I comuni nel Medioevo PDF

Title I comuni nel Medioevo
Author Tommaso Albertini
Course Storia medievale
Institution Università di Bologna
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Summary

Nascita e sviluppo dei comuni in Italia e al di fuori, descrizione varie fasi (consolato, podestarile, popolo e parti)....


Description

I comuni e l’età comunale    

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La nascita del Comune come problema storiografico  rivoluzione o evoluzione? Rivoluzione  Pirenne e l ’autonomia della componente commerciale Evoluzione  Jones e la presenza di rilevante di elementi feudo-signorili Risposta Un prodotto originale ad ingredienti di partenza preesistenti (componenti commerciali, componenti aristocratiche, rendite fondiarie e feudo – signorili…) La città altomedievale Città rimase sempre e comunque centrale e quella italica, una civiltà tendenzialmente urbana La presenza del VESCOVO contribuì a conservare e tramandare il senso della civitas come punto centrale del territorio I poteri vescovili si realizzarono (come attestano le fonti) pienamente tra IX e XI secolo Il vescovo si avvaleva anche di collaboratori  si forma un gruppo di persone che sviluppano competenze nel governo della città (si parla di POTENTIORES, MAIORES e PROMORES) Come è nato il comune PREMESSE nascita autonomie cittadine: Dissoluzione impero carolingio  progressiva frammentazione del territorio e del potere pubblico in una molteplicità di signorie locali (in Italia questo si accompagnò all’acquisizione da parte dei vescovi dei poteri pubblici all’interno delle città) Lotta per le investiture aveva ridimensionato le gerarchie ecclesiastiche e in alcuni casi rotto il legame tra cives e vescovo Le grandi casate feudali sopravvissute al conflitto papato/impero non controllavano i centri urbani Rinascita dei mercati, slancio demografico, Crociate Tra fine XI e inizio XII sec vi è il passaggio da città vescovile all’autogoverno cittadino (i cittadini si distaccarono dal vescovo) sostituirono alla tradizionale riunione spontanea dei cittadini davanti la cattedrale (conventus ante ecclesiam) con assemblee che chiamarono arengo o conciones che elessero come loro rappresentanti dei consules o consoli Il consolato fu una magistratura collegiale composta da almeno due fino ventiquattro o più membri che fu posta a guida (politica, militare e giudiziaria) del nuovo organismo chiamato: comune Sviluppo termine Commune rappresenta un soggetto giuridico in grado di rappresentare e riunire i molteplici interessi della popolazione urbana (i cives), un ordinamento con carattere giurisdizionale Si usa datare inizio esperienza comunale nel momento in cui all’interno della documentazione appaiono agire i consoli: 1081/1085 Pisa e Lucca, 1093 Asti, 1097 Milano, 1098 Arezzo, 1097/98 Genova, 1105 Pistoia e Ferrara, 1112 Cremona e 1123 Bologna Vescovi e comuni Vescovo principale autorità politica in città  rapporto vescovo/citta di: CONTINUITA’  il vescovo fino al XII sec rimane il vero detentore delle prerogative pubbliche (iniziative e decisioni) e membri dell’assemblea spesso legati al vescovo da legame vassallatico ROTTURA  contrasto delle rivendicazioni comunali che può sfociare nel conflitto aperto Le specificità del comune italiano 1) Presenza componenti sociali ed economiche di diversa natura Le aristocrazie di tradizione militare  legate da rapporto vassallatico al vescovo e detentrici di diritti signorili e beni allodiali o beneficiari nel contado Mercanti e cambiatori  cui ricchezza è a base fondiaria o mobiliare Giudici e notai  uomini di cultura detengono la capacità di rappresentare i diritti del nuovo potere 2) Formazione di territori dipendenti  I comuni approfittando della latitanza di un potere centrale, usurparono i diritti regi (REGALIA  diritti marchionali o comitali) espandendosi nel contado (territorio intorno, antico territorio diocesano), espressione ricalcata sul termine comitatus che identificava il territorio direttamente governato dai comuni cittadini

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Questa avviene in modo rapido, attraverso la forza o anche alleanze, come il cittadinatico  fedeltà del signore alla città) I Comuni agirono sul POPOLAMENTO RURALE costruendo nuovi insediamenti: TERRENUOVE (o ville) e BORGHIFRANCHI (o nuovi) Si tratta in genere di centri fondati ex-novo ai quali venivano concesse esenzioni fiscali (FRANCHIGIE  da qui il nome) in modo da favorirne il popolamento Fondazione per motivi  militari, volontà controllare vie economiche (strada o il guado di un fiume) o mettere a coltura terreni 3) La componente ideologica  Il comune trova fondamento al proprio potere nella costruzione di una forte IDEOLOGIA basata sulla legittimazione del ruolo della civitas e sul concetto di libertas civitatis I comuni e Federico I Federico Barbarossa  1152 dopo lunga contesa tra le casate di Baviera e di Svevia, fu eletto Re di Germania e d’Italia come Federico I L’impero rivendica i diritti regi usurpati dai comuni  IURA REGALIA (diritti marchionali o comitali) Federico mirava a rinsaldare la dignità regia in Germania rafforzando i rapporti vassallatici con i signori e a ripristinare l’autorità imperiale nel Regnum Italiae nei confronti delle autonomie comunali Gli interventi di Federico e le reazioni dei Comuni Primo intervento  1154-55 prima DIETA di Roncaglia (grande assemblea) richiesto dal papa e città lombarde per difesa dei loro confini territoriali e della loro autonomia politica minacciata dall’espansionismo di Milano, gli esiti furono delle condanne, distruzione di alcune città dell’Italia settentrionale (tra cui Chieri, Asti e Tortona), emanazione bando contro Milano, per avere attaccato le città vicine , poi intervento a Roma in sostegno al papa contro il comune cittadino (al quale si era riunito Arnolfo da Brescia) Secondo intervento  1158 DIETA DI RONCAGLIA composta da Constitutio de regalibus, regalia sunt haec (definite regalie e diritti che spettano solo al re) e Constitutio pacis (vietava alleanze tra città e di combattere guerre private), emanazioni accompagnate da campagna per assoggettare il comune che più si opponeva alla politica imperiale  Milano (distrutta nel 1162) Comuni sconfitti (soprattutto Milano, Bologna e Piacenza) furono sottoposti a onerosi accordi (presenza di ufficiali imperiali) mentre altri come Pisa, Lucca, Ferrara scelsero di allearsi con Federico e ottennero diplomi che riconoscevano loro ampi diritti 1164 aspro risentimento delle città venete con nascita LEGA VENETA (Padova, Vicenza, Verona e Treviso) che nella seconda discesa avevano bloccato l’avanzata Federiciana dal Brennero, e costretto a farlo passare per la Val Camonica 1166 per contrastare la terza discesa di Federico, Cremona propone alleanza con Bergamo, Brescia, Mantova e aiutò MI nella ricostruzione, nasce (1167) la LEGA LOMBARDA con propositi militari – politici e istituzionali, e poteva contare dell’appoggio del papa Alessandro III Il conflitto con l’Imperatore 1167  LEGA VENETA e LEGA LOMBARDA si uniscono in una SOCIETAS (coinvolgendo tutte le città dell’Italia centro settentrionale) Le città ribadivano la fedeltà all’Imperatore ma intesa come quadro nel quale i comuni potevano esercitare quei diritti e quei poteri negati nella dieta di Roncaglia e ora esercitati dagli ufficiali regi (arrogandosi il diritto imperiale di costruire nuove città la lega fonda la città di Alessandria dal nome del papa Alessandro III nemico di Federico) 1174  IV discesa del Barbarossa attacca Alessandria ma fallisce  cerca accordo con comuni: i consoli di Cremona proposero armistizio (Montebello 1175) ma Milano e altre città non accettarono il compromesso, molti membri si staccarono dall’alleanza e all’interno della Lega si formò un contrasto tra Milano e Cremona 1176 Federico sconfitto a Legnano e 1177  PACE di VENEZIA: Federico riconosce papa Alessandro III e stabilisce 7 anni di tregua con i Comuni

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Fine del conflitto  1183 PACE di COSTANZA Federico riconosce ai Comuni l’esercizio delle Regalie (autonomia) in cambio di un riconoscimento formale dell’autorità imperiale Questo è un fallimento della politica imperiale  l’imperatore dovette accontentarsi e trattare i comuni italiani come FEUDATARI, come soggetti di un legame vassallatico – beneficiario concedendo libertà e privilegi che sostanzialmente i comuni avevano estorto al potere centrale incapace di tutelarli I Comuni e la politica interna 1080 – 1190  fase consolare 1190 – 1250  il regime del Podestà 1250 – 1330  “Popolo” e parti 1) Nasce la figura del console  magistrato eletto da élite cittadina e rappresenta la città Il consolato non fu inizialmente un’istituzione stabile ma una magistratura convocata solo in momenti urgenti Nascita organismi assembleari  arengo o concione (di tutti i cives) che avevano il compito di approvare le decisioni prese dai consoli I consoli erano economicamente abbienti e potevano mantenere uno o più cavalli da guerra: partecipavano al governo come milites (aristocrazia militare)  nascita MILIZIA 2) I più gravi problemi del Comune erano al suo interno  ampliamento della milizia urbana (per crescita economica, più gente poteva mantenere cavalieri e cavalli) e nuove componenti aristocratiche nell’ambiente cittadino (ostilità per ottenere la carica consolare) L’istituto collegiale creato per mantenere l’equilibrio risultò inadatto e si cercò di sostituirlo con un magistrato unico, il PODESTA’: un magistrato forestiero che firmava con il comune un contratto (carica temporanea di 6 mesi o 1 anno) con compiti di reggere la città e separare il governo della cosa pubblica dagli interessi cittadini, e di perseguire il bene comune (pace interna) Al termine dell’incarico era sottoposto a un processo amministrativo che stabiliva se aveva esercitato correttamente le sue funzioni e in caso affermativo gli veniva versato il salario Nel primo periodo podestarile vi fu un aumento delle scritture pubbliche  “rivoluzione documentaria” (per il bisogno di procedure condivisibili e verificabili), nascono nuove tipologie di REGISTRI: inventari dei beni del comune (inchieste, censimento dei beni comunali), Libri di contratti (impiego di quei beni per ricavarne utili), Memoriali dei crediti (crediti che il comune poteva riscuotere da privati), Libri iurium (inventari dei diritti del comune) e Statuti (produzione normativa) Mutò anche la forma materiale della documentazione: non più singole carte con un atto unico ma FASCICOLI e REGISTRI I Comuni e Federico II Il conflitto tra comuni e impero riesplose nei primi decenni del ‘200 Al conflitto prese parte anche Federico II, eletto imperatore nel 1220  intendeva rafforzare l’autorità imperiale nella penisola Federico indisse dieta a Ravenna 1231 per risolvere conflitti con i Comuni ma non si presentarono e rinasce la lega (comuni dichiarati colpevoli di lesa maestà sono banditi e persero quanto acquisito con la pace di Costanza) 1237 Battaglia di Cortenuova con vittoria dell’esercito imperiale Gli interessi di Comuni e papato, accomunati dalla rivalità con l’Impero, coincisero: Papa Gregorio IX stipulò accordo con la Lega Lombarda e scomunicò Federico II 1248-49 Fossalta e Parma vittoria della Lega contro impero (catturato figlio Enzo dai bolognesi) 1250 morì Federico II e interregno fino al 1273 quando eletto Rodolfo d’Asburgo 3) dopo morte Federico II  disinteresse degli imperatori: la politica interna ed esterna comunale era affidata interamente a rapporti cittadini, regionali e sovra-regionali La crescita della popolazione favorì l’aprirsi di un nuovo scontro tra la milizia e i ceti popolari (mercanti, banchieri e artigiani) che rimanevano fuori dalla partecipazione politica I popolari protestavano contro i privilegi dell’aristocrazia (militia) e chiedevano una più equa ripartizione delle imposte e possibilità di accedere ai consigli

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Il popolo  popolus compare nelle fonti è tutto ciò che non appartiene all’aristocrazia o élite cittadine, e aveva interesse nella gestione della città Metà del Duecento i popolari avevano raggiunto importanti traguardi: erano entrati nei consigli del comune e avevano consolidato la propria presenza politica unificando in un organismo generale, la “società del popolo”, univa le proprie associazioni di mestiere (chi svolgeva stesso mestiere) e territoriali (quanti abitavano nelle stesse parrocchie) Le società di popolo nel 1260-1270 avevano un proprio consiglio generale e un collegio più ristretto, ed erano presiedute da una magistratura di vertice speculare a quella del podestà, il “capitano del popolo” (forestiero e con incarico a termine) Il popolo non si era limitato a chiedere e ottenere una modifica delle istituzioni del comune ma vi aveva affiancato un altro organismo politico che ne limitava la struttura Nelle città in cui la presenza popolare era più consistente (come Bologna) vennero emanate le leggi anti-magnatizie (per limitare l’aristocrazia) contro i cittadini più ricchi che con il loro comportamento violento minavano la pace dei cittadini più deboli che il popolo intendeva garantire Il conflitto papato/impero poggiando su conflitti interni preesistenti  aveva portato nelle città alla formazione di due partes aristocratiche: una pro-papa (GUELFI) e una pro-imperatore (GHIBELLINI) dove i milites trovarono spazio in queste Nella seconda metà del XIII sec si delinearono due modalità di partecipazione politica: società di popolo e Partes (o societas) aristocratiche  contrastavano le pretese del popolo Si ebbe una sovrapposizione tra questi gruppi e le parti dovettero aprirsi verso il basso includendo cittadini politicamente attivi provenienti da altri ceti L’ampliamento dell’adesione alle fazioni aristocratiche pose le premesse per il manifestarsi di contrasti all’interno del “popolo”  sempre maggiore la distanza tra società più ricche (mercanti e cambiatori) e più povere, e tra i vertici della società generale di popolo e la base Dal Comune alla Signoria Da 1330 gli organi rappresentativi del comune vengono sostituiti dall’autorità di un uomo solo, il SIGNORE (magari un condottiero militare di grande valore o esponente famiglia prestigiosa) al quale è affidato il governo della signoria (per un certo periodo di tempo o anche a vita, perché cominciarono a rendere dinastica la carica) Venne riconosciuto un governo superiore che stesse al vertice della gerarchia e che mantenesse la pace intercittadina (signore è il garante del bene comune)  La SIGNORIA Formalmente però le istituzioni comunali non cambiarono  il signore riceveva l’autorità dagli organi comunali e gli veniva conferita la facoltà di governare per un periodo con poteri eccezionali I signori che dominavano le città cercarono di legittimare il proprio potere non solo attraverso il riconoscimento formale da parte del comune, ma anche attraverso l’acquisizione del titolo di vicario concesso dall’imperatore (legittimazione dall’alto) Il governo di un solo signore può estendersi anche a diverse città che porta alla formazione di veri e propri stati (domini territoriali) Alcune dinastie: della Scala o Scaligeri (Verona), Visconti (Milano), Estensi (Ferrara) e Gonazaga (Mantova), Montefeltro (Urbino) e Medici (Firenze) Al di fuori dell’Italia centrosettentrionale ITALIA MERIDIONALE  fenomeno comunale contrastato dalle monarchie normanne, sveve e angioine, vi furono concessioni tra la corona e città nelle quali la borghesia rivendicava spinte autonomistiche (Amalfi, Bari, Napoli, Messina) FRANCIA  cittadinanze lottano per riconoscimento di uno statuto giuridico diverso e privilegiato rispetto abitanti della campagna, poi rivendicarono, alcune città, autentiche forme di autogoverno. Si crearono così i comuni da una parte, alle quali l’autogoverno venne riconosciuto con diploma Charte de Commune, dall’altra le città di franchigia, che attraverso le Chartes de franchises era consentito un ristretto margine di autonomia ma il governo della città era in mano a funzionari regi (Milites e Burgenses) PAESI BASSI  Le associazioni giurate mercantili, le GILDE, assunsero la gestione della vita pubblica. I signori concedettero franchigie. Nel XIV sec. comparve un consiglio cittadino qualificato dalle associazioni di mestiere ma controllato dal signore o da un funzionario



GERMANIA  Re e vescovi nel XII sec. concessero privilegi e particolari statuti ai nuovi centri, alcuni dei quali godettero di ampie autonomie di governo. Nel XIII sec. grazie alle lotte dinastiche le spinte autonomistiche si incrementarono  Landstadt, Reichstadt (città dell’impero), Freie Stadt (città libere)...


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