Riassunto Palazzo imperiale - Documenti Google PDF

Title Riassunto Palazzo imperiale - Documenti Google
Author Valeria Cucaro
Course Storia dell'arte medievale
Institution Università di Bologna
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Summary

Prof.ssa Isabella Baldini, confronto arte ravennate e costantinopolitana. ...


Description

ARTICOLAZIONE E DECORAZIONE DEL PALAZZO IMPERIALE DI RAVENNA La disposizione del palazzo e una sorta di calco topograico della situazione costantinopolitana (anche nell’utilizzo delle stesse denominazioni utilizzate per i basilea di Costantinopoli) I due principali nuclei palaziali di Ravenna erano il complesso Teodoriciano e il palatium ad Laureta (= palazzo di Valentiniano) Come a Costantinopoli, il quartiere imperiale di Ravenna era stato costruito progressivamente tramite l’aggregazione di diversi ediici (di rappresentanza e privati) che poi vennero ristrutturati o abbandonati nei secoli successivi in base alle necessita . Primo nucleo palaziale (1-5 sec., Onorio) -

Trasferimento della corte da Milano a Ravenna, il palazzo fu la residenza di Onorio ino alla sua morte nel 423. - Ristrutturazione di una residenza precedente (forse il pretorio dei castra Ravennatium): l’esistenza di un palatium piu antico e desumibile dalla presenza, a volte, di membri della famiglia imperiale dal 1-4 sec. -> interventi nell’ediicio: ambienti mosaicati a sud= ristrutturazione nel 2 sec. e restauro nel 3-4 sec. - Inizi 5 sec. lavori piu importanti: 1)Costruzione di una sala absidata aperta a sud 2) Costruzione di una corte con portici -> impiantata su un cortile precedente -> lacerti musivi del portico con una suddivisione in pannelli di cui uno soltanto sopravvissuto rappresentante una scena circense (uno degli aurighi, un elemento decorativo a spina e altri due personaggi) - Nelle fonti non ci sono riferimenti alla volonta di Onorio di costruire un nuovo palazzo urbano ma solo (da Agnello) l’intenzione di erigere una dimora in Ceserea. Questa non fu costruita in quanto Lauricio al suo posto fece erigere la basilica di S.Lorenzo in Ceserea. -> Disponibilita imperiale di terreni verso il litorale. Questo quartiere infatti in eta tardoantica vantava residenze imperiali ed era unito, da vari assi, con la Cattedrale, il porto e la citta di Classe. - Ritrovamenti di lastricato stradale e strutture murarie, lacerti musivi ed elementi marmorei (orientati verso l’attuale via Roma)-> a) Processo di urbanizzazione b) elementi troppo frammentari per descrivere l’articolazione della zona. - Limiti della zona occupata dagli ediici: Circoscritta a nord e ad est da due assi viari perpendicolari -> uno a sud di S.Chiara e l’altro corrispondente al prolungamento di via Genocchi. Per l’estensione a sud -> in linea con via del Cerchio vi era il circo. - Platea Maior: elemento di separazione del quartiere imperiale dal resto della citta . - La vastita del quartiere imperiale pone Ravenna a confronto con le altre sedi imperiali e soprattutto con Costantinopoli -> Anche a C. nuclei quasi indipendenti, aggregati progressivamente. - La dislocazione degli ambienti di rappresentanza dipende dalla necessita di creare percorsi diversi in funzione della gerarchia di corte e della gradualita di accostamento al sovrano.

COMPLESSO POST-ONORIO, VALENTINIANO -

Decorazione del Triclino del palazzo valentiniano: 1) rapp. una mensa con la coppia imperiale e la personiicazione della concordia che offriva doni. Al centro del sofitto gli imperatori con il simbolo dei nemici sconitti davanti a Valentiniano. A quest’ultimo la vittoria alata restituisce il suo orbis. 2) Rapp. personaggi della famiglia calentiniano-teodosiana (battesimo di G.Placidia)

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Decorazione del sofitto dell’atrio del palazzo: Valentiniano III rappresentato vestito di porpora con il carro del sole in una scena di apoteosi tipica dell’iconograia dei sovrani del tempo In questa area si trovavano caserme imperiali e la zecca imperiale Palazzo collegato all’ippodromo costruito da Valentiniano III. l’ippodrono si trovava tra via Roma e le vie Oriani e Pascoli Con Valentiniano il quartiere palaziale si estende verso sud nell’area detta ad Laureta (Palazzo di Valentiniano)

PALAZZO DI TEODORICO (Inizio 6 sec.) Rifunzionalizzazione

e

ristrutturazione

totale

dell’area

palaziale.

5 sec. Inizio 6 sec. - Aggiunta della chiesa intitolata a S.Apollinare inglobata nella struttura del palazzo con un quadriportico o un’ardica di collegamento con l’asse stradale. S.Apollinare-> il palazzo viene scelto come elemento caratterizzante di Ravenna. Fanno sfondo al palazzo 5 ediici, ben selezionati, inclusi nella cerchia muraria. Rappr. dei 2 nuclei, ariano e ortodosso e riferimento alla reale topograia di Ravenna -> in primo piano: la facciata orientale del palazzo, a dx la porta del palazzo. In secondo piano: a dx il complesso ariano, a sx quello ortodosso. -

Teodorico fece arrivare da Roma maestranze e materiali preziosi per la decorazione degli ediici -> desiderio di omologazione ai modelli imperiali - Agnello ci dice che il re goto era rappresentato 2 volte all’interno del complesso: 1) a cavallo tra le personiicazioni di Ravenna e di Roma -> in un ediicio situato in corrispondenza della porta principale originaria del complesso palaziale (nel luogo detto Sicrestum dove si trovava la chiesa del Salvatore )-→ IMP. Perche ci conferma che

vi era un collegamento strutturale tra gli ediici del 5 sec. (onorio) e l’espansione teodericiana con una rifunzionalizzazione dell’accesso principale del palazzo precedente, dove viene apposto l’immagine del nuovo sovrano -> la Chalche 2) Collocato nell’abside di un triclinio costruito ex novo (oppure ristrutturato) probabilmente collegato ad un peristilio orientato ad est (ad mare) - Portici decorati con vittorie alate (cosı come rappr. nel palatium in S.Apollinare) - Rifacimento dei portici del peristilio -> nel braccio meridionale: pannelli a mosaico rafiguranti 1.una veneratio 2.gli aurighi delle quattro fazioni bizantine sui propri cavalli 3.una scena di giochi circensi 4.una rafigurazione di un circo 5.una scena di caccia al cinghiale 6. un’altra veneratio. (forse risalenti al 5 sec.) Nel portico orientale: Ritrovata parte superiore di una igura maschile nuda con una lucertola vicino al piede (sogg. Mitologico). Portico settentrionale: rimangono visibili 2 personaggi, uno a dx con elmo e in atteggiamento di combattimento, e un altro identiicabile forse con una Nike alata. Questa scelta della decorazione e dei soggetti e pertinente alla igura di Teodorico che si interessava ai giochi circensi come forma di propaganda politica. Forse parte del ciclo igurativo faceva riferimento all’adventus (entrata dell’imperatore) nell’Ippodromo costantinopolitano come rappresentazione del cosmos con una stretta corrispondenza di immagini e simboli (colori, stagioni, divinita pagane, cosmologia solare) - Rifacimento di uno degli ambienti meridionali del complesso: riceve una decorazione geometrica e un portico con lesene ornato da un tappeto geometrico includente dei clipei (forse stagioni) - Costruzione e decorazione di un triclinio abisdato a nost-est del peristilio: i soggetti nello spazio centrale dalle analisi risalgono all’eta teodericiana (attribuzione messa in dubbio da alcuni studiosi che pensano risalgano al 5 sec.)-> pertinenti alla fase teodericiana sia i mosaici figurativi, sia quelli della sala triabsidata e dei portici. (questi ultimi sono stati rifatti, dopo la riconquista bizantina, ad una quota piu elevata per problemi di iniltrazione e per obliterare il programma iconograico di Teodorico) - Raddoppiamento dimensionale della sala absidata centrale, aggiunta del peristilio e pavimentata con opus sectile. - Il complesso doveva uniformarsi sempre di piu al modello del palazzo imperiale di Costantinopoli -> sala triabsidata per banchetti uficiali, disposizione degli ambienti intorno a corti porticate, la presenza di un vestibolo monumentale e il collegamento all’ippodromo.

DOPO RICONQUISTA BIZANTINA DI RAVENNA - Realizzazione dei tappeti musivi a soggetto geometrico dei portici -> confronto con i pavimenti delle chiese post-teodericiane e , dal punto di vista iconograico, in elementi architettonici dello stesso periodo. - 6 sec. la sede del potere viene spostata oltre le mura, verso sud -> palazzo di Ottone fuori porta S.Lorenzo

PALAZZO IMPERIALE RAVENNA – COSTANTINOPOLI -

Come a Costantinopoli doveva conigurarsi come un insieme di ediici di carattere pubblico, residenziale, religioso e militare abbellito da giardini, corti e porticati. - La denominazione ad Calchi (gia dal 5 sec) rimanda al primo nucleo del Palatium Sacrum di Costantinopoli. - Il palazzo Valentiniano doveva estendersi ino alle mura che coninavano con Ceserea e presentava un Ippodromo (circo) proprio come a Costantinopoli - Vi era una strada che dalla Basilica Apostulorum (s. Francesco) sboccava di fronte a Sant’Apollinare Nuovo, piu avanti vi era una via colonnata che collegava il quartiere uficiale e religioso con la residenza imperiale. Alla ine di questa strada vi era l’ediicio della Moneta Aurea, sede del ministro delle inanze della corte -> la strada iancheggiata da portici che congiungeva la zecca al palazzo era denominata Platea Maior. -> il nome di questa strada richiama un’arteria di Costantinopoli (La Mese) che viene chiamata nelle fonti medievali Platea. - In via di Roma, dietro S.Apollinare Nuovo, vi era gia un prestigioso ediicio di epoca romana. In una delle fasce dell’ediicio a peristilio si riconobbe il Palazzo di Teodorico -> ipotesi legittima per la vicinanza con la chiesa ariana, la vicinanza con S.Apollinare e dalla dislocazione degli ediici palaziali. Questo ediicio e solo una piccola parte del complesso che si estendeva a nord (ino a S.G.E.) e a sud ino a S.M. in Porto. -> qui si trovava il Palazzo ad Laureta affacciato sull’Ippodromo (come a Costantinopoli) - Palazzo di Teodorico: quasi solo interventi di ristrutturazione di precedenti ediici imperiali, riassetto residenziale (testimoniato da nuove pavimentazioni), ripristino di opere pubbliche preesistenti come terme, acquedotti, aniteatri e mura. - Nel programma di decorazione del Palazzo di Teodorico vi erano: negli intercolumni del porticato delle igure nel gesto della conclamatio, le vittorie nei peducci delle arcate dei portici. Un’immagine del re goto a cavallo (nell’iconograia dell’adventus ->abbigliamento militare , atteggiamento assimilato ad Achille, ai monumenti equestri di Costantinopoli e alla statua equestre di Teodorico), poi sostituita da Agnello, sul timpano d’ingresso -> Re a cavallo con le personiicazioni di Roma e Ravenna = una rappresentazione simile vi era sul timpano del Palatium di S.A.N , probabilmente con una sola persona.

Per avere un’idea della rafigurazione sul timpano del Palatium, possiamo osservare il missorium di Costanzo II. Tema della gloria dell’imperatore -> L’immagine del re goto doveva essere commemorativa e probabilmente riferita ad un importante evento (per questo poi cancellata da A.) che assimilava Teodorico al re della metropoli -> celebrazione delle feste dei “Tricennalia” di Teodorico. La rappresentazione di queste feste concorderebbe sia con lo spazio inizialmente occupato dalla rafigurazione e sia con in tema espresso nei due fregi igurati in S.A.N. (sost. dopo l’editto di Giustiniano) -> questi fregi vennero poi sostituiti con rafigurazioni analoghe ovvero le processioni dei Martiri e quelle delle Vergini offerenti corone con le mani velate (Queste silate trionfali avevano un precedente nei fregi delle colonne coclidi di Teodosio I e Arcadio a Costantinopoli). In origine al posto dei martiri e delle Vergini ci dovevano essere silate di personaggi, al seguito del sovrano, che dal Palatium e dalla Civitas Classis si dirigevano verso Cristo in trono e la Madonna col bambino. Il tema del sovrano che viene ammesso al cospetto di Cristo tra la corte celeste sottolinea la corrispondenza tra regno del cielo e della terra e celebra l’impero voluto da Dio = Concetti tipici dell’iconograia di Costantinopoli -

Scena cristologica sulla lunetta della porta laterale del palazzo di Teodorico -> assimila questo ingresso con la Chalke di Costantinopoli Triclinio del palazzo imperiale: elemento che conosciamo grazie ad Agnello come quinque accubita, la pianta presenta absidi multipli (5) nelle cui nicchie sono presenti strutture da banchetto (con riferimento all’ultima cena) -> la sua origine deriva da Costantinopoli dove erano presenti absidi e strutture da banchetto all’interno del palazzo imperiale di Costantino.

RAVENNA-COSTANTINOPOLI : ASPETTI TOPOGRAFICI

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Riferimenti ed intitolazione degli ediici di culto a Ravenna che si rifanno a Costantinopoli Ravenna era una roccaforte bagnata ovunque dalle acque circondata dal Po e da iumi navigabili, poco distante dal mare -> due rami del Po: uno circondava le mura di Ravenna assicurandone maggiormente la difesa, l’altro rendeva piu agevoli i commerci e creavano un tessuto connettivo tra i vari quartieri. Due erano i quartieri principali di Ravenna: Classe e Ceserea -> Classe assume piu importanza con Teodorico e il suo abitato venne deinito “CIVITAS” (cosı come descritto in S.A.N.) contrapposta alla “CIVITAS RAVENNAS” che si riassumeva nel Palatium. Erano quindi uno il centro del potere politico-amministrativo, l’altra una citta portuale. Ceserea-> non ben chiarita la sua funzione dove si trovava il Palazzo degli Ottoni; dal 5 sec. circolava la leggenda di un Palazzo di Onorio a Ceserea che si evince da un racconto confuso di Agnello sull’ediicazione di S.Lorenzo e del monasterium dei santi Stefano, Gervasio e Protasio

Annesso alla Basilica di S.Lorenzo vi era il mausoleo di Laurico, collegato alla corte, che conteneva il sarcofago Pignatta -> opera di alta qualita che fa pensare alla presenza a Ravenna di una committenza d’elite . - Ravenna-Costantinopoli – dediche di ediici sacri -> sono frequenti le chiese (soprattutto 5- 6- e epoca esarcale) in diretta relazione con i santi venerati a Costantinopoli : 1) Oratorio di S, Polyeucto in Ceserea rilette la devozione imperiale con riferimento a Costantinopoli -> contemporaneo all’omonima chiesa nella capitale. 2) Basilica Apostulorum (oggi S. Francesco) -> chiesa dei santi apostoli a Costantinopoli fondata da Costantino nel 333 d.C. , chiesa funeraria in cui voleva essere seppellito, al centro infatti venne posta una stele con le immagini degli apostoli. Questo divento il luogo di sepoltura degli imperatori dell’impero bizantino e per questo venne preso come modello per la costruzione di altre chiese (es. S.Babila in Etiopia-> sepoltura del santo locale all’incrocio dei bracci, Cattedrale degli apostoli a Milano->vescovi di Milano seppelliti all’incrocio , chiesa di S.Giovanni ad Efeso-> sepoltura di S.Giovanni Evangelista all’incrocio) - S. Michele in Africisco: dal 406 si sviluppano ediici molto simili con pianta basilicale, abside semicircolare internamente e poligonale esternamente, presenza del nartece -> a Costantinopoli troviamo uno schema simile in S. Giovanni in Studio e in S. Michele. - Con Galla Placidia e Valentiniano III: trasporto di reliquie dalla terra Santa a Ravenna con l’intento di trasformare la citta in una nuova Gerusalemme -> lo stesso avviene a Costantinopoli sotto Teodosio II e che ebbe inizio con Costantino con l’importazione di reliquie sante attribuite alla passione di Cristo Poi nel 5 secolo = reliquie bibliche e di santi -> a Costantinopoli reliquie di Santo Stefano. Culto del santo a Costantinopoli era riproposto nel santuario imperiale di S.Lorenzo e, prima, nella chiesa del palazzo di Daphne fatta costruire per conservare la mano destra del santo-> A ravenna culto del santo nel monasterium di Ceserea nella basilica di S.Lorenzo (monasterium dei santi Stefano, Gervasio e Protasio). - Monasterium di San Zaccaria, vicino a S.Croce a Ravenna -> culto del santo le cui reliquie furono portate a Costantinopoli nel 419 - 6 sec. a Ravenna culto di Sant’Andrea Apostolo per iniziativa di Massimiano il quale avrebbe avuto in dono le reliquie direttamente dall’imperatore Giustiniano, e le avrebbe collocare nella chiesa di Sant’Andrea Maggiore nella quale ebbe sepoltura -> Sant’Andrea Apostolo patrono di Costantinopoli. - In quest’epoca si moltiplicano le fondazioni religiose intitolate alla Vergine. (Es. Chiesa di S.M.Maggiore) -> si impongono festivita della metropoli come la festa della Puriicazione. - IN EPOCA ESARCALE: Culto della Madonna delle Blacherne, a RA, la chiesa sorgeva in Ceserea -> A Costantinopoli il culto della Madonna delle B. si affermo nell’8 sec. e anche quı si trovava in una zona fuori le mura.

EPOCA GIUSTINIANEA E DELL’ARCIVESCOVO AGNELLO – 516 - Nuove dediche agli ediici di culto ariani riconsacrati al credo ortodosso -> Es. il battistero ariano diventa la chiesa di S.Maria in Cosmedin. - A Classe viene intitolata, da Giustiniano, la chiesa di S.Sergio ( e S.Bacco erano santi a cui Giustiniano era particolarmente devoto) -> A Costantinopoli chiesa dei Santi Sergio e Bacco ediicata dall’imperatore nel suo primo anno di regno. Vi era probabilmente anche un altro ediicio a Ravenna intitolato ai due santi nell’area del palazzo tra le mura e il convento di S.G.E. - Monasterium dei Santi Cosma e Damiano (vicino Classe) il culto a Ravenna dei santi si era sviluppato in eta Giustinianea dato che le loro immagini comparivano anche in S.Michele in Africisco (Consacrata da Massimiano) -> Culto per i due santi medici affermatosi a Costantinopoli dove Teodosio II aveva eretto un ediicio in loro nome, il Cosmidion. - Agnello intitola una chiesa ariana a S. Giorgio, si trovava fuori le mura, vicino al Mausoleo di Teodorico il quale assunse il nome di S.Maria ad Farum -> S.Giorgio venerato a Costantinopoli dal 5 sec. - Agnello consacra anche a S. Teodoro Euchaita l’ex cattedrale ariana -> culto di questo santo molto diffuso a Costantinopoli - Intitolazione a Ravenna di 4 chiese a Sant’Eufemia, martire di Calcedonia, forse venerata dal 5 sec. dato che compare la sua efige nelle immagini clipeate della Cappella Arcivescovile. (Forse culto legato alla corte dato che le sue reliquie erano anche a MI) Una delle chiese di Ravenna porta l’appellativo “in sancto Calinico” -> richiama la chiesa di Costantinopoli sita in San Calinico (vicino al quartiere delle Blacherne) Forse questa ubicazione si ripete anche a Ravenna, in questo caso l’ediicio coinciderebbe con quello fuori porta S.Lorenzo dove c’era la chiesa di S.Maria “ad Blachernas” - Venendo da Ceserea, prima di raggiungere il palazzo di Teodorico, si incontrava il Palatium ad Laureta (Palazzo di Valentiniano III) -> La denominazione rimanda al modello metropolitano del primo palazzo imperiale di Costantino. - La traduzione latina (del nome greco) del primo nucleo palaziale di Ravenna, sembra un voluto richiamo a Costantinopoli con l’intento di equiparare le due capitali e di esaltare l’unita delle due parti di un unico impero. Questo concetto di Universalita e esplicitato a Costantinopoli nella colonna coclide di Arcadio -> nella base infatti comparivano Arcadio e Onorio che simboleggiano l’unita dell’impero illuminato dalle stelle

di Oriente e Occidente, e la vittoria sotto il segno di Cristo. - Nei primi tempi del governo della dinastia valentiniano-teodosiana Ravenna raggiunge un adeguato assetto urbanistico: le Mura verso sud, al conine con Ceserea, delimitavano il complesso degli ediici palaziali che si estendeva ad est, verso il mare -> come a Costantinopoli - Basilica di S.Giovanni Evangelista ( *): eretta da Galla Placidia (descrizione dell’ediicio nelle schede a meta libro). Intitolazione ed ubicazione fanno riferimento a Costantinopoli. La basilica di Ravenna sorgeva vicino ad un porto nella zona del Palazzo Imperiale -> Chiesa di S. Giovanni Teologo a Costantinopoli, nei pressi di uno dei porti, dove furono proclamati augusti Arcadio, Onorio e Teodosio II Nell’ediicio vi era una galleria di ritratti di famiglia che comprendeva Teodosio I, Arcadio, Onorio e imperatori d’Occidente – Valentiniano I e Graziano -> A Costantinopoli nel padiglione costantiniano dell’ingresso al Palazzo Sacro vi erano statue dei membri della casa teodosiana. Nell’ediicio si riscontra anche la volonta di affermazione della dinastia sia nell’iscrizione, sia ...


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