Sbobine Letteratura Francese e Francofona Prof Adinolfi PDF

Title Sbobine Letteratura Francese e Francofona Prof Adinolfi
Course Letteratura Francese e Francofona - Prof Adinolfi
Institution Università degli Studi di Torino
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Sbobine complete dell'esame di Letteratura Francese e Francofona con la Prof. Adinolfi. Tema "La Libertà". Autori: Albert Camus, Kamel Daoud e Ben Jalloun...


Description

04/02/2021

CULTURE e LETTERATURE d'AREA FRANCESE e FRANCOFONA Obiettivo corso: mettere a confronto due aree che hanno interagito e tuttora interagiscono notevolmente. Albert Camus > uno dei punti di riferimento storico-culturale; questo autore possiede un forte legame con una delle aree geografiche magrebine che prenderemo in esame. Ben Jelloun > scrittore, poeta e saggista marocchino; cittadino francese dagli anni ’70 quando arriva a Parigi; porta con sé la cultura d’origine e tutto il mondo che lo accoglie. A. Camus, "L'envers et l'endroit" A. Camus, "Noces". A. Camus, "L'Eté" (NO x i 6CFU) K. Daoud, "Meursault contre-enquête", Actes Sud, 2014. T. Ben Jelloun, "L'enfant de sable". T. Ben Jelloun, "La nuit sacrée". Si consiglia l'edizione Tahar Ben Jelloun, " Romans", Gallimard (Quarto), 2017 (volume che raccoglie i romanzi di Jelloun; ha un’introduzione di comprensione ai testi utile per la relazione e per studiare l’autore) CHI VUOLE la può acquistare. Si consigliano le edizioni Garnier-Flammarion, Gallimard (Folio), Presse-Pocket, BUR (indifferente, basta che i libri siano in versione integrale e in francese!) Comprare i testi dei romanzi man mano, perché la prof non condividerà i testi! Punto di riferimento per capire gli autori (NON obbligatori) > Olivier Todd, Albert Camus. Une vie (biografia su Camus) oppure Sergio Zoppi, Invito alla lettura di Albert Camus. Per quanto riguarda la storia letteraria e culturale francofona del Maghreb consigliato > Mohamed Ridha Bouguerra et Sabiha Bouguerra, Histoire de la littérature du Maghreb, Littérature francophone, Paris, Ellipses, 2010. Obiettivo: capire il senso del pensiero esistenziale dell’autore e cercare di cogliere tale pensiero nel testo. Programma uguale x Tutti, bisogna iscriversi al corso. Possiamo scegliere la modalità d’esame > 1. seguendo lezione e bibliografia proposta + interrogazione orale a maggio

2. chi desidera può scegliere all’interno di un elenco di testi che la prof darà, un testo oggetto per realizzare una relazione/presentazione concernente il testo messo in relazione con l’argomento del corso e le tematiche affrontate a lezione: RELAZIONE: prevede - presentazione ppt via webex in condivisione (durante le ultime lezioni del corso) durata ca 30 min - consegna di relazione scritta su word ovviamente sullo stesso argomento (almeno 10 pp) > possiamo consegnarlo alla prof anche più tardi (dunque anche dopo la presentazione ppt, però almeno 10 gg prima dell’appello ufficiale di maggio). - necessario adoperare tutto ciò che si è ascoltato a lezione + conoscenza generale degli autori al fine di arricchire la relazione scritta con collegamenti e contesto. (lettura del testo scelto – analisi rintracciando temi/caratteristiche essenziali proprie del testo e dell’autore trattato – cercare quali sono i punti di incontro con altri autori ed opere) - Relazione in FRANCESE BISOGNA far sapere la tipologia di esame che scelgo e l’esame in 2° modalità avverrà durante le ultime lezioni del corso A ogni discussione orale seguirà una discussione/dibattito tra gli studenti. IMPORTANTE ISCRIVERSI per il giorno dell’appello di maggio > il voto farà media tra ppt e relazione word. Su nostra autorizzazione caricherà i ppt su moodle.

Albert Camus: morto prematuramente a causa di un incidente stradale. Kamel Daoud et Tahar Ben Jelloun: sono entrambi tuttora viventi.

ALBERT CAMUS (1913-1960) Nasce da una famiglia umile algerina, ha dunque subito contatto con la miseria dell’umanità; i suoi genitori non professavano il cristianesimo, ma l’islam. Autore celeberrimo conosciuto e amato per le sue qualità e doti umane. Premio Nobel per la Letteratura; animatore della vita culturale di metà ‘900. Dice di essere nato per la felicità, ma di essere stato roso per tutta l’esistenza dal tarlo del dubbio, perché innanzitutto è un autore che, fin da giovane, si pone il problema della felicità e della difficoltà del raggiungimento della felicità. La sua indole gli fa presagire il fatto che l’esistenza sia caratterizzata da un envers e un endroit > questi creano il senso tragico della condizione dell’uomo. Uomo che avverte l’esigenza della felicità; duramente messo alla prova dalla percezione della morte che condiziona l’esistenza dell’uomo. Le due componenti envers e un endroit fanno scaturire in Camus il dubbio: da esso nasce la consapevolezza della condizione e l’esistenza dell’uomo sulla terra. Questo dubbio è ciò che gli permette di sviluppare una linea di pensiero; egli non è un autore sistematico/metodico, ma è un autore che sviluppa, attraverso dei cicli, una linea di pensiero chiara e importante. Les cycles d’Albert Camus: 1) - Les essayes lyriques (L’envers et l’endroit, 1937 – Noces, 1937 – L’été, 1954). 2) - Le premier cycle(ou Le cycle de l’absurde ou Le cycle de la négation) : L’étranger, 1942 (opera narrativa - romanzo) – Le mythe de Sisyphe, 1942 (opera narrativa - saggio, opera teatrale) – Caligula, 1944 – Le malentendu, 1944 (opera teatrale). Le mythe de Sisyphe, 1942 et Le malentendu, 1944 (période de la II Guerre Mondiale) > jettent les bases de la pensé existentielle d’Albert Camus. Camus manifeste sa conception d’absurdité à travers une forme narrative comme L’étranger. Pour Camus l’idée d’absurde réside dans le divorce entre l’homme et l’univers (un rapport qui comprend deux éléments : dualité). L’homme pose toujours une question à l’univers qui concerne la signification de l’univers et ce dernier ne répond jamais : se crée donc une fracture entre ces deux éléments. Noces > fusion de l’homme avec la nature ; après les Noces, l’homme va divorcer de l’univers : naît la doute[1], avec laquelle il arrive à la prise de conscience (prise de conscience de l’absurdité de l’existence) > révolte individuelle/personnelle (révolte

de Sisyphe). L’homme peut maîtriser l’absurdité à travers sa force rationnelle/sa dignité. L’uomo assurdo per eccellenza è il Sisifo vincitore > vincitore poiché in grado di raggiungere la consapevolezza e in grado di disprezzare la propria condizione assurda e a vincere (rendersi superiore alla propria posizione: grandissima dignità umana). - le deuxième cycle (Le cycle de la Révolte ou Le cycle de la solidarité): il y a une révolte qui est ici communautaire/ révolte de la solidarité (évolution par rapport au premier cycle) « Je me révolte donc nous sommes ». (La Peste, 1947, thème comme la sainteté laïque – L’homme révolté, 1951, saggio – L’état de siège, 1958 – Les justes, 1950). L’esistenza dell’uomo ha due facce : l’envers (aspetto tragico del male e della morte) e l’endroit (aspetto ottimistico che porta al bonheur e alla felicità insieme agli altri). 3) - le troixième cycle: incompiuto; doveva essere il ciclo dell’amore, in cui Camus ritorna al paese natale (Algeria) e vi ritorna ricco di tutte queste idee circa l’esistenza, maturate nel corso della sua vita. Fa ritorno in patria per recuperare le radici e rinascere.

[1] Il dubbio di Camus fa sorgere l’interrogativo “L’esistenza che io conduco come essere

umano è incentrata su azioni ripetitive, in constante ricerca di un qualcosa di più? Senza mai ottenere nulla di concreto? Unica certezza è la morte”. Morte come prova dell’assurdità dell’esistenza. Con il dubbio si riesce ad arrivare ad una verità diversa: per arrivare a tale verità vi deve essere un momento di rottura nell’esistenza umana.

05/02/2021 Camus, costituzione dei cicli Camusiani e i temi dei cicli (che sono strettamente inerenti al pensiero dell’autore). Esistono delle fasi successive che costituiscono una linearità nel pensiero di Camus anche se non si può parlare di sistematicità, Camus non è e non si dichiara mai un filosofo che mette in atto un sistema filosofico rigido, fisso e schematico, si dichiara

semplicemente un pensatore, che riflette sul senso dell’esistenza e traspone (sia a livello narrativo che saggistico) le proprie riflessioni. Primo ciclo di opere nella fase giovanile, dal ‘42 al ‘44, si parla del periodo della Seconda guerra mondiale, evento storico che incide profondamente sull’umanità e soprattutto sulla sensibilità e sulla riflessione di Camus, condizione dell’assurdo per Camus e l’atteggiamento che l’uomo assurdo deve adottare rispetto alla condizione dell’assurdità dell’esistenza. Secondo ciclo della rivolta e della solidarietà, con La Peste, fatto di rivoltarsi verso l’assurdo ma rivoltarsi insieme. Terzo ciclo dell’amore che, rimasto inconcluso, avrebbe dovuto chiudere il cerchio ritornando nel proprio paese natale, l’Algeria, immaginando un uomo che ama e un uomo felice perché ormai consapevole del percorso che si è sviluppato attraverso la sua linea. È necessario mettere bene in evidenza il fatto che Camus è un autore in cui primeggia il senso dell’umanità e del legame con la parte più istintiva e naturale dell’umanità, dell’essere umano, perché è, fin dalla sua esperienza più giovanile e dalla sua formazione che lo vede muoversi e uscire dall’ambiente povero e misero dell’Algeria, un essere umano avulso (=tolto via, staccato) da ogni necessità e ogni volontà di aderire ad una ideologia religiosa, filosofica o storica che sia distaccata dalla natura umana. Si parla di Camus come di un essere estremamente concreto e terreno, si dice che abbia creato una religione non degli dèi ma dell’uomo proprio per questo suo attaccamento alla natura umana, a questo suo interesse a considerare l’essere umano nella sua condizione più semplice e spontanea che è quella legata alla condizione terrena. L’essere umano è un essere vivente che vive in un habitat naturale e terreno che è l’unico che ha a disposizione e dato che la terra è unica, tanto vale che l’uomo sia felice e trovi il proprio benessere con ciò che ha all’interno della sua condizione umana e terrena. Tutta la parte del pensiero di Camus che riguarda la solidarietà, l’aiuto, la considerazione del misero, del miserable e del povero è sviluppata nel senso della considerazione della miseria dell’essere umano, nella necessità di risolvere i problemi umani attraverso strumenti umani e terreni, si parla di religione dell’uomo nel senso che egli è al centro della riflessione umana, è egli l’oggetto di attenzione. Il pensiero di Camus è caratterizzato da una dualità (l’enver et l’endroit) proprio per sottolineare questo doppio aspetto di considerazione e di presa di consapevolezza della miseria umana e del male che soffoca e sovrasta l’uomo e che trova la prova finale nella morte che riguarda tutti indistintamente ma al contempo la presenza del lato positivo della vita e quindi della spinta verso l’ottimismo che per Camus è sempre possibile. La ambivalenza sta nell’enver et l’endroit cioè nel dritto e nel rovescio della considerazione del male e della morte ma anche del bene, della possibilità di essere felici grazie agli strumenti che dà la natura. Camus è sempre influenzato dagli elementi della natura che troviamo a partire dai saggi lirici, nell’enver et l’endroit viene descritto il mondo algerino che è per eccellenza il mondo del mediterraneo che sta a indicare la solarità del calore

dell’amore e dell’origine della vita che riscalda e offre amore e felicità in confronto al nord europa dove camus si ritrova a soffrire la solitudine, il freddo, l’atmosfera scura con la mancanza del sole, contrapposizione a livello tematico e ambientale che rappresenta anche l’opposizione tra l’enver et l’endroit, tra il bene e il male e tra la felicità e l’infelicità. Importante in questi saggi lirici la presenza del paesaggio e la rappresentazione dell’elemento naturale che ha un valore simbolico, il paesaggio naturale algerino è il polo d’attrazione verso il quale Camus tende sempre come se fosse una fonte di energia vitale. Possiamo pensare a quanto, aldilà di ogni influsso proveniente dal mondo sociale o convenzionale che l’autore deve vivere, l’influsso naturale sia sempre presente e come venga descritto in maniera forte nel l’étranger, a come il protagonista Meursault è indifferente a tutto ciò che lo sollecita dall’esterno e lo circonda dal punto di vista sociale ma non è indifferente al sole o all’influsso della natura che lo spinge ad agire (poi in questo caso l’azione sarà quella dell’uccisione dell’arabo). Questo per dire che in tutti i testi la natura è sempre presente. Ieri abbiamo parlato di Noces, il saggio in cui si vede la fusione con la natura, si parla di divorzio quando c’è la consapevolezza dell’assurdo, il divorzio che vuol dire il distacco dalla natura che è indifferente alla richiesta di significato. Teniamo presente che questa indifferenza della natura viene anche definita ‘tenera’, una tenera indifferenza dell’universo, perché pur rimanendo muto viene riconosciuto come l’unico ambiente dove l’uomo può collocarsi. Nella Peste, fase successiva rispetto a l’étranger, la natura possiede sempre una forza rigeneratrice, c’è un’ambivalenza per quanto riguarda l’aspetto filosofico perché la natura non dà una risposta chiara di senso ma continua a conservare in sé questo potere benefico. L’universo comprende tutta la natura cioè l’universo è il pianeta, è la natura che abita il nostro pianeta, è tutto ciò che esiste. La natura è indifferente ed è sempre l’uomo che attribuisce una qualità alla natura (come, ad esempio, tenera) che in realtà è totalmente indifferente. La natura è la sola capace di condizionare l’azione dell’uomo, nel bene e nel male, il protagonista de l’étranger comprende solo alla fine il suo posto all’interno della natura. Il calore lo sormonta, è estraneo a tutto (anche all’omicidio) tranne che alla natura, il protagonista è indifferente a tutto come la natura è indifferente all’uomo. Parlando della religione dell’uomo bisogna considerare l’ateismo di Camus: non ha la possibilità di conoscere la religione cristiana, tuttavia stabilisce comunque un dialogo con la cristianità e con la chiesa perché pensa che non ci sia differenza tra atei e cristiani perché si è tutti uomini al di là del fatto di credere in un dio o no. L’ateismo prevede anche il bisogno di porsi la questione di Dio, nell’homme revolté si rivolge a dio e diventa un rivoltoso che rifiuta un dio cattivo che permette il male nel mondo. Attitudine di Camus di fronte al mondo cristiano e musulmano, la sua ideologia: l’uomo deve sempre essere libero e fare la sua scelta, con la quale è responsabile delle sue azioni. Nasce in un paese musulmano, quindi, vive con gli arabi verso i quali ha una grande considerazione umana e nei suoi articoli pubblicati nel giornale parla della popolazione cabile(?) e cerca sempre di aiutare le parti della società più povere e ha molta considerazione per i musulmani, e per chi è costretto a vivere in una situazione inumana. Possiamo parlare di solidarietà verso chiunque al di là della religione, siamo tutti allo stesso livello. Ci sono popolazioni più ricche e che hanno la possibilità di vivere nel benessere (soprattutto le popolazioni al nord del mondo) e chi è costretto a vivere in una povertà assurda ed è lì l’interesse di

Camus, ad andare ad aiutare i poveri. Quello che crea una sorta di poesia anche nei saggi e nei racconti è il fatto che si sente dovunque il senso di angoscia e tragedia della condizione umana, anche se è ateo e non riconosce un dio sente la stessa necessità di chi ha fede verso la dimensione spirituale elevata, necessità che non è soddisfatta, è cosciente che dio non esiste e qui si stabilisce la tragedia dell’essere umano, perché se esistesse non ammetterebbe il male nel mondo. Sartre non si pone il problema di dio perché, visto che non esiste, non c’è motivo di parlarne. Camus in questo senso è contrario a tutte le ideologie che siano politiche o religiose, tutte le giustificazioni e spiegazioni all’assurdo. L’ideologia serve all’uomo in generale per trovare risposte create dall’uomo stesso, Camus non ammette risposte all’assurdo, non si può cancellare l’assurdo, bisogna abolire le ideologie e cercare in noi stessi la verità. Non bisogna, secondo Camus, fare ricorso alle ideologie per giustificare l’assurdità del mondo per trovare false risposte, bisogna accettare l’esistenza dell’assurdo e cercare le strategie di vita per far fronte all’assurdo (attraverso la solidarietà per esempio). Camus studia Sant’Agostino e contesta le sue teorie, è contro ciò che dice, contro il peccato originale e contro l’idea del male, concetto cristiano che ritroviamo nella peste. Punti chiave nella riflessione di Camus, contestando l’esistenza di dio ed entrando nel problema di dio si arriva a parlare anche del problema del male, del peccato originale e della sofferenza degli innocenti. Perché bisogna credere al peccato originale e quindi che i neonati nascano con una colpa senza aver commesso nulla? Contesta questi quesiti a partire dalla sua tesi di laurea: ”métaphasique chrétien et néoplatonisme” dove parla di Sant’Agostino ed entra nel merito del rapporto tra la filosofia greca e quella del cristianesimo ponendo anche il suo pensiero e la sua esperienza nella filosofia greca perché più simile alla sua. Per lui le religioni sono false risposte, chi crede chiama l’assurdi dio, chi non crede chiama dio l’assurdo. Secondo questo modo di pensare si vengono a creare diverse tipologie di essere umano descritti nei personaggi delle sue opere: L’homme abrsurde: l’uomo descritto nell’étranger e l’uomo rappresentato in Sisifo collocato nel primo ciclo; le revoltè metaphisique (ribelle metafisico): descritto nell’homme revolté che è colui che si oppone a dio nel secondo ciclo; all’interno di questo secondo ciclo abbiamo le saint laïque (santo laico) perché nella peste è descritta l’importanza di questa figura d’uomo che ha come scopo esistenziale l’aiuto verso il prossimo, il fatto di rimanere in una città piena della peste per portare aiuto e soccorso. Nella peste si vede la prospettiva dell’ateo che si prodiga verso il prossimo, si manifesta il laicismo e una sorta di santità ma laica. La visione opposta a questa santità laica e solidarietà è la visione cristiana incarnata da un predicatore che espone tutti i concetti della religione cristiana e quindi l’accettazione della volontà di dio che ha portato la peste e, anche se non si capisce, si accetta la volontà di dio che è molto più facile accettare anche per paura di non avere una risposta e una speranza di continuare la propria vita o di avere una ricompensa nella vita futura. I cristiani accettano la volontà di dio senza fare domande. Due prospettive a confronto per spiegare due atteggiamenti. Di fronte all’evidenza della sofferenza dei fanciulli anche il predicatore rimane senza parole e si pone l’interrogativo, questo per dire

che la predica o la teoria religiosa non sono mai sufficienti per andare a colmare la vera sofferenza dell’uomo che è concreta e umana, è una sofferenza della carne. È questa l’evidenza del male e la morte anche degli innocenti che avviene attraverso la sofferenza e l’agonia assurda della peste che propone un problema morale. Sono stati attribuiti molti significati alla peste e fra questi la rappresentazione simbolica del male universale, il significato simbolico del nazismo e di tutto ciò che ha perpetrato in quei terribili anni, attraverso la narrazione della trama e della psicologia dei personaggi la peste è descritta per porre in risalto l’opposizione la malvagità e le risorse dell’essere umano, male inteso sotto tutti i suoi aspetti (la malattia, l’usurpazione del potere, del nazismo, il male di tutte le ideologie politiche e dittatoriali che hanno torturato e offeso la dignità umana). La libertà dell’uomo non può arrivare a togliere la libertà ad un altro uomo, se Sartre arriva a giustificare la rivoluzione Camus non accetta la violenza e l’uccisione in ogni caso. Nei libri di Camus c’è il grande tema della morte, non solo naturale, ma anche della pena di morte e del suicidio, la morte è vista sotto tutti gli aspetti in quanto prova dell’assurdità dell’esistenza dell’uomo, che pone fine all’esistenza ed è la fine di ogni essere vivente nell’universo e dei vari sistemi planetari. Nel mito di Sisifo la prima domanda che si pone è: vale la pena di vivere la vita o tanto vale suicidarsi? Si pone dei quesiti fondamentali, valuta varie questioni e alla fine arriva a dire che non bisogna suicidarsi perché sarebbe una sconfitta e la vittoria dell’assurdo sull’essere umano. Nell’ étranger i...


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