Serigrafia e Moda PDF

Title Serigrafia e Moda
Author Valentina Maugeri
Course Serigrafia
Institution Accademia di Belle Arti di Catania
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Laboratorio di Serigrafia tesina...


Description

Valentina Maugeri

SERIGRAFIA & FASHION

Accademia di Belle Arti di Catania - AA 2020/2021

Accademia di Belle Arti di Catania Allieva: Valentina Maugeri Corso di Fashion Design Anno Accademico 2020/2021 Materia: Laboratorio di Serigrafia Docente: Liborio Curione

INTRODUZIONE La serigrafia è una tecnica di stampa che consiste nel far passare dell’inchiostro attraverso la trama di un tessuto teso su un telaio,consentendo la stampa di immagini su tessuti o su altre tipologie di materiali. La matrice, o “quadro da stampa”, è realizzata con l’uso di un retino teso e attaccato ad una cornice, realizzata in legno o metallo, con delle zone parzialmente “sigillate”da un’emulsione fotosensibile e delle altre libere,le quali permettono il passaggio dell’inchiostro e la realizzazione dell’immagine stampata sul supporto. L’inchiostro viene versato sulla parte superiore del telaio e distribuito con una lama in caucciù che prende il nome di racla.

STORIA DELLA SERIGRAFIA Etimologicamente il termine “SERIGRAFIA” deriva dal latino “sericum” e dal greco "γράφειν" (gràphein): quindi letteralmente “scrivere su seta”. È una delle tecniche di stampa più antiche nel mondo dell’arte, nata intorno all’anno mille.

L’antenata della serigrafia è considerata l’antica tecnica del “KATAGAMI” giapponese. Essa consiste nell’utilizzo della “carta washi”,una carta realizzata dal legno del gelso,resa impermeabile grazie all’utilizzo del succo del kaki. Venivano usati due fogli,entrambi intagliati seguendo lo stesso disegno; ad uno dei due fogli venivano incollati dei fili di seta(o capelli femminili),con la funzione di sorreggere tutti i punti “liberi” del foglio intagliato, ed in fine, il secondo foglio veniva attaccato perfettamente sopra a quello precedente. Successivamente,tramite l’utilizzo di un pennello, l’inchiostro era fatto passare negli spazi liberi così da arrivare sul materiale da stampare (solo dopo ciò veniva fatto il procedimento con il succo di kaki). Il Katagami servì alla produzione delle famose fantasie dei kimoni giapponesi indossati dalle geishe,e tra questi in prevalenza fiori e oggetti, ma anche forme che alludono al flusso dell’acqua, alle onde e al guscio di tartaruga

Un’ antica tecnica correlata alla serigrafia è stata rintracciata anche durante le crociate combattute tra il l’XI e il XIII secolo: le croci sugli abiti talari,infatti venivano impresse con un inchiostro rosso fatto passare attraverso un fitto tessuto teso su un cerchio di ferro.

Nel periodo medioevale non si fa alcuna allusione all’uso del telaio. Bisogna ricordare anche che durante il Medioevo, per colorare a mano le stampe xilografiche di carte da gioco o immagini religiose, veniva usata una tecnica che prevedeva l’utilizzo di mascherine di carta, cuoio o metallo ,oggi conosciute con il nome francese “POCHOIR” e con quello inglese “STENCIL”.

E’ nel 1870 che probabilmente in Francia ,nella città di Lione, viene usata per la prima volta la seta come materiale per stampare e nel 1907,in Inghilterra,abbiamo un primo brevetto di stampa su tessuto, da parte di Samuel Simson,che usò la seta (usati per burattare la farina) tesa su un telaio e, per mezzo di un pennello molto rigido,faceva passare l’inchiostro attraverso gli spazi aperti. Il 1920 fu un decennio molto importante per lo sviluppo della serigrafia: in questo anno si ebbe l’invenzione della prima macchina serigrafica automatica. In seguito, Louis D’Autremont, Dell’Ohio, inventò un materiale facile da intagliare a base di gommalacca ,chiamato PRO-FILM. Qualche anno più tardi Joseph Ulano migliorò le qualità del pro-film, introducendo anche l’uso di una pellicola fotosensibile, rendendo più facile l’uso della serigrafia:prende il nome di ULANO FILM Negli anni della GRANDE DEPRESSIONE ECONOMICA (‘29-’39), conosciuta anche come “Crisi di Wall Street”,nasce la Federal Art Project,campagna avviata dal Governo Federale degli Stati Uniti dal 1935 al 1943 con lo scopo di incentivare l’arte americana e le tecniche di stampa,quali serigrafia e litografia, sostenendo gli artisti durante un periodo economicamente difficile. Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti gli artisti ricevettero un sussidio creando manifesti, stampe, dipinti murali ed altri lavori artistici. Le strutture militari vennero donate a gli artisti per trasformarle in centri adibiti per fare arte. Nel 1935 a New York il pittore e incisore Anthony Velonis istituì il primo corso di serigrafia, portando questa tecnica all’attenzione dei colleghi artisti che in un primo momento ebbero un rifiuto per questa tecnica, considerandola utile principalmente a fini commerciali. A tal proposito lo storico dell’arte Carl Zigrosser, curatore del Dipartimento di Stampe al Museo di Belle Arti di Philadelphia coniò il

termine “serigraph”, per distinguere la serigrafia artistica da quella commerciale detta “Silkscreen printing”. Negli anni ‘40 venne fondata la “National Serigraphy Society”che organizzò diverse mostre atte a risaltare le capacità espressive di questa nuova tecnica.

Durante il periodo autarchico apparvero i tessuti sintetici come il nylon, il cui coefficiente di estensibilità è il triplo rispetto alla seta e la sua resistenza meccanica è ben 30 volte superiore. Dopo il 1955 si iniziò ad usare il terital, un poliestere un po’ meno resistente agli agenti chimici rispetto al nylon, ma meno estensibile.

LA POP ART

La serigrafia conoscerà la sua massima espansione con il fenomeno della Pop art,movimento artistico nato in Gran Bretagna ,nella seconda metà degli anni ‘50, ma che si sviluppò in modo particolare nell’America kennediana degli anni ‘60. Con l’abbandono dell’ Action- Painting (espressionismo astratto) e dei residui del New Dada( un movimento artistico sviluppatosi tra gli anni ‘50-’60,che riprende i temi e gli stili dadaisti degli anni venti, caratterizzato dall'uso di materiali moderni e da contrasti assurdi,) l’Arte Popolare si fece portavoce della nuova società americana: l’uomo sulla luna, l’espansione incontrollata,il consumismo,i colori sgargianti delle pubblicità e delle confezioni. Luogo di ispirazione degli artisti pop erano le città statunitensi,spazi visti come matrice di immagini con oggetti appartenenti al mondo del commercio, della realtà quotidiana conosciuti dalla società grazie

alla costante pubblicità che, in quegli anni le rendeva immagini “familiari” all’interno della mente del consumatore. Prelievo, spostamento e condensazione dell’immagine sono i momenti operativi che scandiscono il processo creativo della Pop-Art (procedimento tipico nell’opera del “new- dada” e ancor prima nel lavoro del Dadaismo storico),comportando così l’eliminazione della soggettività a favore dell’oggettività. La serigrafia appare come uno strumento ideale per trasporre queste immagini, diventando la tecnica preferita per la sua facilità nell’imitazione del linguaggio delle immagini commerciale,ma anche per la sua forte valenza pittorica. La moltiplicazione dell’immagine mediante la stampa serigrafica si inserisce in questo contesto, fino a divenire la pratica sostanziale nella “FACTORY ADDICTIONS” di Andy Warhol.

Per Warhol la serigrafia era lo strumento privilegiato per rappresentare l’idea dell’uomo moderno, moltiplicato e stereotipato e dell’oggetto fatto in serie,

Andy Warhol si serviva della proiezione fotografica per riprodurre le fotografie scelte,come quelle dei volti noti di quell’epoca (Marylin Monroe,Elvis Presly etc) . La stampa serigrafica veniva successivamente ritoccata dall’artista per ottenere, all’interno di una produzione multipla, un’opera che si distingue, a proprio modo, per unicità.

Altro grande esponente della pop art fu l’americano Roy Lichtenstein, che adottò immagini dal mondo della pubblicità e dei fumetti. Le sue opere si basavano sull’ingrandimento di soggetti comuni tratti da pubblicità e fumetti mettendone in evidenza la retinatura con i puntini in tinte primarie.

MODA E SERIGRAFIA

Nel mondo della moda la velocità, la ricerca e la creatività, sono importanti quanto la perfezione dei risultati. Richard Quinn, emergente designer britannico , che nell’arco di due anni è riuscito ad aggiudicarsi premi e riconoscimenti nel mondo della moda – tra i quali il primo Queen Elisabeth II Award per il British Design- utilizza da tempo la stampa digitale ed ha affermato di essere partito dalla tecnica serigrafica.

La conoscenza della stampa serigrafica ed il fatto di essersene occupato in prima persona della preparazione dei colori, mescolandoli per raggiungere i risultati cromatici desiderati, ha il suo approccio significativo nella stampa digitale e nella riuscita dei colori per le sue collezioni. Richard Quinn ha aperto il proprio studio di stampa, nel quartiere londinese di Peckham. È in questo laboratorio di moda che lo stilista realizza le proprie collezioni servendosi di una stampante a sublimazione Epson SureColor SC-F,per la stampa su tessuto, una stampante Epson SureColor SC-S per la stampa su carta da parati, una stampante per vinile e una macchina per serigrafia .

Bibliografia -

Ginevra Mariani ,Le tecniche in piano Litografia e Serigrafia, De Luca editore. Zanichelli, Il Cricco di Teodoro Itinerario nell’arte, versione azzurra.

Webgrafia - Wikipedia - www.widemagazine.net...


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