I Pazzi DI Grégoire - E\' un riassunto sommario del libro dell\'antropologo Valerio Petrarca PDF

Title I Pazzi DI Grégoire - E\' un riassunto sommario del libro dell\'antropologo Valerio Petrarca
Author Anonymous User
Course Antropologia culturale
Institution Sapienza - Università di Roma
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E' un riassunto sommario del libro dell'antropologo Valerio Petrarca...


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I PAZZI DI GRÉGOIRE di Valerio Petrarca INTRODUZIONE Il libro è una testimonianza singolare dell’antropologo Valerio Petrarca che ripercorre attraverso la scrittura ogni tappa del suo viaggio di ricerca in Costa D’Avorio, esperienza che lo ha scosso e cambiato nel profondo dell’anima a tal punto da stravolgere la sua visione del mondo. Petrarca introduce questa storia affermando che il suo lavoro consiste nel “viaggiare, vedere, capire, tornare e riferire”. L’antropologo presenta questo libro come un esorcismo personale. Il suo intento non è quello di servire una data verità piuttosto di smuovere le coscienze e gli animi. D’altronde nella parte iniziale afferma che la disciplina antropologica ha un senso se riesce ad estrarre dall’io di chi narra un “noi” e dall’io di chi è narrato un “loro”. ABIDJAN Grégoire Ahongbonon è un africano che si prende cura degli africani: uomini,donne e bambini della Costa D’Avorio incatenati a vita alle radici di un albero, che mangiano gli avanzi gettati loro per terra dove vanno di corpo. Si pensa che queste persone siano possedute da forze negative e il loro destino è quello dell’abbandono ritornando al disordine della natura,vengono espulse dalle proprie famiglie e dai villaggi. G. cerca queste creature nella speranza di restituire loro dignità, li libera dalle catene, li lava, li veste e li porta nei suoi centri d’accoglienza. Questi ultimi si trovano a Bouaké e a Korhogo, al centro e al nord della Costa D’Avorio, un paese che dal 19 settembre 2002 combatte una guerra interna che ha causato una cesura tra il nord che combatte al fianco dell’esercito dei ribelli e il sud, al fianco dei governativi. ABIDJAN è la capitale dell’economia. Il territorio è caratterizzato da un profondo sentimento antifrancese (episodio novembre 2004: le truppe francesi, in seguito ad una sconfitta da parte dell’esercito governativo, sparano sui civili causando morti e feriti), l a Costa D’Avorio è uno dei paesi con

maggiore rischio per gli occidentali. I pochi bianchi ammessi sono soldati dell’esercito francese o dell’ONU oppure sono missionari. Petrarca si affida alla Società delle Missioni Africane (SMA), viene preso in carico dal superiore generale della società, padre Kieran, un irlandese. Arrivati in Africa vengono accolti da padre Gaby e da Sam, un giovane del Burkina Faso. Petrarca viene accolto da un clima di forte tensione; muoversi per il territorio della Costa D’Avorio non è affatto semplice, ovunque c’è il rischio di incontrare gruppi di soldati ribelli che pretendono determinate cifre in cambio del via libera. Una volta arrivati in Missione, Petrarca ha modo di ambientarsi, ma devono passare giorni per incontrare Grégoire, giorni di speranze e lunghe attese. Fuori dalla Missione c’è una grande piazza conosciuta come Petite Poste, oggi chiamata la “Sorbonne” , dove si aggirano moltissimi giovani, i “sorbonnards” , sostenitori del presidente Gbagbo, in lotta con l’esercito francese, dunque ambiente molto pericoloso per un bianco. Petrarca, considerando le lunghe attese, decide di scrivere un articolo sui sorbonnards, in questo lo aiuta la conoscenza di Madame Rosalie, madre di Denis, un giovane sorbonnard, ex studente e attualmente disoccupato che lo immette nell’ambiente giovanile e lo aiuta a fare diverse interviste ai principali esponenti della Sorbonne. La presentazione di Denis inizia con due affermazioni: non si tratta di un francese né di un giornalista. Petrarca incontra il capo Clément, il quale si scaglia contro la stampa francese, in particolare contro Radio France Internationale e con altri giornali di Francia. I giovani escono sulla strada solo quando passa l’auto di Gbagbo per salutarlo come fosse un messia. Gli studenti di politica vengono chiamati “i chiacchieroni che credono di stare sulle rive della Senna”. Lo spazio e i momenti in piazza sono organizzati con massima cura. A seconda

degli abiti e delle reazioni degli ascoltatori, è possibile avere un’idea sull’appartenenza sociale, etnica e religiosa dei partecipanti.  on c’è solo ironia, ma l’idea è quella di un luogo Nella scelta del nome “Sorbonne” n dedicato al confronto e all’elaborazione del pensiero. Un altro personaggio di spicco dell’ambiente universitario è sicuramente Monsieur Mobio, “il profeta ateo”. Alla Sorbonne gli oratori sono presentati come profeti o professori, a secondo della loro inclinazione verso la religione o la politica. Si esercita una sorta di democrazia diretta nonostante molti accusano la piazza d aver alimentato un forte clima d’odio. Gli interventi dei professori durano quanto lezioni universitarie, dopo dichiarazioni di carattere generale, parte dell’intervento viene dedicato alle notizie del giorno relative all’Africa e alla Costa D’Avorio. Inoltre, in Africa la scuola è un investimento per le famiglie e l’idea di potere viene espressa attraverso una differenza di nomi : “vecchio” è chi comanda in famiglia, “giovane” è chi ubbidisce. Non tutti i sorbonnards sono “vecchi”. Altro luogo di incontro è una scuola frequentata da bambini reduci dall’esperienza traumatica della guerra, Petrarca ha il permesso di intervistarli singolarmente e di registrarli; sono i bambini stessi desiderosi di esprimere le loro sensazioni. Sulla guerra i bambini hanno idee molto chiare che riproducono lo schieramento della famiglia. A scuola si parla della guerra solo per fare conversazione tra colleghi in quanto se si parlasse seriamente scoppierebbero polemiche e sarebbe sbagliato far rivivere esperienze negative da dimenticare. Questo è uno degli ultimi incontri prima della partenza per raggiungere Grégoire. ABIDJAN-YAMOUSSOUKRO-KORHOGO La strada verso il nord mette in comunicazione differenze territoriali,economiche, sociali e religiose della Costa D’Avorio. Sono 4 le città più grandi da attraversare: Abidjan Yamoussoukro - Bouaké e Korhogo. Petrarca sa bene qual è il suo obiettivo, la Costa D’Avorio è la meta scelta a tavolino dopo una lunga ricerca su libri e notiziari di vario genere, scelta per il paese tranquillo quale era (veniva chiamata la Svizzera o l’America dell’Africa Occidentale), per la sua ricchezza e povertà agglomerate insieme, per la vita tradizionale e quella moderna industrializzata, per i suoi flussi migratori e la convivenza tra musulmani e cristiani. Senza contare gli immigrati, al suo interno si distinguono quasi 70 popolazioni diverse per lingua e cultura. Dunque una terra difficile da comprendere.. “se ci capivo qualcosa avrei capito qualcosa di me nel mondo” . Si tratta dunque di un impegno preso come si prende una moglie davanti a Dio. Yamoussoukro non ha subito conseguenze per la guerra. È la terra della razionalità occidentale divenuta centro del paese grazie all’interesse del sovrano Houphouët, di cui non conosciamo la data di nascita né di morte, sicuramente è vissuto agli inizi del 900. Secondo la tradizione  , portava iella causando grandi rovine alla famiglia,soprattutto quella paterna, di conseguenza doveva essere eliminato (se una donna, dopo due figli dello stesso sesso, ne partorisce un terzo di sesso diverso ha il dovere di soffocarlo al primo vagito). Furono la madre e la zia a salvarlo apportando grandi contributi

anche alla crescita del villaggio in cui il bambino era nato, cresciuto dagli zii paterni in seguito alla morte del padre (in baulé non esistono zii e cugini, ma tutti vengono chiamati madre/padre, fratello/sorella). Il bambino crebbe sotto la convinzione che fosse predestinato, un essere dai poteri straordinari. La nascita di Houphouët risale sicuramente alla pacificazione della Costa D’Avorio da parte dei francesi. Questi conquistarono il territorio non prevalentemente con la guerra, ma con le alleanze, in particolare i francesi preferivano i gruppi baulé in quanto conoscevano forme d’autorità suprema, il “re divino” nella cui persona si concentrava la totalità del potere tradizionale. Quando moriva un sovrano e se ne doveva scegliere un altro, i francesi si accordavano

con le “regine madri”. La stessa madre di H. si era intromessa nella scelta dei capi della zona, gli “chefs de canton”. Houphouët viene educato secondo l’istruzione francese (tra i patti che le famiglie regali stabilivano con gli amministratori coloniali c’era l’obbligo di mandare i loro figli a scuola per imparare a leggere, a scrivere e a comandare alla maniera dei francesi. I capi accettavano, ma in realtà mandavano i figli dei loro schiavi per non sottrarre i propri all’educazione tradizionale). Le madri di H. gettarono le basi di un’espansione territoriale del potere

pronta allo sfruttamento industriale partendo da alleanze coi francesi e matrimoni interni al gruppo baoulé. Fu tra i primi uomini nel Paese ad associare potere tradizionale e istruzione francese, per il resto ci vollero quasi 30 anni di colonialismo per affermare la forza francese. La situazione economica nei primi anni era alquanto critica, il mercato della manodopera si basava su un decreto del 1925 che favoriva i coloni europei sui piccoli coloni locali. Gli ettari di terra crescevano ma mancavano le braccia per lavorarla. A nord, nella savana, c’erano braccia, ma mancava la terra, al sud il contrario. Gli stessi abitanti dell’Alto Volta (oggi Ghana) si spostavano in Costa D’Avorio per ottenere una paga sette volte maggiore. Ben presto la situazione divenne difficile anche per i coloni bianchi in quanto le piantagioni crescevano ma le braccia diminuivano. Houphouët organizzò una politica sanitaria in tutti i luoghi dove aveva prestato servizio come medico, ma conoscendo la situazione politica del suo paese (potere locale tradizionale vs potere statale della colonia) organizzò la protesta dei proprietari terrieri locali, comprese che l’ostacolo all’arricchimento dei proprietari terrieri locali era il problema della manodopera. Iniziano le rivendicazioni locali che alla fine degli anni ‘50 prenderanno il nome di “desiderio di emancipazione nazionale”. H. organizza le forze e nell’estate del 1944 fonda il Sindacato Agricolo Africano con solo proprietari terrieri neri e con l’obiettivo di abolire il lavoro forzato. Si organizza in tutta la Costa D’Avorio con ramificazioni in tutti i villaggi, di conseguenza viene visto come un profeta liberatore. Nel 1946 è stato fondato il Partito Democratico della Costa D’Avorio (PDCI), come sezione territoriale di un Raggruppamento Democratico Africano (RDA) di ambizione continentale. A Parigi H. spinge il suo partito ad unirsi al Partito Comunista Francese e prepara una legge (porta il suo nome) per abolire il lavoro forzato nelle colonie, approvata nel 1946. Nonostante il clima di assoluta fiducia, in Costa D’Avorio avvengono una serie di arresti e assassini. L’Africa intera si trova in equilibrio tra due grandi padroni, Francia e URSS. Ma nel 1950 H. si stacca dal Partito Comunista Francese. Si oppone all’unità africana, in cambio di una certa libertà d’azione in Costa D’Avorio e attua la politica della pancia piena: apre la foresta a tutte le braccia capaci di disboscarla. Tra il 1950 e il 1965 lo sfruttamento della foresta s’intensifica rendendo la Costa D’Avorio la prima produttrice al mondo di cacao, il settore economico cresce in modo vertiginoso. Sul piano della politica internazionale, H. guarda al blocco occidentale e agli Stati Uniti, ma per la politica interna rimane fedele al modello sovietico. S’impossessa del Partito portando il Paese all'indipendenza nel 1960 e divenendone Presidente. La modernità significava: agricoltura industriale e cultura francese mischiata con il cattolicesimo, unendo una visione tradizionale e una moderna in ambito religioso. Il successo in ambito economico gli assicurò uno straordinario successo anche e soprattutto tra i ricchi. Non se ne sa abbastanza, ma alla Costa D’Avorio di Houphouët spetta il primato per le lotte dei giovani. Notizia di scandalo fu in quegli anni la morte di Ernest Boka, un intellettuale di spicco della Costa D’Avorio; a proposito di ciò è degna di nota la problematica dei funerali in Africa considerati importantissimi e degni di essere celebrati solo per coloro che hanno contratto un unico matrimonio. Tra il 1980 e il 1990 il presidente fu costretto a regolarizzare la sua condizione matrimoniale per incontrare papa Giovanni Paolo II.

Houphouët aveva difeso il partito unico, non per difendere i suoi interessi di classe (non apparteneva ad alcuna classe, in assenza di denaro metteva a disposizione i suoi proventi basati sull’oro e sui dollari mandati dalla figlia in Svizzera), piuttosto era contrario al multipartitismo

in quanto avrebbe provocato una divisione etnica successivamente segnalata dai francesi. Alla morte di H. si scatenarono controversie sulla questione dell’eleggibilità, della cittadinanza, della nazionalità e della proprietà. I leader politici fanno capo a sentimenti legati a classificazioni religiose. Nel 1999 colpo di stato del generale Gueï il quale promette le elezioni presidenziali tenutesi il 22 ottobre 2000. Il clima si scalda dopo che la Corte Suprema esclude dalla lista i due duellanti Ouattara e Bédié. Le ribellioni dei giovani studenti portano Gueï a cambiare aria e Gbagbo viene dichiarato presidente (schierato con il Fronte Popolare Ivoriano). Ma l’elezione di Gbagbo viene considerata uno scippo da parte dei seguaci di Ouattara, musulmano ultraliberale. Questo clima di tensione trasforma la Costa D’Avorio in uno scenario di guerra. Il 19 settembre 2002 fallisce ad Abidjan un tentativo di colpo di stato durante la permanenza in Italia di Gbagbo, intanto vengono uccisi il generale Gueï e il Ministro degli Interni Doudou. Contemporaneamente gruppi ostili al governo prendono d’assalto la città di Bouaké e Korhogo = inizia una vera e propria guerra civile. Gennaio 2003 conferenza di pace a Linas-Marcoussis (Parigi) : in cambio di una rilegittimazione internazionale, Gbagbo deve riservare i ministeri degli interni e della difesa alle forze dei ribelli (“Forze Nuove”). L’ONU manda le sue forze di sicurezza per l’applicazione degli accordi. Intanto nel paese aumentano le proteste dei giovani e atti intimidatori a persone, luoghi e simboli identificati con la Francia. Novembre 2004 le forze governative bombardano inspiegabilmente le truppe francesi a Bouaké, uccidendo 9 soldati e ferendone 30. L’episodio scatena l’odio antifrancese, viene eliminata qualsiasi cosa riconducibile alla Francia e all’Occidente. I giovani di Gbagbo marciano verso la casa del presidente per difenderlo temendo l’attuazione del “piano Haiti” da parte dei francesi che intanto hanno occupato ponti e strade, in più marciano verso l’hotel Ivoire, luogo di raccolta dei francesi. Aumenta il numero di morti e feriti non solo ad Abidjan. La Francia ottiene dall’ONU misure restrittive contro il governo Gbagbo. I civili occidentali iniziano a rimpatriare e i bianchi vengono invitati dagli ambasciatori a lasciare il paese. Dopo questo excursus storico sulla Costa D’Avorio, Petrarca continua il racconto del viaggio, accompagnato dalle Figlie della Croce Janine e Giulia. L’appuntamento questa volta è a Bouaké, dove si trova uno dei manicomi di Grégoire, una terra che ha sempre avuto l’anima slabbrata, precedentemente ai francesi era mercato degli schiavi. Il manicomio è perimetrato da un rettangolo fatto di alte mura di cemento armato e una sola grande porta di ferro. La dedizione di Grégoire per gli ammalati lo porta a condurre una vita poco regolare, non dorme, lavora troppo e fa continui incidenti di macchina causati dalla stanchezza. L’etnia più numerosa del nord, anche la più studiata in Africa, è la sénoufo. Tra le sue istituzioni tradizionali ve ne è una molto diffusa detta “poro”, consiste nelle prove iniziatiche maschili il cui superamento sancisce il passaggio all’età matura e l’appartenenza a uno stesso segreto che li distinguerà da coloro che sono ignari del mistero. Le dinamiche poro sono riconducibili alle dinamiche dell’indagine etnografica. Ultima tappa è Korhogo, città moderna per la tecnologia di tipo occidentale, nelle armi,

nei mezzi di trasporto, ma si presenta come un villaggio tradizionale per il riuso dei luoghi e per l’ordine nella dislocazione delle cose e delle persone. I PAZZI DI GRÉGOIRE Il manicomio di Korhogo è più piccolo rispetto a quello di Bouaké. Per principio Grégoire fonda i suoi centri di cura solo in città; mettere i pazzi in un territorio isolato nella savana sarebbe come esiliarli una seconda volta. Da fuori il manicomio fa un’impressione negativa, piuttosto sembra un carcere. All’interno c’è un grande cortile circondato da piccole case con le porte aperte, separate da vialetti con terra coltivata. Le stanze sono scure all’interno, vuote di oggetti. I maschi stanno quasi tutto il giorno al buio nel fondo della stanza, le donne invece lavorano a qualcosa, cucinano, badano ai bambini o se ne stanno sotto i pergolati degli alberi all’ombra. C’è pure un officina dove i ragazzi realizzano collanine. I malati sono lasciati liberi di fare ciò che gli passa per la testa, lo stesso guardiano porta una scritta in faccia che indica la sua follia. In certi periodi entrano più uomini che donne, in altri il contrario. Petrarca inizia a programmare le sue interviste da rilasciare successivamente a “La Stampa”, ma deve fare una particolare attenzione agli intervistati in quanto ci sono ammalati passati per le mani delle Forze Nuove su cui sono in corso inchieste militari, dei francesi e delle forze ONU. Il primo a colpire Petrarca è Aboubacar, ex malato rimandato a casa e tornato nel manicomio per fare compagnia al padre ammalatosi nel tempo. La sua è la storia più incisiva, ha subito un’operazione chirurgica e successivamente è stato accolto nel centro. Aboubacar è finito casualmente all’interno di un container insieme ad ex soldati, adulti e bambini, e liberato successivamente dalle truppe francesi. Ciò avvenne a causa delle lotte tra i capi dei due gruppi militari delle Forze Nuove, i quali si contendevano gli stessi giovani di Korhogo con reciproche rappresaglie. Qualsiasi uomo in età arruolabile che non facesse parte della banda degli “assailants” era classificato come nemico o disertore. Aboubacar e il padre sanno poco della guerra che divide il Paese; nessuno dei due ha fatto il “poro”, sono vissuti estranei ai problemi politici e oppressi dai problemi affettivi familiari. Aboubacar si confonde quando parla dei genitori; era solito risolvere i propri problemi allontanandosi da casa, passeggiando fino a perdersi per strada, e ricorreva alla droga ( pasticca “bleu-bleu”,la più economica) per alleviare le sofferenze e i dolori. Nel 2004 non avrebbe dovuto trovarsi a Korhogo, la perdita del lavoro lo aveva spinto ad allontanarsi per molti km da casa. Per un periodo era stato aiutato economicamente dai compagni, successivamente si trasferì dal padre ricevendo cure soprattutto dalla zia paterna. La madre è stata alquanto assente nel corso della sua infanzia in quanto era impegnata in altre relazioni. La scuola la frequenta poco per poi incominciare a lavorare per sostenere la famiglia. Salimata Soro, sénoufo di Korhogo abbandonata dal marito, partito per insegnare a Man; non avendo soldi per i mezzi non poteva raggiungerlo insieme al figlio Charles. La sua malattia proviene dalla stregoneria, sente voci minacciose. Petrarca umanamente cerca di aiutarla dandole dei soldi, ma lei li rifiuta e lo sputa in faccia. Accettare quei soldi e raggiungere Man significherebbe diventare sua concubina, ma Salimata ha abbandonato l’Islam da tempo. Aveva pensato di spedire Charles dal padre per farlo vivere meglio e per dargli un’istruzione. Salimata vive in una famiglia di discendenza matrilineare e residenza patrilocale, di conseguenza è l’uomo che comanda nel gruppo familiare e mette le regole che vuole; alcune figlie le fa stare con sé a corte per prendersi direttamente cura dei loro figli, altre le manda dal marito, a seconda delle convenienze religiose. Quando non ci sono garanzie il marito della moglie esce di scena, volendo continua a metterla incinta, ma lei è costretta a vivere a corte del “grande padre sociale”. Ciò è avvenuto a Salimata, la quale per guadagnarsi da vivere si è data alla

vendita di prodotti cinesi conoscendo intanto un altro uomo. Salimata pensa che lo “zio” abbia venduto lei e il figlio alla stregoneria capace di agire su di l...


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