Novalis e Heinrich von Ofterdingen PDF

Title Novalis e Heinrich von Ofterdingen
Author Francesca Polverino
Course Letteratura tedesca
Institution Università degli Studi di Roma Tor Vergata
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Summary

Novalis e Heinrich Von Ofterdingen. Appunti letteratura tedesca....


Description

Il viaggio (die Wanderung) è il motivo centrale della molti dei romanzi del romanticismo. È alla base anche di “Heinrich von Ofterdingen”, che è il contrario di una romanzo di formazione. È sì un romanzo di educazione e di formazione (Bildungsroman), ma non di educazione alla vita: è un romanzo di educazione all’arte. Anche se per i romantici arte e vita si confondono. Il viaggio è da intendere in termini metaforici. Novalis (1777-1801) Novalis rientra nella prima fase del Romanticismo: il Romanticismo di Jena, insieme ai fratelli Schlegel. Albori del Romanticismo: prima generazione romantica, che si ritiene esaurita proprio quando muore Novalis, nel 1801. Mentre gli Schlegel vengono considerati i teorici del romanticismo, perché espongono la teoria nei frammenti dell’Athenaum, in Novalis la teoria non la troviamo esposta in termini saggistici, ma la dobbiamo trarre dal romanzo (soprattutto da “Heinrich von Ofterdingen”), teoria in forma di narrativa. Di questa prima fase del Romanticismo, Novalis fu lo scrittore più interessante dal punto di vista poetico: davvero i testi di Novalis sono testi letterari, mentre negli Schlegel troviamo per lo più teoria con un tentativo di comporre narrativa romantica. Studia filosofia a Jena, presso i fratelli Schlegel e Fichte, e poi studia diritto a Lipsia. Muore molto giovane nel 1801. Fichte pone le basi filosofiche del Romanticismo tedesco: è importante il rapporto tra Fichte e Kant sulla questione di noumeno e fenomeno. Fichte ci dice che tutta la realtà non è altro che una proiezione della nostra soggettività. Quindi tutta la produzione del Romanticismo è incentrata su questa dimensione soggettiva: troviamo, infatti, forme come la fiaba e il sogno. “Heinrich von Ofterdingen” è un frammento, pubblicato postumo nel 1802: l’autore non ha completato il romanzo, abbiamo solo la prima parte e alcuni frammenti della seconda. L’ambientazione è magico iniziatica e abbiamo a che fare con una dimensione senza tempo: tutto appare come smaterializzato. Appare il motivo del viaggio, motivo centrale nella biografia e nei testi dei romantici: il poeta romantico è un viandante (Wanderer). Tuttavia questo viaggio è connotato diversamente rispetto al viaggio del 700, degli illuministi. Il viaggio canonico consiste di tre parti: la partenza, il percorso e l’arrivo (spesso anche il ritorno). Nel viaggio dei romantici viene meno il terzo elemento: la meta. È importante solo viaggiare di per sé, non arrivare. Il viaggio dei romantici è un Wanderung, vagare senza una meta precisa. Non è un viaggio teleologico (teleo = meta), non ha un fine, è anti teleologico. Contano le singole tappe, il percorso. Percorso vuol dire arricchimento, la possibilità di esplorare nuove dimensioni e nuove sfere cronologiche, senza avere un fine. Viene meno, quindi, la tripartizione classica del viaggio. Dalla crisi di questa struttura si ha la Wanderung romantica. Mentre nel 700 il viaggio aveva una meta precisa, era teleologico. Un ruolo fondamentale lo ha il motivo dell’isola e il viaggio per mare. Per esempio Robinson Crusoe di Defoe ha un grande successo. La figura del Robinson sarà più frequente nella letteratura tedesca, rispetto a quella inglese. Nel romanzo incentrato sul motivo dell’isola, sono importanti le ragioni che inducono a viaggiare: di solito è l’insofferenza nei confronti del contesto tedesco del 700. Viene descritto il viaggio per mare e il naufragio e quel che conta è la destinazione, l’isola. Gli scrittori del 700 tedesco, quindi, si soffermano a descrivere l’isola, che a differenza che nel Robinson, non è vista come un esilio, ma come un asilo (i personaggi non desiderano tornare a casa, anche se c’è la possibilità). Conta la terza fase: l’isola è la meta dove spesso si crea una comunità, microcosmo, che rappresenta la società ideale. Nei romanzi tedeschi la vicenda si conclude col soggiorno sull’isola che rappresenta la meta; invece nel Robinson (anche qui una struttura teleologica) abbiamo anche un’altra tappa: il ritorno, il protagonista rientra in Inghilterra. Il romanzo si divide in due parti: solo la prima è completa. Nella prima parte abbiamo tre viaggi, tre percorsi simbolici. Il romanzo si apre con un sogno, in cui viene descritto un viaggio: la sequenza

descritta in questo sogno verrà reiterata e variata in tutta la prima pare, attraverso un meccanismo associativo. Questo è il primo viaggio. Il sogno ha a che fare con l’elemento liquido. L’acqua, la liquidità evoca la purezza, la protezione (liquido amniotico). Nella descrizione di questo sogno c’è una valenza e una simbologia erotica. Capitolo 1: interno borghese. Descrizione molto accurata e analitica del sogno, improntata sulla dimensione della liquidità. Il fiore azzurro (die blaue Blüme) è l’emblema del romanticismo tedesco: rappresenta l’ideale, ciò a cui si aspira, ma che non si può raggiungere. Sta per la Sehnsucht, desiderio e nostalgia di qualcosa di lontano e a cui aneliamo, ma che proprio perché è irraggiungibile, aumenta il nostro desiderio. Il protagonista si sveglia dal sogno con la voce della madre. Si profila il carattere dei due genitori: il padre che sta per la quotidianità e per la razionalità; la madre sta per la dimensione altra. Passaggio molto repentino dal sogno fantastico e irreale al quotidiano e alla vita familiare. Il percorso (il sogno), quindi, si conclude alla vista della figura materna. Alternanza sogno – realtà repentina. Il secondo viaggio conduce da Eisenach ad Augusta (luogo da dove proviene la madre del protagonista: anche qui viene contrapposto l’ambito borghese paterno a Augusta). Il terzo viaggio è il viaggio di Eros, con cui si conclude la prima parte. Della seconda parte abbiamo solo alcuni frammenti. La seconda parte si intitola “L’Adempimento”(?). Nella critica il romanzo è confrontato con il Meister di Goethe. È lo stesso Novalis che suggerisce il paragone, perché nel 1799 Novalis scrive: “La parola ‘anni di apprendistato’ è falsa, essa esprime una meta determinata. Nel mio romanzo, invece, non deve significare altro che ‘anni di passaggio’. Conta il processo, non il risultato. Non è importante il wohin, ma lo übergang.” Lontanissimo da ciò che si definisce romanzo realistico. È la quintessenza del romanzo romantico: è tutto molto vago, abbiamo più epoche contemporaneamente, e descrizioni sfuggenti, polistorico e poliprospettico, da più latitudini. Compaiono costantemente immagini che hanno a che fare con la dimensione fluida, con la liquidità. Grande ambivalenza delle immagini. È stato analizzato il romanzo soprattutto dalla prospettiva analitica, freudiana. L’acqua suggerisce purezza, protezione, matrice di vita, ma anche regressione. Lontanissimo dall’intento realistico e naturalistico. Ai romantici sta a cuore la dimensione altra, la dimensione metafisica, che ha a che fare con la teologia e la filosofia. Collegati a questa dimensione altra: il sogno (qui con il tema del viaggio) e la fiaba. Enorme differenza tra Novalis e le fiabe di Grimm, anche a livello stilistico. Nella fiaba tutto è rappresentato con contorni netti, decisi, provi di sfumature, in Novalis è tutto l’opposto, è tutto volutamente vago e la dimensione liquida contribuisce ad aumentare questa sensazione di vaghezza e indeterminatezza. Abbiamo a che fare con più epoche e più latitudini, si parla di poliprospettiva. Senso di vaghezza molto suggestivo. Un collega di Novalis, Tieck, forse quello più affine a Novalis, riferisce in merito a quelle che dovevano essere le intenzione dell’autore nella seconda parte dell’opera, ma non c’è nulla di certo. Il romanzo è stato talora criticato dai contemporanei, dai colleghi di Novalis, e da alcuni recensori. Alcuni hanno addirittura parlato di “repulsione” e “schifo”. Importante anche un’altra osservazione di Novalis sul suo romanzo. Aveva letto il Wilhelm Meister, lo aveva molto apprezzato, e lo considerava il prototipo del romanzo. Prende le mosse dal Wilhelm Meister di Goethe per mettere in crisi lo schema del romanzo e venire ad una struttura completamente diversa. Il Romanticismo di per sé è un movimento che tende a far tabula rasa, mette in discussione la poetica delle epoche e dei movimenti precedenti. Col Romanticismo si afferma l’idea che la soggettività dell’autore sia fondamentale per l’opera letteraria. Questa idea comincia a farsi strada già col Preromanticismo e lo Sturm und Drang, ma si afferma davvero solo col Romanticismo: testo letterario da intendere come espressione della società grazie a Fichte e agli Schlegel. In certo qual modo un movimento di reazione. In merito al Wilhelm Meister Novalis dice che in Goethe “la prosa vince sulla poesia”, mentre nel suo romanzo “viene celebrata la vittoria della poesia sulla prosa”. In Goethe si ha l’integrazione nel contesto

sociale, il quotidiano (il Meister alla fine rinuncia alla sua vocazione teatrale e decide di integrarsi nella società), che per i romantici rappresenta la prosa. Mentre, in Heinrich von Ofterdingen vince l’arte, la dimensione altra sul quotidiano....


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