Dante Alighieri - vita e opere minori PDF

Title Dante Alighieri - vita e opere minori
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Cagliari
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vita e opere minori...


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Dante Alighieri Vita e Opere Durante di Alighiero degli Alighieri nacque a Firenze nel 1265 da una famiglia della piccola nobiltà cittadina, di parte guelfa, da tempo decaduta economicamente. Il padre, Alighiero di Bellincione e la madre, Bella degli Abati. Prova una profonda devozione per Brunetto Latini e lo definisce il suo maestro (nel canto XV dell'inferno). È possibile che da lui abbia appreso l'arte del ben parlare, dello scrivere elegante e la retorica, poiché era indispensabile per chi volesse partecipare alla vita pubblica cittadina. La sua esperienza intellettuale e sentimentale di questi anni giovanili si riassume intorno alla figura di una donna: Beatrice (Bice Di Folco Portinari, moglie di Simone De' Bardi: appartenente a una famiglia di banchieri) che si carica di significati, restando poi il cardine di tutto il suo percorso successivo. Dante nel 1274 vede per la prima volta Beatrice all'età di nove anni. Nel 1277 Dante fu promesso sposo a Gemma Donati, proveniente da una delle famiglie più influenti di Firenze, il padre era a capo della fazione dei Guelfi Neri. Il matrimonio fu combinato per ragioni di interesse e dall’unione nacquero 3/4 figli. Durante la giovinezza di Dante, Firenze era un ambiente culturale ricco di varie tendenze poetiche: - la lirica dell'amore cortese; - il dolce stil novo; - lo stile comico realistico; - la poesia allegorica; - l'enciclopedismo didascalico di Brunetto Latini. Si manifestò ben presto in lui la vocazione per la poesia, infatti subì l'influenza dell'amico Guido Cavalcanti, più anziano di lui. Dante aderisce allo Stilnovismo, esaltando la figura della donna-angelo, considerando l'amore come un'esperienza spirituale e mistica di elevazione a Dio. Guido Cavalcanti, autorevole rappresentante dello Stilnovismo, la sua personalità è paragonabile a quella di Dante ma con la differenza che lui non diventerà profondamente religioso ma perderà la fede e questo si rifletterà nei suoi comportamenti. Fece parte dei Guelfi bianchi, fu però attivo militarmente al contrario di Dante, che ne fece parte solo politicamente. Ebbe fama di eretico (epicureo) e di ateo, con inclinazioni agli studi filosofici. Nel 1300 quando Dante venne eletto tra i sei priori, per attenuare gli scontri tra le due fazioni, impegnate nella lotta politica, dovettero prendere la decisione di far arrestare i più feroci leader dei due schieramenti, tra cui uno dei due fu proprio il suo amico Guido, mandato in esilio a Sarzana. Guido sposa per motivi politici la figlia di Farinata (Fazione Ghibellina), Beatrice

degli Uberti, nel tentativo di riconciliazione delle due parti politiche avverse. Quando Dante compie il viaggio nella Divina Commedia, Guido è ancora vivo, morirà però nello stesso anno, quando rientrerà dall'esilio.

La Vita Nova La Vita Nova, scritta in volgare, venne composta tra il 1293 e 1295, è la prima opera completa e dettagliata realizzata da Dante che portò a termine negli anni successivi alla morte di Beatrice. È un prosimetro, un misto di versi e prosa (il verso procede dritto completando il rigo, utilizzando ''l'andare a capo'' solo per indicare una separazione concettuale). È una sorta di viaggio a ritroso nella vita di Dante, da quando incontra Beatrice per la prima volta all'età di 9 anni, fino a quando la rivede ben 9 anni dopo (individua in lei il simbolo divino), lei rivolge a Dante il suo primo saluto nell'ora nona di quel giorno. Identifica nel numero 9 la massima espressione dell'amore divino, in quanto contiene la radice quadrata di 3, simbolo della santissima trinità. Quest'opera è un misto di amor cortese e stilnovismo, inoltre è il poeta stesso che commenta e spiega i suoi versi. Fra loro non ci sarà mai nient'altro che un saluto, ma basta questo a suscitare in lui un'immensa felicità e un profondo amore. Dante però cercò di tenere all'oscuro i suoi amici, incuriositi dal suo stato d'animo, la vera identità di Beatrice, fingendo di essere innamorato di altre due fanciulle (lo fece perché volle rispettarla). Questa sua finzione suscita le chiacchiere della gente, ciò provoca lo sdegno di Beatrice che gli toglierà il saluto, gettandolo in uno stato di profondo sconforto. Sette anni dopo Beatrice muore senza che i due si siano rivisti o parlati. Questo lutto terribile provoca in Dante un fortissimo dolore che, due anni dopo, lo porterà a scrivere la Vita Nova. Tema principale è l'amore per Beatrice; un amore che si origina da un semplice sguardo e che diventa mezzo di elevazione verso Dio. Attraverso la contemplazione della donna amata egli si rende conto sì di esserle inferiore, ma nello stesso tempo consapevole che proprio attraverso lei potrà giungere alla salvezza e alla vita eterna. Per una forma di estremo rispetto, Dante, non rivela la vera identità di Beatrice, ma di lei ne elogia la bellezza e le qualità morali (la gentilezza su tutte). Non entra mai in contatto con lei, se non in sogno. Originalità della Vita Nova • Il saluto della donna amata: è segno di benevolenza da parte di lei e rivelazione che proprio attraverso l'amore si potrà accedere alla vita eterna. È come se Dio

stesso volesse manifestarsi attraverso la donna amata e volesse far sapere agli uomini che è quella la via da seguire per la salvezza. • La morte della donna amata: la morte di Beatrice non rappresenta la fine di qualcosa, bensì l'inizio della vita vera e della beatitudine eterna. Da questo momento Beatrice non scompare, ma diventa punto di partenza e guida per la ricerca della verità (come si vedrà nella Commedia). La morte di Beatrice segna per Dante un periodo di smarrimento ma costituisce anche lo stimolo ad uscire da quel mondo chiuso e rarefatto dello Stilnovismo, per poter ampliare i suoi orizzonti culturali. Dante segue gli insegnamenti Teologici e Filosofici (opera il convivio). Approfondisce la sua cultura poetica leggendo i poeti latini, in particolare Virgilio, che considera suo maestro, e Ovidio. A partire dal 1295, a queste esperienze culturali si aggiunge quella della politica. Nel 1293 Giano della Bella con i suoi ordinamenti di giustizia, aveva escluso la nobiltà cittadina dalle cariche pubbliche; nel 1295, però, il provvedimento fu poi attenuato, infatti consentì ai nobili di ricoprire cariche, purché fossero iscritti ad una corporazione; Si iscrisse a una delle Arti, sceglie quella dei Medici e Speziali (filosofia e scienze naturali). Negli anni ricoprì varie cariche tra cui quella di Priore nel 1300. In quegli anni Firenze era lacerata dal conflitto fra guelfi/ghibellini (Battaglia di Montaperti) e all'interno della fazione guelfa dalla lotta fra Bianchi e Neri. Bonifacio VIII voleva imporre il dominio della Chiesa sulla Toscana--->i guelfi bianchi volevano l'indipendenza di Firenze (Dante era un guelfo bianco) mentre i guelfi neri appoggiavano la politica di Bonifacio. Papato: Potere Spirituale Impero: Potere Temporale Nel 1301 il Partito dei Neri prese il sopravvento, grazie all'appoggio di Carlo di Valois(fratello di Filippo il Bello, re di Francia) e i Guelfi Bianchi furono perseguitati. Dante non si trovava a Firenze in quel momento, poiché era stato inviato a Roma come ambasciatore; Nel 1302 iniziano i processi politici: Dante apprese di essere stato condannato all'esilio con l'accusa di baratteria, viene sospeso dai Pubblici Uffici e condannato al

pagamento di una pesante ammenda ; Non essendosi presentato per discolparsi, un'altra sentenza lo condannava al rogo, qualora si fosse presentato a Firenze. È costretto, dunque, a lasciare la sua città, ingannato da Bonifacio che lo trattenne a Roma, mentre i neri presero il potere a Firenze. (Bonifacio si guadagnerà un posto di rilievo nella divina commedia, nel XIX canto quello dei Simoniaci (assieme a Clemente V e Niccolò III) ottavo cerchio: terza Bolgia, condannati a vivere a testa in giù, sprofondando sempre più in basso, avendo vissuto la loro vita religiosa in maniera capovolta, cioè dedicandola prevalentemente agli affari, loro che avrebbero dovuto dare l'esempio di un'alta spiritualità)

Gli anni dell'esilio: Nel 1304 Inizia così per il Poeta una sorta di pellegrinaggio in varie città italiane: si recava come ospite presso i grandi signori che accoglievano a corte importanti uomini di cultura per dar lustro al loro nome. Le città Italiane furono lacerate dalle lotte civili, da sopraffazioni e violenze a causa della cupidigia di denaro e potere, rappresentando il quadro di una Chiesa corrotta. Nasce in lui il sogno di una restaurazione del potere imperiale che sanasse tutti i mali presenti nel mondo, questo sogno pareva tradursi in realtà. Il nuovo imperatore Enrico VII di Lussemburgo, scese in Italia per essere incoronato da papa Clemente V. Le illusioni ben presto svanirono, a causa della condotta ambigua del papa e della morte dell'imperatore. Nel 1305 gli fu concessa un amnistia, lui rifiutò, che aveva come prezzo il riconoscimento della propria colpevolezza e ad un'umiliazione pubblica. Negli ultimi anni visse a Ravenna presso i Da Polenta, circondato ormai dalla fama di altissimo poeta, morì il 14 Settembre del 1321.

Opere: Tra il 1303 e 1305 compone De Vulgari Eloquentia, scritto in latino, è un trattato sulla lingua volgare. Idea una lingua volgare chiamata illustre, che è il frutto della pulizia di vari dialetti sia locali che italiani; Tra il 1304 e 1307 redige il Convivio, scritto in volgare fiorentino, composta da 15 trattati, è una sorta di enciclopedia con lo scopo di difendersi dalle accuse che lo

avevano portato all'esilio. Dante utilizza il volgare poiché mira ad un pubblico nobile(non solo nobile per nascita) soprattutto nello spirito, un pubblico che ami la cultura in forma disinteressata senza scopo di lucro. Il pubblico a cui Dante si rivolge dovrà essere, secondo lui, la nuova classe dirigente al posto della borghesia avida e corrotta; Differenze Convivio - Vita Nova • La Vita Nova è un'opera giovanile • Il Convivio è opera matura • L'amore nel Convivio non è più rivolto ad una donna specifica (come era Beatrice nella Vita Nova), bensì è un amore verso la conoscenza e il sapere. Compone De Monarchia, scritto in latino, è un saggio politico in cui dichiara che la monarchia universale è essenziale alla felicità terrestre degli uomini e che il potere imperiale non deve essere sottomesso alla chiesa, dibatte anche sui rapporti tra papato e chiesa. Nel 1306 Dante redige la Divina Commedia, alla quale lavorerà per tutta la vita. Rinuncia ai vari tentativi di rientrare a Firenze, si stacca dalla realtà contemporanea che ritiene corrotta; Compone le Rime scritte in volgare, racconta le esperienze della sua vita; Compone le Epistole scritte in latino, sono delle lettere scritte da Dante a personaggi dell'epoca....


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