Antropologia marxista; Meilllasoux e Godelier PDF

Title Antropologia marxista; Meilllasoux e Godelier
Author teresa magliocca
Course Antropologia Cognitiva
Institution Università degli Studi di Siena
Pages 2
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riassunti introduzione all'antropologia...


Description

ANTROPOLOGIA MARXISTA In "Sociologia attuale" Balandier aveva mostrato come le comunità tradizionali africane vivessero un percorso di trasformazione dovuto in larga parte al rapporto di sottomissione nei confronti delle società colonizzatrici. Fu proprio nell'ambito degli studi africanisti che si sviluppò la corrente dell'antropologia marxista. Punto di partenza fu naturalmente "Il Capitale" di Marx dove questi descrive i "modi di produzione" forme di esistenza sociale determinate dalla combinazione di tre fattori: – mezzi di produzione (risorse e tecnologie); – manodopera (energia umana); – rapporti di produzione (connessione tra manodopera e mezzi). Riletture condotte negli anni '60 sulla teoria marxista ritenevano che oltre per la combinazione di questi fattori, i modi di produzione si distinguessero tra loro anche per il ruolo svolto dall'ideologia.

CLAUDE MEILLASSOUX Una delle prime ricerche antropologiche nella prospettiva di un marxismo critico fu condotto da Meillassoux in Costa d'Avorio. Questi definì lignatico il modo di produzione dominante presso i Gouro: i rapporti di produzione in questa popolazione sono modellati sulla dipendenza dei "giovani" dagli "anziani" gestori delle risorse materiali e degli scambi matrimoniali. Giovane e anziano si riferiscono ad "età sociali" e non biologiche, i "giovani" sono figli di un individuo "anziano",così come i suoi fratelli minori, i cugini minori, e via dicendo... I Gouro erano una società passata da un'economia di sussistenza ad una di piantagione a causa dell'arrivo del colonialismo, ma il modo di produzione lignatico non scomparve, anzi continuò a coesistere accanto a quello capitalistico. Per studiare tale coesistenza Meillassoux nell'opera "Donne, granai e capitali", 1975, delineò il modo di produzione domestico, secondo lui antecedente quello lignatico. Il modo di produzione domestico corrisponde all'esistenza di una comunità domestica caratterizzata da: – produttività sufficientemente elevata da permettere il mantenimento di una popolazione necessaria a fornire la manodopera per la ripetizione del ciclo di lavoro agricolo; – utilizzazione della terra come mezzo di lavoro, cioè resa produttiva a scadenze differite nel tempo; – impiego dell'energia umana come fonte di energia principale di ogni attività; – uso individuale del mezzi di produzione agricoli fabbricabili individualmente. Nella comunità domestica il controllo si fonda sui mezzi di produzione fisica: le sementi e le donne, produttrici di produttori. I "giovani" una volta prestato il loro lavoro al servizio degli "anziani" riceveranno a loro volta una moglie che li metterà in grado di avere una prole di cui un giorno potranno beneficiare. Secondo Meillassoux il modo di produzione lignatico rappresenta un'evoluzione storica del modo di produzione domestico, ma il lignatico in certe circostanze è andato ben oltre arrivando al punto che gli "anziani" potevano sfrutare i "giovani" o rivenderli ai trafficanti europei o musulmani (tratta degli schiavi). Il processo di inglobamento della comunità domestica culmina con la distruzione di questa da parte

del capitalismo, che da un parte è interessato alla conservazione della comunità domestica in quanto luogo di riproduzione della forza lavoro a basso costo, dall'altra mina le basi dell'esistenza stessa di tale comunità sfruttando i singoli individui.

MAURICE GODELIER L'antropologia marxista non solo si è dimostrata critica nei confronti della prospettiva funzionalista ma anche rispetto il ruolo preminente esercitato dalla parentela nelle società tradizionali. Il primo che affrontato questo tema è stato Godelier, allievo di Levi-Strauss, al contrario dei suoi colleghi marxisti si è posto il problema di conciliare economia e parentela. Secondo Godelier i rapporti di parentela funzionano come rapporti di produzione, la parentela è al tempo stesso infrastruttura e sovrastruttura, ergo funzionano come rapporti di produzione. Se Mellisaoux insisteva nel dire che nelle società caratterizzate dal modo di produzione domestico i rapporti di parentela erano il dato primario (biologico) del loro funzionamento, per Godelier l'universo di parentela non poteva essere ridotto solo ad un livello biologico ma andava considerato come rispondente a leggi proprie. La religione è considerato una sovrastruttura, Godelier ha cercato invece di dimostrare che anch'esso ha un ruolo nei modi di produzione. Ad esempio tra gli Inka, gran parte dell'eccedente della produzione agricola veniva incamerato sotto forma di tributi al dio solare, la religione quindi costituiva la principale struttura dei rapporti di produzione che legavano le comunità contadine con l'organizzazione statuale e la classe dominante. Godelier ha cercato quindi di creare un nuovo rapporto infrastruttura-struttura conferendo alle rappresentazioni simboliche autonomia nei confronti dell'infrastruttura e delle basi materiali d'esistenza.

L'EREDITà DELL'ANTROPOLOGIA MARXISTA L'antropologia marxista ha dato un contributo notevole allo studio delle comunità attratte nell'orbita del mercato globale, è però innegabile il declino che la investì nel 1980. Ciò di cui ha più sofferto è stata la burocratica ripetizione delle tesi di Marx e la loro indebita estensione a realtà occidentali. Marx aveva concentrato la propria analisi sull'Occidente e sulla sua storia, l'antropologia marxista ha guardato fuori dall'Occidente e ha rifiutato un'applicazione dogmatica di interpretazioni precostituite a realtà sociali culturalmente diverse da quella occidentale....


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