8 - Appunti di lezione 8 PDF

Title 8 - Appunti di lezione 8
Course Psicologia sociale
Institution Università del Salento
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riassunti libro psciologia generale...


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METODO E COMPITO DI UNA PSICOLOGIA SOCIALE-ANALITICA Il saggio di Erich Fromm “ metodo e compito di una psicologia sociale analitica”, saggio del 1932, è il saggio nel quale si inaugura la collaborazione tra fromm e gli studiosi della scuola di Francoforte dopo che horkheimer aveva chiesto a Freud di collaborare personalmente alla ricerca sociale. Freud non essendo disponibile aveva indicato come suo allievo Fromm che sarebbe diventato una degli studiosi dalla più grande operosità intellettuale con dei veri scritti che saranno dei best seller. Il presupposto per la collaborazione è il fatto che i francofortesi ritengono necessario arricchire la prospettiva marxista di altri contributi che vengono da altre discipline e soprattutto ritengono necessario rendere più dinamico il nesso tra la struttura economica e le sovrastrutture ideali . La domanda che essi si pongono è come la struttura economica si riverbera nella coscienza sociale. Cioè se si tratti di un vero riflesso meccanico come aveva teorizzato Marx o se invece il meccanismo di traduzione delle strutture economiche in sovrastrutture ideali sia un meccanismo più complesso. Per spiegare questo meccanismo di traduzione entrano in gioco la psicologia e la psicoanalisi perché se questo meccanismo di traduzione fosse del tutto chiaro e razionale allora le ideologie corrisponderebbero esattamente alle sovrastrutture. Già Marx ed E ngels nell'ideologia tedesca, opera della 1  844, avevano detto che l'ideologia è una falsa coscienza ossia un'interpretazione falsata della realtà. E allora come avviene questa sfasatura questa interpretazione della realtà che abbiamo distorta? Facciamo un esempio preso dall'attualità: Noi oggi parliamo dell'emergenza migranti se però andiamo a vedere i dati ossia i numeri dei migranti che approdano in Italia sono diminuiti di circa 80% quindi l'emergenza non esiste. Allora com'è che noi parliamo di emergenza? Questo per capire che le nostre ideologie, ossia le rappresentazioni del mondo non sono esattamente corrispondenti con la realtà e questa distorsione e appunto ciò che mette in crisi la teoria marxiana secondo cui le strutture corrispondono alle sovrastrutture. Se corrispondessero veramente come dicono Marx ed Engels allora la classe operaia dovrebbe avere una già pronta coscienza di classe, essere perfettamente consapevole di sé. Quindi  com'è che ci sono queste sfasature? Questo perché tra struttura e sovrastruttura si inseriscono dei fattori intermedi che sono fattori psicologici e psicoanalitici, ossia fattori dei quali non siamo consapevoli. Meccanismi inconsci fanno sì che le nostre traduzioni della realtà economico sociale possono essere falsa coscienza dunque ideologia. Proprio questi fattori psicoanalitici inconsapevoli sono quelli che devono essere indagati dalla psicologia socio analitica. I l compito della psicologia socio analitica, dunque è proprio questo ossia indagare i fattori inconsci che sono alla base della nostra percezione della realtà. Questo secondo horkheimer in partenza, e successivamente anche secondo Fromm, è possibile mettendo insieme psicoanalisi e marxismo. Apparentemente le due prospettive sembrano distanti l’una dall'altra in quanto una riguarda la psicologia profonda mentre l'altra riguarda il settore economico. Il problema da cui parte Fromm nel suo saggio è innanzitutto cercare di capire se ci siano dei  presupposti metodologici comuni, se le due teorie possano essere in qualche modo conciliate senza contraddizioni per poi individuare il compito della psicologia sociale analitica ossia studiare i presupposti inconsci attraverso i quali le ideologie si formano. In disagio  della civiltà, freud insisteva molto sul fatto che la società fosse tenuta insieme non soltanto dalle leggi, non soltanto dai rapporti di lavoro o di famiglia, ma la società viene tenuta insieme anche da un altro collante che sono le forze libidiche, gli investimenti che noi facciamo, il motivo per il quale vogliamo bene ad un amico sono tutti collanti che tengono insieme alla società che risiedono in meccanismi conosci ma anche inconsci.

Allora come si tiene insieme una società? Questo è un altro dei compiti che la psicologia sociale analitica deve affrontare. Allora iniziamo ad analizzare questo testo. Il testo inizia con una dichiarazione di principio di metodo che from fa: La psicoanalisi ha in comune con il marxismo il fatto di essere una teoria scientifica materialista. 1 PUNTO: ENTRAMBE HANNO IN COMUNE LA SCIENTIFICITA Freud Infatti ha molto insistito sul fatto che la psicoanalisi non è una semplice filosofia, bensì una teoria scientifica che parte dall'osservazione di casi clinici concreti per fare delle ipotesi scientifiche sull' esistenza di meccanismi che governano l'inconscio e sulla cura di determinati disturbi psichici. Dall'altra parte Marx ha detto che il suo programma non è filosofico ma scientifico. Infatti ricordiamo che Marx disse ho rimesso sui piedi quello che Hegel aveva messo sulla testa volendo indicare il fatto che aveva tramutato ciò che Hegel aveva posto sul piano teorico (idealismo), in cosa pratica(materialismo) e quindi si ha un passaggio all'analisi scientifica del mondo capitalista . Entrambe vogliono essere delle teorie scientifiche non delle filosofie metafisiche dunque questo per Fromm è un primo punto di incontro tra teoria marxista e teoria psicoanalitica. 2 PUNTO: ENTRAMBE POGGIANO SU BASI MATERIALISTE perché la psicologia del profondo, la psicologia di Freud parte dalla base materiale biologica dell'uomo e dalla teoria delle pulsioni,funzioni che sono istinti naturali non sono costruzioni ideali quindi sono la base fisiologica e materiale della nostra vita. Le pulsioni dunque, analizza from sono la base materiale della nostra vita,non sono le idee che ci spingono ad agire ma sono le pulsioni. Magari le pulsioni possiamo sublimarle e farle diventare idee. Le pulsioni rappresentano la base materiale della nostra vita nella teoria freudiana. Allo stesso modo il marxismo si chiama materialismo storico e materialismo perché appunto ciò che muove il mondo non sono le costruzioni ideali ma sono i rapporti materiali di produzione e le condizioni materiali di vita delle persone all'interno della società quindi anche da questo punto di vista c'è un punto di contatto tra le due teorie che permette una concordanza metodologica. 3 PUNTO: STORICITA Marx ha definito la sua teoria materialismo storico perché vede nella storia del rapporto tra forze produttive e rapporti di produzione il motore che rende dinamica la società, e la società si modifica nella storia a seconda di come si modificano ed entrano in rapporto di complementarietà o di contraddizione le forze produttive e i rapporti di produzione. La teoria di Marx è una teoria storica, una teoria che vuole storicizzare le forme che la società assume nel corso dei secoli perché così non le assolutizza. Assolutizzare una teoria ad esempio vuol dire affermare che sia normale che i poveri vengono sfruttati. Perché dovrebbe essere normale? Perchè nella storia ci sono state classi dominanti e classi dominate, ma ciò- dice Marx -non porta ad un’assolutizzazione in quanto molte volte succede che le classi dominate rovescino i rapporti della storia e diventino loro stesse classi dominanti. Per esempio questo si vede nel passaggio dal feudalesimo al capitalismo, allorché la classe borghese, che era dominata dagli aristocratici, rovescia l'aristocrazia a partire dalla rivoluzione francese e diventa classe dominante. Allo stesso modo Freud non assolutizzerebbe mai qualcosa, perché la psicoanalisi studia la nostra storia individuale, cerca di far emergere il nostro passato andando alla ricerca del momento in cui si viene a

determinare un trauma. Quindi la psicoanalisi è una disciplina storica così come anche il materialismo storico di Marx. SCIENTIFICITA, PRESUPPOSTO MATERIALISTICO, STORICITA sono le sono le 3 dimensioni metodologiche che fanno sì che si possano coniugare e conciliare queste due prospettive a prima vista molto distanti. Ù Ora bisognerebbe ricercare il motivo contestuale del così insistente tentativo di conciliare le due prospettive dal punto di vista metodologico. Come già sappiamo quando iniziò a diffondersi la teoria freudiana questa fu condannata dalla chiesa poiché,nel momento in cui esiste l'inconscio dentro di me, io non sono responsabile dei miei peccati quindi ciò farebbe saltare uno dei capisaldi della visione del mondo religioso. Ma delle grossissime avversioni alla teoria psicoanalitica provenivano proprio dal marxismo in quanto i marxisti definivano le malattie nevrotiche come roba da donne borghesi che non avendo niente da fare si facevano venire la nevrosi. I marxisti dal canto loro erano invece focalizzati sulla rivoluzione mentre questi erano argomenti marginali e decadenti che potevano interessare solo donne borghesi e annoiate. Quindi mettere insieme marxismo e psicoanalisi voleva dire qualcosa di molto forte sia nei confronti degli psicoanalisti sia nei confronti dei marxisti. Ora tutto questo a vantaggio e a merito dell'impostazione di Fromm nel tentativo di cercare un metodo che dimostri la conciliazione effettiva delle due apparentemente così distanti discipline senza farsi coinvolgere da nessun tipo di preconcetto. Leggendo il testo emerge un’ interpretazione della teoria freudiana propria di fromm, interpretazione fatta in modo tale che la psicoanalisi possa essere sommata al materialismo storico e questo si evince ben chiaramente fin dalle prime pagine dove from ci parla della teoria delle pulsioni. Dopo aver detto che le pulsioni sono la molla materiale della nostra vita, egli ci dice che le pulsioni sono essenzialmente di due tipi: la pulsione di autoconservazione e la pulsione erotica. Il saggio è del 32 e freud nel 20 ha già pubblicato "Al  di là del principio del piacere" cioè ha già inserito tra le pulsioni la pulsione di morte. Fromm fa una scelta di campo interpretativa riguardo alla teoria freudiana e si attiene non alla seconda topica di Freud cioè quella che ammette l'esistenza delle pulsioni di morte ma si ottiene la prima topica di Freud e cioè quella che dice che le pulsioni sono sostanzialmente di autoconservazione e erotiche. Perché fa questa scelta? Lo dice chiaramente nel saggio e dice che la tesi dell'esistenza di una pulsione di morte è poco più che un'ipotesi da parte di Freud. Dal canto suo Freud nel disagio della civiltà diceva di averla introdotta come un'ipotesi ma la riteneva anche qualcosa di fondamentale per spiegare tanti fenomeni della nostra vita psichica.  llora perché l'allievo fromm prende una direzione così lontana da quella del maestro? Ragioniamo un A attimo! L'antropologia freudiana, l'antropologia cioè che ammette l'esistenza di una pulsione di morte, una pulsione distruttiva e aggressiva è un’ antropologia di tipo pessimista e quindi non può andare d'accordo con le magnifiche sorti e progressive dell'umanità che sono quelle che invece la prospettiva marxista vuole promuovere. Freud stesso nel disagio della civiltà faceva una critica al comunismo che potrebbe anche eliminare le disuguaglianze e le ingiustizie ma non potrà mai eliminare le pulsioni di morte che sono presenti dentro di noi. Allora cosa fa fromm? Si fa interprete di un’ antropologia ottimista che considera l'uomo non alla stregua dell’uomo lupo per l'altro uomo (formula di Hobbes) e il suo non ammettere la pulsione di morte è un ulteriore tentativo di conciliare la prospettiva psicoanalitica con quella escatologica del marxismo. Cosa significa escatologica? Significa finalistica. La storia ha un fine? La storia ha un senso? Secondo la teoria marxista la storia ha uno scopo e ha una direzione ben precisa: è la storia dell'affermarsi della libertà fino al

raggiungimento dello scopo finale che è il comunismo. Quindi la storia è una storia in qualche modo già scritta, chiamasi prospettiva teleologica escatologica, finalistica, è pur sempre una prospettiva ottimista cioè ci dice appunto che la storia ci porta verso le magnifiche sorti e progressive dell'umanità che sono garantite dalle forze intrinseche alla storia stessa. È proprio questa prospettiva che ha spinto horkheimer a dire che il marxismo è la storia secolarizzata della salvezza: È una storia secolarizzata della salvezza perché ha un lieto fine per l'umanità ossia il marxismo. Il marxismo ha un difetto cioè è ottimista (ricordiamo che horkheimer è un seguace di Schopenhauer) e il suo è un tentativo di conciliare l'analisi della società capitalista con la prudenza dettata dal pessimismo di Schopenhauer. Dunque egli parla del marxismo come una teoria da correggere troppo ottimista che riprende il modello delle storie religiose della salvezza, il fatto che noi saremo salvati (l'unione di virtù e felicità è ciò che raggiungeremo noi se saremo stati virtuosi= dimensione kantiana del sommo bene. Questa è una storia della salvezza divina ultramondana che avviene per Kant in un'altra dimensione). Il marxismo invece è una storia secolarizzata della salvezza perché la salvezza in questa vita avviene nei secoli della storia (ecco perché secolarizzata) perché è la storia stessa che contiene in sé le forze che porteranno necessariamente verso il progresso necessariamente verso la rivoluzione , verso la felicità. Ma questa storia ottimista non va d'accordo,tornando a fromm, con la pulsione distruttiva introdotta da Freud. Per conciliare marxismo e psicoanalisi devo evitare di considerare la pulsione distruttiva freudiana. Il testo metodo e compito di una psicologia sociale analitica inizia con questa dichiarazione programmatica di principio di metodo molto netta ossia: La psicoanalisi è una psicologia scientifica materialistica. Essa ha indicato come motore del comportamento umano le pulsioni istintuali, gli istinti che sebbene non siano direttamente osservabili hanno un fondamento fisiologico. Qui si collega il primo punto in comune tra marxismo e psicoanalisi così come interpretati da Fromm ossia la scientificità. La psicoanalisi ha dimostrato che l'attività psichica cosciente equivale solo a una piccolissima percentuale della vita psichica caratterizzata da impulsi non noti all'uomo. (Ricordiamo tutti la metafora dell'iceberg: Attività psichica cosciente equivale ad un settore molto piccolo dell'attività psichica complessiva) .In particolare la  psicoanalisi ha smascherato che le ideologie private e collettive ossia come noi la pensiamo derivano anche da processi inconsci, cioè non è che sappiamo sempre perché la pensiamo in un certo modo. Un amico filosofo di Nietzsche ha detto che noi non è che abbiamo le nostre idee perché le riteniamo giuste ma le consideriamo giuste perché ce l'abbiamo cioè il contrario. Noi abbiamo determinate idee e quindi poi queste devono essere giustificate. È proprio questa la formazione inconscia delle ideologie ma abbiamo letto nel testo di Freud il disagio della civiltà come si creano i motivi morali, gli ideali ,abbiamo detto che sono sublimazioni, abbiamo detto che la coscienza morale è la personificazione del complesso di Edipo. E la figura paterna personificata dentro di noi che ci dice cosa fare o non fare. Quello che ci vuole dire From è che alla base dei nostri modi di essere, di pensare, di agire, ci sono tanti fattori inconsci che dovremmo cercare di capire e anche le nostre ideologie collettive hanno spesso origine nell'inconscio. Fromm continua dicendo che Freud ha considerato due gruppi di pulsioni di istinti come motori dell'attività psichica umana, gli istinti di autoconservazione e gli istinti sessuali. Dunque ha escluso la pulsione di morte. Freud ha modificato la prima topica, in base alla quale esistevano impulsi di auto conservazione e impulsi erotici, nella seconda topica, nel senso di contrapporre le tendenze distruttive (istinto di morte) alle tendenze di conservazione della vita (erotiche). Per  quanto importante sia l'argomentazione di Freud questa rimane una semplice teoria speculativa che non ha riscontro empirico. Secondo from tutti i nostri istinti si contrappongono al principio di morte, la morte è un principio biologico ossia noi per natura nasciamo e moriamo ma i nostri istinti sono istinti di vita in contrapposizione con la morte. Quindi non

esiste secondo fromm una pulsione di morte. Le uniche pulsioni che esistono sono quelle di carattere erotico e ciò a dimostrazione di una teoria delle pulsioni più ottimista rispetto a quella freudiana. L'assunzione della prima topica è più ottimista e in grado di conciliare la teoria freudiana con la prospettiva marxista finalista. La discussione sul postulato dell'istinto di morte è ancora in atto nel dibattito psicoanalitico dunque noi prendiamo per vera la prima topica mentre la seconda rimane pur sempre un postulato ancora da discutere. Freud assume come principio fondamentale della vita psichica il principio del piacere ossia il principio erotico (prima topica) e questo principio del piacere è modificato mediante il principio della realtà che sotto l'influenza dell’ osservazione della realtà esige la rinuncia o la dilatazione del piacere per evitare un dolore o per ottenere un piacere più grande in futuro. ( vedi disagio della civiltà). Freud considera la natura della struttura istintuale di ogni uomo condizionata dal fattore ereditario biologico ma soprattutto dalle vicende della prima infanzia. Il compito analitico è quello di ricercare l'influenza che hanno le esperienze vissute sui nostri istinti. Il metodo analitico è quindi squisitamente storico in quanto esige la comprensione della struttura istintuale facendo un'analisi delle vicende di tutta la vita. Dunque anche il metodo psicoanalitico è un metodo storico e qui ritroviamo compatibilità con il marxismo storico.. Successivamente Fromm fa un passo avanti e discute delle soddisfazioni degli istinti e delle pulsioni nella società. Che cosa accade? Abbiamo detto che esiste una dialettica tra principio di piacere e principio di realtà, le pulsioni sono legate sia all'autoconservazione che al piacere. Le funzioni legate all' autoconservazione non sono reprimibili in quanto se uno ha fame deve mangiare né tantomeno sostituibili in quanto non si può sostituire un panino con l'immagine del panino. Le pulsioni erotiche invece possono avere delle soddisfazioni di tipo sostitutivo possono essere sublimate possono essere repressa rimandate e dunque sono trasformabili. Questa trasformabilità delle pulsioni sessuali secondo Fromm è un primo elemento molto importante dal punto di vista sociale. Già Freud aveva detto che la civiltà fa sì che noi, attraverso la rinuncia funzionale, modifichiamo i nostri istinti e li addomestichiamo. Come li Trasformiamo? Questo fenomeno della trasformabilità nella sublimazione della repressione presenta dice from "un fatto sociale di somma importanza" in quanto consente che siano offerte alle masse, e da loro accettate, proprio quelle soddisfazioni che per ragioni sociali sono disponibili oppure gradite dalla classe dominante. Qui l'applicazione del concetto delle classi, concetto prettamente marxiano, al tema del disagio della civiltà. Cioè mentre Freud diceva che esistono delle rinunce funzionali, Fromm sta dicendo qualcosa in più, è vero che esistono delle rinunce funzionali all'interno della società ma queste rinuncie hanno un carattere storico e cambiano a seconda delle classi che detengono il potere e che offrono alle masse soddisfazioni di carattere simbolico. Le classi dominanti, dunque, esercitano il proprio dominio anche attraverso soddisfazioni simboliche delle nostre pulsioni che fanno sì che noi siamo ammaliati da queste stesse soddisfazioni simboliche. Questi spunti saranno importanti poi su quella che sarà l'analisi francofortese dell'Industria culturale ossia di come l'industria offre soddisfazioni simboliche propinando modelli e scelte funzionali al mantenimento del potere da parte delle classi dirigenti. Il tema successivo che fromm tratta nel suo testo e la dimensione individuale della psicoanalisi e come si possa passare da una dimensione individuale (che è quella della psicoanalisi) ad una psicologia sociale cioè come si possa allargare il campo alla società. Freud ha scoperto l'inconscio osservando determinati casi clinici, attraverso la sua autoanalisi, attraverso l'interpretazione dei sogni. La teoria dell'inconscio collettivo non apparti...


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