IL MIO Spazio NEL Mondo PDF

Title IL MIO Spazio NEL Mondo
Author Giulia Rossi
Course Geografia
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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IL MIO SSP PAZIO NEL MO MON NDO I BAMBINI, LE BAMBINE E LO SPAZIO GEOGRAFICO L'organizzazione socio-spaziale sembra ignorare il ruolo dei luoghi nell'infanzia, nonostante un recente campo di studio affermi le grandi potenzialità dei luoghi di vita all'interno dello sviluppo sociale e culturale dei bambini/e. L'organizzazione dei luoghi, infatti è un mediatore fra società, cultura e nuove generazioni. L'organizzazione spaziale esprime la percezione degli adulti rispetto al mondo dell'infanzia, spesso ignorato e messo in secondo piano. 1.1 La geografia è destino? I luoghi di nascita hanno certamente un ruolo centrale nel destino di ogni persona. Il destino geografico è inteso come un insieme di condizioni che possono essere sia opportunità e risorse per lo sviluppo di un progetto di vita, sia ostacoli e deprivazioni che limitano la libertà individuale e sociale. Le due matrici sono spazio e tempo: i luoghi conservano strutture e valori elaborati dalle società nel tempo. Il luogo di nascita è l'elemento più importante per determinare le esperienza di vita. Entrano in campo due fattori: ambientale e culturale; culturale perché la prima lingua, la religione, i cibi e gli abiti dipendono dal logo in cui si è nati e ambientale perché le diversità culturali affondano le proprie radici nelle diversità ambientali. Oggi, soprattutto in altri campi disciplinari, è molto apprezzata l'idea che elementi fisici abbiano una funzione autonoma sulla storia dell'umanità. Nel campo geografico, invece si è portati a pensare che allo spazio viene attribuito un valore relazionale, che cambia in base a matrici culturali e tecnologiche, spostando quindi il focus sull'azione umana. 1.2 Il legame con i luoghi della propria vita Le esperienze personali e i luoghi familiari influenzano la vita delle persone, perciò la conoscenza del proprio spazio di vita viene usato come strumento delle scelte individuali, in grado di determinare la vita delle persone. Il legame con i propri luoghi di vita stabilisce un legame fra spazio vissuto e autobiografia. Il luogo deve essere quindi visto come ambiente di formazione; diventare consapevoli del ruolo dei luoghi della propria vita è molto importante nell'ambito delle migrazioni e delle relazioni interculturali, in quanto luoghi di partenza e di arrivo interagiscono, si trasformano e trasformano anche le persone in un processo di contaminazione culturale. La conoscenza del proprio spazio di vita è indispensabile per collocare la propria esistenza in un tessuto spaziale e sociale più ampio. 1.3 La dimensione spaziale nell'infanzia: geografia ed educazione Geografie personali. Feto: spazio liquido; 3 mesi: forme; 6 mesi: profondità; 3 anni: proprio senso degli spazi, distiungue caratteristiche dei materiali, giudizi di valore ai luoghi, si relaziona con essi; È importante imparare ad osservare, riconoscere una distanza fra sé e ciò che si osserva. Spazi personali e sociali. Luoghi dell'infanzia importanti per lo sviluppo dell'identità. Adolescenza: luoghi come legame identitario; Adulti: consapevolezza dei luoghi per pensarci cittadini del mondo. 1.4 Il corpo e la cultura: lo sviluppo dell'orientamento Dimensione spaziale come mediatore culturale per strutturare pensiero, linguaggio e orientamento fra simboli e valori. Orientamento inteso non solo come muoversi con i punti cardinali, ma mettersi in movimento e procedere verso una meta, scegliere la via giusta da seguire, capire il senso di una questione. Orientamento che va oltre la carta, che non descrive solo posizioni, ma anche vissuti, emozioni, esperienze, condizioni e possibilità in relazione ai luoghi. SPAZIALIZZAZIONE: capacità della mente di organizzare spazialmente luoghi, concetti, eventi, tempo e forme di rappresentazione della realtà. Wayfinding: identificare il modo in cui le persone si orientano per spostarsi in base a percezione sensoriale e condizioni dell'ambiente. Organizzazione spaziale indispensabile sul web.

1.5 L'orientamento e l'intelligenza spaziale INTELLIGENZA SPAZIALE: Gardner, capacità di controllare il complesso mondo degli oggetti, elaborarne una rappresentazione mentale, creare ordine che permetta di riconoscere la posizione delle cose, rappresentarle per poterci muovere consapevolmente fra esse e utilizzarle. Tre funzioni: 1. Percezione precisa del mondo visivo (osservazione diretta) 2. Capacità di ricreare aspetti dell'esperienza visiva (rappresentazione) 3. Manipolare forme (progettazione, trasformazione) 1.6 Dallo spazio vissuto al territorio: il controllo dello spazio Appropriazione dello spazio --> processo di territorializzazione Processo mediante il quale le società umane prendono possesso materiale e culturale di uno spazio fisico, trasformandolo in base al proprio progetto e rendendolo quindi un territorio. 1. Reificazione, controllo materiale, trasformazione delle risorse in opere. (costruzione infrastrutture) 2. Strutturazione, controllo organizzativo, funzionale, gerarchizzando il territorio, individuando confini, centri, periferie, sistemi che regolano la complessità delle relazioni fra uomo e ambiente. 3. Denominazione, controllo simbolico, nomi che danno senso allo spazio geografico. Territorio come natura socializzata --> educazione al territorio, dimensione in cui il bambino vive. 1.7 Le geografie dei bambini e delle bambine Geografie di genere. Ruoli assegnati dalla società. Gruppi di amicizia, autonomia, spazi di ritrovo. Mobilità indipendente. Strade e luoghi domestici. 1.8 Lo spazio dell'infanzia nel mondo 50% bambini vive in spazi urbani. Sviluppo legato alle città. Luoghi di miseria, violenza, sfruttamento, sicurezza, mancanza di libertà, pericolosità delle strade. Parchi con giochi rischiosi, sostanze stupefacenti, lavoro minorile. Traffico di minori, migrazione, salute dei bambini. L'EDUCAZIONE GEOGRAFICA Bisogna considerare lo spazio come sistema di relazioni, flussi, connessioni; ciò comporta un ordine di valori per la geografia, un approccio non neutro, ma con un forte valore etico, che insegni a pensare la propria vita come parte del sistema-mondo, in modo da far sentire le persone cittadine del mondo. 2.1 La nascita e lo sviluppo delle idee sull'educazione geografica Educazione geografica ha visto un lungo percorso. Geografia mitica: terra come spazio da scoprire, esplorare. Due scopi educativi: pratico, conoscenza indispensabile per gli spostamenti; teorico, indispensabile per chi governa e cittadini colti, mentalità cosmopolita che sappia apprezzare l'alterità culturale e ambientale. Ottocento: geografia come strumento per orientarsi per commercio e sviluppo industriale. Riconoscimento del suo valore educativo. Oggi: visione ampia e solida delle sfide come globalizzazione e cambiamento climatico. 2.2 I documenti internazionali sull'educazione geografica Documenti dell'International geographical union (IGU) International Charter on Geographical Education (1992) Geografia per affrontare i cambiamenti e le sfide planetarie degli anni a venire. Argomenti, obiettivi, competenze. (p.56) •

Documenti della Commission on Geographical Education (2) 1. IGU 2000 tema della globalizzazione 2. IGU 2007 educazione allo sviluppo sostenibile (Dichiarazione di Lucerna)



Oggi: cittadinanza e intercultura. Dichiarazione di Roma (EUGEO 2013) rinnovamento dei curricoli nazionali. 2.3 La geografia come educazione al territorio Gli obiettivi formativi dell'educazione geografica fanno riferimento a sei competenze principali: 1. Analizzare i cambiamenti spaziali 2. Sviluppare una visione geografica dei luoghi 3. Diventare consapevoli e responsabili nella gestione delle risorse del pianeta 4. Affrontare le questioni relative agli esseri umani e agli spazi 5. Contribuire all'organizzazione e alla gestione del mondo contemporaneo e della sua complessità 6. Rispettare le diversità culturali e conoscere la loro diffusione spaziale nel mondo contemporaneo Manca una visione organica che permetta di declinare gli obiettivi in un contesto educativo definito. Stesso ragionamento per le principali educazioni: sviluppo sostenibile, cittadinanza e intercultura. Serve un'unica piattaforma concettuale a cui fare riferimento: territorio come concetto ponte. Territorio come luogo o insieme di luoghi di riferimento della comunità in cui si sviluppa e si attua un progetto educativo, come parte di un sistema sociale, economico, politico e culturale: il sistema territoriale. Si parla di territorio anche nelle Indicazioni Nazionali 2012 per la primaria e per l'infanzia. Territorio come nucleo fondante del progetto educativo. Presenza negli obiettivi della classe terza e quinta. 2.4 I valori territoriali nell'educazione geografica In un territorio riconosciamo punti di forza , risorse o beni su cui far leva per il progetto di vita; essi sono i valori territoriali; possono essere valori materiali o immateriali oppure disvalori, materiali o immateriali. Possono essere tanti e diversi quante le persone che li possono esprimere. Per scegliere il proprio spazio nel mondo è necessario conoscere i valori territoriali. Competenze necessarie per educare al territorio attraverso i valori territoriali: • Conoscenza del territorio e delle visioni di esso degli abitanti • Rappresentazione del territorio che esprima aspirazioni e bisogni degli abitanti • Relazioni che ogni territorio e i suoi abitanti intrattengono con luoghi vicini e lontani Ciò riguarda cittadinanza attiva, contesti multietnici e multiculturali. 2.5 L'educazione geografica allo sviluppo sostenibile Dichiarazione di Lucerna sull'educazione geografica allo sviluppo sostenibile 2007. Uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Tre obiettivi: integrità degli ecosistemi, efficienza economica e equità sociale. Problemi come alimentazione e crescita demografica. La sostenibilità è un problema sia locale sia globale, e la sua soluzione può essere trovata solo ragionando su entrambi i livelli, trovando adattamenti nei curricoli regionali e nazionali, in quanto non sarebbe corretto sviluppare un curriculum globale, visto il quadro di forti contrasti. Equità intragenerazionale e intergenerazionale. Nuovo modello di geografia necessario per lo sviluppo sostenibile: geosfera, sia sottosistemi ambientali che umani. Indicazioni per tradurre nel contesto didattico tutte queste considerazioni: 1. La scelta degli argomenti e delle aree geografiche. Temi correlati a processi decisionali per il futuro dell'umanità e del pianeta Problemi con dimensione locale e globale Interessanti per gli studenti 2. La scelta degli approcci per l'insegnamento Interconnessione, approcci critici, funzionali, didattica costruttivista, interessi 3. Uso delle TIC Tecnologie dell'informazione e della comunicazione

Es GIS Tre competenze che la geografia ambisce a promuovere: • Importanza fra sistemi umani e natura • Ragionamento multiscalare • Importanza della sostenibilità nel proprio spazio di vita 2.6 L'educazione geografica alla cittadinanza Ognuno ha un ruolo sociale definito, ha un riconoscimento pubblico, la cittadinanza, da cui conseguono diritti e doveri. Partecipazione locale, appartenenza, legame con i luoghi, vissuto emozionale. Cittadinanza terrestre, planetaria. Cittadini attivi. Agire nel proprio spazio di vita, integrando nei processi decisionali anche a scale molto estese, considerando il proprio punto di vista insieme al bene comune. I bambini e le bambine non sono futuri cittadini, sono cittadini già dalla nascita. 2.7 L'educazione geografica all'Intercultura L'alterità è sempre presente nello spazio geografico, rappresenta sia un limite che curiosità di conoscenza. Alterità sia in luoghi lontani, sia nello stesso luogo. Cultura intesa come comunicazione fra gli attori sociali e l'ambiente. Una cultura si modifica con il contatto fra outsider e insider. Intercultura? Progetto di intenzionalità che esprime il tentativo di far coesistere pacificamente le diversità culturali con un reciproco riconoscimento all'interno di un contesto sociale di relazioni e contaminazioni positive. Vs Xenofobia, multiculturalità e etnocentrismo. In un luogo niente è statico, sia a livello diacronico che sincronico. Ruolo anche di luoghi e relazioni lontane. Educazione? A riconoscere quest'abbondanza, a sviluppare competenze relazionali, emotive per porsi in modo costruttivo di fronte a diversi sistemi e valori, affrontare conflitti e contrastare pregiudizi. Tra i vari temi: mobilità umana, migrazioni. IN 2013: culture nella scuola, interculturalità, conoscimento reciproco, scambio informazioni, respingere pregiudizi razziali, obiettivi interculturali da sentirsi estranei a conoscersi. Esempio: esperienze di corrispondenza. Riconoscere il valore per il singolo e per la comunità. 2.8 Un laboratorio esperienziale: educare alla montagna Esempio educazione geografica al territorio, per sviluppare relazioni e legami con i luoghi. Osservazione diretta, raccolta e trasformazione dei materiali, rapporto percettivo ed emozionale con l'ambiente. Successione strutturata: riflessione, uscita sul terreno, intervista di testimoni,. Cinque percorsi di approfondimento durante l'osservazione diretta: • Analisi critica delle rappresentazioni, stereotipi, luoghi comuni. • Presentazione dei nuovi abitanti delle Alpi e nuove attività economiche. • Tema dell'Intercultura nella regione alpina. • Abbinare osservazione diretta e carte topografiche • Analisi critica dei sussidiari Tutto questo è unito dall'approccio dello studio del territorio, porta i soggetti a confrontarsi con la propria visione del mondo e con il proprio progetto di vita.

IL SAPERE GEOGRAFICO La geografia studia i rapporti delle società umane fra loro e con il pianeta che li ospita. Ha un proprio linguaggio e un proprio nucleo di base.

Geografia umana e geografia fisica. Fisica: studi più specifici sulla Terra e sulla sua componente ambientale; umana: pur tenendo conto dell'ambienta si concentra su popolazione, cultura, società ed economia. Termine geografia usato in modo unitario delle due. 3.1 Cosa studia la geografia? Bisogna spostare l'attenzione dagli oggetti di studio ai processi, agli scopi dell'indagine geografica. Studio delle relazioni fra uomo, ambiente e società. Spazialità fondamentale; questo sazio è il risultato di una costruzione sociale, questo spazio di relazioni è il territorio. Compaiono quindi fra i campi di studio popolazione, ambiente, organizzazione politica, risorse, economia, culture, lingue, religioni. 3.2 Il metodo geografico Metodo: • La geografia spazializza. Ogni descrizione o analisi geografica parte dalla localizzazione dei fenomeni nello spazio, dalla ricerca della loro distribuzione, loro confini e relazioni tra diverse regioni e territori indagati. Tre caratteristiche essenziali: distribuzione spaziale, relazioni tra uomo e ambiente, sintesi regionale. • La geografia connette, mette in relazione. Anche discipline diverse, per una nuova conoscenza connessa alla scala del territorio, luoghi e questioni regionali. • La geografia regionalizza regione fisica, politica, economica, storica. • La geografia opera confronti a scale diverse. Transcalarità, analisi e comparazione di spazi geografici. 3.3 Gli strumenti e le fonti della geografia Strumenti: osservazione diretta, intervista, carte geografiche, dati statistici, documenti visuali. 3.4 I concetti della geografia Concetti fondamentali per il linguaggio disciplinare che devono essere conosciuti e usati in modo appropriato. SPAZIO, SPAZIO GEOGRAFICO E SPAZIALITA' TERRITORIO E SISTEMA TERRITORIALE, TERRITORIALITA', TERRITORIALIZZAZIONE REGIONE, FORMALE, FUNZIONALE, PERCETTIVA, SISTEMICA CONFINE, FRONTIERA SCALA E TRANSCALARITA' LUOGO E SENSO DEL LUOGO PAESAGGIO LOCALIZZAZIONE, UBICAZIONE DISTANZA DIFFUSIONE DISTRIBUZIONE SPAZIALE E CORRELAZIONE MOVIMENTO INTERAZIONE-INFLUENZA-TRASFORMAZIONE 3.5 Le geografie regionali Studio regionale, dividendo lo spazio terrestre in aree simili, per semplificarne la complessità, concentrandoci sulle continuità. Indispensabile per elaborare un codice comune in cui localizzare remi, fatti e relazioni. Difficoltà a padroneggiare tutte le informazioni. Non tutte le regioni da conoscere, ma saper utilizzare il concetto, a partire dal contesto italiano. 3.6 Le geografie per temi e problemi Organizzazione per temi e problemi, per evitare l'impostazione mnemonica 1 vantaggio prendere in considerazione la localizzazione in relazione ai fenomeni da comprendere. 2 vantaggio sviluppo di competenze legate all'analisi del territorio e processi di trasformazione. 3 vantaggio approccio ai problemi della vita reale.

3.7 La ricerca geografica Definizione del problema e degli obiettivi della ricerca Ricerca della bibliografia Il metodo della ricerca Comunicare i risultati 3.8 La ricerca in educazione geografica e didattica alla geografia Rapporto fra ricerca e didattica e fra teoria e pratica. Base multidisciplinare. Esempio temi di ricerca: varietà di temi legati alla didattica, rapporto dei bambini con lo spazio geografico. (p.121-122) LA DIDATTICA DELLA GEOGRAFIA Didattica: riflessione teorica e metodologica che comporta la rielaborazione dei saperi disciplinari, tesa ad indagare il rapporto tra sapere geografico elaborato dai geografi e quello da insegnare, i processi della ricerca geografica, per individuare quali fra questi possano introdursi nella pratica quotidiana dell'insegnamento scolastico, in funzione dello sviluppo delle strutture cognitive degli studenti, i rapporti tre gli studenti e la geografia. Riflessione che integra metodo, modelli teorici, concetti e aspetti educativi. Il compito della didattica è di elaborare strumenti culturali per analizzare e pensare il mondo e le attività umane in modo spazializzato, rimettendo in gioco le migliori idee e i casi di studio della ricerca accademica in situazioni di apprendimento adatte alle età degli alunni. 4.1 Le competenze geografiche Passaggio da un sistema basato sulle conoscenze a uno basato sulle competenze. Competenze sono una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Quelle chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione. Competenza geografica: applicazione di conoscenze e abilità in un contesto spazializzato. Competenza basilare, localizzazione. Competenza ci spinge verso situazioni concrete, in cui si parla di intelligenza spaziale. Tutte le competenze sono collegate. Tabella esempi p.130. 4.2 Insegnare la geografia per competenze Insegnare per competenze significa slegarsi da un approccio mnemonico e insegnare per problemi e situazioni significativi, tali da coinvolgere tutte le conoscenze dell'intero scenario. Argomenti a favore: 1. Valorizza la capacità delle geografia di affrontare problemi reali 2. Educa al pensiero critico e a valutare il territorio e a considerare le conseguenze delle azioni 3. Sviluppa creatività e immaginazione geografica Non solo comprendere, ma anche progettare il mondo. Didattica e apprendimento per problemi. Problema dell'orientamento. Temi interculturali. Riflessione critica sul proprio spazio di vita. 4.3 Infanzia e primaria: le Indicazioni Nazionali 2013 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola di base sono il documento di indirizzo del Ministero dell'Istruzinoe, dell'Università e della Ricerca con cui vengono specificati obiettivi e traguardi che ogni studente deve raggiungere in termini di competenze e conoscenze. Definite nel decreto ministeriale 16 novembre 2012, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale 5 febbraio 2013. Quattro aspetti significativi: 1. Riferimento alle otto competenze chiave definite dal Parlamento e Consiglio europeo per realizzare la strategia di Lisbona. 2. Profilo delle competenze dello studente alla fine del primo ciclo 3. Azione educativa nel campo della cittadinanza, centralità dello studente attivo 4. Assenza aree disciplinari predefinite.

4.4 Il curricolo di geografia Infanzia, Indicazioni organizzate per campi di esperienza, contesto predisciplinare, spazializzazione, conoscenza del luogo, rappresentazione, trasformazione. Limiti: poca educazione alla dimensione territoriale, molta dimensione geometrica. Primaria, traguardi fine quinta competenze e obiettivi di apprendimento fine ter...


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