quale è legata l’integrità morale di una ragazza del villaggio. Delle due plausibili versioni (ma dalle quali è esclusa la verità) nessuna sembrerebbe portare qualcosa di buono alla giovane, accusata di arrivare “non pura” al matrimonio o ancor peggio colpevole di adulterio. Non ci vorrà molto per lo spettatore a capire che dietro il fraintendimento sia colpevole il giudice dall’emblematico nome Adamo, che in un ribaltamento di ruoli diventa il tentatore di questa Eva intimorita dall’auctoritas indiscussa, la quale preferisce quasi perdere il fidanzato e la propria faccia piuttosto che svelare la verità. Nel ribaltamento finale risiede il merito di Kleist che affida a un’esponente doppiamente debole – per classe e per sesso – la verità da denunciare. L’ambiguità metaforica lascerebbe aperta una porta comica, tuttavia il ritratto impietoso fornito dal drammaturgo rischia, se non ben calibrato nell’esecuzione, di eccedere la sua natura. Nella versione di Bernardi i piccoli e gretti personaggi anche quando innocenti non riescono a raggiungere credibilità, sconfinando in un turpiloquio dagli acuti toni o in una sorda testardaggine che, sì, rispecchia la caratterizzazione data dal testo, ma che sembra non portarsi dietro molto altro. Certo, sono i personaggi a richiederlo, dalla superiore meschinità del cancelliere all’esasperazione di Ruprecht, il piagnucoloso fidanzato accusato, insopportabilmente fuori parte. Su di tutti il giudice che fa giustizia in base alla propria convenienza, che importuna le fanciulle o approfitta della benevolenza degli abitanti accusando chiunque pur di non esser tirato in ballo. Ma il coacervo di soperchierie, che vorrebbe sottendere la generale vis comica in quest’ istanza grottesca, rende la caratterizzazione generale invece parodica; la naturalezza, l’aderenza alla realtà di cui si ritrovava riferimento nell’impianto formale, viene meno. Sembra quasi che la comicità non possa darsi senza un senso del ridicolo. Ispirandosi agli ideali antichi come nell’Edipo Re di Sofocle, Kleist ha costruito un tipico dramma analitico, nel quale i personaggi scoprono la verità dei fatti man mano che la trama si sviluppa, mentre agli spettatori tutto è immediatamente chiaro sin dalla prima scena. Pur appartenendo a un genere teatrale antico, l’opera tocca temi “moderni” ante litteram, che trovano un riscontro attuale anche nel presente. «La rottura della brocca può assumere vari significati metaforici. In primo luogo rappresenta la perdita dell’innocenza; inoltre, poiché la brocca di Marta è un antico oggetto di famiglia, sopravissuto a guerre e tumulti, la sua rottura incide con la rovina del buon nome e dell’onore di tutta la famiglia. Ma ancor di più, la brocca rotta simboleggia la frattura delle relazioni interpersonali, la perdita della fiducia profonda tra madre e figlia, fidanzato e fidanzata, cittadino e autorità». Nella Brocca rotta, il cittadino, rappresentato da Eva, è ingannato dalle istituzioni nella persona del giudice Adam, delle quali dovrebbe potersi fidare: tale fiducia si rompe insieme alla brocca e non si ricomporrà neanche con la ricostruzione dei fatti reali. Senza nemmeno fare giustizia alla brocca guasta, causa originale di tutta l’azione, a Marta è semplicemente consigliato di rivolgersi al giudice di grado superiore: un finale mezzo aperto che lascia lo spettatore insoddisfatto e perplesso. Dalla trama dell’opera, comica solo a prima vista, emerge la critica amara di Kleist, che, parlando attraverso gli occhi del popolo, sottolinea il suo pessimismo nei confronti delle istituzioni. Con La brocca rotta, l’autore, morto suicida a soli trentuno anni, profondamente deluso dalla situazione politica dell’epoca, ci presenta un mondo fragile, nel quale tutto è mutabile; una satira politica attuale ieri come oggi....


Similar Free PDFs