Riassunto di storia medievale fino alla fine del 1200 PDF

Title Riassunto di storia medievale fino alla fine del 1200
Author Mast Dog
Course Storia medievale
Institution Università degli Studi di Milano
Pages 27
File Size 196.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 96
Total Views 122

Summary

Riassunto storia medievale fino al 1200...


Description

STORIA MEDIEVALE - RIASSUNTO

313 editto di Costantino concede libertà al culto della religione cristiana e ad ogni altra cui ciascuno senta vicina a sé Questo è un modo per assicurare all’impero in crisi la forza e l’appoggio della comunità crescente che era quella dei cristiani Il Cristianesimo arriverà per es. in Inghilterra soltanto alla fine del VI secolo ai tempi di Gregorio magno mentre precedentemente si diffonde a cominciare dalla Palestina. Lungo tre secoli andrà nelle campagne dell’oriente, del Nord Africa, poi lungo le rotte commerciali arriverà in Spagna nella Gallia nei Balcani e in Italia. Prima dell’editto di Costantino Diocleziano aveva suddiviso in quattro grandi aree il suo grande impero naturalmente per permettere una migliore gestione del prelievo delle tassazioni, irregimentazione delle forze sociali e questioni militari, 4 sedi: Treviri, Milano, Sirmio sul Danubio e Nicomedia e in questo modo però egli insedia quattro imperatori, nessuno dei quali risiede a Roma Naturalmente per ognuno di questi imperatori era più facile raggiungere il luogo del limes che fosse maggiormente minacciato dalla calata dei barbari. Costantino si battezzerà soltanto in punto di morte e a Roma inizierà la costruzione di importanti luoghi del culto Cristiano per esempio uno di questi è quella che poi si chiamerà San Giovanni in Laterano più una serie di basiliche cimiteriali che nascono lungo le vie consolari che partono dal centro città e vanno a incrociare i luoghi del martirio di alcuni martiri importanti. Una di queste la più importante lungo la via Aurelia è San Pietro in Vaticano. Costantino poi edifica la cosiddetta nuova Roma d’oriente vicino al bosforo e cioè ove sorgeva quella che prima era Bisanzio. Questa nuova città si chiamerà Costantinopoli. Costantinopoli ha fin da subito le stesse prerogative di Roma cioè un Senato, l’annona e la prefettura urbana. Vera concorrente di Roma. A ridosso del confine fortificato che oggi si vede lungo la Bulgaria è lungo il Reno si svolgeranno le prime avvisaglie delle invasioni e dei movimenti delle tribù germaniche allora volta premuto e alle spalle dalle tribù nomadi che arrivavano dalla steppa euroasiatica. Ambrogio, che proveniva dagli ambienti dell’aristocrazia romana e poi diventerà vescovo di Milano, ove risiede la corte nel tardo impero. egli riesce ad imporre un profondo rispetto verso la Chiesa ed il cristianesimo sia agli imperatori sia alle

grandi generali barbari. E fu proprio grazie al suo vescovado che Teodosio I arrivo a riconoscere il cristianesimo come religione di stato. Questo però significo anche un irrigidirsi della religione cristiana nei confronti di tutte le altre religioni, sia che fossero cosiddette eretiche sia che fossero quelle dei pagani. Le braghe che sono l’antefatto dei nostri moderni pantaloni si incominciano a vedere nell’abbigliamento romano maschile del IV secolo e sono l’effetto dell’impatto che la cultura romana con la cultura barbarica. Non è vero che le catacombe erano dei luoghi segreti in cui i cristiani si rifugiavano per pregare bensì erano conosciute ai sovrani basti pensare per esempio al documento di Gallieno che parla di restituzione quindi se parla di restituzione ciò implica che si conosceva già l’esistenza di qualcosa che doveva essere restituito. Le catacombe erano di fatto dei cimiteri e avevano la caratteristica di essere sotterranei. La parola cimitero significa dormitorio e nella prospettiva cristiana corrisponde appunto all’idea che i corpi si addormentino per un lungo sonno in attesa del risveglio che è la resurrezione. Nelle catacombe c’erano loculi con lastre con iscrizioni che ci dicono cose importanti sulla società. Nel 395 muore Teodosio, che aveva poco prima diviso l’impero in due settori una parte occidentale ed una orientale. Nell’inverno del 406/407 un gruppo di popolazioni germaniche attraversarono il Reno gelato e dilagarono in gallia che ricordiamo era romana e poi in Spagna. Nel frattempo i Visigoti dopo una serie di estenuanti trattative si avvicinarono pericolosamente alla città di Roma e la misero al sacco nel 410, guidati da Alarico. Erano 800 anni che a Roma non subiva invasioni, dal tempo della famosa invasione dei galli. Gravissimo il messaggio che il Senato mandò a tutte le dislocazioni del grande territorio imperiale dicendo che non potevano fare più affidamento sulle finanze e sui denari di Roma perché era stata barbaramente saccheggiata da Alarico e dovevano contare soltanto su loro stessi. La capitale che fino a poco tempo prima era stata Milano fu spostata per ragioni di sicurezza a Ravenna. Ricordiamo che Ravenna è un osservatorio privilegiato per comprendere la fase di caduta dell’impero e di arrivo dei barbari e dei loro regni, ossia il medioevo. Fu il primo regno romano barbarico con Odoacre condottiero di tribù barbare e il primo regno degli Ostrogoti con Teodorico. Galla Placidia fu imperatrice e madre di Valentiniano III futuro imperatore. In realtà proviene da Roma e venne rapita nel corso del sacco effettuato da Alarico. Possiamo dire che fu l’ultima imperatrice romana e la prima regina cattolica, molto intransigente nel rispetto e nell’applicazione del cristianesimo.

I vari imperatori che si succedono a Ravenna sono soltanto dei fantocci in effetti nelle mani dei vari generali militari. Nel 476 l’ultimo imperatore, Romolo cosiddetto Augustolo, viene deposto da Odoacre. Però il primo vero sovrano barbaro d’Italia è Teodorico re degli Ostrogoti, che cala in Italia nel 493 ed uccide Odiacre. Stabilì a Ravenna il regno di goti e romani. Tento una concordia tra romani e Goti ma in Italia la tradizione romana era molto più forte. Teodorico adorava la tradizione dell’antica Roma e ambiva ad essere visto come continuatore dell’imperatore d’oriente in un rapporto di continuità con l’impero d’Occidente da lui in quel momento diretto. Teodorico senza dubbio fu un barbaro civilizzato e molto influenzato dalla cultura romana che egli amava. Infatti a Ravenna fa costruire un mausoleo per sé quasi ad imitazione dei grandi mausolei, come per esempio l’Augusteo, di tradizione romana. Giustiniano viene nominato imperatore dell’impero romano d’oriente nel 527. Ricordiamo che impero romano d’oriente ho impero bizantino era molto fiorente sotto il profilo economico e commerciale, c’era uno sviluppato urbanesimo, si parlava in greco e non latino e non subì mai invasioni barbariche. Le uniche spinte di popoli pericolose furono in Sassanidi, i vecchi Parti mai sconfitti dai romani, e poi gli arabi molto più tardi, che lo vinceranno. Giustiniano poi vincerà la guerra contro gli Ostrogoti (o Goti). Non accettò l’arianesimo e dunque nella basilica di Ravenna fece cancellare le rappresentazioni del re cristiano ma ariano, di cui sono rimaste soltanto delle ombre, come fossero fantasmi. Sull’isola presente sul lago di Bolsena, Martana, nel 535 viene compiuto uno dei delitti politici più crudeli, l’imprigionamento e uccisione di Amalasunta, figlia di Teodorico, ultimo regnante (regina) dei Goti/Ostrogoti, infine morta anche lei insieme a tutti gli altri suoi figli. Nessuno dei quali infatti trovò posto nel suo mausoleo. In realtà Amalasunta perse il diritto a governare con la morte del giovane figlio diciottenne Atalarico, re formale ma sostituito dalla madre, di cui le venne tolto la potestà perché lei lo addestrava più alla cultura che alle armi e alle battaglie. Amalasunta aveva sposato il cugino Teodato, che accettò di prendere la carica formale di re poiché la nobiltà gota non avrebbe mai accettato una regnante donna, però lasciò nelle mani della moglie tutti i poteri. Ma il marito/cugino vista la disponibilità di Amalasunta al dialogo con i romani, aspettò solo l’occasione giusta per accusare la regina di eccessiva vicinanza nei confronti di questi ultimi, dunque di tradimento. Un ambasciatore di Bisanzio anzi di Costantinopoli portò un trattato nel quale si chiedeva di apporre il sigillo di sovranità di Giustiniano anche sul territorio italiano. Questo re si rifiutò presentando il suo rifiuto col fatto che la firma della figlia di Teodorico, la moglie Amalasunta, avrebbe dato più ufficialità e prestigio a questo accordo. Lei appose il sigillo e questa fu la sua condanna. E così fu condannata per

tradimento all’esilio sull’isola di Martana ed infine uccisa per strangolamento da una figura maschile imponente che le si parò davanti mentre lei faceva il bagno nel lago di Bolsena. L’uccisione di Amalasunta diviene il pretesto per l’impero bizantino per iniziare il suo tentativo di riconquista dell’Italia e dunque dare avvio alla cosiddetta sanguinosa guerra greco-gotica. Giustiniano, dopo essere stato incoronato imperatore nel 527 ed aver concluso la pace con i persiani, invia il suo generale Belisario che dopo aver vinto i Vandali nel nord Africa nel 533, sbarca in Sicilia nel 535 per combattere contro i Goti (o Ostrogoti). Tale guerra durò vent’anni. La battaglia decisiva: 553 alle falde del Vesuvio: sconfitta pressoché definitiva dei Goti. Ultima è nel 540: Belisario prende Ravenna ed il re goto Vitige viene da egli condotto in catene da Giustiniano e poi esiliato in Persia. Giustiniano a Ravenna fa insediare un esarca e sottopone il popolo italico a pesanti tassazioni. Con la conclusione di tale guerra l’Italia ritorna sotto l’impero. Giustiniano governò come imperatore per quasi 40 anni l’impero apparentemente riunito. L’Italia però non è certo quella di prima. Intanto è diventata un vero e proprio territorio coloniale e per fare carriera politica bisognava andare a Costantinopoli. Ma anche il Papa è sottoposto al volere dell’imperatore. Questo ci fa pensare che in Italia si guarda all’impero bizantino non come ad una restaurazione dell’impero romano ma come ad una sorta di nuovo impero, di fatto anch’esso in parte colonizzatore. Tuttavia Giustiniano tiene a presentarsi come l’imperatore non solo che unificò l’impero, ma che mette in atto una pacificazione tra le diverse leggi e quindi ordine la pubblicazione del famoso Corpus Iuris Civilis 529-534, collazionato da Triboniano. Questo codice in realtà serve anche a teorizzare e fondare il potere assoluto dell’imperatore.

I LONGOBARDI IN ITALIA Dalla morte di Giustiniano, avvenuta nel 565, il sogno di riunificazione imperiale si infrange. Si presentano nuovamente invasioni di popoli barbari che questa volta, a differenza di come accadde con i Goti, non saranno cacciati via dall’impero perché l’impero non avrà la forza per farlo fiaccato dalla lunga guerra greco gotica. Si tratta dei Longobardi (originari della Scandinavia o della Germania del Nord ) che scendono in Italia pressati dagli Àvari attraverso il Friuli per mano del re Alboino, nel 568, appena tre anni dopo la morte di Giustiniano, attraversando il fiume Isonzo e puntando alle pianure sottostanti le Alpi. Insediarono così la loro capitale a Pavia. Effettivamente i bizantini erano molto occupati e preoccupati di sconfiggere i persiani che vennero sconfitti definitivamente nel 628, e dunque non si occupavano più con molta attenzione del territorio imperiale italiano.

I longobardi erano organizzati soprattutto per gruppi familiari ciascuno dei quali rappresentato e comandato da un duca. Certo c’era un re, ma in realtà il vero potere anche sotto il profilo militare era quello nelle mani dei duchi. Riuscirono dunque a conquistare tutta l’Italia settentrionale, una bonissima parte della Toscana, l’Italia centrale e meridionale con esclusione della Calabria e della Puglia, della Sicilia e della Sardegna, e con esclusione di una fascia centrale che andava da Roma fino a Ravenna e che costituisce appunto l’esarcato bizantino. In questo momento praticamente troviamo l’Italia che è di fatto diviso tra due dominatori differenti dopo essere stata punita per oltre sette secoli dall’impero romano. A differenza dei popoli barbari che gli avevano preceduti, non raffinarono incarichi ai romani o meglio ai bizantini ma si comportarono come veri e propri dominatori. Di religione ariana fino alla conversione al cristianesimo della loro regina Teodolinda. Come abbiamo detto e duchi avevano un potere maggiore di quello del re è infatti il territorio da loro conquistati erano suddivisi in Ducati. Dunque la convivenza con i bizantini non era una cosa molto semplice. Nel 643 il re Rotari, tuttavia, fece realizzare il primo codice legislativo appunto della legge longobarda, il suo famoso editto. Una caratteristica dell’editto di Rotari, che segna una certa influenza determinata dalla maggiore civiltà del diritto romano, è rappresentata dall’eliminazione della faida, sostituita con il guidrigildo, ossia un risarcimento in denaro. Sarà Liutprando, nella prima metà dell’ottavo secolo, ad allargare i confini dei territori sotto dominio longobardo, attaccando Ravenna massimo centro bizantino in Italia e il Lazio dunque Roma dunque la Chiesa romana. Tuttavia per tranquillizzare il Papa Gregorio II che mostrava una evidente preoccupazione di perdita di autonomia e di potere, Liutprando consegnò il territorio di Sutri compreso l’ivi castello, appena strappato ai bizantini (728). Questo gesto è considerato come uno degli elementi che costituiranno l’inizio della formazione dello Stato della Chiesa, stato che verrà governato dalla figura del Papa fino al 1870. L’Italia del sud nel senso di Calabria Puglia Sicilia Sardegna rimane bizantina. La Sicilia rimase bizantina fino all’827 quando gli arabi la strapparono all’impero quasi completamente. Siracusa cade nel 878 dopo sanguinoso attacco. Chi può scappa verso le comunità bizantine della Calabria e della Basilicata. Verso valle più strette e lontani dal mare. Verso monti e colline più riparate dall’invasione araba. La bella chiesa detta la cattolica, di Stilo, è una delle più belle opere bizantine rimaste in piedi nell’Italia del sud.

I FRANCHI CONTRO I LONGOBARDI Nonostante la donazione di Sutri, un atto evidentemente intelligente sotto il profilo politico e strategico, i papi che si succedettero erano in ogni caso spaventati dall’espansione e dai comportamenti dei longobardi. Tant’è che Stefano II chiederà aiuto ai Franchi andando proprio in Gallia. Così nel 754, con la discesa di Pipino il breve, e la guerra del 755/756, i Longobardi vengono sconfitti, Pipino il breve conquista Ravenna e la dona al Papa, il cui stato inizia evidentemente ad ingrandirsi. Donò al papà i territori che corrispondono all’esarcato e alla pentapoli, territori che si unirono dunque alla donazione di Sutri e che di fatto finirono col costituire lo Stato della Chiesa che comprendeva il Ducato di Roma si sviluppava movendosi su di una lingua che attraversava l’Appennino e terminava appunto sulle coste adriatiche dal Conero fino al delta del Po. I franchi già esistevano ed erano cristiani. In particolare bisogna ricordare la conversione di Clodoveo (colui che dà vita alla dinastia dei Merovingi) al cristianesimo nel 498, poi la famosa battaglia di Poitier in cui Carlo martello sconfigge i musulmani e in occasione della quale un commentatore dell’epoca parla degli esiti di questa battaglia come le basi per l’identificazione dell’Europa, dunque una battaglia che proprio sconfiggendo la minaccia mussulmana Crea e delimita per effetto opposto un altro territorio che può essere identificato con delle caratteristiche peculiari di carattere culturale e religioso e che può essere chiamato Europa. Poi la divenuta di Carlo Magno re dei franchi nel 771 ed anche dei longobardi nel 774 (ricordiamo che Carlo Magno aveva sposato la figlia del re longobardo Desiderio, più che altro per motivi politici, Ma questa alleanza durò poco perché Desiderio occupò la Romagna e poi iniziò a dirigersi verso Roma tant’è che appunto Stefano II chiederà l’intervento dei Franchi) e infine l’incoronazione da parte del Papa Leone III appunto sempre di Carlo Magno come imperatore del sacro Romano impero nell’800 a Roma, nella notte di Natale. Vale la pena ricordare che i franchi come origine erano una popolazione germanica che proveniva dai territori ad est del Reno e si stabilirono in quella zona che poi appunto diventerà la Francia grazie al loro nome. Erano suddivisi in varie tribù ma l’elemento unificante era il fatto che parlassero la stessa lingua e fu uno dei regni barbarico-germanici, per quanto nel loro caso tale aggettivo non è del tutto adeguato, tra i più longevi e questo probabilmente per il fatto che nel 498 Clodoveo, e prima di lui sua moglie, i figli e l’intero suo popolo, si convertono al cristianesimo e questo aspetto favorisce la fusione tra galli e franchi (i galli erano già presenti in quei territori ed erano com’è noto sotto dominio romano) e permette anche una utile alleanza con la Chiesa. Bisogna qui segnalare che dopo la morte di Clodoveo di fatti i sovrani perdono sempre più importanza e ne acquisiscono i cosiddetti maggiordomi o primi ministri. Pipino d’Heristal conquista il potere e dà via al passaggio alla dinastia dei pipì nidi. Carlo martello è suo figlio. Tuttavia il primo ad essere incoronato re con una proclamazione ufficiale fu Pipino il breve nel 751, figlio di Carlo martello, oltre tutto riceverà l’incoronazione ufficiale anche dal

Papa Stefano secondo nel 754 infatti come sappiamo tale Papa si era recato da questo re per chiedere protezione contro i longobardi che stavano pensando ad un possibile attacco a Roma. Come dicevamo gli arabi, all’inizio dell’VIII secolo, dopo avere conquistato la Spagna passando attraverso lo stretto di Gibilterra minacciavano di invadere la Francia ma Carlo martello (chiamato così nel senso di piccolo Marte, cioè colui che era abile nell’arte della guerra), riuscì appunto a fermarli nella famosa battaglia di Poitier del 732. Pipino rispose positivamente alla chiamata del Papa Stefano secondo e si lanciò in questa guerra contro i longobardi vincendoli intorno al 755, i quali come abbiamo detto saranno sconfitti nuovamente e definitivamente vent’anni dopo (ad esclusione del ducato di Benevento che resta nelle loro mani) nel 774 dal figlio Carlo: è in quell’occasione che Carlo si dichiara re dei franchi e dei longobardi. Papa Leone III nella notte di Natale dell’anno 800 incorona Carlo, che diviene Magno, imperatore per risultati positivi delle sue battaglie in difesa della Chiesa e da questo momento Carlo Magno definirà il suo impero sacro Romano impero. Questo impero viene suddiviso da Carlo Magno tra i suoi più fidati collaboratori: i marchesi sui marchesati, il cui nome deriva da marca, la zona di confine che quindi lambisce le estremità dell’impero ed avevano a disposizione un numero maggiore di forza militari, i conti nei comitati o comites, e i Ducati: in sostanza erano i suoi più affidabili compagni di avventura che andranno quindi a dirigere Ducati e contee, che sono le zone interne e più sicure. Possiamo quindi dire che attraverso questa tripartizione si dà avvio in un modo organizzato alla nascita della nobiltà per decisione imperiale, e tali figure risultavano poi legate a Carlo Magno dal vincolo personale del vassallaggio. Queste figure erano naturalmente dei funzionari dell’imperatore e dovevano assicurare la difesa, riscuotere le tasse ed anche amministrare la giustizia, questo naturalmente progressivamente fa in modo che tali figure acquisiscono sempre più potere di autonomia. La differenza del sacro Romano impero rispetto all’impero romano e proprio questa idea di potere diretto sul sudditi. Nel sacro Romano impero a differenza di quello romano, l’imperatore non ha un potere diretto sui sudditi che poi amministra attraverso i suoi funzionari, bensì a questo potere di intervento diretto soltanto sui conti sui parcheggi. Per quanto riguarda l’amministrazione delle regioni affidate a questi ultimi, questi ultimi hanno una maggiore possibilità di intervento autonomo l’importante è che riscuotessero le tasse e amministrare la giustizia. la differenza del sacro Romano impero rispetto all’impero romano è proprio questa idea di potere diretto sul sudditi. Nel sacro Romano impero a differenza di quello romano, l’imperatore non ha un potere diretto sui sudditi che poi amministra attraverso i suoi funzionari, bensì ha questo potere di intervento diretto soltanto sui conti e sui marchesi. Per quanto riguarda l’amministrazione delle regioni affidate a questi

ultimi, questi ultimi hanno una maggiore possibilità di intervento e governo autonomo l’importante è che riscuotessero le tasse e ciò ...


Similar Free PDFs