Cap, 10 - riassunto PDF

Title Cap, 10 - riassunto
Course Sociologia delle istituzioni giuridiche e dei processi decisionali
Institution Università degli Studi di Palermo
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Cap. 10 TEORIA DEL CONTROLLO SOCIALE A che condizioni si rispettano regole e leggi?: i criminologi conservatori furono attratti dalla teoria del controllo. La teoria del controllo include spiegazioni basate sulla genetica, la neurochimica, la sociobiologia, la personalità e la matrice ambientale. Le teorie del controllo sociale attribuiscono le cause della criminalità e della delinquenza a variabili di tipo sociologico come la struttura familiare, l’istruzione. I teorici del controllo sociale partono dalla convinzione che bisogna aspettarsi una qualche forma di comportamento deviante. Ciò che bisogna chiedersi è perché le persone rispettano le regole?. Alcune teorie del controllo sociale riflettono una concezione della natura umana simile a quella pessimista di Thomas Hobbes. La componente rilevante per tutte le teorie del controllo sociale è il tentativo di spiegare i fattori che impediscono agli individui di diventare criminali o delinquenti. Le teorie del controllo sociale possono essere definite anche del teorie della socializzazione. il ruolo della socializzazione: il processo della socializzazione è la forma di controllo più importante che si possa esercitare, mediante questo processo viene insegnato il modo giusto di fare le cose regole, norme sia informalmente, come nel caso della famiglia, sia formalmente, come avviene di solito a scuola. L’educazione primaria che riceviamo è finalizzata a socializzarci pe ricoprire una funzione della società. IL CONTESTO DELLA TEORIA La reazione conservatrice negli anni ‘80  Il contesto sociale la religione assunse un ruolo di maggiore importanza nella vita di molte persone, e il movimento dei cosiddetti born again rinati registrò una crescita lungo tutti gli anni ’70. Un atteggiamento cinico nei confronti del governo, favorito del Watergate, disilluse ulteriormente le persone che avevano pensato che gli stati uniti potessero diventare una grande società. Impennata del prezzo del petrolio.  Il contesto intellettuale c’è un legame con le teorie della tensione lo si può dedurre anche dal fatto che molto spesso Durkheim viene identificato come il padre della teoria del controllo. Le idee della scuola di chicago furono altresì fondamentali per lo sviluppo che le teorie del controllo sociale. - La ripresa dell’analisi del comportamento criminale lo sviluppo della teoria può essere ricondotto a 3 diverse tendenze operanti all’interno della criminologia. La prima è rappresentata dalla reazione agli approcci dell’etichettamento e del conflitto e il ritorno all’analisi del comportamento criminale. I criminologi conservatori intendevano fare ritorno alle materie criminologiche tradizionali. Secondo, l’aver reso il sistema penale un oggetto di studio, favorì l’evolversi della criminologia verso una direzione più pragmatica e più sistematica. L’aumentato interesse dello stato verso i progetti di giustizia penale e di lotta alla criminalità, spesso tradottosi in un sostegno finanziario, accentuò la natura pragmatica del movimento. Le teorie del controllo sociale sono state associate a una nuova tecnica di individuazione dei comportamenti

criminali, vale dire le inchieste self report basate sulle autodenunce. Quando vennero presentate le prime teorie del controllo, le self report surveys erano diventate la forma dominante di ricerca empirica in campo criminologico. La teoria proposta da HIRSCHI fu la prima ad essere esplicitamente basate sulle indagini self report. Le teorie del controllo sociale sollevarono, mediante questo approccio metodologico, nuovi problemi teorici per la criminologia. LA PROSPETTIVA TEORICA La teoria del controllo sociale di Durkheim La devianza serve all’ordine sociale: Le teorie del controllo sociale si basano sull’individuazione di fattori sociali che spieghino come gli individui vengono inibiti dal commettere azioni dannose per gli altri. La prima spiegazione fu quella di Durkheim, il sociologo francese teorizzò che all’interno di ogni società ci sarebbe sempre stato un certo numero di devianti, la devianza è un fenomeno normale. Esaminando diverse organizzazioni sociali in varie parti del mondo, Durkheim concluse che la criminalità è presente in ogni tipo di società. Se è vero, allora la criminalità svolge una funzione specifica all’interno della struttura sociale. Una società senza crimine o devianza è anormale. La devianza secondo Durkheim contribuisce a mantenere l’ordine sociale in quanto i confini tra atti consentiti e disapprovati sono vaghi. Questi confini corrispondono ai vari gradi di disapprovazione per ogni singolo atto, che vanno dall’indignazione moderata alle sanzioni legali e all’imprigionamento. È la reazione sociale al comportamento deviante che aiuta le persone a stabilire cosa non devono fare. Per D. il comportamento è controllato dalla reazione sociale. – indignazione, punizione. Per dimostra la tesi che il crimine esercita una funzione di mantenimento dei confini, Durkheim fece l’esempio della società di santi. In questa società, non si verificherebbero quei tipi di crimine che noi conosciamo, ci sarebbe una criminalità. Il tipo di reati commessi in questa società consisterebbe in comportamenti per noi irrilevanti, ma per i santi assai dannosi o riprovevoli. Poiché la criminalità rappresenta sempre una minaccia per la società, comportamenti del tipo appena elencato sarebbero considerati dai santi come un’insidia per il loro ordine sociale, che renderebbe necessario un controllo, per garantire l’esistenza di un certo ordine e per fare capire alle persone i limiti dei comportamenti accettati. Durkheim metteva l’anomia in relazione con l’esistenza del controllo. Una società normale e non anomica, si distingue per il buon funzionamento delle relazioni sociali e per le norme. Quando entrambe cominciano a incrinarsi anche il controllo comincia a deteriorarsi. E l’allentarsi di un sistema di controllo conduce alla criminalità e al suicidio. Quando all’interno della società vi è anomia, il controllo comincia a scomparire. Teorie del controllo sociale basate sulla personalità ALBERT J. REISS combinò i concetti di personalità e socializzazione con il lavoro della scuola di chicago producendo una teoria del controllo sociale che anticipò molti lavori successivi. Reiss usa la teoria psicoanalitica e la sua prospettiva spiegava la delinquenza attraverso le 3 componenti del controllo sociale. Reiss affermò che la delinquenza era il prodotto parziale o totale di mancato sviluppo, durante l’infanzia di un adeguato autocontrollo, allentarsi di questo autocontrollo,

assenza di conflitto con quelle regole sociali introiettate mediante l’influenza dei gruppi sociali importanti la famiglia, le persone prossime, la scuola. Teoria del contenimento se è ambiente sociale come premi alla devianza l’approccio successivo venne sviluppato da WALTER RECKLESS, che condusse i lavori successivi in collaborazione con un collega, Simon Dinitz. Questa teoria, definita come teoria del contenimento, spiega la delinquenza come un’interazione tra la forma di controllo interna e quella esterna. Reckless definì chiaramente la sua teoria come una spiegazione sia della conformità che della devianza- non arrivò mai a sostenere che la teoria del contenimento fosse in grado di spiegare tutte le forme di devianza; la considera come una teoria a medio raggio. Escluse sia i comportamenti derivanti da pulsioni interne come psicosi, disordini della personalità, costrizioni dalla sua analisi, sia quelli causati dallo svolgimento dei ruoli preassegnati come imposizioni subculturali, criminalità organizzata. Il contenimento interno venne presentato come una delle componenti del sé, che comprende l’autocontrollo, un buon livello di autostima, un ego forte, ecc. Il contenimento esterno sarebbe costituito dall’ambiente sociale. Come famiglia e il rafforzamento delle norme sociali e dei valori operato dalla scuola, ecc. trattando del contenimento interno, RECKLESS, affermava che le persone posseggono una concezione di sé e che essa si forma quando sono molto giovani. Averne una buona o cattiva funge da ammortizzatore delle influenze esterne. Reckless sottolineava anche l’esistenza di spinte e attrazioni verso il crimine, di cui tutti gli individui fanno esperienza. Se queste spinte si trasformano o meno in atti criminali dipende dalla forza del contenimento interno ed esterno di un individuo. Se la concezione del sé è negativa, i controlli sociali esterni hanno un effetto marginale sull’individuo. Al contrario, gli individui dotati di una concezione positiva del sé riescono ad evitare di commettere atti devianti anche se il controllo sociale esterno fosse debole. Le teorie del legame sociale Per infrangere le leggi dobbiamo prima neutralizzare i valori sociali dominanti: il concetto di controllo sociale esterno assunse un ruolo primario grazie al lavoro di MATZA DAVID. In sua opera, veniva esposta la tesi che tutti in una società, anche i delinquenti delle classi inferiori, sono legati al sistema di valori dominante. SYKES E MATZA ipotizzarono che gli individui diventano liberi di essere delinquenti attraverso l’uso di tecniche di neutralizzazione. Si tratta di tecniche che permettono a ognuno di neutralizzare e sospendere temporaneamente la loro fedeltà ai valori sociali, aprendo degli spazi di libertà alla commissione di reati. Sykes e Matza hanno elencato 5 forme di neutralizzazione negazione della responsabilità, negazione del danno, negazione della vittima, condanna di chi condanna, e richiamo a lealtà più alte. Inoltre compare il concetto di legame con l’ordine morale, con il quale l’autore designava il legame esistenze tra gli individui e i valori sociali dominanti. Per matza la neutralizzazione spiegava l’inclinazione di una persona ad assumere comportamenti devianti , una volta messa in atto la neutralizzazione l’individuo si trovava in una sorta di limbo, o alla deriva, il che rendeva gli atti criminali più accessibili. Un individuo può sia rientrare nella conformità sia intraprendere la

strada della devianza. Alla spinta o all’impulso ad agire è sottesa la volontà di fare qualcosa, che si attiva in due modi, la preparazione che rimette in moto vecchi comportamenti, la disperazione che affretta l’assunzione di quelli nuovi. Questi 2 modi sottraggono dalla deriva e permettono il verificarsi di un certo tipo di condotta. Il comportamento sarà conforme o deviante a seconda della situazione e della tecnica di neutralizzazione adottata. Altre teorizzazioni come quelle di SHORT E STRODTBECK sottolineavano l’importanza dell’attaccamento ai pari e alle ricompense ottenute da questi in seguito al rafforzamento o all’indebolimento di un legame sociale. BRIAR e PILIAVIN introdussero il concetto di fedeltà alla conformità. Ved. Pag. 165 le tecniche di neutralizzazione di Gresham Sykes e DAVID MATZA La teoria del controllo sociale di HIRSCHI Invece di dividere gli individui tra conformi e devianti, Hirschi, come D., ritiene che ogni comportamento rifletta gradi diversi di moralità. Il potere delle norme interiorizzate, la coscienza e il desiderio di approvazione incoraggiano i comportamenti convenzionali. Egli parte dall’idea che una persona sia libera di intraprendere la via della delinquenza. Nella sua visione gli individui sono mossi da interessi egoistici, pronti ad agire nella maniera che procuri loro il maggior numero possibile di benefici. La società serve a limitare questi interessi. Egli si opponeva al comportamento deviante. Considerò legittimo un solo tipo di definizione il sistema di valori condiviso da tutta la società. Non esiste alcun tipo di comportamento che può essere allo stresso tempo conforme alla regole sociali generali. È la società conforme che governa la prospettiva sotto cui viene usato il comportamento. Egli distinse nei legami sociali 4 elementi: attaccamento, coinvolgimento, impegno e convinzione. L’attaccamento o la forza dei legami verso altri significativi genitori,amici, o verso le istituzioni scuole ecc, può inibire la devianza. L’attaccamento è alla base della conformità. Il coinvolgimento indica il grado di attività, tempo e di energia a disposizione di ogni comportamento, conforme o meno. Le persone maggiormente occupate in attività conformi hanno meno tempo per essere coinvolti in atti devianti. Di conseguenza, la partecipazione alla vita associativa, ad attività ricreative e ad altre attività extrascolastiche aiuta ad accrescere il livello di conformità. L’impegno rappresenta l’investimento che un individuo ha effettuato nella società conforme. Come istruzione ecc. coloro che hanno assunto questi tipi di impegno verso la società conforme avrebbero molto da perdere dall’essere sorpresi a commettere atti devianti. Es. gli studenti universitari investono così cospicuamente nella loro istruzione, che essere scoperti a intraprendere attività criminali, rappresenterebbe una perdita potenziale di quell’investimento. La convinzione, riguarda il riconoscimento della validità delle regole sociali vigenti. Il rispetto delle norme e di quelle regole, l’obbedienza ad esse sono sentiti come un obbligo morale, basato sul rispetto del sistema comune di valori. Questi elementi influenzano i legami tra gli individui e la società. Quanto debbono indebolirsi questi legami per produrre devianza? TEORIA GENERALE DELLA CRIMINALITA’ DI GOTTFREDSON E HIRSCHI – TEORIA DELL’AUTOCONTROLLO

Concetto di reato: la versione più recente di teoria del controllo sociale è la teoria generale della criminalità di GOTTFREDSON e TRAVIS HIRSCHI o teoria dell’autocontrollo. Esi ridefinirono il concetto di reato. La loro definizione di crimine è atti di forza o frode intrapresi nel perseguimento di uno scopo individuale. Rifiutano i concetti di altre teorie come classe e razza. Secondo loro il crimine è un problema di basso autocontrollo. definizione di autocontrollo: come l’idea per cui le persone sono diversamente vulnerabili rispetto alla tentazione del momento e hanno una diversa capacità di limitarsi. devianti e non devianti sono diversi solo per l’autocontrollo: presume anche che i criminali non abbiano alcuna motivazione particolare come bisogni o desideri. Tutti gli individui hanno accesso allo stesso tipo di motivazioni. Il vero problema è quello dell’autocontrollo, una ridotta capacità di controllarsi aumenta le probabilità che un individuo sia dia al crimine, mentre un forte autocontrollo ne riduce le possibilitàimportanza dell’educazione: la teoria generale del crimine afferma che gli individui posseggono certi tratti, tra cui l’impulsività, l’insensibilità e un tasso di intelligenza inferiore alla media. Questi tratti vengono assunti in età precoce e permangono per il resto della vita. È il modo di educare i bambini che influenza maggiormente il formarsi di certe propensioni. Un’educazione inadeguata alimenta i tratti caratteriali che portano alla criminalità. Assumono che i tratti criminali fanno parte della natura umana, e che in mancanza della socializzazione il bambino tenderà ad avere elevate potenzialità di diventare criminale. Il crimine esercita un’attrazione sugli individui che ne sono propensi; la propensione al crimine tenta gli individui e promette loro piacere. Un individuo con un basso livello di autocontrollo non necessariamente commette un crimine che è uno dei possibili comportamenti. Perciò qualunque misura presa per aumentare l’autocontrollo non soltanto influenza la criminalità, ma ha anche l’effetto di ridurre altri comportamenti sociali indesiderati come abbandono scolastico. Ecc. concetti fondamentali della teoria del basso autocontrollo: 1. GLI ESSERI UMANI SONO PER NATURA EGOISTI 2. PER LIMITARE L’EGOISMO UMANO E INFONDERE AUTOCONTROLLO è NECESSARIA L’EDUCAZIONE 3. I BAMBINI CHE NON HANNO RICEVUTO UN’EDUCAZIONE ADEGUATA PALESANO BASSI LIVELLI DI AUTOCONTROLLO 4. I BASSI LIVELLI DI AUTOCONTROLLO SI MANIFESTANO IN FREQUENTI COMPORTAMENTI TESI AL RAGGIUNGIMENTO DEL PIACERE A BREVE TERMINE 5. IL CRIMINE VA INCLUSO TRA I VARI COMPORTAMENTI EGOISTICI. 6. L’AUMENTO DELL’AUTOCONTROLLO PORTA A LIVELLI Più BASI DI CRIMINALITA’ E DI COMPORTAMENTI DEVIANTI. CLASSIFICAZIONE DELLA TEORIA Le teorie del controllo sociale sono positiviste, in quanto si sforzano di spiegare il comportamento. Sostengono che il problema della criminalità va affrontato rafforzando l’influenza della famiglia, delle istituzioni formative. L’approccio del

controllo sociale analizza il processo di indebolimento dei legami sociali più che indagare le ragioni strutturali della sua esistenza. Esse partono dall’assunto che la natura umana è neutra, o malvagia e di conseguenza il conflitto sembra inevitabile. Si postula l’esistenza di un ordine morale dominante, per cui le teorie del controllo sociale sembrerebbero più orientate verso una visione consensuale della società. Queste teorie ricadono nell’ambito microteorico, poiché pongono l’accento sulla questione eziologica del crimine più che sulla spiegazione della struttura sociale. Esse si limitano a stabilire che l’indebolimento degli effetti di coesione prodotti dalle istituzioni sociali consente l’aumento di comportamenti individuali devianti. Il suo accento tende ad essere sul processo della commissione di un crimine, col presupposto che esista un ordine sociale dominante orientato al consenso. Spiega il comportamento, perciò è una teoria positivista. Tende verso un approccio microteorico perché sostiene che gli individui acquisiscono diversi gradi di socializzazione attraverso l’educazione dei figli. La teoria del controllo sociale si basa su una concezione della natura umana che assume la devianza come un dato naturale. La conformità è l’unico problema degno di essere spiegato. Postulando l’esistenza di un ordine morale, o di un insieme di convenzioni all’interno della società, la teoria del controllo sociale riscontra l’esistenza di istituzioni sociali che comunemente rafforzano questi legami. Quando le istituzioni subiscono un indebolimento, si indeboliscono anche i legami esistenti tra gli individui e l’ordine sociale. Il legame sociale così indebolito favorisce il verificarsi della devianza. Concetti fondamentali della teoria del controllo sociale 1. L’autoconservazione e la gratificazione sono caratteristiche inerenti alla natura umana, di conseguenza il comportamento umano tende ad essere egoista; 2. Il comportamento umano va controllato e regolato a beneficio di tutti 3. Le regole e i regolamenti che presiedono al vivere sociale costituiscono un ordine morale 4. Gli esseri umani sono legati all’ordine sociale a partire dalla socializzazione ricevuta durante l’infanzia, e in seguito attraverso le istituzioni sociali; 5. Il legame con l’ordine morale è composto da elementi che mantengono e rafforzano la conformità; 6. Tra questi elementi del legame sociale vanno annoverati l’attaccamento agli altri significativi e alle istituzioni, l’impegno o l’investimento nella società conforme, il coinvolgimento in attività conformi, la convinzione che i valori sociali siano validi. 7. Questi elementi sono presenti in vari gradi. Un loro eventuale indebolimento, o la loro assenza, lascia gli individui maggiore libertà di perseguire comportamenti egoistici e devianti.

SVILUPPI ATTUALI E IMPLICAZIONI POLITICHE

Sviluppi attuali: essa funziona bene nella microcriminalità. Risulta difficile sapere se l’attaccamento e l’impegno siano avvenuti prima o dopo l’ingresso nel mondo deviante. Hirschi e Gottfredson hanno usato le loro teorie per spiegare i reati commessi dai colletti bianchi. Un altro utilizzo importante che è stato fatto dalla teoria del controllo è la spiegazione dell’abbandono della delinquenza da parte di molti delinquenti. Implicazioni politiche: le teorie del controllo suggeriscono di mettere in atto politiche ispirate dal buon senso per controllare la criminalità e la delinquenza. Es. i programmi scolastici che mirano a tenere i bambini impegnati sono un es. di questi progetti. Più attività conformi intraprendono minore sarà il tempo a loro disposizione per intraprendere attività devianti. Le misure politiche auspicate dalla teoria del basso autocontrollo comprendono programmi di socializzazione adeguata rivolti ai bambini tra i 6 e gli 8 anni. Affermano che le politiche rivolte a rafforzare la capacità delle istituzioni familiari nella socializzazione dei bambini rappresentano l’unica politica statale a lungo termine dot...


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