Appunti, lezione 9 - stomaco - anatomia microscopica - a.a. 2015/2016 PDF

Title Appunti, lezione 9 - stomaco - anatomia microscopica - a.a. 2015/2016
Course Anatomia umana
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Appunti, lezione 9 - stomaco - anatomia microscopica - a.a. 2015/2016...


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STOMACO La digestione ha inizio a livello della cavità buccale, grazie alla presenza nella saliva dell’enzima alfa-amilasi, capace di demolire carboidrati complessi. L’amilasi giunta nello stomaco rimane attiva per circa 30 minuti. La digestione prosegue a livello dello stomaco ad opera del succo gastrico, prodotto dalla mucosa gastrica e che contiene enzimi capaci di demolire proteine (come la pepsina) e lipidi (lipasi). Questi enzimi hanno attività ottimale solo in ambiente acido (ph=2) garantito dalla produzione di HCl, la cui secrezione è iniziata e mantenuta dalla gastrina. Un altro prodotto di secrezione della mucosa gastrica è il fattore intrinseco, una glicoproteina che si combina con la vitamina B12 degli alimenti, permettendone l’assorbimento (difetto fattore intrinseco anemia perniciosa). Il campione istologico degli anni scorsi era colorato con tricomica, invece da quest’anno è colorato con ematossilina-eosina. Ci sono due sezioni dello stesso organo messe in paraffina troppo vicine, per cui è possibile vederle entrambe nello stesso campo, non è presente nel vetrino l’intera circonferenza dell’organo, ma è visibile l’intero spessore della parete; si tratta dello stomaco del coniglio. Osservazione dello stomaco mediante endoscopio durante gastroscopia: la superficie interna è molto irregolare, presenta le cosiddette pliche o rughe gastriche, dovute al sollevamento della tonaca mucosa e sottomucosa che scompaiono quando lo stomaco si dilata, soltanto le rughe che formano la via breve tra il cardias ed il piloro risultano essere permanenti. Nello stomaco disteso scompaiono le pliche gastriche e risultano visibili sottili solchi sulla superfice, i solchi permanenti che delimitano le areole gastriche del diametro di 2-4 mm. Nelle areole gastriche troviamo ulteriori sollevamenti della sola tonaca mucosa, le creste gastriche, che dividono l'areola gastrica in fossette gastriche che risultano più profonde nelle regioni cardiale e pilorica. La parete dello stomaco è formata dalla sovrapposizione di 4 tonache, di cui abbiamo già parlato nel considerare la parete degli organi cavi dell’apparato digerente: tonaca mucosa, tonaca sottomucosa, tonaca muscolare e tonaca avventizia/sierosa. 

Tonaca mucosa: sollevata a formare, oltre che le pliche gastriche, anche le areole gastriche, sulla cui superficie osserviamo le fossette , che rappresentano gli sbocchi delle ghiandole gastriche avvolte nella tonaca mucosa. I rilievi che delimitano le fossette sono le creste. In ogni fossetta sbocca non una, ma 3-7 ghiandole gastriche, quindi indubbiamente il numero delle ghiandole è maggiore del numero delle fossette. La superficie della mucosa, sia in corrispondenza delle areole che delle fossette, è rivestita dallo stesso tipo di epitelio, formato da un unico tipo di cellule: epitelio monostratificato cilindrico, costituito dalle cellule cosiddette mucose superficiali, che secernono proteoglicani neutri ( muco neutro, ricco anche di bicarbonato), che formano uno strato lubrificante e protettivo sulla superficie della mucosa. Quindi le funzioni del muco sono: protezione della superficie interna dello stomaco dagli enzimi proteolitici e neutralizzazione l’acidità del contenuto gastrico (le cellule dell’epitelio trasportano ioni bicarbonato dal sangue nel muco che le riveste, innalzando il ph di quest’ultimo).

La lamina propria formata da tessuto connettivo lasso le creste gastriche tra le fossette e accoglie le ghiandole gastriche. Nel tessuto connettivo lasso, formato da fasci di fibre reticolari, collagene e elastiche con fibroblasti, macrofagi, linfociti e plasmacellule; sono accolte fibre nervose amieliniche e un ricco plesso vascolare perighiandolare con endotelio provvisto di pori (coinvolto nella formazione della barriera gastrica, in quanto trasporta bicarbonato, rilasciato al polo basale delle cellule parietali dei tubuli ghiandolari, verso la superficie della mucosa); sporadicamente si notano noduli linfatici solitari. Il flusso ematico a livello della lamina propria viene regolato dalla prostaglandina E2. Al di sotto delle ghiandole la lamina propria forma un sottile strato a contatto con la muscularis mucosae, ultimo strato della tonaca mucosa, formata da fasci di cellule muscolari lisce, che formano uno strato circolare internamente ed uno longitudinale esternamente. I fascetti di cellule muscolari lisce, soprattutto nell’antro pilorico, risalgono nella lamina propria fra i tubuli ghiandolari, favorendo con la loro contrazione la risalita del secreto nel lume dello stomaco.

La secrezione del muco da parte delle cellule mucose dell’epitelio di rivestimento è continua. Il muco viene depositato sulla superficie apicale delle cellule epiteliali e quindi riveste la superficie interna dello stomaco, formando uno strato resistente e relativamente impermeabile alle pepsine e inibendo il flusso ionico dal lume dello stomaco verso le cellule epiteliali. La produzione di muco è stimolata dal nervo vago e dalle prostaglandine. I farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) e anticolinergici inibiscono la secrezione di muco. L’Helicobacter pylori, un batterio implicato nella patogenesi dell’ulcera peptica, secerne probabilmente alcune proteasi che, agendo sulle componenti del muco, riducono lo strato protettivo che esso forma sulla mucosa gastrica.

La lamina propria della mucosa gastrica può distinguersi in una regione superficiale, connettivale, che forma l’asse delle creste gastriche, e in una parte profonda che accoglie le ghiandole gastriche. Le ghiandole gastriche sono presenti in tutte le regioni dell’organo, ma con struttura e popolazioni cellulari diverse. Le regioni prese in considerazione sono: 

Il cardias, che si trova a nell’uomo a circa 5 cm al di sotto della giunzione gastro-esofagea;



Il fondo e il corpo, che dal punto di vista istologico hanno la stessa struttura della parete;



Parte pilorica, costituito dall’antro e dal canale pilorico. Abbiamo dunque:



Le ghiandole cardiali, a livello del cardias, sono tubulari composte, formate da cellule muco-secernenti con cellule staminali. Sono presenti anche rare cellule parietali e cellule endocrine (soprattutto cellule ECL). Possono trovarsi anche nella mucosa esofagea dove costituiscono eterotopia.



Le ghiandole piloriche sono tubulari ramificate, formate da cellule muco-secernenti, rare cellule parietali e rare cellule principali. Sono tipiche invece le cellule entero-endocrine, in

particolar modo le cellule G che secernono gastrina. 

Le ghiandole gastriche propriamente dette, tubulari semplici, si trovano nella maggior parte dello stomaco, corpo e fondo, e contengono tutti e 5 i tipi cellulari: 

Cellule staminali, sono poco numerose e localizzate a livello dell’istmo dei tubuli ghiandolari e alla base delle fossette gastriche; danno origine alle cellule mucose superficiali (con una vita media di 3 giorni) e alle cellule dei tubuli ghiandolari (tra cui le cellule mucose del colletto, con una vita media di 7 giorni circa, e altri citotipi, con una vita più lunga);



Cellule mucose del colletto, che secernono il muco acido; si trovano tipicamente e con maggior densità a livello del collo, porzione del tubulo ghiandolare successiva all’istmo, ma si possono reperire anche frammiste alle altre cellule lungo l’intero tubulo ghiandolare.



Cellule parietali o ossintiche o delomorfe (scorretto dire cellule di rivestimento!!!): occupano l’istmo, ma sono disperse anche lungo il colletto e la parte principale dei tubuli ghiandolari, sono acidofile perchè ricche di mitocondri; secernono l’acido cloridrico e il fattore intrinseco.



Cellule principali o zimogeni che: occupano il colletto e la parte principale dei tubuli ghiandolari; secernono il pepsinogeno, la rennina e la lipasi. Contengono granuli di zimogeno, ovvero precursore di enzimi proteolitici, digestivi, come il pepsinogeno, che una volta liberato nel lume dello stomaco, in un ambiente a ph molto basso (acido), viene attivato in pepsina.



Cellule endocrine gastroenteropancreatiche (cellule enteroendocrine, cellule neuroendocrine): a livello del fondo dei tubuli ghiandolari.Sono dotate di microvilli e secernono varie amine biogene e polipeptidi che controllano la motilità intestinale e la secrezione ghiandolare e fanno parte del sistema neuroendocrino diffuso, che nello stomaco comprende i seguenti tipi cellulari: cellule G – che secernono gastrina, cellule EC (enterocromaffine) – serotonina, cellule ECL (enterocromaffino-simili) – istamina, cellule D – somatostatina. Nelle ghiandole gastriche propriamente dette prevalgono le cellule ECL, che secernono l’istamina, e le cellule EC, che secernono la serotonina. I granuli ovviamente di queste cellule si trovano a livello del polo basale e, quando vengono liberati, agiscono in maniera paracrina sulle altre cellule.

In ogni tubulo ghiandolare, dunque, è possibile distinguere l’istmo al limite con la fossetta gastrica, segue il colletto e poi la parte principale con il fondo. Nell’istmo è caratteristica la presenza delle cellule mucose del colletto e delle cellule staminali, le quali sono in grado di differenziare sia nelle cellule muco secernenti dell’epitelio di rivestimento sia nelle cellule del tubulo ghiandolare. Per questo motivo la progenie, le cellule figlie, sono in grado di migrare sia verso l’alto (verso l’epitelio), sia verso il basso (lungo il tubulo ghiandolare). Nel colletto troviamo anche le cellule mucose del colletto, rare

cellule parietali. Nella parte principale, invece prevalgono le cellule principali (secernono pepsinogeno), le cellule parietali (HCl, fattore intrinseco) e le cellule endocrine, che raggiungono, però, densità maggiore a livello del fondo. I citotipi non sono così numerosi nelle ghiandole cardiali e in quelle piloriche. Caratteristiche delle cellule parietali: presenza del sistema tubulo-vescicolare. La membrana del polo apicale della cellula presenta un’invaginazione e può formare microvilli, che sono più o meno numerosi a seconda dello stato di attività della cellula. Se essa è attivamente coinvolta, sintetizza e secerne l’HCl, i microvilli sono molto numerosi , piuttosto lunghi e quindi all’interno del citoplasma della cellula si forma il cosiddetto canalicolo intracellulare di secrezione, il cui lume è naturalmente in continuità con il lume della ghiandola. Nello stato a riposo il numero dei microvilli e la loro lunghezza diminuiscono, in quanto la membrana che riveste queste espansioni del polo apicale della cellula viene endocitata nel citoplasma e si accumula al di sotto della membrana apicale sotto forma di tubuli e vescicole, formando il sistema tubulo-vescicolare. Quindi in una cellula a riposo troveremo ben sviluppato il sistema tubulo-vescicolare al di sotto della membrana plasmatica apicale, mentre in una cellula secernente scompaiono le vescicole e i tubuli, le cui membrane vengono aggiunte al plasmalemma della porzione apicale per aumentare la superficie, favorendo degli scambi ionici coinvolti nella sintesi dell’HCl: questa membrana, infatti, contiene numerose pompe ATPasi che permettono gli scambi ionici attraverso la parete della cellula. Visto che la sintesi dell’HCl richiede trasporto attivo, ritroviamo in gran numero nella cellula i mitocondri (perciò queste cellule parietali sono acidofile nella colorazione colorate con EO). Altra caratteristica importante dal punto di vista funzionale è la presenza di numerosi capillari lungo i tubuli ghiandolari nella lamina propria della tonaca mucosa, in quanto nella produzione dell’HCl uno dei prodotti è anche il bicarbonato, che diffonde attraverso il polo basale delle cellule e dai capillari, che circondano i tubuli ghiandolari al di sotto della membrana basale dell’epitelio ghiandolare, viene portato verso la superficie, quindi al di sotto dell’epitelio di rivestimento, dove anche qui svolge una funzione di protezione della superficie dello stomaco. Caratteristiche delle cellule principali: numerosi granuli di zimogeno. Caratteristiche delle cellule entero-endocrine: tipicamente di forma piramidale con apice assottigliato, microvilli che guardano verso il lume del tubulo ghiandolare e una base slargata, attraverso cui vi è la espulsione dei granuli secretori , che si trovano in genere al di sotto del nucleo. Descrizione vetrino: sezione colorata con ematossilina-eosina; pas reazione che rivela la presenza di glicoproteine del muco e quindi sono ben evidenziate le cellule dell’epitelio di rivestimento. Indica la superficie di un’areola gastrica: si osservano gli sbocchi delle fossette gastriche. Da osservare che sia l’epitelio lungo queste creste che l’epitelio delle fossette è rivestito dallo stesso tipo di cellule, cellule muco-secernenti muco neutro per proteggere la superficie dello stomaco dall’acidità. A livello del fondo delle fossette troveremo gli sbocchi delle ghiandole, in questo caso tubulari semplici. Lungo la parete del tubuli con la colorazione EO possiamo distinguere almeno due tipi di cellule, cioè le parietali e le principali. La caratteristica delle cellule principali è la presenza dei granuli di zimogeno, le cellule sono quindi basofile, più scure; invece le cellule parietali sono acidofile, vista la presenza di

numerosi mitocondri, in alcune sezioni, sempre a seconda del piano di sezione, è possibile anche intravedere uno schiarimento attorno al nucleo, che corrisponde al decorso del canalicolo intracellulare di secrezione. Le fossette nella regione pilorica sono più profonde (creste villi formi), arrivano sino alla metà dello spessore della lamina propria. In riferimento alle ghiandole propriamente dette si osservi il confronto tra lo spessore della lamina propria e la profondità delle fossette, il rapporto è ovviamente diverso: le ghiandole hanno lume più ampio, sono ramificate, tortuose, predominano le cellule mucose che secernono il muco neutro, così come nelle ghiandole cardiali. Possiamo trovare, inoltre, numerose cellule endocrine, soprattutto cellule G, che producono gastrina, cellule EC, che producono serotonina, e infine le cellule D, che producono somatostatina. Vascolarizzazione della mucosa gastrica Numerosi capillari sanguigni, con l’endotelio fenestrato, seguono il decorso dei tubuli ghiandolari nella lamina propria, strettamente addossati alla loro membrana basale, fino all’epitelio di rivestimento delle creste dove formano delle anse. Nel corso della produzione dell’acido cloridrico nelle cellule parietali, l’H+ deriva dalla dissociazione dei bicarbonati, durante la quale si formano equivalenti quantità di HCO3-. Quest’ultimo viene immesso nei capillari (attraverso il polo basale delle cellule) e giunge alle cellule epiteliali di rivestimento in elevata concentrazione. Il flusso sanguigno attraverso questi capillari viene regolato dalla prostaglandina E2.

Barriera gastrica – linee di difesa della mucosa gastrica: 

strato di muco ricco di bicarbonato sulla superficie interna dello stomaco



integrità delle membrane delle cellule superficiali e delle giunzioni serrate intercellulari



ricca vascolarizzazione della mucosa



mantenimento della popolazione cellulare dell’epitelio da parte delle cellule staminali

Fattori protettivi: 

secrezione di bicarbonato



secrezione di muco



buona perfusione della mucosa



prostaglandine



rigenerazione dell’epitelio

Fattori aggressivi: 

acido cloridrico



pepsine



ischemia, ipossia



FANS



Helicobacter pylori



etanolo, fumo



Tonaca sottomucosa: formata da tessuto connettivo lasso, forma l’impalcatura delle pieghe gastriche, accoglie il plesso vascolare, il plesso linfatico e il plesso nervoso sottomucoso. Aderisce intimamente alla mucosa e più lassamente alla muscolare; contiene molte fibre elastiche e accoglie rami vascolari e nervosi, con il plesso nervoso sottomucoso (di Meissner).



Tonaca muscolare: è formata da cellule muscolari lisce, i cui fasci formano uno strato circolare interno e uno longitudinale esterno. Lo strato circolare è completo ed è particolarmente sviluppato nella parte pilorica dello stomaco, formando a livello dell’orifizio pilorico lo sfintere pilorico; lo strato esterno è una continuazione diretta dello strato longitudinale della muscolatura dell’esofago. Inoltre, fascetti di cellule muscolari lisce oblique, localizzati profondamente allo strato circolare, si estendono a ventaglio dall’incisura cardiale verso la grande curvatura (strato obliquo). Nello spessore della tonaca muscolare si trova il plesso nervoso mienterico (plesso di Auerbach). Sui vetrini NON è visibile la giunzione gastro-esofagea , però sappiamo che la superficie interna in questo tratto mostra il brusco passaggio tra l’epitelio pavimentoso pluristratificato non cheratinizzato dell’esofago e quello monostratificato cilindrico dello stomaco. Ricorda: ghiandole dell’esofago sottomucosa; ghiandole dello stomaco lamina propria della tonaca mucosa. Strato sottosieroso: strato di tessuto connettivo lasso compreso tra tonaca muscolare e tonaca sierosa che accoglie nel proprio spessore vasi, nervi e linfonodi.

 Tonaca sierosa: è formata da mesotelio e da tessuto connettivo sottomesoteliale (lamina propria della sierosa); riveste la superficie esterna dello stomaco con l’interposizione dello strato sottosieroso, particolarmente lasso lungo la piccola e la grande curvatura dello stomaco, dove decorrono i rami vascolari e nervosi principali. E’ tipica la presenza nella parete degli organi cavi del digerente di infiltrazioni linfocitaria: plasmacellule, linfociti, mastociti nella lamina propria della tonaca mucosa. In alcune zone queste queste cellule possono raggrupparsi a formare noduli linfatici la prof individua nel vetrino un nodulo....


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