Calci E Pelvi Renali PDF

Title Calci E Pelvi Renali
Course Apparecchiature e Tecniche di Radiologia Tradizionale
Institution Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
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Summary

Trascrizione dai video YouTube "Agorà Scienze Biomediche"...


Description

CALCI E PELVI RENALI Cominceremo a parlare appunto dell'origine di queste vie urinarie ,abbiamo già accennato nella lezione sui reni che l'urina filtrata dal rene viene poi convogliata dalle papille in alcune strutture chiamate calici, i quali a loro volta convergono nella pelvi renale . Cominciamo a dare un'occhiata a questi, iniziando a parlare della forma e della posizione dei calici e della pelvi renale, si può parlare di rapporti solo per la porzione terminale della pelvi quella che fuoriesce dall'ilo e sono rapporti praticamente identici a quelli del terzo medio del rene di cui fa parte. I calici sono contenuti nel seno renale e raccolgono l'urina che fuoriesce dalle piramidi renali a livello dei forami papillari, i calici minori sono in numero di 8-12, quasi uno per ogni piramide, hanno un'estremità più slargata che si fissa attorno all’apice di una papilla renale; l'altra estremità più ristretta invece confluisce verso uno dei tre calici maggiori. Abbiamo un calice maggiore superiore, uno medio e uno inferiore. Il primo avrà un decorso che va dall'alto verso il basso, il secondo de correrà parallelo, il terzo invece andrà dal basso verso l'alto, tutti e tre andranno a confluire mediamente all'interno della pelvi renale. Talvolta i calici maggiori mancano del tutto e i calici minori sboccano direttamente nella pelle di renale. Esistono diverse morfologie con cui possiamo osservare i calici e la pelvi abbiamo infatti la pelvi ampollare in cui le varie distinzione tra pelvi, calici maggiori e calici minori si vedono poco e tende ad essere tutto un’unica ampolla; e poi abbiamo la pelvi dendritica in cui le divisioni tra le varie parti sono molto incise e per questo si vedono bene e viene chiamata dendritica, appunto perché sembra molto ramificata. La pelvi renale ha la forma di un imbuto schiacciato in senso antero posteriore, il suo apice è diretto in basso e mediamente ed è leggermente ricurvo in quanto ed a questo punto che comincia poi l’uretere. In media è alta 2-3 centimetri e larga circa 2 cm, nella sua porzione accolta nel seno renale prende rapporti solo con strutture che fanno appunto parte del seno renale, come le vene e le arterie segmentari. Nella parte in cui sporge, invece, è completamente compresa nella loggia renale e verrà in contatto con alcune strutture che abbiamo già visto prendere rapporti col terzo medio del rene, come il muscolo psoas, la porzione discendente del duodeno a destra e la flessura duodeno digiunale a sinistra. Per quanto riguarda la loro posizione rispetto alla colonna vertebrale possiamo osservare che le due pelvi renali si trovano all'incirca a livello della prima vertebra lombare, quella destra un pò più in basso, quella sinistra un pò più in alto. Per quanto riguarda la vascolarizzazione sono irrorati dall'arteria renale che è un ramo dell’aorta addominale e sono drenati dalla vena renale che defluisce verso la vena cava inferiore, esattamente come il rene. Infine la loro innervazione avviene ad opera del plesso renale. Per quanto riguarda la struttura invece abbiamo nei calici nella pelvi un epitelio di rivestimento completamente unico, si tratta dell’urotelio. Infatti non è presente in altre strutture del corpo umano che non siano le vie urinarie e questo è perché un tessuto dotato di estrema distensibilità ma soprattutto impermeabilità. Esso è composto da uno strato di cellule basali che sono cubiche con molte vescicole, nucleo grande, tipico delle cellule staminali di un tessuto; poi abbiamo una serie di strati, tre o quattro, di cellule a clava che sono cellule allungate che presentano il nucleo nella loro porzione medio apicale e che hanno la parte più bassa stretta rispetto a quella in alto; infine abbiamo uno strato superficiale di cellule ombrello, cellule molto particolare in quanto sono grandi binucleate e presentano sulla loro superficie uno strato di glicoproteine, mentre sul loro versante basale presentano una serie di incavi in cui si incastrano le cellule a clava; le cellule a ombrello sono strettamente unite tra di loro attraverso delle forti giunzioni intercellulari.

Durante la distensione la forma di questo epitelio cambia, infatti le cellule a clava possono incunearsi negli strati sottostanti, proprio grazie alla loro forma clava; mentre le cellule ombrello possono stirarsi. Per quanto riguarda gli altri strati della parete: subito al di sotto del rotello che abbiamo appena descritto troveremo una lamina propria, che sarà ricca di fibre elastiche, sarà quindi un connettivo molto denso e sarà popolato di diversi linfociti, talvolta anche follicoli linfatici. Al di sotto di questo troviamo uno strato muscolare composto da fibrocellule muscolari lisce molto rade secondo un orientamento plessi forme, anche questo strato è ricchissimo di fibre elastiche. Questa tonaca muscolare è appena accennata in quanto nella pelvi la funzione contrattile non è importante come nelle parti successive delle vie escritrici. L'unico punto in cui questo strato muscolare diventa molto più spesso è al livello dello sbocco delle papille renali, dove va a formare un vero e proprio muscolo sfintere della papilla. Infine abbiamo una tonaca avventizia che è composta di connettivo l'asso e che si riflette sulle pareti del seno renale. Possiamo osservare al microscopio ottico i tre strati della parete, non solo la lamina propria è molto sottile ma addirittura le fibrocellule muscolari lisce compongono uno strato poco spesso e il loro orientamento non è definibile come circolare longitudinale, ma plessi forme nel senso che non hanno un orientamento preciso. Possiamo anche osservare come l’urotelio o epitelio di transizione, presenta diversi tipi di cellule man mano che si va verso lo strato più superficiale....


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