Conferenza su Dino Buzzati, la storia di un giornalista PDF

Title Conferenza su Dino Buzzati, la storia di un giornalista
Course Letteratura Italiana
Institution Liceo Classico e Ginnasio Statale Giosuè Carducci
Pages 2
File Size 52.8 KB
File Type PDF
Total Downloads 51
Total Views 146

Summary

Conferenza su Dino Buzzati, tenuta dal professore Lorenzo Viganò. Buzzati non fu solo l'autore del suo romanzo più famoso: Il deserto dei Tartari, ma fu anche un grande giornalista....


Description

5.03.21 Prof.Lorenzo Viganò! Dino Buzzati Noto per lo più per il deserto dei Tartari, ma fu un personaggio eclettico, versatile giornalista (dal 1928 al Corriere fece tutta la gavetta, rimase legato al tavolo di redazione anche quando avrebbe potuto fare solo il letterato, gli piaceva la creazione del giornale. Si divertiva a impaginare il giornale che avrebbe dato la notizia della sua morte. 1972 già ricoverato in punto di more disse se oggi il mio direttore mi chiedesse di scrivere un pezzo lo farei. ! Narratore racconti short story , elzeviri, pittore, ma non era possibile dedicarsi a più arti “il lasciapassare”: bisogna avere un permesso per entrare in questa società diversa. Lavorò con la Scala: disegnò bozzetti dei costumi, scrisse opere teatrali. ! Fu un coriandolo di poesia (Montale) che mi fece innamorare di B perché ci sono tanti Buzzati e ognuno può trovare il proprio (es. fumetto 1969 quando al grafico novel non esisteva ancora pop art mito di Orfeo e Euridice: opera rivoluzionaria fumetto era letteratura di serie z ! Fu uomo dell’800, grafica molto ordinata, molto regolare uomo di stampo ottocentesco che sdoganò il fumetto con donnine nude. Anche fu accolto con perplessità e arte o romanzo??! Fu conservatore, ma rivoluzionario a Montanelli non piacque. Fu uomo di profonda onestà intellettuale per urgenza di scrivere, indipendentemente dalla conseguenze che potesse avere: una volta che l’opera era scritta, pensava alla successiva. L’onesta intellettuale gli ha portato l’estrema modernità di questo autore, temi attuali: morte, precipitare del tempo, il dopo morte, la vecchiaia che arriva. ! Il deserto dei Tartari: vicenda Giovanni Drogo, parte per fortezza Bastiani per difendere eventuale attacco, passa tutta la sua vita Ada aspettare qualcosa di brutto che può arrivare, come noi in attesa del virus). La sua opera è estremamente moderna. ! E come se ci si guardasse in uno specchio! Le notti difficili (ultima racc di racconti sapeva già di essere malato) Nasce da fam borghesea Belluno torna tra le montagne cresce a Milano frequenta il Parini si iscrive a legge! ma vuole fare il giornalista lui timido con l'urgenza di comunicare in prova al Corr che è la fortezza Bastiani, piena di liturgie (la cattedrale del giornalismo :saluti sussurrati, appena andato via Albertini, si ride in silenzio). È molto insicuro. Passa poi in redazione fa il reporter in giro peri commissariati (anni1928..) si telefona poi all'estensore che scrive il pezzo. Poi assunto scrive piccoli pezzettini non firmati ancora un po' naif. Nel 39 fa il corrispondente da Addis Abeba; ha mandato a Longanesi il manoscritto del Deserto. Non è contento di dover partire. È in ansia II DdT parla della monotonia specchio di quello che accadeva al Corriere lunghe notte di attesa, giorni che si susseguono sempre uguali (oggi lavoro al giornale di domani e quello che leggo oggi appartiene a ieri: strana dimensione deltempo: ripetitività ma sempre diverso) Metafora dello scorrere deltempo (Con Radius arrivava la notizia delle adunate fasciste e dovevano riordinare le notizie con grande fatica intellettuale).! Nel suo diario 15.4.39 è in viaggio sulla nave: sottolinea gli svantaggi del suo cominciare la vita, 30 anni spesi nella costruzione di un mondo che ora non gli serve più. Va a fare qualcosa di bello, ma questo gli sconvolge la vita anche se l’esperienza fu molto positiva, torna alla fine della guerra! Rapporto con la politica: il suo fu un candore politico. D dopo l’8 settembre ’43 non lasciò il Corriere: accusato di collaborazionismo. Ma lui resta perché era una persona per dovere (Montanelli non capì l’errore fatto) Feltra lo fece chiamare e fu la sua penna a racconta il giorno della liberazione, prima pagina non firmato, il Corriere chiude fino al “Nuovo Corriere della sera”. Va a lavorare al “corriere lombardo” dove si occupa di fatti di cronaca (prima non c’era, oscurata). ! Orio Vergani, Tommaso Besozzi (Europeo "Di sicuro si sa solo che è morto), Capelli (crimen): cronaca nera diventa genere letterario. Gli occhi dello scrittore diventano gli occhi del lettore. Il racconto rende vivo. Lo scrittore consuma.! Genere letterario seguitissimo tra colpevolisti e innocentisti: Buzzati diventa inviato Cronaca di Rina Fort processo alla belva di via San Gregorio descrizione della scena fa parlare i sentimenti ! Luce forte ! La goccia che cade sono le nostre paura, la morte che avanza le nostre ansie metafisiche. Abbiamo capito?! Buzzati: non è così. Quindi vengono confermati i nostri dubbi- !

Anche ne DDT c’è una goccia: Drogo a letto sente un rumore, una goccia. Una goccia scivola sul vetro poi un’altra, poi un’altra, un rumore a ripetizione che non lo fa dormire, goccia nella cisterna filo roso che alla fine rassicura nella sua monotonia, una compagna della sua esistenza! Rina Fort: Buzzati segui il processo ma non voleva andare Gaetano Afeltra dovette accompagnarlo tutti i giorni in tribunale, pezzi bellissimi con sentimenti, es. descrizione della casa resta in bianco e nero analizza il pubblico i presenti, la belva "forse non ha capito"! Si immagina RF vecchia che torna in via san Gregorio (ha previsto il telefonino "teletino" diffuso tra le classi agiate e la maleducazione con cui viene usato) Milano anni dopo p.81. La immagina li pentita:immaginazione + farci ragionare su come dovremmo comportarci o meno. Si sente! un ammonimento molto forte! Buzzati ha una vera vocazione a raccontare i fatti di cronaca nera forse perché con la morte ha sempre lottato "Il reggimento parte all'alba" uscito postumo (noi siamo arruolati in un reggimento e quando la morte ci chiama dobbiamo andare, messa in bocca a un uomo che ha già ricevuto l'avviso di chiamata, parla chi è consapevole di dover morire)! Oggi nello scrivere di cronaca nera c'è un compiacimento che allora non c'era. Anche quando fa il giornalista si mette in gioco, si spoglia Pezzo sul Vajon "Natura crudele" lo dice al lettore e questo agganci IL lettore trasmettendo la drammaticità di quello che è accaduto "un sasso è caduto nel bicchiere…” Bisogna togliere, lasciare la parole spogliata di tutti gli orpelli. In B non ci sono parole da cercare sul vocabolario. La scuola migliore quella del giornalismo, ti impone di scrivere facile per via del lettore ! Impostazione giornalistica, B è più giornalista o narratore? La divisione non esiste e non funziona. ! Montale: in B la narrativa rispetto al giornalismo è come un guanto rovesciato, anche se nell’una non c’è invenzione ma si tratta dello stesso approccio. Incipit letterari sembrano più attacchi giornalistici (es incipit DDT + 5w, chi, dove, quando, cosa = Il romanzo del bosco vecchio = …)! Questo non penalizza il racconto ma fornisce subito al lettore lo scenario e pol su questo B spariglia le carte. Quando tutto sembra tranquillo, non si sa cosa succede dopo. Inizio tranquillo e poi basta un foglio di carta perché tutto cambi ! Situazione di perenne incertezza che rafforza il suo racconto fantastico. Più si riesce a creare un contesto reale, più aumenta la forza fantastica: dalla nostra realtà succede qualcosa.. fantastico! Quando scrive di cronaca, attinge alla letteratura: mantiene la veridicità di ogni elemento, ma diventa la cronaca di D.B una nuova narrazione.! Nel corso della sua produzione vediamo la trasformazione della cronaca nera: da una criminalità di sopravvivenza, poi si evolve in qualcos'altro (come cambia il Natale: cambia la montagna.)! Es le bande! Rina Fort era per l'epoca un caso eccezionale ma oggi no Cambia anche il linguaggio che diventa più crudo, forte, disperato! Es articolo sull’uccisione...fattaccio, suicidio da sottoscala sulla barella, nessuno ha mai invidiato! “Putrefazione delle anime”! Pezzo su Rina Fort ’46 e commento strage di Piazza fontana ‘69: la criminalità cambia , strage di stato e apertura degli anni di piombo. È disorientato. Il demonio siamo noi a crearlo odiando, ed il demonio è il! risultato del nostro odio quindi molto profondo: Nel46 era nascosto; oggi è tra noi. C'è una trasformazione cosi. La predisposizione al fantastico in B nasce dall'infanzia montagne mistero racconti della babysitter, ma umana del crimine. È un pezzo che ammonisce, avverte ci responsabilizza tutti, ci ammonisce Flannery O'Connor diceva che tutto quello che serve a uno scrittore capita nei primi 20 anni: per B non è fu la formazione giornalistica ad alimentare tale vena con la testimonianza della realtà e l'esperienza professionale! Frase di B. lo sono un uomo vecchio che ha cercato di capire, non ho mai fatto cose straordinarie, cammin facendo ho tentato di raccontare se uno dei racconti vi ha toccato il cuore non ho lavorato per niente...


Similar Free PDFs