ALDA Merini - esercitazione utile con la professoressa Frigo per i lavori individuali PDF

Title ALDA Merini - esercitazione utile con la professoressa Frigo per i lavori individuali
Author Giacomo Florio
Course Storia Delle Donne
Institution Università degli Studi di Trieste
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esercitazione utile con la professoressa Frigo per i lavori individuali...


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ALDA MERINI «Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita, rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto». Alda Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano da famiglia di condizioni modeste, è la seconda di tre figli, ma della sua infanzia si conosce poco: si descrive come una ragazza sensibile e dal carattere melanconico, piuttosto isolata e poco compresa dai suoi genitori ma molto brava ai corsi elementari "... perché lo studio fu sempre una mia parte vitale". Esordisce come autrice giovanissima, a soli quindici anni, sotto la guida di Spagnoletti che scoprì il suo talento artistico e che sarà il primo a pubblicarla nel 1950. Nel 1947 Merini incontra "le prime ombre della sua mente" e viene internata per un mese in una clinica psichiatrica. Nel periodo che va dal 1950 al 1953 la Merini frequenta per lavoro e per amicizia il poeta Salvatore Quasimodo che beneficerà di alcune poesie a lui dedicate, e negli stessi anni conosce e sposa Ettore Carniti, dal quale avrà quattro figlie: Emanuela, Barbara, Flavia e Simona. Nel 1962 inizia un difficile periodo di silenzio e di isolamento, dovuto all'internamento al "Paolo Pini", che dura 10 anni, con alcuni ritorni in famiglia. Si alterneranno in seguito periodi di salute e malattia, probabilmente dovuti alla sindrome bipolare. Nel 1979 la Merini ritorna a scrivere, dando il via ai suoi testi più intensi sulla drammatica e sconvolgente esperienza del manicomio, testi contenuti in quello che può essere inteso come il suo capolavoro: "La Terra Santa" con la quale vincerà nel 1993 il Premio Librex Montale. Ma le pene della scrittrice continuano. Nel 1981 muore il marito, e la Merini riallaccia i rapporti con un vecchio amico, che sposerà qualche anno dopo. Le condizioni della poetessa peggiorano nonostante la serenità ritrovata con il secondo marito e nel luglio del 1986 sperimenta nuovamente gli orrori dell'ospedale psichiatrico. L’1 novembre 2009 a causa di una affezione tumorale muore all’ospedale San Paolo di Milano. Poetessa, aforista e scrittrice nota in tutto il mondo, Alda Merini è riuscita a convertire la dolorosa esperienza dell’internamento in manicomio in straordinaria energia creativa donandoci il suo universo interiore con uno stile cristallino e graffiante. La sua è una poesia spontanea, quasi

innocente nella sua istintività, una voce che racconta i moti dell’animo e di tutto ciò che d’inesprimibile si agita dentro di noi in modo semplice, in un’armonica fusione di poesia e prosa, rendendo così i suoi pensieri comprensibili a tutti. Il suo stile, che racchiude accostamenti di immagini, non di rado visionarie, ci appare ad un primo acchito privo di connessioni logiche. Ma si tratta solo della prima impressione. Man a mano che ci immergiamo nelle sue parole ci sentiamo travolgere da una poesia sorprendentemente intensa e caratterizzata da un’insolita e potente tensione erotica e mistica nel medesimo tempo. Spirito inquieto e dolente, la sua poesia assurge a simbolo degli emarginati e dei vinti dalla vita, pur lasciando spazio ad una grande speranza di cui è la sua stessa vita una significativa testimonianza del riuscire a combattere la propria fragilità e tramutarla in forza nonostante tutte le avversità che incontrerà nella vita. Non pochi di noi si riconoscono nelle poesie della Merini il cui dirompente desiderio di estraniarsi da una società violenta e ipocrita, scorre davanti ai nostri occhi, sovente affaticati dalle difficoltà della vita, in liriche che scaturiscono da qualcosa di primordiale e immediato, prive di punti di riferimento letterari a cui la poetessa consegna, senza alcun pudore, le proprie sofferenze lasciandone palpitare la voce interiore che custodisce con ardore l’amore, il dolore e la follia di una vita non facile. Niente artifici e retorica nelle sue raffinate frasi poetiche, affascinanti e febbrili, che lamentano il suo male di vivere in cui lascia talvolta trasparire sprazzi di fiducia che riescono a scuoterci dai tormenti della nostra esistenza. Una donna vera la Merini, la sua è una vita realmente vissuta che mostra nelle sue incantevoli poesie, intrise di forza e di fragile disincanto, quel messaggio eterno di desiderio di infinito anche quando il dolore sembra sopraffarci del tutto. E quando emerge prepotentemente il desiderio di farla finita, un desiderio che purtroppo spesso si traduce in suicidio, nei versi della Merini comprendiamo che quella smania distruttiva che ci assale in certi momenti, non è altro che il desiderio di voler annientare per sempre il tormento che ci affligge. La lezione di vita che attraverso i suoi scritti la Merini ha lasciato a tutti noi forse è questa: la vita non è un percorso facile, in particolar modo per gli esseri molto sensibili, ma merita di essere vissuta anche quando il dolore dell’anima urla senza sosta e sembra non aver mai fine. Anche quando ci sentiamo, o siamo veramente troppo diversi dal mondo intorno a noi, la nostra vita può donare qualcosa di immenso. Inutile negare il male. Il male esiste, ma non dobbiamo far sì che s’impossessi della nostra esistenza scaraventandoci in un baratro senza fine.

OPERE Il corpus letterario di Alda Merini è imponente: nonostante i grossi problemi di salute ha scritto innumerevoli opere sia in prosa che in poesia. Le più importanti sono: ➢ La Terra Santa (1984) ➢ L’altra verità. Diario di una diversa (1986) ➢ La vita facile (1992)

➢ Sono nata il ventuno a primavera (2005) Nel 1993 riceve il Premio Librex "Eugenio Montale" per La Terra Santa, come altri grandi letterati contemporanei prima di lei, tra i quali Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini, mentre nel 1996 le viene assegnato il "Premio Viareggio" per il volume "La vita facile"; l'anno seguente riceve il "Premio Procida-Elsa Morante".

La scrittrice è nota anche per le innumerevoli poesie che ha scritto durante tutta la sua vita e pubblicate in tantissime raccolte. Tra le più belle e famose troviamo:

Sono nata il ventuno a primavera Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta. Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe, sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera. Forse è la sua preghiera.

Da “La volpe e il sipario” La verità è sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. Ma l’amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia. Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

Da “La Terra Santa” 1983 Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima, il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola come una trappola da sacrificio, è quindi venuto il momento di cantare una esequie al passato.

Da “La vita facile” Le mie impronte digitali prese in manicomio hanno perseguitato le mie mani come un rantolo che salisse la vena della vita, quelle impronte digitali dannate sono state registrate nel cielo e vibrano insieme ahimè alle stelle dell’Orsa maggiore.

Alda Merini scrisse anche diverse poesie dedicate al genere femminile. Le più conosciute sono: A tutte le donne Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso sei un granello di colpa anche agli occhi di D io malgrado le tue sante guerre per l’emancipazione. Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore

Sorridi donna Sorridi donna sorridi sempre alla vita anche se lei non ti sorride. Sorridi agli amori finiti sorridi ai tuoi dolori sorridi comunque. Il tuo sorriso sarà

che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci

luce per il tuo cammino faro per naviganti sperduti.

ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra.

Il tuo sorriso sarà un bacio di mamma, un battito d’ali, un raggio di sole per tutti....


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