Title | Erbe delle Streghe nel Medioevo |
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Author | Annamaria Corda |
Pages | 110 |
File Size | 3 MB |
File Type | DOCX |
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Erbe delle Streghe nel Medioevo; Farmacopea delle Streghe; celidonia Caratteristiche: Pianta erbacea perenne con rizoma ramificato lungo circa 10 cm con fusto bruno rossiccio, l’interno è giallo, il fusto è eretto, ramificato con nodi ingrossati e provvisto di peli. La pianta contiene un lattice ad ...
Erbe delle Streghe nel Medioevo; Farmacopea delle Streghe; celidonia Caratteristiche: Pianta erbacea perenne con rizoma ramifcato lungo circa 10 cm con fusto bruno rossiccio, l'interno è giallo, il fusto è eretto, ramifcato con nodi ingrossati e provvisto di peli. La pianta contiene un lattice ad azione caustica. Le foglie sono alterne con 2-5 paia di foglioline di color verde cinereo, mentre la superfcie inferiore è più chiara. I fori opposti alle foglie sono riuniti in ombrelli e sono di un bel giallo oro. Il frutto è una capsula allungata di circa 5 cm che contiene semi ovoidali neri lucenti, punteggiati di chiaro e con un ingrossamento carnoso bianco, la pianta è velenosa. Habitat: Cresce comunemente nei ruderi, lungo le strade, nei terreni incolti e ombrosi. Proprietà: Il lattice che sgorga dalla pianta fresca spezzata è caustico sulla pelle e viene comunemente impiegato per la cura di porri e vesciche, è chiamata anche erba dei porri. Storia, mito, leggenda e magia: Anticamente si credeva che, i rondinini tardassero ad aprire gli occhi e che la loro madre raccogliesse un erba speciale che mangiata a poco a poco, aiutasse i rondinini a vedere. La celidonia, in greco chelidon, che signifca rondine. Così scriveva Plinio il Vecchio: "con questa erba le rondini curano gli occhi dei loro piccoli e restituiscono loro la vista anche se gli occhi gli sono stati cavati". Si era difusa una credenza popolare secondo la quale la rondine,...