Riassunto L\'errore di Cartesio, A.Damasio PDF

Title Riassunto L\'errore di Cartesio, A.Damasio
Course Epistemologia delle scienze psicologiche
Institution Università degli Studi di Bergamo
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Riassunto dei primi 8 capitoli...


Description

Emozioni e Sentimenti Nelle strutture cerebrali evolutivamente più antiche hanno luogo selezioni di risposta (processi decisionali) delle quali gli organismi non hanno coscienza. Le selezioni di risposta sono una forma elementare di decisione. Di fronte a situazioni complesse gli organismi sociali devono chiamare in causa sistemi racchiusi nella neocorteccia (ci permette di essere più coscienti e riflessivi) John Allman: la neocorteccia delle scimmie che si nutrono di frutti è più grande di quella delle scimmie che si nutrono di foglie (cercare i frutti vuol dire sapere dove sono e riconoscere marcio da maturo). La neocorteccia più ampia provvede alla maggiore capacità di memoria fattuale di cui esse hanno bisogno. Il nocciolo antico del cervello si occupa della regolazione biologica di base, mentre in alto la neocorteccia pondera con saggezza e perspicacia. Ai piani alti della corteccia vi sono ragione e forza di volontà, mentre in basso nella regione subcorticale risiedono l'emozione e tanta materia organica stupida. Ipotalamo costituisce il compartimento principale dei piani bassi. L'apparato della razionalità, ritenuto neocorticale, sembra che non operi senza quello della regolazione biologica, considerato subcorticale. I meccanismi del comportamento che vanno oltre pulsioni e istinti fanno uso sia dei piani alti sia dei piani bassi: neocorteccia impegnata insieme al nucleo cerebrale, la razionalità è l'effetto del loro attività di concerto (razionalità basata sull'esperienza). Emozioni e sentimenti sono aspetti centrali della regolazione biologica. James: se togliamo le percezioni non rimane nulla delle emozioni, riduce l'emozione a un processo che riguarda il corpo, non dà peso al processo di valutazione mentale della situazione che determina l'emozione. Il quadro da lui tracciato va bene per le prime emozioni che si provano nella vita. Non prevede alcun meccanismo aggiuntivo in grado di generare il sentimento che corrisponde a un corpo eccitato da un'emozione. Il corpo è interposto in questo processo. Le emozioni hanno un ruolo nel comunicare significati ad altri, possono anche adempiere la funzione di guida cognitiva. Emozioni primarie della fase iniziale, secondarie quelle della fase adulta. Emozioni primarie Sono innate, servono per garantire la sopravvivenza. Dopo che si costruisce l'esperienza si passa alle emozioni secondarie. Sono meccanismi inconsci, risposte emotive a degli stimoli. Siamo predisposti a rispondere con un'emozione, in modo preorganizzato, quando vengono percepite nel mondo esterno o nel nostro corpo certe caratteristiche di stimoli. Queste caratteristiche saranno elaborate e rivelate da un componente del sistema limbico (ad esempio amigdala): i suoi nuclei di neuroni posseggono una rappresentazione disposizionale (homunculus sensitivo) che innesca l'instaurarsi di uno stato corporeo tipico dell'emozione paura, e modifica l'elaborazione cognitiva in una maniera che si adatta allo stato di paura. Ci sono cambiamenti corporei che avvengono quando c'è quella specifica emozione. Occorre che le cortecce sensitive di ordine inferiore rivelino e categorizzino le caratteristiche di una data entità e che strutture come l'amigdala ricevano segnali relativi alla loro presenza combinata (risposta innata ad uno stimolo). La risposta

emotiva può fare conseguire alcuni obiettivi utili (funzionali per la sopravvivenza). Dopo i cambiamenti del corpo che definiscono l'emozione, il passo successivo è sentire l'emozione in connessione con l'oggetto che l'ha suscitata (legame tra oggetto e stato emotivo del corpo). La coscienza procura una polizza a più alta protezione. Se usiamo la coscienza la prevediamo e cerchiamo di evitarla. Sentire gli stati emotivi, vale a dire essere consci delle emozioni, dà flessibilità di risposta sulla base della particolare storia delle interazioni con l'ambiente. Le emozioni primarie dipendono dai circuiti del sistema limbico, in primo luogo l'amigdala e il cingolato anteriore. Il meccanismo delle emozioni primarie è il meccanismo di base. Emozioni secondarie Si presentano una volta che abbiamo cominciato a provare sentimenti e a formare connessioni sistematiche tra categorie di oggetti e situazioni, da un lato, ed emozioni primarie, dall'altro. Il processo non può poggiare solo sulle strutture del sistema limbico, richiede l'intervento delle cortecce prefrontali e di quelle somatosensitive. Cosa significa provare un'emozione? Dopo la formazione di immagini mentali degli aspetti chiave della scena, nello stato fisico si verifica un cambiamento, definito da svariate modificazioni in diverse regioni del corpo. Vi sono cambiamenti in un certo numero di parametri che definiscono la funzione dei visceri, muscoli scheletrici e delle ghiandole endocrine, anche il sistema immunitario. Il cervello libera nel flusso sanguigno un certo numero di modulatori peptidici. L'insieme delle variazioni definisce un profilo di scostamento da una gamma di stati medi che corrispondono all'equilibrio funzionale (omeostasi). Cosa accade nel nostro organismo per fare avvenire tali cambiamenti 1. Comincia con le considerazioni consapevoli, intenzionali, espresse come immagini mentali organizzate in un processo di pensiero. Una valutazione cognitiva del contenuto dell'evento di cui si è parte. (attenzione cognitiva) 2. A livello non conscio, nella corteccia prefrontale vi sono reti che rispondono in modo automatico ai segnali che scaturiscono dall'elaborazione di tali immagini Questa risposta viene da rappresentazioni disposizionali acquisite. Quello che le rappresentazioni disposizionali incorporano è l'esperienza. È l'esperienza personale che confeziona il processo per ogni singolo individuo. (parte non conscia, risposte automatiche alle immagini nella corteccia prefrontale) 3. In modo automatico, non conscio e non volontario, la risposta delle rappresentazioni disposizionali prefrontali viene segnalata all'amigdala e al cingolato anteriore. Rispondono a) attivando i nuclei del sistema nervoso autonomo e segnali attraverso i nervi periferici, b) mandando segnali al sistema motorio, c) attivando il sistema endocrino e peptidico, d) attivando i nuclei neurotrasmettitori non specifici, che emettono segnali chimici a varie regioni del telencefalo. (qualcosa che avviene dentro di noi in modo inconsapevole)

I cambiamenti a, b e c incidono sul corpo, causano uno stato emotivo del corpo e in seguito vengono segnalati ai sistemi limbico e somatosensitivo dai neuroni ascendenti, ora diventano consapevoli. I cambiamenti d, che non insorgono nel corpo, hanno un impatto forte sulle modalità e sull'efficienza dei processi cognitivi. L'elaborazione emotiva menomata nei pazienti con lesioni prefrontali è del tipo secondario, questi pazienti non possono generare le emozioni relative alle immagini evocate da certi stimoli/situazioni, non possono perciò avere sentimenti che ne conseguono. Tuttavia possono avere emozioni primarie. Pazienti con lesioni al sistema limbico, all'amigdala o al cingolato anteriore presentano una più estesa menomazione delle emozioni sia primarie che secondarie. L'emozione è l'insieme dei cambiamenti dello stato corporeo che sono indotti in miriadi di organi dai terminali delle cellule nervose, sotto il controllo di un apposito sistema del cervello che risponde al contenuto dei pensieri relativi a una particolare entità o evento. L'emozione è frutto del combinarsi di un processo valutativo mentale, semplice o complesso, con le risposte disposizionali a tale processo, per lo più dirette verso il corpo, che hanno come risultato uno stato emotivo del corpo, ma anche verso il cervello stesso (quello che le vie somato-sensoriali portano al cervello e al sistema limbico), che hanno come risultato altri cambiamenti mentali. Per il momento Damasio esclude dall'emozione la percezione di tutti i cambiamenti che costituiscono la risposta emotiva, il termine sentimento viene riservato all'esperienza di tali cambiamenti. Sentimenti Tutte le emozioni generano sentimenti, mentre vi sono stati d'animo o sensazioni che chiamiamo sentimenti ma non traggono origine da emozioni. Sentimenti delle emozioni: stati d'animo Sentimenti di fondo: sensazioni Tutti i cambiamenti individuabili e non da un osservatore esterno vengono segnalati in continuazione al cervello attraverso terminali nervosi. Il percorso di ritorno di questo itinerario dipende da circuiti che hanno origine nella testa, nel collo, nel tronco e negli arti, fluiscono nel midollo allungato, viaggiano verso l'ipotalamo, le strutture limbiche e cortecce somatosensitive. (viaggio neurale) Queste ultime, dell'insula, ricevono un resoconto di quello che accade nel corpo istante per istante. Il quadro di attività neurale è in continuo mutamento (falda d'acqua, stato di base del corpo). L'organismo ha inoltre un viaggio chimico in parallelo. Ormoni e peptidi liberati nel corpo durante l'emozione raggiungono il cervello seguendo il flusso sanguigno. Il cervello può costruire una molteplice veduta neurale del paesaggio del corpo indotto da altri sistemi cerebrali, la stessa costruzione inoltre, e il suo uso, possono essere influenzati dal corpo in via diretta (attraverso la produzione di ormoni). Modulano i vari processi neurali che si attivano in risposta. Un'emozione è un insieme di cambiamenti dello stato corporeo connessi a particolari immagini mentali che hanno attivato uno specifico sistema cerebrale. Un sentimento dipende dalla giustapposizione di un'immagine del corpo all'immagine di qualcosa d'altro. L'immagine del corpo compare dopo che l'immagine del qualcos'altro è stata formata e mantenuta attiva, le due immagini rimangono neutralmente separate.

Sovrapposizione: si ha una combinazione, non una fusione. Gli stati caratterizzanti possono essere inattesi, qualche volta sgraditi, la motivazione psicologica può essere non visibile o inesistente, scaturendo un processo fisiologico che è psicologicamente neutro. Con gli stati corporei negativi la generazione di immagini è lenta, mentre con gli stati positivi la generazione è rapida, sono molto differenziate e il ragionamento può essere veloce. Quando gli stati corporei negativi si ripetono spesso, aumenta la quota di pensieri che è probabile siano associati a situazioni negative, e il modo e l'efficienza del ragionamento ne soffrono. Per l'esperienza del sentimento anche necessaria una correlazione della rappresentazione in atto del corpo con le rappresentazioni neurali che costituiscono il sé. Varietà di sentimenti La prima varietà si basa sulle emozioni e corrisponde a profili di risposta dello stato corporeo che sono ampiamente preorganizzati. Quando proviamo sentimenti connessi con emozioni, l'attenzione è sostanzialmente rivolta ai segnali corporei. Una seconda varietà di sentimenti è basata su emozioni che sono sottili varianti delle cinque più universali (felici, tristi, adirati, impauriti, disgustati). È regolata dall'esperienza. Sentimenti di fondo È una varietà che ha preceduto le altre nell'evoluzione. Ha origine da stati corporei di fondo, anziché da stati emotivi. Presentano una gamma più ristretta dei sentimenti emotivi, non sono né troppo positivi né troppo negativi, anche se possono essere percepiti come estremamente spiacevoli o piacevoli. Sono questi i sentimenti di cui facciamo più frequente esperienza nel corso della vita. Ne abbiamo solo una sottile consapevolezza. Corrisponde allo stato corporeo che prevale tra le emozioni. Il sentimento di fondo è la nostra immagine del paesaggio corporeo quando questo non è agitato da emozioni. Quando i sentimenti di fondo rimangono dello stesso tipo per ore e giorni, l'insieme dei sentimenti di fondo contribuisce al formarsi di un umore. Non sapremmo chi siamo senza i sentimenti di fondo. È vero che noi non siamo consapevoli in ogni momento di ogni parte del nostro corpo, ma non significa che la rappresentazione del corpo sia assente. Il senso del corpo è continuamente presente. Il sentimento di fondo riguarda per lo più gli stati corporei. La continuità dei sentimenti di fondo si attaglia bene al fatto che l’organismo vivente e la sua struttura sono continui. Il corpo come teatro di emozioni Una critica mossa a James riguarda l’idea che noi usiamo sempre il corpo come teatro delle emozioni. Damasio crede che in molti casi emozioni e sentimenti siano fatti operare proprio in questo modo, a partire dalla mente/cervello verso il corpo e poi indietro, ma crede che in altri casi il cervello impari a mettere insieme l’immagine uno stato emotivo del corpo, senza doverla mandarla nel corpo. I nuclei neurotrasmettitori sono parte integrante della rappresentazione cerebrale della regolazione corporea. Vi sono dispositivi neurali che aiutano a sentirci come se stessimo provando uno stato emotivo. Noi rievochiamo

entro il solo cervello qualche apparenza di un sentimento (diversi da quelli attivati da un vero stato corporeo). I dispositivi come se sono stati sviluppati mentre crescevamo e ci adattavamo all’ambiente. Il corpo si è modificato dalla reazione emotiva, ma il sentimento non proviene di necessità da tale cambiamento: lo stesso agente cerebrale che avvia i cambiamenti corporei informa un altro sito del cervello. I cambiamenti corporei avvengono in parallelo con i sentimenti, anziché esserne la causa. Quel che viene eseguito nel corpo è costruito ex novo. Il cervello non può prevedere in modo algoritmico gli stati corporei, piuttosto attende che il corpo riferisca ciò che in realtà è trapelato. Se tutti i nostri sentimenti fossero del tipo come se, non avremmo alcuna nozione della sempre cangiante modulazione dell’affetto che è un tratto così tipico della nostra mente. Porre mente al corpo Una visione angusta, che esclude l’emozione dal corso principale della scienza cognitiva, ha il proprio contraltare nella non meno tradizionale visione delle neuroscienze. L’emozione procede sotto il controllo di strutturesia corticali che subcorticali. I sentimenti sono altrettanto cognitivi quanto qualsiasi altra immagine percettiva e altrettanto dipendenti da elaborazioni della corteccia cerebrale. Li rende diversi il fatto che essi riguardano in primo luogo il corpo, ci danno la cognizione del nostro stato muscoloscheletrico e viscerale. I sentimenti ci consentono di porre mente al corpo, ci consentono di farlo in diretta (quando ci forniscono immagini percettive del corpo) o in replica (quando ci forniscono immagini rievocate dello stato del corpo adeguato a certe circostanze, nei sentimenti come se). Le immagini corporee conferiscono alle altre immagini una qualità. I sentimenti sono rappresentati a molti livelli neurali, hanno voce in capitolo sul modo in cui il resto del cervello e la cognizione svolgono i propri compiti. I sentimenti influenzano i nostri comportamenti. Il processo del sentimento Quali sono i processi neurali mediante i quali noi sentiamo uno stato emotivo, o uno stato di fondo? Risposte non soddisfacenti: neurochimica delle emozioni e quella che identifica il sentimento con la rappresentazione neurali di quello che accade nel paesaggio del corpo in un dato momento. Due importanti componenti nei meccanismi neurali sottesi dal sentimento: il primo che si presenta agli inizi del processo, il secondo che ha che fare con il sé. Occorre che il cervello abbia un mezzo per rappresentare il legame causale tra quella persona o evento e lo stato corporeo, meglio se in modo non equivoco. Quando un accostamento improprio di emozioni (paura) e oggetto arriva a dominare, ne consegue un comportamento fobico. Senso di preciso legame causa-effetto, può scaturire da attività in zone di convergenza che compiono una mediazione, tra segnali corporei e segnali riguardanti l’entità che provoca l’emozione. Le zone di convergenza operano come un mediatore terzo usando le connessioni di retroazioni e di feedforward con le sorgenti di input. Gli attori sono: una rappresentazione esplicita dell’entità causativa, una rappresentazione esplicita dello stato corporeo presente, una

rappresentazione in terza persona. Emozione e sentimento si fondano su due processi di base 1. La visione di un certo stato corporeo affiancata alla serie di immagini valutative e innescanti che hanno provocato lo stato corporeo. Richiedono l’attuazione di uno stato corporeo o del suo surrogato all’interno del cervello. 2. Un particolare modo e livello di efficienza del processo cognitivo che accompagna gli eventi descritti al punto 1, ma viene fatto agire in parallelo. Sono innescati dal medesimo sistema di disposizione che opera in 1, ma il bersaglio è l’insieme di nuclei del midollo allungato e del prosencefalo basale. L’ipotesi del marcatore somatico Buona parte delle nostre decisioni si basa sul cervello arcaico. Lo scopo del ragionare è decidere, l’essenza del decidere è scegliere una possibile risposta, cioè un’azione non verbale tra le molte disponibili al momento e in rapporto con una situazione data. Implicano che chi decide conosca la situazione che richiede una decisione, le differenti possibili scelte di azione (risposte), le conseguenze di ciascuna di tali scelte (esiti) nell’immediato e in tempi futuri. La conoscenza esiste nella memoria sotto forma di rappresentazione disposizionale. Implicano anche che chi decide possegga qualche strategia logica (razionalità) Si citano solo l’attenzione e la memoria operativa, ma nemmeno un accenno all’emozione o al sentimento. Primo esempio, know-how fisiologico iscritto nelle rappresentazioni disposizionali, vi è iscritta in un circuito neurale una strategia per selezionare una risposta. Il processo non coinvolge alcuna conoscenza dichiarata, alcun meccanismo conscio di inferenza, fino al momento in cui il soggetto diviene consapevole. Qui non c’entra la razionalità, avviene dentro di noi. Secondo esempio, per scegliere la risposta non si adotta una conoscenza conscia (esplicita), né una strategia di ragionamento conscia. La strategia di scelta della risposta consiste nell’attivare il forte legame tra stimolo e risposta, così che l’attuazione di quest’ultima avviene in modo automatico e rapido, senza sforzo, senza un ragionamento. Terzo esempio, processo di desumere conseguenze logiche da premesse date per scontate, di trarre inferenze affidabili che sgombre da passioni, ci consentano di fare la migliore scelta, che conduca all’esito migliore. Non si può dire che solo il ragionamento logico sia implicato. Per selezionare la risposta finale bisogna applicare il ragionamento, e ciò comporta il tenere a mente una moltitudine di fatti. Tutti gli esempi richiedono ragione, alcuni sono più vicini degli altri alla persona e all’ambiente sociale del decisore. Il primo gruppo richiama la nozione di razionalità e di ragione pratica, il secondo ricade nel dominio della ragione in senso più generale, della ragione teoretica, financo della ragione pura. Comunque c’è un punto di partenza comune e condiviso che è uguale in tutti i processi decisionali, un nocciolo neurobiologico condiviso.

Ragionamento e decisione nello spazio personale e sociale Ragionare e decidere è più arduo quando sono in gioco l’esistenza e il suo contesto sociale immediato. Quanto più i problemi sono staccati dal loro essere personale e sociale, tanto meglio essi riescono ad essere affrontati. Gardner: in tali differenti personalità ravvisiamo la presenza o l’assenza di quella che lui chiama intelligenza sociale, oppure di una delle sue molteplici intelligenze, come quella matematica. Decidere bene significa selezionare una risposta che alla fine sarà vantaggiosa per l’organismo, direttamente o indirettamente, in termini di sopravvivenza e qualità. Decidere bene vuol dire anche decidere alla svelta. Quando Damasio definisce vantaggiosa una decisione, si riferisce sempre a esiti personali e sociali di base. Razionalità all’opera Di fronte ad una situazione che richiede una scelta, un cervello di un adulto normale, reagisce creando rapidamente scenari diversi di possibili risposte e di esiti, una rapida giustapposizione di singoli quadrati. La nostra mente non è tabula rasa, è dotata di un repertorio di immagini diverse, generate per il complesso delle situazioni che stiamo affrontando. Vi sono due possibilità di risoluzione per dilemmi quotidiani 1. Discende da una nozione tradizionale, di ragione altra, del decidere 2. Dall’ipotesi del marcatore somatico La prospettiva d...


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