Riassunto letteratura francese PDF

Title Riassunto letteratura francese
Author Erika Maurizio
Course Filosofia
Institution Università degli Studi di Milano
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Riassunto letteratura francese...


Description

Charles Baudelaire: accenni storici Baudelaire nasce a Parigi, nel quartiere di Saint-Sulpice nel 1821. Quando nasce, si trova senza madre, mentre il padre si sposa con una giovane di 26 anni, ma il padre muore già nel 1827. Manca quindi un rapporto tra Baudelaire e questa interessante figura paterna. Ricorderà alcuni momenti particolari con la figura del padre, che però riesce soltanto a idealizzare. Idealizza una potenziale corrispondenza, particolarmente significativa per lui che esperisce nella vita una distanza ed estraneità rispetto al patrigno. Nel 1828 la matrigna si risposa. Baudelaire ha un patrigno con cui non si trova, ed un fratellastro che ha successo nella Parigi borghese del tempo. La vedova e Charles si ritrovano in condizioni economiche difficile, lei si risposa con un militare Jacques Aupick, Baudelaire vive il matrimonio come un tradimento profondo, questa donna che porta in casa questo padre così rigido ed estraneo all'arte. Frequenta il collège Louis-le Grand, il patrigno è però deluso dal suo comportamento indisciplinato, di fatto lui ne vuole fare un ambasciatore. Il patrigno vuole che si iscriva a giurisprudenza, ma lui è appassionato a tutte le forme d'arte e trova nell'ambiente parigino del gli anni Quaranta il clima ideale, un grande stimolo. Siamo alla fine del romanticismo in Francia, in quanto i grandi come La Martine o Chateaubriand, si sono espressi nei primi trent'anni dell'Ottocento. Negli anni tenta escono i primi manifesti di questi poeti che mettono in crisi l'arte classica in nome di un arte moderna che rispecchi il gusto e l'attualità del presente, in particola Victor Hugo, che scrive manifesti concernenti il teatro, che era il più legato alla classicità introducendo il melodramma. Baudelaire frequenta i giovani romantici di questi anni, che sono già diversi dai primi romantici. Si avvicina a Gautier. Negli anni quaranta è una fase ancora attiva, ma in fase discendente. I contenuti sono politici, di ascolto alle ingiustizie, contenuti sociali che affermano una società migliore, il poeta si fa portavoce del popolo. Infatti loro iniziano ad essere protagonisti della vita politica, come Hugo e La Martine. Negli anni cinquanta sessanta si è stanchi di questo atteggiamento propositivo che non ha realizzazione. Baudelaire abbraccia un tipo di vita alternativo alla vita borghese che prepotentemente si afferma in questi anni. Acquista una ricchezza e stabilità imoritante, comportamento alternativo, voglia di esprimere una libertà di tipo affettivo, sensuale, divertimento provocatorio inutile e interesse esclusivamente artistico. Inizia a frequentare questo giro, Les poets maudits, inizia la via alla droga, per vie differenti alla vita borghese, volutamente scelte. Si ammala anche di sifilide. La famiglia si preoccupa è decidono di farlo partire. Nel 1841 lo mandano su una nave che dovrebbe arrivare in India per una formazione e per allontanarlo dai suoi giri. Parte volentieri, l'esotismo, l'Oriente, mondi alternativi, sono un tema di cui fa esperienza, conosce mondi diversi. Viene ospitato da una famiglia francese per un lungo periodo, vive in queste terre alternative soprattutto alla città europea, in contatto con paesaggi esotici, colori, profumi e sensazioni forti che troveremo nella sua poesia. Si innamora di Dorotée, la cameriera, che manifesta una bellezza così diversa legata alla carnalità della terra, alla semplicità, una donna meno attenta al moralismo occidentale, è una donna più sensuale. In lui si crea l'immagine della donna come oggetto di attrazione erotica, legata alla carne che lo ossessionerà e sedurrà per tutta la sua esistenza. Il prototipo per la donna per cui si ha una sola pulsione ottica, è la donna di colore, sensuale, disinibita, legata alla terra, consapevole delle sue forme e le mostra. Tornato a Parigi sceglierà Jean Duval, donna di colore, con cui conviverà, che amerà. Per lui è la donna sensuale, ideale, a cui opporrà la donna bianca. Decide di non arrivare fino a Calcutta e ritorna a Parigi. Nel 1842 è maggiorenne, entra in possesso del patrimonio ingente lasciato dal padre Sceglie di abitare sul' Île-Saint-Louise, in un Hotel Particulière, dove inizia una vita dispendiosissima dove si oppone al destino a cui la famiglia lo aveva destinato, conduce una vita prepotentemente inutile, per opporsi all'ideale di lavoro e produttività, idea moralistica che non condivide dedicandosi alla vita bohémienne, ama distinguersi anche tra gli amici, cura all'abbigliamento. Abbraccia la moda inglese, dell'attenzione a apparenza, cura di se, eleganza e raffinatezza. Di questa distinzione fa un manifesto della sua esistenza. Propone l'immagine di dandy che affida all'immagine la protesta verso una mediocrità esistenziale che lo circonda. Distinguersi da tale mediocrità, eccellere nella raffinatezza di una forma e abbigliamento, segno di raffinatezza di gusto, ricerca formale che salva dalla meschinità sia della vita borghese nelle sue forme, sia nella realtà. Spende in due anni il patrimonio del padre, è la famiglia decide di porlo sotto tutela. Un notaio decide di affidarli un vitalizio mensile con cui dovrà vivere. Non gli è riconosciuto uno stato adulto, la morte del padre, il tradimento della madre, ulteriore situazione per cui non è un adulto, ma un minore sotto tutela, mette in crisi un suo stato sociale, una sua autonomia, di cui decide di non interessarsi, riceve questo assegno, lo spende nei primi tre gironi e poi si indebita, rifiuta la regolamentazione. 1845 maldestro tentativo di suicidio, evento drammatico. Decide di darsi in maniera precisa alla critica d'arte, pubblica saggi e recensioni che vengono pagate. Pubblica i Salon, i cui valorizza la pittura moderna, come di Delacroix, nel 1846 pubblica un altro saggio in cui definisce la modernità, parla di romanticismo, che è uno romanticismo, slegato dai sentimentalismi. Si rivolge con disprezzo a La Martine, e alla prima esperienza romantica francese. Il nuovo romanticismo sarà un romanticismo, corrente moderna, una maniera di sentire conte profanerà che troverà espressione più alta. Una ricerca formale più rigorosa e attenta a estrarre da questa contingenza qualcosa che valga e resti sulle orme di Victor

Hugo, visionare che vuole accedere, che si presenta come poeta vate. Al di là dei contenuto alti del saggio, è come ne parla che è interessante, la forma della poesia di Hugo è perfetto. Visionario che ha saputo vedere dentro e oltre la realtà del suo tempo. Nel 1847 pubblica una novella (pubblicata nel 1847 perché prima non riesce, di fatto sarà pubblicata da qualcun’altro) . Questa sua prima novella sarà pubblicata all'inizio con il nome della madre, anche a mostrare la sua difficoltà nella definizione dell'io, difficoltà rispetto ad un mondo in cui manca corrispondenza. La difficoltà di modificare la realtà parte da un io che però non è definito. L'aver scelto una novella è anche bizzarro, pubblica una novella che parla di un poeta, poeta romantico, che scrive la sua sofferenza esistenziale che non interessa a nessuno. Immagine di poeta romantico già ironica, in cui si rende conto dei limiti del romanticismo francese. Questo oeita che vorrebbe occuparsi di poesia, si innamora di una donna in un giardino, è sposata ma in difficoltà perché il marito la tradisce con una precetta, che viene chiamata al Fanfarlo. La novella si chiama La Fanfarlo. Il poeta si innamora di questa donna, farà di tutto per aiutarla, passione verso questa donna bellissima, che non sarà ricambiata. Lui riesce a distogliere l'amante dall'uomo e la donna se ne andrà con il marito a recuperare il rapporto. Lui rimane con l'attricetta, donna vuota, che non ha la profondità. È una donna di facili costumi. Non si innamora di lei, ma dei ruoli che lei recita, la chiama con i nomi che lei recita. Indica che l'interessa si sposa dalla passione, protagonista dei drammi romantici, ad un interesse per la sublimazione artistica, per il travestimento che l'arte da alla realtà. Non è la realtà che genere la passione, la realtà è meschina. I due si lasciano, ma non è una cosa drammatica. Il poeta guarda con acutezza, non è proprio di quel mondo romantico francese. Nel momento in cui la realtà si traveste, si sublima, diventa interessante e appassionante, questi ruoli non stancano. 1848 Parigi è attraversato dai moti rivoluzionari, che vedono come protagonisti i movimenti operai, una nuova classe sociale che inizia ad avere una coscienza di classe. La cosse ha una coscienza di essere parte di una società, ma una l'arte distinta. In questi moti sono protagonisti, al punto che la borghesia illuminata che aveva appoggiato questi movimenti, si spaventano di questa nuova forza sociale. Baudelaire scende in campo, senza credere ai moti rivoluzionari uccidendo Aupick. Crede nell'inutilità dei moti rivoluzionari, non ne vede l'utilità, e lo distingue anche dai romantici precedenti. L'unica rivoluzione esistente per lui in quegli anni è la rivoluzione poetica. Lui poi scopre l'opera di Edgar Allan Poe, riconosce una certa affinità elettiva e la sua produzione arriva in Europa e in Europa si diffonde, dedica la sua vita alla diffusione dell'opera di Poe. Baudelaire non conosce a bene l'inglese e fa un grane lavoro per l'opera di Poe, riconosce in queste frasi una sensibilità che gli appartiene. Per una persona che fa così esperienza di estraneità, incontrare una così forte affinità lo commuove. Si riconosce in certi atteggiamenti di Poe. Legge e si appassiona ai suoi scritti e si concretizza in una ricerca formale di grande interesse, sfuggire alla mediocrità del presente con una ricerca continua, raffinata e difficile del bello che si traduce in tutte le sue forme, persino dell'arredamento. Infatti una prima opera che traduce di pie è sull'arredamento, su questo Poe aveva affermato una filosofia di vita, ed è l'inizio di una ricerca estetica estenuante dei decadenti. Baudelaire ama moltissimo la forma usata da Poe. Inizia a configurare una sorta di antropologia che si distingue sempre più dal romanticismo della gioventù. Mette a fuoco una condizione umana che non caratterizza l'eroe, come esigenza di passioni assolute che lo distinguono dalla realtà. Antropologia che ci caratterizza, il poeta è uomo comune. Condizione esistenziale di ennuie, noia, insufficienza l reale. L'uomo esordi esce una insufficienza della realtà che non gli corrisponde, non corrisponde ad un'integrità perduta, ad una purezza che sente di aver minato, fa esperienze di malattia, di corruzione, finitudo, questa condizione non è sentimentale, non concerne la mancata realizzazione di un grande amore altro, non è la mancata realizzazione di un ideale umano, ma è la mancanza della realtà stessa che condiziona l'uomo a questa esperienze di noia di malessere, di mancata corrispondenza, ė una condiziona metafisica che ci riguarda tutti, non un sentimento. Nel configurare questa condizione si allontana sempre più da alcune dinamiche romantiche. Usa il termine spleen, la bile, che secerne umore nero, secco, freddo, spesso, che genere una condizione malata nell'individuo, dove abbonda la secrezione del bero si genera nell'uomo una malattia, una condizione fisiologica che incide profondamente sulla condizione psicologica dell'individuo, tant'è che questa produzione di humour noir, malinconia, genera uno stato depressivo che è diventato l'uso di malinconico, una non voglia di agire e fare che nasce da una mancata corrispondenza con la realtà. Quindi spleen sembra il termine più adeguato per rappresentare la condizione metafisica di tutta l'umanità. Baudelaire decide di dare espressione nella poesia alla condizione fisica dell'umano. Il peta si distingue nella capacità di esprimere e dare una forma p, nella sua ricerca formale tenderà attraverso la bellezza a sospendere gli effetti ella condizione umana, ma non a risolverla. La poesia esibisce la condizione, ma non la risolve. In questa analisi della condizione che ci caratterizza tutti, lui smaschera tutte le illusorie possibilità di vincere la condizione. Baudelaire non ha un visione etica della poesia, non ci sono bene e male, sono intimamente insignificanti. Nei fiori del male illustra scandalosamente la condizione umana e smaschera ogni tentativo di vi è e risolverla, costruendo una raccolta in varie parti, la prima e spleen et ideale, fleurs du mal, sezione centrale , sezione del vino, le vin, scelta dionisiaca per vincere lo spleen, la revolte, anche di carattere religioso, e infine una sezione dedicata alla morte,. Lui inizialmente pubblica alcune poesia, ma già le prime 18 le pubblicherà in una rivista, rappresentano un percorso. Ha l'idea di un'opera completa in cui questa condizione umana viene

rappresentata e allo stesso modo si rappresentano e smascherano le diverse vie di fuga, opera che è un'avventura totale. Ha come riferimento la commedia, opera compositiva che non lasci scampo al lettore per arrivare alla morte, che spenga lo spleen che ci accomuna. Le divi erse vie di fuga sono messe in scena con linguaggio triviale e libertà etica, nel 1857 esce. Lui vuole rappresentare il male come condizione assoluta, les fleurs du male, sono i fiori come tentativi di trasformazione e sublimazione di questo male, fiori sono il vino, le donne, i viaggi, le droghe e la poesia, la bellezza come unico e ultimo tentativo non di vittoria ma di sospensione, estrarre dalla contingenza dello spleen l'attimo di bellezza eterna, in quanto eterno non spleenetico, la vita è resa splinetica dal tempo, tempo che tiene profondamente scontenti. L'esperienza umana viene vista come profondamente condizionata dal tempo. La forma poetica può essere ultimo grande tentativo di sospendere il tempo, di far assaggiare l'eternità, ma è lunga e dura conquista, può essere ultima e grande illusione. Il pubblica rimane sconcertato, pubblica perché ha un grande amico che lo pubblica. Viene immediatamente processato. Nel 1857 esce anche Madame Bovary, Flaubert viene processato e ne esce innocente. Lui mostra di aver solo messo in scena i vizi di questa donna, facendo opera edificante. Baudelaire che non è capace di difendersi, viene condannato a pagare e togliere una serie di poemi. Inizia un periodo difficile, quello della modernità, inizia a traslocare, in caso meno belle, lui è malato, senza soldi, problemi con vino e droga, rapporto di odio e amore con Duval, ritrova la madre per muore Aupick, recupera il rapporto a cui manda lettere meravigliose. Nel 1861 pubblica una seconda edizione dei fiori del male senza i poemi, ma aggiunge una sezione dedicata a Parigi, i Tableaux parisienne, vincere la noia attraverso la metropoli, la città e l'artificio della città. L'editore che lo pubblica fallisce, in Belgio invece lo invitano a tenere le conferenze. Ha un successo per le traduzioni. Diventa famoso. Lui va per soldi alle conferenze, conferenze ben pagate, quindi lo die nelle lettere alla amore, ormai si vende tutto e parte. Riflette sulla vendita delle opere d'arte. Già nel Salon del 1846 si dedica ai borghesi, dicendo, ormai come investimento comprate anche le opere d'arte, che potrebbe valere un giorno anche se ora non la capite. Diventa oggetto di consumismo. Va in Belgio e fa contente, le cose non vanno come desidera. Si presenta male, pubblicare un'operetta prendendo in giro i belgi, les pauvre belgique. È stanco e malato, ma continua a scrivere. Inventa un nuovo genere, il poema en prose, scrive dei dialoghi in cui abbiamo varie riflessioni, sta male viene recuperato in Belgio, torna a Parigi e muore nel 1867 e viene sepolto nella tomba di famiglia accanto al generale Aipick, al cimitero di Mont Parnasse. Dedica quattro componimenti allo spleen, che si trovano nella sezione Spleen et ideal. Spleen Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle Sur l'esprit gémissant en proie aux longs ennuis, Et que de l'horizon embrassant tout le cercle II nous verse un jour noir plus triste que les nuits; Quand la terre est changée en un cachot humide, Où l'Espérance, comme une chauve-souris, S'en va battant les murs de son aile timide Et se cognant la tête à des plafonds pourris; Quand la pluie étalant ses immenses traînées D'une vaste prison imite les barreaux, Et qu'un peuple muet d'infâmes araignées Vient tendre ses filets au fond de nos cerveaux, Des cloches tout à coup sautent avec furie Et lancent vers le ciel un affreux hurlement, Ainsi que des esprits errants et sans patrie Qui se mettent à geindre opiniâtrement. — Et de longs corbillards, sans tambours ni musique, Défilent lentement dans mon âme; l'Espoir, Vaincu, pleure, et l'Angoisse atroce, despotique, Sur mon crâne incliné plante son drapeau noir.

Traduzione: sono cinque strofe in alessandrini, in una forma sempre tradizionale. Lui non ama il romanticismo francese, che ha cercato di svecchiare la forma solo facilitandola. Nella sua ricerca formale torna indietro, torna la difficoltà. Cinque strofe di alessandrini in cui per tre strofe abbiamo delle subordinate, nella quarta e che segue nella quinta. Le prime tre strofe dove il ritmo è dato dall'anafora di quando, si sospende la principale verso cui progrediamo lentamente, si descrive l'affermarsi della crisi, descritta nella quarta strofa è avvenuta nella quinta. Le prime tre strofe ci portano ad uno stato di crisi. Ritmo lento e martellante, si procede inesorabilmente. Quando il cielo è basso e pesante, pesa come un coperchio Sullo spirito gemente in preda ad lunga accidia, inazione, mancanza di libertà, accidia vizio capitale Il cielo pesa, valorizzato dalla cesura in alessandrino e indica la pesantezza del cielo, coperto di nubi che pesa come un coperchio. Innovazione del vocabolario, dove in poesia si ammettono termini che non sono del linguaggio poetico, il non poetico entra in poesia. Il cielo impone sofferenza alla spirito che è in preda alla situazione, non può fare nulla, lunghe noie, lunghe, molteplicità di noie che ci opprimono come un coperto. Spazio angusto, il cielo che e luogo di infinito, qui e un coperchio, che porta giù in un movimento discendente, e che abbracciando intero il cerchio dell'orizzonte riversa su di noi una cupa luce piu triste della notte il coperchio limita l'orizzonte, siamo tutti sotto, il coperchio porta oscurità. questo coperchio di un cielo spesso che preme porta oscurità, peggiore delle notti, più triste perché giorno. in questa situazione tutta la terra è trasformata. il cachot humide è la condizione della terra. il cielo basso e umido, si sviluppa un'umidita che attanaglia la terra. dove la speranza come un pipistrello se ne va sbattendo i muri con la sua ala tinta sbatte la testa contro i soffitti marciti. la terra è una prigione umida, senza raggi del sole. Umidità che ha reso i soffitti putrefatti. La Speranza, legato alla condizione cattolica, si trova come un pipistrello, che ceco impazzisce e sbatte contro le pareti di questa stanza. La speranza di uscire è nelle condizioni di un pipistrello che sbatte contro un muro, soffitto marcio, una prigione, soffitto putrefatto per l'umidità. Il paragone tra speranza e pipistrello è scioccante, scandaloso che speranza sia un pipistrello. La pioggia scende, scendono delle sbarre che sono immense, non si possono interromperle o finirle. Questa pioggia che scende imitando le barre di una prigione, dopo i listelli arrivano i ragni, un popolo temuto di infami ragni. In questo spazio angusto è opprimente diventa sovraffollato. Da una condizione terrena, ad una interiore dell'uomo. Il popolo di ragni infami con le reti, in rapporto alle strisce, tendono questi fili al fondo dei nostri cervelli. Termine nuovo e scioccante, ed è anche un luogo. 29 Ottobre 2014 Lezione 3 Ripresa dell'analisi della poesia spleen. Per la concezione più diffusa: Attraverso le passioni l'uomo singolo può vincere la noia e la mediocrità e banalità della vita. Baudelaire invece dice un'altra cosa. L'uomo é calato nell'inutilità della vita, ed è così per ogni individuo. A prescindere dall'innamoramento o dalla situazione individuale, ma è una situazione universale. Nello spazio putrido e claustrofobico, anche la speranza, una delle virtù, è caratterizzata da una violenta esperienza fallimentare. Nella terza strofa, questa situazione fisica e meteorologica diventa psicologica: lo spazio esterno si traduce in spazio mentale (tender le reti nel nostro cervello). Nella quarta strofa compaiono le campane, che lanciano urla animalesche verso il ciel...


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