Title | Statistica |
---|---|
Author | Stefano Maiese |
Course | statistica (6cfu) |
Institution | Università telematica Universitas Mercatorum di Roma |
Pages | 120 |
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La Statistica si divide in: Statistica descrittiva e inferenza a Popolazione e campioneb Indici, tabelle e graficic Statistica descrittiva e inferenzad Oggetto di analisi e variabili analizzate2 Tra gli obiettivi della Statistica ritroviamo:Cosa Ú la statistica a Validare un modello attraverso l'os...
La Statistica si divide in:
Statistica descrittiva e inferenza
a
Popolazione e campione
b
Indici, tabelle e grafici
c
Statistica descrittiva e inferenza
d
Oggetto di analisi e variabili analizzate
2 Tra gli obiettivi della Statistica ritroviamo:
Cosa Ú la statistica
a
Validare un modello attraverso l'osservazione dei dati
b
Aiutare lo Stato
c
Trovare le unità statistiche
d
Fare un esperimento
3 In un'analisi sulle PMI innovative, la spesa per Ricerca e Sviluppo dell'azienda è: Fenomeno statistico
a
L'obiettivo conoscitivo
b
L'unità statistica
c
La popolazione
d
Una variabile di interesse
4 La popolazione statistica è formata da: Popolazione e campione
a
Persone
b
Individui intesi come unità di osservazione
c
Individui intesi come essere umani
d
Macchinari
5 Il fenomeno statistico è: Fenomeno statistico
a
Quello che succede nella società
b
La variabile di interesse
c
Il campione
d
L'obiettivo conoscitivo
6 Tra i vantaggi di fare un campione ritroviamo: Popolazione e campione
a
Definizione dell'errore campionario
b
Esaustività
c
Qualità dell'informazione
d
Economicità e Tempestività
7 L'inferenza statistica è una procedura analitica che: Statistica descrittiva e inferenza
a
Annulla l'incertezza
b
Fornisce tabelle e grafici
c
Permette di passare dal particolare al generale
d
Lavora sulla popolazione
8 Il campione è definito come: Popolazione e campione
a
Un gruppo di persone
b
La variabile di interesse
c
Un sottoinsieme della popolazione
d
La parte migliore della popolazione
I caratteri qualitativi si distinguono in: Tipologia di fenomeni e modalitÃ
Statistica descrittiva e inferenza
a
Individuare il campione
b
Trovare la popolazione di riferimento
c
Preparare un report finale
d
Descrivere e sintetizzare le informazioni raccolte
10 Tra gli svantaggi ad analizzare direttamente l'intera popolazione abbiamo: Popolazione e campione
a
Costi elevati
b
Minor livello di copertura
c
Indagini mirate
d
Esaustività
a
Sconnessi e ordinabili
b
Sconnessi e continui
c
Discreti e continui
d
Ordinabili e continui
2 Sulle modalità di un carattere qualitativo sconnesso si possono fare solo operazioni di:
Operazioni sulle modalitÃ
a
Tutte
b
Minore, maggiore, più e meno
c
Minore e maggiore
d
Uguaglianza e disuguaglianza
3 Se la modalità del carattere osservato è espresso con un attributo abbiamo: Tipologia di fenomeni e modalitÃ
a
Un'unità statistica
b
Un carattere qualitativo
c
Una indagine campionaria
d
Un carattere quantitativo
4 Il carattere "Reddito mensile" è: Esempio carattere quantitativo
a
Qualitativo sconnesso
b
Qualitativo ordinabile
c
Quantitativo discreto
d
Quantitativo continuo
5 Il carattere "Squadra di calcio per cui si tifa" è: Esempio carattere qualitattivo
a
Qualitativo sconnesso
b
Qualitativo ordinabile
c
Quantitativo discreto
d
Quantitativo continuo
6 Se la modalità del carattere osservato è espressa con un numero abbiamo: Tipologia di fenomeni e modalitÃ
a
Un carattere qualitativo
b
Una popolazione
c
Un'unità statistica
d
Un carattere quantitativo
7 Il carattere "Numero di figli per coppia" è: Esempio carattere quantitativo
a
Qualitativo sconnesso
b
Qualitativo ordinabile
c
Quantitativo discreto
d
Quantitativo continuo
8 I caratteri quantitativi si distinguono in: Tipologia di fenomeni e modalitÃ
a
Discreti e sconnessi
b
Sconnessi e ordinabili
c
Discreti e continui
d
Continui e sconnessi
9 Sulle modalità di un carattere quantitativo discreto si possono fare solo operazionini di:
Operazioni sulle modalitÃ
a
Tutte
b
Minore e maggiore
c
Più e meno
d
Uguaglianza e disuguaglianza
10 Il carattere "Comune di nascita" è: Esempio carattere qualitattivo
a
Qualitativo sconnesso
b
Qualitativo ordinabile
c
Quantitativo discreto
d
Quantitativo continuo
Con Xi si indica:
La distribuzione di frequenze
a
La i-esima frequenza
b
La i-esima modalità
c
Il carattere oggetto di studio
d
Il totale delle osservazioni
2 Le frequenze si possono calcolare per le seguenti tipologie di caratteri: Le frequenze semplici
a
Caratteri qualitativi
b
Caratteri quantitatvi discreti
c
Tutti
d
Caratteri quantitativi continui
3 Le frequenze semplici si determinano effettuando: Le frequenze semplici
a
La somma
b
Il campionamento
c
Il piano dell'esperimento
d
Il conteggio
4 Se su otto PC osservati in un ufficio, tre risultano difettosi, tre corrisponde a: Le frequenze semplici
a
La frequenza totale delle osservazioni
b
La frequenza semplice della modalità difettosi, del carattere "Funzionamento PC"
c
Alla modalità del carattere "Funzionamento PC"
d
Al carattere osservato
5 Il totale delle frequenze è uguale al: Le frequenze semplici
a
Totale delle osservazioni
b
Totale delle modalità
c
Somma del carattere
d
Cento
6 Con il simbolo Σ si indica: Le frequenze semplici
a
La numerosità totale
b
La frequenza semplice
c
La sommatoria
d
La modalità del carattere
7 Con ni si indica: La distribuzione di frequenze
a
La i-esima frequenza
b
La i-esima modalità
c
Il carattere oggeto di studio
d
Il totale delle osservazioni
8 Nelle distribuzioni di frequenza, le modalità dei caratteri quantitativi continui sono: La distribuzione di frequenze
a
Espresse tramite attributi
b
Elencate
c
Non esistono
d
Raggruppate in classi
9 Per un carattere qualitativo sconnesso, l'elenco con cui si riportano le modalità nella tabella di frequenze è:
Esempio di distribuzione di frequenze
a
Vincolante
b
Arbitrario
c
Alfabetico
d
In ordine crescente
10 L'ultima classe di un carattere quantitativo continuo è: Esempio di distribuzione di frequenze
a
Sempre una classe aperta
b
Sempre una classe chiusa
c
Una classe aperta o chiusa
d
Un valore unitario
Il totale delle frequenze percentuali è:
Le frequenze relative e percentuali
a
Dipende dalla numerosità delle osservazioni
b
Uno
c
Dipende dalla tipologia del carattere
d
Cento
2 Le frequenze relative si calcolano: Le frequenze relative e percentuali
a
Dividendo le modalità per le frequenze assolute
b
Moltiplicando le frequenze semplici per 100
c
Dividendo le frequenze semplici cumulate per n
d
Dividendo le frequenze semplici per il totale n
3 Le frequenze cumulate si ottengono: Le frequenze cumulate
a
Sottraendo le rispettive frequenze
b
Sommando le modalità
c
Facendo la somma passo passo delle rispettive frequenze
d
Moltiplicando le frequenze per cento
4 Il totale delle frequenze relative è: Le frequenze relative e percentuali
a
Dipende dalla numerosità delle osservazioni
b
Uno
c
Dipende dalla tipologia del carattere
d
Cento
5 Le frequenze relative si possono calcolare per quali tipologie di caratteri: Le frequenze relative e percentuali
a
Tutti
b
Solo quantitativi
c
Almeno ordinabili
d
Quantitativi continui
6 Le frequenze percentuali si calcolano: Le frequenze relative e percentuali
a
Moltiplicando le frequenze semplici per cento
b
Dividendo le frequenze relative per cento
c
Moltiplicando le frequenze relative per cento
d
Dividendo le frequenze semplici per cento
7 Con N3 si indica: Le frequenze cumulate
a
La frequenza cumulata semplice della terza modalità
b
Il totale delle osservazioni
c
La frequenza semplice della terza modalità
d
La terza modalità
8 Le frequenze cumulate possono calcolarsi: Le frequenze cumulate
a
Solo per caratteri continui
b
Per caratteri almeno ordinabili
c
Per caratteri sconnessi
d
Per qualsiasi carattere
9 Con le frequenze cumulate possiamo determinare: Le frequenze cumulate
a
Quanti hanno al massimo una data modalità
b
Quanto è il totale delle osservazioni
c
Quanto è il totale delle modalità
d
La percentuale
10 Il totale delle frequenze percentuali cumulate è: Le frequenze cumulate
a
Dipende dalle modalità
b
Non ha senso calcolarlo
c
Pari a uno
d
Pari a cento
Il grafico a torta è adatto ai:
Grafici per caratteri qualitativi sconnessi
a
Caratteri qualitativi ordinabili
b
Caratteri quantitativi discreti
c
Caratteri qualitativi sconnessi
d
Caratteri quantitativi continui
2 Tutte le tipologie dei grafici possono calcolarsi: Indicazione di base per i grafici
a
Per qualsiasi tipologia di frequenza
b
Solo per le frequenze relative
c
Solo per le frequenze percentuali
d
Dipende dal fenomeno analizzato
3 Nei grafici tramite rettangoli le altezze dei rettangoli devono: Grafici per caratteri qualitativi sconnessi
a
Essere proporzionali alle frequenze osservate
b
Essere uguali alle modalità
c
Essere proporzionali alle densità
d
Corrispondere al totale delle osservazioni
4 Per un carattere qualitativo ordinabile: Grafici per caratteri qualitativi ordinabili
a
Il grafico a torta non si pò calcolare
b
Non ha senso determinare un grafico a torta
c
Si deve usare il grafico a torta
d
Dipende dalla tipologia del carattere se usare il grafico a torta
5 Il grafico a barre é per caratteri: Grafici per caratteri quantitativi discreti
a
Quantitativi continui
b
Qualitativi sconnessi
c
Qualitativi ordinati
d
Quantitativi discreti
6 Nel grafico a torta, la sezione corrispondente alla singola modalità si ottiene con la formula:
Grafici per caratteri qualitativi sconnessi
a
Angolo = frequenza percentuale
b
Angolo= modalità / frequenza
c
Dipende dalla tipologia del fenomeno analizzato
d
Angolo= frequenza relativa * 360°
7 Sull'asse delle ascisse nel grafico a barre sono riportate: Grafici per caratteri quantitativi discreti
a
Le frequenze assolute
b
Le densità
c
Le modalità del carattere
d
Le ampiezze degli intervalli
8 Per i caratteri quantitativi discreti il grafico a rettangoli: Grafici per caratteri quantitativi discreti
a
Non è applicabile
b
Può costruirsi solo con valori discreti bassi
c
Con frequenze unitarie
d
E' sempre determinabile
9 Nei grafici a figura, le figure devono essere: Grafici per caratteri qualitativi sconnessi
a
Uguali alle frequenze assolute
b
Proporzionali alle frequenze osservate
c
Proporzionali alle modalità osservate
d
Uguale alla numerosità totale
10 L'altezza della barra del grafico a barre deve: Grafici per caratteri quantitativi discreti
a
Essere proporzionali alle densità
b
Essere uguali alle modalità
c
Essere proporzionali alle frequenze osservate
d
Corrispondere al totale delle osservazioni
Per depurare la frequenza dalla diversa ampiezza si calcola:
L'ampiezza e la densità della classe
a
L'ampiezza della classe
b
La frequenza percentuale
c
La densità di frequenza
d
La frequenza cumulata
2 Nell'istogramma alla base si riportano: Rappresentazione tramite istogramma
a
Le modalità discrete
b
Le frequenze osservate
c
Le densità
d
Le classi osservate
3 L'ampiezza dell'intervallo è dato: L'ampiezza e la densità della classe
a
Dalla semisomma degli estremi dell'intervallo
b
Dalla differenza degli estremi dell'intervallo
c
Dall'estremo inferiore dell'intervallo
d
Dall'estremo superiore dell'intervallo
4 Nell'istogramma sulle ordinate si riporta: Rappresentazione tramite istogramma
a
La densità
b
La frequenza relativa
c
La frequenza percentuale
d
La classe
5 La densità di frequenza si calcola come rapporto tra: L'ampiezza e la densità della classe
a
Ampiezza della classe e frequenza
b
Frequenza e ampiezza della classe
c
Frequenza assoluta e frequenza relativa
d
Ampiezza della classe e numerosità totale
6 Se in corrispondenza della classe 5-8 si ha una frequenza pari a 6, la densità sarà: L'ampiezza e la densità della classe
a
0,5
b
3
c
2
d
6
7 La densità di frequenza può calcolarsi: L'ampiezza e la densità della classe
a
Solo per frequenze relative
b
Solo per frequenze percentuali
c
Solo per frequenze cumulate
d
Per qualsiasi frequenza
8 Nell'istogramma l'area del rettangolo corrisponde a: Rappresentazione tramite istogramma
a
La densità di frequenza
b
Alla frequenza osservata
c
Alla numerosità totale
d
Alla modalità
9 Quando si calcola la densità di frequenza implicitamente si fa l'ipotesi di: L'ampiezza e la densità della classe
a
Concentrazione
b
Livellamento
c
Equidistribuzione
d
Distribuzione
10 L'area del rettangolo è dato da: Rappresentazione tramite istogramma
a
Ampiezza della classe x frequenza
b
Numerosità totale x ampiezza della classe
c
Ampiezza della classe x densità
d
Dipende dal fenomeno analizzato
La moda è una media:
Le medie di posizione
a
Analitica
b
Non è una media
c
Di posizione
d
Dipende dal fenomeno analizzato
2 Nel caso di carattere quantitativo continuo, la moda corrisponde alla modalità con: La moda
a
Massima densità
b
Massimo valore osservato
c
Minima frequenza
d
Massima frequenza
3 Le medie vengono chiamate anche: Concetti basilari sulle Medie
a
Indici di variabilità
b
Indici di tendenza
c
Indicatori di risposta
d
Indicatore unitario
4 La moda si può calcolare: La moda
a
Solo per caratteri qualitativi sconnessi
b
Solo per caratteri quantitativi continui
c
Per qualsiasi carattere
d
Per caratteri qualitativi
5 La capacità informativa della Mediana è: Le medie di posizione
a
Superiore alla Moda
b
Inferiore alla Moda
c
Superiore alla media aritmetica
d
Uguale ...