Title | Volitiva e Dichiarativa |
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Author | Beatrice Ricci |
Course | Glottologia |
Institution | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
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Riassunto e schema sulla dichiarativa e volitiva latina....
La proposizione completiva volitiva Vengono definite proposizioni completive quelle subordinate che completano quanto viene espresso nella reggente. Le completive volitive, come le finali, sono introdotte dalle congiunzioni ut/ne + congiuntivo presente o imperfetto. In italiano, si rendono: - in forma esplicita con “che” + congiuntivo - in forma implicita con “di” + infinito. → A differenza delle finali, che non sono indispensabili per assicurare un senso compiuto alla reggente, le completive volitive costituiscono il complemento logico necessario a definire il senso del verbo reggente e pertanto non possono essere eliminate senza perdere il significato del periodo. Es. FINALE Librum servo dedi ut tibi traderet. – Ho dato un libro allo schiavo, affinchè te lo consegnasse. Es. VOLITIVA Servuum oravi ut librum tibi traderet. – Ho pregato lo schiavo di consegnare a te il libro. Nella finale, la reggente ha senso compiuto da sola, mentre nella completiva la reggente da sola incompiuta. Le completive volitive sono introdotte da verbi che significano: - “domandare, chiedere, interrogare”: rogo, interrogo, oro, posco, postulo, quaero - “permettere, concedere”: permitto, concedo - “persuadere, esortare, consigliare”: persuadeo, induco, impello, moneo - “ordinare, volere, stabilire”: impero, edico, praecipio, volo, malo - “desiderare, sperare”: opto, spero, desidero - “provvedere, darsi da fare”: provideo, facio, efficio, laboro
La proposizione dichiarativa La proposizione dichiarativa (o esplicativa) in latino esprime un chiarimento che completa il significato della reggente. La dichiarativa può avere tre funzioni: - soggettiva, in cui la dichiarativa funge da soggetto del verbo reggente - oggettiva, in cui la dichiarativa funge da complemento oggetto del verbo reggente - epesegetica, in cui la dichiarativa sviluppa quanto anticipato dalla reggente. A prescindere dalla funzione la dichiarativa si costruisce con: 1. ut/ ut non + congiuntivo Accidit ut esset luna plena. Accadde che ci fosse la luna piena. (Forma esplicita soggettiva) 2. quod + indicativo Consul omisit quod milites fugerant. Il console omise che i soldati erano fuggiti. (Forma esplicita oggettiva) 3. Infinito Servus respondet dominum in foro esse. Il servo risponde che il padrone è in piazza. (Forma implicita) → Le dichiarative (sia esplicite sia implicite) sono perlopiù introdotte da verbi che significano dire, pensare e accadere. Un modo facile per capire se ci troviamo di fronte a una soggettiva, a un’oggettiva o a un’epesegetica è guardare il verbo della frase reggente: - se si tratta di un verbo impersonale (cioè privo di un soggetto vero e proprio, come ad esempio si dice, si tramanda, è evidente, è chiaro…), ci troviamo di fronte a una soggettiva. - se si tratta di un verbo che ha già un soggetto, anche sottinteso, ci troviamo di fronte a un’oggettiva (come ad esempio dice che, dicono che…). - se si tratta di un verbo che regge un pronome dimostrativo e che ha bisogno di un’altra frase per essere chiarito meglio, ci troviamo di fronte a un’epesegetica (come ad esempio questo so, che). La cosa importante da ricordarsi è che in italiano in tutti e tre i casi dobbiamo mettere che all’inizio della proposizione dichiarativa (si dice che)....