Vedere come una città riassunto del libro PDF

Title Vedere come una città riassunto del libro
Author Letizia Landi
Course Geografia urbana
Institution Università degli Studi di Milano
Pages 2
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Summary

VEDERE COME UNA INFRASTRUTTURE termine nato in FR 1870 e arrivato in INGH 1920, consistono in tutti quegli oggetti che permettono a tutti gli esseri umani, mezzi di trasporto, alle informazioni di spostarsi e circolare. Sono condotti continui con forme diverse e concentrate nelle città. Hanno una st...


Description

VEDERE COME UNA CITTA’ INFRASTRUTTURE termine nato in FR 1870 e arrivato in INGH 1920, consistono in tutti quegli oggetti che permettono a tutti gli esseri umani, mezzi di trasporto, all’acqua, all’elettricità, alle informazioni di spostarsi e circolare. Sono condotti continui con forme diverse e concentrate nelle città. Hanno una storia di decisioni e cambiamenti dell’ambiente urbano, la storia dell’evoluzione della capacità di movimento fisico (umano o delle cose) o dei micro-sensori (trasporto di massa di culture, innovazioni tecnologiche, algoritmi dei software ,denaro nel mondo a grande velocità) Tengono insieme la città -> vitalismo urbano (interazione, accordi fra infrastrutture). Vitalità = la città è una macchina che pensa, il cui impulso deriva dalla vivacità dei corpi, simboli e intelligenze connessi da relazioni dentro reti di distribuzione. Combinazione tra vitalità e political economy (solo un numero ristretto di città guida la crescita economica globale, il potere economico delle città si concentra nei CBD central business district; centri di conoscenza, creatività, innovazione, potere politico) ANTRPOCENE le città sono uno dei principali prodotti e una delle principali produttrici dell’Antropocene, la stratificazione delle infrastrutture ha portato alla formazione di questa era geologica: riconfigurazione della terra da parte della forza mol to intensa di occupazione dell’uomo. Le infrastrutture sono strutture di contatto che definiscono ciò che è reale, sono il prodotto della materialità. NASCE HOMO CIVITAS: socialità, cooperazione, categorizzazione per dare forma al mondo, trasformazione dell’ambiente, creare storie fittizie, siamo fenotipicamente plastici cioè sappiamo adattarci ai diversi ambienti e rispetto agli animali siamo neotenici cioè conserviamo la parte giovane anche da adulti continuando ad imparare, giocare, curiosità Le città sono considerate il prodotto della rivoluzione agricola (surplus di cibo per uomini e animali) e producono: VANTAGGI -> opere letterarie, musica, matematica, burocrazie statali, commercio, architetture, strade SVANTAGGI -> affermarsi agricoltura è stato rovinoso per razza umana: diminuzione altezza media, denti più deboli, malattie aumentate anche a livello mortale. Le città sono VISCHIOSE (impossibile liberarsi dal campo di convergenze che creano) NONLOCALI (legami costanti con altri luoghi) TEMPORALMENTE DISCONTINUE (non consistono solo in pensieri o azioni umane, ma anche in modi diversi) CONFIGURAZIONALI (mettono ordine a un insieme fluttuante di avvenimenti) La Rivoluzione Agricola ha prodotto un secondo essere umano “CONTROEVOLUTIVO”: a livello geologico (uomini spostato rocce e suolo, producendo nuovi materiali incidendo un segno permanente sull’eredità geologica, hanno cambiato il pianeta formando una propria era geologica); a livello climatico (cambiato composizione chimica atm co2); le piante (fotosintesi regola pianeta, ma con processi umani es deforestazione si producono effetti negativi); gli animali (cambiamento consiste nell’estinzione delle specie che può avvenire in fretta es piccione viaggiatore oppure più lentamente). Si parla di NUOVA PANGEA (la vecchia era un supercontinente che univa tutti quelli esistenti circa 300M anni fa che si è separato lentamente provocando allentamento della specie MA ora le specie non hanno più bisogno di muoversi perché è come se la Pangea si fosse ricostruita es. migliaia di specie di piante non native introdotte in Ingh hanno aumentato la biodiversità/ es topi o scarafaggi presenti ovunque nel mondo. NUOVA POLITICA DELLA CITTA’: 3 orientamenti -

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EPISTEMOLOGICO la città può essere definita e governata solo nell’impossibilità di una definizione univoca, presenti elementi umani/non umani/istituzioni/reti-> complessità, non è possibile definire una teoria urbana che andrebbe a semplificare. Soluzione è contaminazione interdisciplinare, sperimentazione continua. PROSPERITA’ i processi economici urbani, come gli agglomerati sono influenzati dalle reti e flussi - > città è un insieme di infrastrutture che possono consentire il potenziale economico. Bisogna riorientare il pubblico nella gestione delle infrastrutture. POVERTA’ (intensità e distribuzione) anni ’80 Banca Mondiale e NU hanno cercato di quantificarla (estrema 1.25$/gg, relativa 2$/gg). Possibile diminuzione ma solo in Cina, America Latina, NO in Africa e Asia meridionale. +Ambiguità dei numeri per cui ONU tenta di migliorare la raccolta dei dati. + Cercare di dare al povero la possibilità di uscire dalla sua condizione attraverso riforme che migliorano l’ accesso ai beni e servizi, opportunità di istruzione e lavoro + Millenium Development Goal, Onu si propone di dimezzare tra ’90 e 2015 la povertà estrema raggiunta nel 2013. STUDI SULLA POVERTA’ URBANA 1. Capire e apprezzare lo sforzo dell’improvvisazione sociale (slums), resilienza di inventiva, questi spazi di transizione vengono visti come una risposta autonoma alla povertà di massa. C’è chi critica le opere di riqualificazione di questi posti perché distruggono i legami sociali tanto che nel corso degli anni sostiene possano diventare quartieri formali. 2. Considerare i poveri come soggetti con una storia e capacità di azione, non viene ignorato lo squilibrio tra povertà e la durezza della vita negli slums. 3. Mediazione della politica: le azioni delle autorità, i diritti dei poveri, l’accesso alla terra. Le possibilità di vita dei poveri urbani nei confronti delle controversie politiche nel riconoscimento e nella rappresentanza: giochi di potere tra agenzie internazionali, autorità e i rappresentanti dei poveri. Il risultato è si una politica di riconoscimento, ma non sufficiente per fornire servizi. Poveri urbani devono difendersi da soli. QUADRI DI AZIONE ➢ ➢

Libro REDUCING URBAN POVERTY IN THE GLOBAL SOUTH 8 approcci contemporanei alla riduzione della povertà (sovvenzioni, programmi infrastrutturali, mobilitazioni sociali) Iniziative dal basso e di alleanze trans locali (mappatura delle comunità, attenzione ai diritti reali come l’accesso universale ai servizi di base e di buona qualità con il coinvolgimento dei poveri nei processi decisionali e trasferimento di fondi statali in alcuni pvs.

Le società internazionali che lavorano sul miglioramento delle infrastrutture devono compiere questa azione e dirigere i soldi pubblici risparmiati verso le linee di base del benessere comune come trasporti, comunicazioni, alloggi sociali e slums, servizi pubblici e welfare.

POLITICA DELL’INFRASTRUTTURA ➢ ➢

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COMPITO POLITICO rendere più visibile il lavoro di riparazione e manutenzione delle infrastrutture es. nel sud del mondo bisogna riparare e compiere manutenzione RIPENSAMENTO DELLE ISTITUZIONI democrazia non va più bene perché non include attori non umani e perché inseriti nuovi principi politici + sono presenti diversi tipi di democrazia, cioè ci sono paesi che si definiscono democratici, ma esercitano forme di governo che ne sono lontani ASCOLTARE LE ESIGENZE, i bisogni, progettare nuove soluzioni -> produrre una nuova dinastia filosofica urbana costituita da ingegneri che valorizzino il bisogno reciproco e la sostenibilità RICONOSCERE LE CITTA’ COME ATTIVE crescono, ci sono innovazioni sociali NUOVA VISIONE DEL MONDO partecipazione al dibattito politico. Inserire tutto ciò nella vita quotidiana -> il mondo vitale diventa sempre più infrastrutturale sia nella dimensione politica che economica che culturale.

La Banca Mondiale mette in evidenza che la mancanza o la carenza di infrastrutture sono impedimenti primari per promuovere una crescita economica costante e la competitiva dei paesi o delle città. Le infrastrutture sono gli strumenti chiave per il funzionamento dell’economia urbana, ma non sono neutrali, sono sempre politiche e governate a favore di un interesse (monopoli) -> political economy che ha privatizzato e incoraggiato l’affarismo. Nel mondo contemporaneo ci deve essere una spinta a rendere pubblica una politica infrastrutturale basata sui bisogni anche se ciò richiede un lavoro attivo. Le questioni infrastrutturali richiedono un governo esplicito, una leadership capace e un’apertura a molteplici prospettive di esistenza. Le infrastrutture non sono accessorie, ma d0anno la capacità di cambiare...


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