Francesco Bacone - Biografia, Contesto e Dottrina PDF

Title Francesco Bacone - Biografia, Contesto e Dottrina
Author Andrei Covalescu
Course Filosofia
Institution Liceo (Italia)
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Summary

In questo articolo potrai trovare tutto ciò che si affronta generalmente di Francesco Bacone, come biografia, il contesto storico in cui è vissuto e soprattutto le sue dottrine filosofiche....


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FRANCESCO BACONE Francesco Bacone, filosofo inglese nato nel 1561 e morto nel 1626. Egli ha avuto il merito di aver intuito come, attraverso la collaborazione tra scienza e tecnica, ci sarebbe stato un progresso sia per la scienza che per l’umanità. Egli sapeva infatti che questo binomio avrebbe migliorato drasticamente le condizioni di vita degli uomini, infatti si pensa che il suo pensiero e le sue supposizioni sarebbero state la premessa, sul piano teorico, della rivoluzione inglese. Questa intuizione, secondo gli storici, è dovuta anche al periodo storico in cui visse Bacone: caratterizzato, infatti, da una crescita economica dell’Inghilterra, sua terra natale, per poi diventare una potenza mondiale, grazie soprattutto allo sviluppo industriale di tipo metallurgico, infatti si tratta del primo paese che usufruisce delle materie prime.  Aspetto che permette all’Inghilterra di essere più avanti rispetto agli altri paesi europei. -

Bacone nasce e vive in un contesto sociale fortemente caratterizzato dagli sviluppi economici, ma soprattutto dove emergono le potenzialità di una materia e di un campo di studio che fino ad allora era stato considerato soltanto teorico, parliamo infatti della scienza. In questo nuovo contesto emerge dunque il forte legame tra la scienza ed pragmatismo, in quanto questo sapere è messo in pratica per i bisogni economici e non del Paese. Infatti nel mondo antico, ricordiamo la categorizzazione aristotelica delle scienze, la scienza e la tecnica, comunemente denominata “TECNE”, appartenevano a due categorie completamente differenti e distinte: la prima trattava il sapere contemplativo, disinteressato alla vita e dunque fine a sé stesso, mentre la tecne riguardava quelle conoscenze riguardanti il “fare”.  Dunque l’idea della fisica, ossia della scienza nella natura, non è più un sapere volto a soddisfare esclusivamente il bisogno di conoscenza del ricercatore, bensì la scienza assume una finalità pratica con lo scopo di generare progresso e pertanto migliorare le condizioni di vita dell’uomo. (NOVITA’) Bacone afferma inoltre che la natura debba essere sottomessa all’uomo e quindi dovrebbe essere sfruttata per i bisogni dell’uomo. Egli dice infatti che se l’uomo scova i segreti reconditi della natura e le leggi che la governano, egli può trarre vantaggio da quelle informazioni e diventare padrone di essa. Qui emerge un’immagine dell’uomo completamente diversa dall’antichità, viene infatti raffigurato come un Dominus, quindi come padrone, che deve sfruttare le risorse della natura per progredire.  Comprendiamo come questa posizione di pensiero abbia poi nei secoli generato non solo lo sviluppo industriale, a cui si legherà poi un nuovo tipo di economia: l’economia di mercato, ma anche che l’idea che la natura sia un serbatoio da cui attingere all’infinito. Quindi in questo contesto sociale caratterizzato dall’ottimismo dovuto alle conoscenze derivate dalla scienza, l’uomo comprende le potenzialità che la natura ha e quindi cerca di sfruttarle appieno per trarne vantaggio al massimo. Dunque è importante ricordare questo filosofo come un profeta della tecnica, ossia colui che ha intuito il SAPERE come POTERE, ovvero il fatto che il sapere doveva avere un risvolto sul piano pratico e quindi doveva diventare una possibilità per l’uomo di controllare la natura. Vi è quindi questa convinzione che l’uomo, grazie alla scienza e alla tecnica, potesse controllare la natura e quindi padroneggiarla, anche se, vediamo nel secolo 21 che così non è stato, perché ogni azione che si fa è comunque commisurata ad una conseguenza, positiva o negativa che sia.  Bacone si colloca dunque in questo arco di tempo che corrisponde all’alba e agli albori della civiltà moderna, dove appunto il progresso scientifico ed industriale prende forma. Egli però ritiene che purché si possa favorire un progresso nella conoscenza vi è bisogno quelle che lui definisce “CONDIZIONI”, ossia il fatto che la scienza si debba dotare di nuovi metodi; soltanto avvalendosi di metodi validi è possibile progredire nella conoscenza.  METODO E VALIDITA’

Bacone però sottolinea il fatto che purché questo processo nella conoscenza possa avvenire, vi è il bisogno che anche lo scienziato cambi metodo e quindi anch’egli dovrebbe liberarsi dagli IDOLA, ossia quelle rappresentazioni che turbano l’intelletto umano. Infatti queste rappresentazioni affollano la mente impedendo una corretta interpretazione e rappresentazione della realtà.  Egli, rifacendosi all’antichità, afferma che la nostra mente è come se fosse uno specchio che ha il compito di riflettere ciò che è presente nella realtà, però in virtù degli IDOLA, questo specchio appare storto e deformato, in quanto queste immagini mentali offuscano la nostra visione della realtà e quindi non vi è una rappresentazione oggettiva e reale delle cose. Lo scienziato per predisporsi, però, ad una osservazione oggettiva della realtà è necessario che acquisisca preliminarmente la consapevolezza, diventando pertanto coscienti degli idola e quindi poi eliminarli definitivamente. CLASSIFICAZIONE DEGLI DOLA: Bacone, nel primo libro del Novum Organum, classifica 4 generi di pregiudizio all’interno della dottrina degli idola: 1. 2. 3. 4.

Idola tribus Idola specus Idola fori Idola teatri

I primi due sono collegati alla natura dell’uomo, mentre gli altri due sono frutto della convivenza degli uomini fra loro e dell’insegnamento e dell’influenza che l’ambiente esercita sulla nostra mente. Lo scopo di questa dottrina è fare chiarezza sulla natura dei pregiudizi che impediscono alla mente umana di rispecchiare in modo adeguato la realtà naturale, compiendo quelle che Bacone chiama le “Anticipazioni” della natura. Le anticipazioni sono dei concetti, delle dottrine che vengono sovrapposte alla realtà stessa a tal punto da darne una rappresentazione falsa o alterata. Si tratta di ciò preliminarmente liberare la mente da questo genere di pregiudizi per poter quindi dedicarsi allo studio della natura che sia il più possibile oggettivo e scevro da queste forme di condizionamento. o

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Gli idola tribus sono dei pregiudizi che appartengono alla specie umana, quindi si tratta di elementi che appartengono alla mente di tutti gli uomini e uno di questi è il fatto che gli uomini tendono ad attribuire alla natura più ordine e più armonia di quella che effettivamente c’è. Inoltre l’uomo da troppa importanza all’esperienza sensibile, convinto che la natura non lo possa ingannare. Un altro pregiudizio è quello di attribuire alla natura un finalismo (sia intrinseco, quindi legato ai singoli enti, dove ciascuno esiste e agisce sempre e necessariamente in funzione di uno scopo, MA anche un finalismo estrinseco che si può ritenere una caratteristica intrinseca dell’intero universo.) > Secondo Bacone però si tratta di concetti che veicolano a una rappresentazione falsa ed alterata della realtà naturale. Gli idola specus sono invece quei fantasmi che appartengono alla natura dell’uomo come singolo, qui la mente viene paragonata ad una caverna (ex: mito di Platone, dove sulla parete della caverna sono riflesse delle rappresentazioni che non corrispondono alla realtà). Qui Bacone pensa al fatto che ciascuno di noi nel modo di fare la realtà naturale è condizionato dai suoi particolari interessi o bisogni, quindi fattori che vanno a selezionare gli oggetti da osservare.

Gli aspetti personali portano a sviluppare una certa formazione che determina l’interpretazione della realtà e che dunque ne risente fortemente. Lo sguardo dello scienziato non è uno sguardo neutrale e distaccato, ma è a sua volta uno sguarda che risente di forme e determinate incomprensioni che provengono e sono legate a caratteristiche specifiche dell’individuo. Gli idola fori e gli idola teatri si formano nella nostra mente in virtù di fattori che provengono dall’esterno. Gli idolafori, ossia i fantasmi della piazza (da foro = piazza) e in questo caso si possono distinguere due parti fondamentali: la pars destruens, quindi distruttiva e la pars costruens, ovvero quella costruttiva. Questi pregiudizi sono dovuti al linguaggio e alla sua fallacità, infatti molte parole non hanno significato, non corrispondono a nulla di reale (come quasi tutte quelle usate dai filosofi), altre invece ne hanno molteplici e dunque corrispondono a molte cose. Quindi gli idola fori sono quei termini che, diffusi da false teorie, non colgono alcun significato preciso, perché descrivono realtà confuse. Ex: sfere cristalline  tratto dalla fisica aristotelica Orbita celeste  secondo la fisica aristotelica, ossia quell’aria circolare che si muove di moto u uniforme La scienza affronterà la questione del linguaggio, infatti se non si utilizza un linguaggio congruo e corretto è possibile andare in contro a errori nella conoscenza scientifica e pertanto essa ritiene che il linguaggio della scienza debba essere da termini che siano sempre definiti o che rimandino a concetti definibili e purché questi concetti siano definiti devono necessariamente rimandare a delle realtà che siano verificabili empiricamente. (Metodo che svilupperà la scienza del ‘900)  Bacone aveva solo posto la questione del linguaggio, affermando che il linguaggio di cui si avvalgno gli scienziati non sia adeguato e che non permette di descrivere la realtà come è, perché usufruiscono di un linguaggio di natura metafisica e non descrittivo.

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Con il termine idola teatri egli intende quei teatri/palcoscenici in cui vengono rappresentate le “favole”, ossia le dottrine dei filosofi del passato (Aristotele, Platone etc). Essi costituiscono una grande ostacolo affinché lo scienziato possa compiere nuove scoperte, dato che queste dottrine imbrigliano la realtà all’interno di quadri concettuali che si ritengono immutabili.

Questa ricognizione sui pregiudizi della mente umana ha una sua qualità, infatti anche noi oggi possiamo domandarci se lo scienziato, nello studio della natura, si muove in modo assolutamente neutrale, trascendendo quindi da ogni forma di condizionamento interno o esterno, o se invece dobbiamo riconoscere che la scienza non può prescindere da determinati presupposti, pur avendo però la chiara consapevolezza di dover sviluppare un discorso che sia il più possibile aderente alla realtà. METODO Vi è il bisogno di progredire e quindi lo scienziato si deve avvalere di un metodo che non è più quello della logica, della deduzione, bensì deve usufruire del metodo INDUTTIVO: che consiste nell’analisi dal particolare al generale; tuttavia è completamente diverso dall’induzione aristotelica: mentre questa consiste in una pura osservazione dei fenomeni, la procedura baconiana prevede che oltre ad osservare si compiano veri esperimenti e si registrino i dati ottenuti. Per questa registrazione il filosofo teorizza diverse tavole: 1. Le tavole di presenza hanno lo scopo di registrare in che circostanze si verifica il fenomeno studiato (per esempio, in tutti i casi in cui appare il calore prodotto dal sole o dal fuoco) 2. Le tavole di assenza registrano, al contrario, quando il fenomeno non si verifica, nonostante le condizioni siano simili a quelle notate nelle tavole di presenza

3. Le tavole dei gradi o comparative, indicano in quale misura accade l’avvenimento studiato, che può quindi manifestarsi nei suoi gradi crescenti o decrescenti. Ex: si dovrà porre attenzione al variare del calore nello stesso corpo in ambienti diversi. Dopo aver effettuato l’analisi e la comparazione dei risultati seganti nelle tavole, possiamo senz’altro tentare una interpretazione iniziale, chiamata da Bacone “vindemiatio prima”, ossia la prima vendemmia che consiste nella formulazione di una prima ipotesi. Questa prima ipotesi procede per esclusione e per scelta. Lo scienziato esclude (cioè scarta) come forma del fenomeno le caratteristiche mancanti nella prima tavola, presenti nei corpi nella seconda, e che non risultano decrescenti col decrescere dell'intensità del fenomeno, o viceversa. Lo scienziato, invece, sceglie come causa del fenomeno una natura sempre presente nella prima tavola, sempre mancante nella seconda, e con variazioni correlate a quelle del fenomeno nella terza. Nel caso del calore, si può ipotizzare che la causa del fenomeno sia il movimento, non di tutto il corpo, ma delle sue parti, e piuttosto rapido. Il movimento, infatti, si trova quando il caldo è presente, manca quando il caldo è assente, aumenta o diminuisce a seconda della maggiore o minore intensità del calore. La causa del calore non può essere, invece, la luce, perché la luce è presente nella tavola dell'assenza.  L'ipotesi va poi verificata con gli esperimenti. Bacone propone molti tipi diversi di esperimenti e pone al culmine l'experimentum crucis (esperimento della croce), il cui nome deriva dalle croci erette nei bivi decisionali: quando, dopo aver vagliato le tavole, ci troviamo di fronte a due ipotesi ugualmente fondate, l'esperimento cruciale ci toglie dall'incertezza, perché dimostra vera una delle due ipotesi, e falsa l'altra.[6] Esempi di problemi che richiedono l'esperimento cruciale sono la teoria della rotazione o meno della Terra intorno al Sole, le teorie sul peso dei corpi, ecc. Consideriamo, per esempio, quest'ultimo problema. Ecco il bivio: o i corpi pesanti tendono al centro della Terra per la loro stessa natura, cioè per una qualità intrinseca, come voleva Aristotele, o sono attratti dalla forza della massa terrestre. Se fosse vera la prima ipotesi, un corpo dovrebbe avere sempre lo stesso peso; invece, se fosse vera la seconda ipotesi, un corpo dovrebbe pesare di più avvicinandosi al centro della Terra, e di meno allontanandosene. Ed ecco l'esperimento cruciale: si prendano due orologi, uno con contrappesi di piombo e l'altro a molla. Si accerti che le loro lancette si muovano alla stessa velocità. Si ponga il primo in cima a un luogo altissimo, e l'altro a terra. Se è vera l'ipotesi che il peso dipende dalla forza di gravità, l'orologio piazzato in alto si muoverà più lentamente, a causa della diminuita forza di attrazione terrestre. LIMITAZIONI DEL METODO BACONIANO: Sebbene presenti molti elementi in comune con il metodo scientifico moderno, la procedura di Bacone manca di un elemento fondamentale: la matematica; ovvero lo strumento rigoroso di un'analisi quantitativa delle esperienze scientifiche di cui, di lì a poco, Galilei comprenderà l'importanza fondamentale.[7] Inoltre, Bacone sostiene, a differenza di Galilei, di voler conoscere lo schematismus latens ed il dinamismus latens della realtà, cioè la struttura nascosta e l'elemento dinamico latente delle cose: in qualche modo, dunque, si può dire che Bacone sia ancora alla ricerca dell' essenza, cosa che lo differenzia moltissimo dalla concezione scientifica moderna....


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