Riassunto libro Una cosa alla volta PDF

Title Riassunto libro Una cosa alla volta
Course Scienze psicologiche
Institution Università di Pisa
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una cosa alla volta ...


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Riassunto libro Una cosa alla volta - le regole dell'attenzione, RIASSUNTO Capitolo 1 Che cos'è l'attenzione William James ci da una definizione incompleta di attenzione: la presa di possesso da parte della mente, in forma chiara, di uno solo fra molteplici oggetti o pensieri. Ciò implica trascurare alcune cose per concentrarsi su altre (consiste nel selezionare una rappresentazione per sottoporla ad un'elaborazione più approfondita. 1. Perche non possiamo stare attenti a tutto La selezione serve perché le nostre funzioni mentali sono limitate. Per far fronte a questa capacità limitata si usa l'attenzione, cioè la possibilità di selezionare quella rappresentazione che in quel momento riteniamo importante. A volte la selezione è automatica, e l'attenzione seleziona l'oggetto ancora prima di averlo riconosciuto: è l'orientamento dal basso all'alto (bottom-up). L'orientamento dell'attenzione è anche sotto il controllo della volontà, in quanto possiamo decidere se esplorare l'ambiente che ci circonda senza che qualcosa abbia attirato la nostra attenzione. Nella memoria a breve termine vengono collocate quelle informazioni che raccogliamo e che solo dopo e non per forza si collocano in quella a lungo termine. Quindi l'attenzione può essere guidata anche dall'alto al basso (top- down). 2. L'attenzione è più semplice del stare attenti Sotto questo termine è necessario considerare anche dei processi complessi, cioè i meccanismi neurali/ mentali che causano i fenomeni che ci interessano. L'attenzione assume un diverso significato in base al contesto: orientamento nello spazio, selezione di una caratteristica di un oggetto, utilizzo di impegno mentale. Meccanismi: serie di processi che ricevono rappresentazioni in ingresso, le trasformano e le trasmettono ad altri meccanismi. Le rappresentazioni e meccanismi possono essere descritti sia facendo riferimento ai processi mentali sia ai corrispondenti neurali. La psicologia guida le neuroscienze.

Capitolo 2 Come, dove e quando stare attenti L'attenzione non è unitaria e il fatto del suo malfunzionamento è dovuto ad un fallimento di un certo meccanismo. Le funzioni dell'attenzione sono suddivise in 3 gruppi: • attenzione spaziale • attenzione selettiva • risorse attentive 1. Astronomi e giocatori di basket Spostando gli occhi spostiamo anche l'attenzione. Ci si pone la domanda: è possibile esplorare lo spazio spostando solo l'attenzione e mantenendo immobili gli occhi? Si è già risposto a questa domanda quando molto tempo fa gli astronomi avevano bisogno di studiare corpi celesti che emanavano poca luce. Per questo era necessario far cadere la luce sulla parte più sensibile alla luce della retina: gli astronomi si sono allenati a separare la direzione dello sguardo da quella dell'attenzione. Per trarre in inganno l'avversario, questa tecnica è usata nel basket e si chiama uso della visione periferica. Distinzione tra orientamento esplicito e implicito: • orientamento esplicito: accompagnato dal movimento degli occhi • orientamento implicito: si realizza senza il movimento degli occhi Secondo Posner i due meccanismi sono indipendenti. Un'altra teoria dice che l'attenzione si muove in base alla programmazione dei movimenti, oculari, senza che questi vengano per forza eseguiti. Le strutture neurali che consentono questi due tipi di movimento sono connesse. 2. Alla ricerca di qualcosa La nostra attenzione di solito esplora uno spazio occupato da molti oggetti, ma soltanto uno è interessante per noi. Quando esploriamo lo spazio alla ricerca di un bersaglio per mezzo di movimenti oculari e anche del capo parliamo di ricerca visiva. Però siamo in grado anche di fare la stessa ricerca soltanto con la l'attenzione. Un compito di ricerca visiva richiede l'intervento dell'attenzione spaziale e dell'attenzione selettiva. Infatti la ricerca si svolge in modo diverso a seconda di come l'oggetto che si sta cercando Si differenzia dagli altri

oggetti con cui ha mescolato, i distrattori. Quindi la ricerca può essere lenta se il bersaglio è poco diverso dei distrattori, è più veloce se hanno ben poco in comune. La ricerca termina quando il bersaglio è stato individuato. Nel caso di una ricerca seriale l'attenzione spaziale interviene Nel passaggio da un oggetto all'altro mentre l'attenzione selettiva interviene nella discriminazione tra bersaglio e distrattore. 3. C'è spazio e spazio Dell'attenzione spaziale fanno parte orientamento volontario e orientamento automatico. Di solito si esplora qualcosa con la consapevolezza di farlo volontariamente, ma accade che è l'orientamento dell'attenzione possa essere causato da un qualche evento improvviso che si verifica alla periferia dello spazio che circonda l'osservatore. Noi usiamo l'orientamento volontario esplicito in quanto usiamo anche lo sguardo. Possiamo anche esplorare senza muovere gli occhi col movimento volontario implicito. Ad esempio se perdiamo il cellulare nella casa possiamo farlo squillare con un altro cellulare. Il suono provoca l'orientamento automatico dell'attenzione e noi facciamo questa scelta perché l'orientamento automatico è più veloce però funziona solo in circostanze particolari. 1. Una questione di scelte Non si è certi che sia possibile orientare l'attenzione su una porzione vuota dello spazio. Affinché l'attenzione si orienti verso una porzione dello spazio è necessario che quella porzione si è occupata da un oggetto. Si è certi che l'attenzione spaziale può restringersi fino ad interessare una porzione di spazio visivo molto piccola che sia occupata o no da un oggetto. Questo processo viene chiamato processo di focalizzazione dell'attenzione. È possibile che intervenga l'aspetto energetico dell'attenzione e che le dimensioni del Fuoco dell'attenzione siano inversamente proporzionale alla concentrazione delle risorse attentive e al suo interno. Affinché l'attenzione selettiva operi il fuoco dell'attenzione deve stare sul luogo in cui si trova l'oggetto. 2. Parole e colori Il problema affrontato in laboratorio diventa più chiaro. Per descrivere come funziona l'attenzione selettiva parliamo del compito stroop.

Viene dato un compito in cui ci sono delle parole che indicano un colore e le parole stesse sono scritte con inchiostro colorato. Se il compito è quello di denominare il colore allora il colore è l'informazione rilevante che deve essere selezionato dall'attenzione. 3. Quando entriamo in conflitto L'attenzione selettiva presenta delle difficoltà e si manifestano con un conflitto tra due possibili risposte: la risposta determinata dal colore è quella determinata dalla lettura della parola. Quindi il conflitto provoca errori e rallenta la risposta. L'effetto stroop Dimostra come opera l'attenzione selettiva e lo fa sfruttando il processo della lettura Che è un processo automatizzato. L'informazione non rilevante viene bloccata dalla attenzione selettiva Infatti affinché essa funzioni al meglio bisogna escludere tutte le informazioni irrilevanti. 4. Cosa ci dice il cervello? Le basi neurali dei due tipi di attenzione, spaziale selettiva, sono diverse: - attenzione spaziale : lobulo parietale inferiore di destra - attenzione selettiva : parte anteriore del giro del cingolo Il meccanismo di selezione dell'attenzione spaziale si basa sulla posizione nello spazio piuttosto che su una caratteristica degli oggetti. L'attenzione selettiva può selezionare per un'ulteriore elaborazione gli oggetti che occupano una posizione che coincide con il suo fuoco e poi filtra via tutti gli oggetti che cadono fuori da questo fuoco. Possiamo dire che l'attenzione sia selettiva per definizione e a variare è il modo in cui la selezione opera. Quindi praticamente l'attenzione consiste in operazioni di selezione. 5. Un vigile urbano del pensiero: quando l'attenzione ci aiuta a indirizzare l'informazione L'informazione che raggiunge i nostri organi dì senso segue percorsi di elaborazione diversi: -selezione informazione -elaborazione -arrivo nella coscienza -determina azione AZIONE: rapporto che ciascuno di noi ha con l'ambiente

C'è un problema: che fine fa l'informazione che non selezionata viene filtrata via? Essa non produce conseguenze osservabili o di cui possiamo essere coscienti. L'informazione rilevante e quella irrilevante sono separate spazialmente. L'informazione non rilevante è interferente e viene filtrata via ancora prima che il processo di elaborazione inizi. Si tratta di esperimenti che usano la tecnica della stimolazione dicotica, che consiste nell'inviare alle orecchie due messaggi acustici diversi: un messaggio A all'orecchio sinistro e un messaggio B a quel o dentro. Bisogna prestare attenzione solo ad un orecchio e poi ripetere il messaggio a voce alta. Cosa succede all'altro messaggio? Esso viene bloccato e interviene a proposito l'attenzione selettiva. Il messaggio non rilevante non provoca interferenza mentre l'altro viene elaborato. Sembra che quello irrilevante non venga elaborato e che sia filtrato ancora prima che l'elaborazione inizi: tutto grazie all'attenzione selettiva che è efficiente quando opera sulla base dello spazio. 6. Che fine fanno le informazioni alle quali non stiamo attenti? Per rispondere usiamo la tecnica del compito di decisione lessicale con priming semantico. In questo compito si danno ai soggetti delle stringhe di lettere e si chiede di decidere più velocemente possibile se si tratta di una parola nota o no. Quando la stringa di lettere forma una parola che si può associare per significato alla parola iniziale la risposta è più VELOCE. Si parla di priming per indicare che l'elaborazione di uno stimolo è facilitata da un evento precedente. È detto semantico quando l'evento precedente è una parola che si lega per significato alla parola alla quale si deve rispondere. Gli altri stimoli non sono rilevanti e vanno trascurati attraverso diversi modi: -mascheramento -uso dell'attenzione spaziale per filtrare via una parola presentata alla periferia del campo visivo -sfruttare un deficit chiamato neglect che non rende possibile l'orientamento dell'attenzione spaziale verso la metà sinistra del campo visivo. Ciò che accomuna queste 3 situazioni è il fatto che la parola iniziale non è interessata dall'attenzione selettiva e quindi il soggetto non è cosciente di questo. Anche se non ce attenzione selettiva una parola può essere elaborata fino a ricavarne il significato.

7. Le parole non sono tutte uguali L'attenzione selettiva è efficace quando opera sulla base di una separazione spaziale delle due sorgenti di informazione. Eccezioni: Non è vero che non è possibile riferire niente sul messaggio irrilevante. Infatti se quel messaggio contiene una parola con un valore affettivo supera il filtro ed emerge a livello di coscienza. Capitolo 4 Il multitasking è veramente dei giorni nostri? 1. L'attenzione come energia Attenzione spaziale può presentarsi in due modalità: attenzione distribuita e attenzione focalizzata. - attenzione distribuita: l'attenzione interessa in modo uniforme tutto il campo visivo - attenzione focalizzata: l'attenzione è concentrata su su una porzione limitata del campo visivo Possiamo parlare quindi di modello energetico dell'attenzione. Sappiamo che il livello di attività di una porzione di tessuto nervoso dipende dalla quantità di sangue che la irrora. Quindi le tecniche di neuroimmagine si basano sulla determinazione di come il sangue si distribuisca in quantità diverse nelle aree del cervello mentre il soggetto svolge un compito. Sono stati usati in molti termini per riferirsi a questo tipo di energia, e uno è proprio risorse attentive. Che cosa sono le risorse attentive? Una risposta è la quantità di sangue che irrora una certa parte del cervello e permette alla funzione mentale di svolgersi. La funzione si svolgerà meglio se la quantità di sangue sarà maggiore. Quindi, Maggiore la concentrazione di risorse attentive e maggiore è l'efficienza di elaborazione, perciò più ristretto è il fuoco dell'attenzione, maggiore è l'efficienza di elaborazione. Quando il fuoco dell'attenzione e concentrato su una porzione limitata più ampie sono le porzioni di campo visivo che rimangono fuori. Informazioni che raggiungono le aree del campo visivo esterne al fuoco dell'attenzione non possono essere elaborate con la mediazione di risorse

attentive oppure se vengono utilizzate sono scarse. La scarsezza di risorse attentive non permette a queste informazioni di entrare nella coscienza. 2. Non parlare al conducente! Applichiamo il concetto di risorse attentive e allo svolgimento di compiti multipli. Non gli esseri umani possiamo svolgere più compiti contemporaneamente e in sequenza applicando una giusta strategia e il passaggio rapido da un compito all'altro. L'esecuzione di molti compiti viene chiamata multitasking fuori dalla ricerca psicologica. Svolgere due attività simultaneamente può creare una situazione di competizione se le risorse attentive sono molto scarse. Le attività umane non sono tutte completamente automatizzate Quindi la quantità di attività che si possono svolgere contemporaneamente dipende da molti fattori. Parliamo di interferenza strutturale nel momento in cui è necessario sgomberare il campo da un tipo di interferenza fra compiti che poco a che fare con l'attenzione. Se due compiti che devono essere eseguiti insieme condividono un meccanismo, strutturale o funzionale, si verifica una competizione: il compito che perde la competizione Mostra una prestazione inferiore rispetto a quando è svolto da solo. Ci sono casi di interferenza strutturale più sottile in cui la competizione riguarda l'accesso a meccanismi funzionali. L'interferenza per competizione nell'accedere ad un meccanismo comune funzionale si manifesta nel caso delle varie componenti della memoria di lavoro, cioè il magazzino visuo-spaziale, il magazzino fonologico e l'esecutivo centrale. 3. Inserire o meno il pilota automatico I processi mentali vanno distinti in processi automatici e processi controllati. -controllati : richiedono risorse attentive -automatici : non richiedono risorse attentive La quantità di risorse attentive globale è limitata quindi, più risorse si usano per un compito meno risorse si possono investire eseguendo un altro compito. Spesso uno dei compiti da svolgere contemporaneamente è più importante dell'altro. In questo caso parliamo di compito primario. Il compito che riceve solo la quota residua di risorse viene chiamato compito

secondario. Se il compito primario necessità di tutte le risorse, il compito secondario non potrà essere eseguito. L'informazione relativa al compito secondario non è compiutamente elaborata quindi non raggiunge il livello di coscienza e non prende il controllo delle risposte del soggetto all'ambiente. Sembra che l'attenzione selettiva operi distribuendo le risorse attentive e alle varie sorgenti di stimolazione. Quando la selezione tra varie sorgenti di stimolazione avviene sulla base dello spazio parliamo di attenzione spaziale. Se le risorse attentive assegnate a una sorgente di stimolazione sono insufficienti Allora l'elaborazione dell'informazione è molto deficitaria. Possiamo fare l'esempio di un automobilista che guida e ascolta il notiziario. Se l'elaborazione dell'informazione acustica avviene ma il risultato non diventa cosciente Allora i contenuti del notiziario sono implicitamente presenti quindi sono presenti nella coscienza. Noi possiamo assegnare maggiori o minori risorse attentive al recupero di informazioni relative a eventi passati (memoria episodica) oppure al recupero di conoscenze (memoria semantica). 4. Il multitasking è vecchio di migliaia di anni Chi decide l'attribuzione delle risorse attentive ai vari compiti? - Chi decide siamo noi - i processi mentali che sottendono la decisione di distribuire le risorse attentive fra i compiti dipendono dalle aree prefrontali della corteccia cerebrale - i processi di controllo dei processi si rifanno a due modelli: Baddeley e Norman-Shallice 5. Chi controlla l'attenzione Il modello di Baddeley La memoria di lavoro è una struttura composta da molte componenti: 1. magazzino fonologico 2. meccanismo di ravvivamento (reharsal) Il magazzino fonologico è un magazzino di memoria a breve termine che contiene soltanto informazione verbale. Il meccanismo di ravvivamento

trasforma in forma verbale l' informazione non verbale in entrata per far sì che l'informazione rimanga nel magazzino fonologico. Due componenti analoghe riguardano le informazioni visuo-spaziali: 1. Un magazzino a breve termine 2. Un meccanismo di ravvivamento La componente della memoria di lavoro più importante è l'esecutivo centrale, un sistema di meccanismi di controllo che coordina le operazioni delle altre componenti e l'attività di tutti i meccanismi che intervengono nei processi mentali. Secondo lui l'esecutivo centrale attribuisce in modo strategico le risorse attentive e alle altre componenti. Questo modello si contrappone al sistema attentivo supervisore di Norman e Shallice (SAS). Un processo mentale molto complesso può svolgersi in modo non intenzionale, senza usare risorse attentive. Può anche svolgersi in modo intenzionale, usando risorse attentive. Possiamo fare due esempi di svolgimento di un processo cognitivo complesso che riguardano prestazioni percettivo-motoria, Come camminare o ascoltare musica o guardare un panorama. Se guidiamo un'auto che conosciamo bene su un percorso familiare in condizioni ottimali di traffico la sequenza di operazioni necessarie alla guida si svolge in modo fluido e veloce quindi, le singole operazioni non richiedono l'uso di risorse attentive. Una prestazione così fluida ed efficace non si verifica in un pilota principiante in quanto le singole operazioni richiedono l'uso di risorse aggiuntive. Per un pilota esperto un ritorno ad una condizione simile si verifica quando l'automobile e il percorso non sono familiari, e le condizioni di traffico sono difficili. Qui sono contrapposti due modi diversi di selezionare e coordinare le operazioni, non due modi diversi di eseguire quelle operazioni. Secondo il modello di Norman e shallice ciascuna operazione elementare ha un livello di attivazione che dipende dalla quantità di segnale attivanti che riceve. Quando si raggiunge un livello soglia di attivazione, lo schema viene eseguito A meno che non venga inibito da uno schema concorrente con cui è in competizione. Quale dei due schemi prevalga e inibisca l'altro dipende da un processo di selezione. Nella selezione competitiva i due schemi competono in modo automatico.

IN GENERALE: i molteplici schemi a disposizione di un individuo raggiungono livelli diversi di attivazione determinati da molteplici input attivanti e inibenti che li raggiungono dall'esterno o dall'interno dell'organismo. La cosa della selezione competitiva C'è sempre uno schema che predomina e guida il comportamento, quindi lo schema eseguito vincerà la competizione perché raggiunge il massimo livello di attivazione e inibisce gli schemi concorrenti. Secondo Norman e shallice la selezione competitiva È un processo automatico che si svolge senza l'uso di risorse attentive. • 6. Spiegare le decisioni arbitrarie Se vince sempre uno schema ci deve essere qualcosa oltre la selezione competitiva. È necessario spiegare le decisioni arbitrarie. Abbiamo due alternative: 1. Rinunciare a spiegare le decisioni arbitrarie negandone l'esistenza. Si può sostenere che se le nostre conoscenze fossero più avanzate potremmo essere più precisi nell'individuare gli schemi in competizione e ipotizzare i loro livelli di attivazione e inibizione. Così possiamo spiegare il comportamento umano sulla base della sola selezione competitiva. Se si sceglie questa strada il ruolo della tensione ridotto a quello di un meccanismo che modula l'efficacia degli input. 2. Spiegare le decisioni arbitrarie, cioè le decisioni che non appaiono spiegabili sulla base della selezione competitiva facendo ricorso all'homunculus. Homunculus è un termine che indica un agente che prende quelle decisioni che non siamo in grado di spiegare sulla base delle nostre conoscenze su come funziona il complesso mente-cervello. Badelley si riferiscono a questa struttura con il termine esecutivo centrale, Norman e shallice con il termine sistema attentivo supervisore. Se Sì specificano con più precisione le funzioni svolte da queste due strutture e si identific...


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