Illuminazione luoghi di lavoro PDF

Title Illuminazione luoghi di lavoro
Author Giacomo Rossi
Course Acustica applicata e illuminotecnica
Institution Politecnico di Milano
Pages 12
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Summary

La progettazione degli scenari d’Illuminazione nei luoghi di lavoro è forse uno degli ambiti più difficili da trattare, perché ad esso è legato non solamente il mantenimento della capacità produttiva, ma anche la garanzia che le condizioni psico-fisiche vengano conservate al meglio, così da rendere...


Description

Illuminazione nei luoghi di lavoro Sull’illuminazione nei luoghi di lavoro La progettazione degli scenari d’Illuminazione nei luoghi di lavoro è forse uno degli ambiti più difficili da trattare, perché ad esso è legato non solamente il mantenimento della capacità produttiva, ma anche la garanzia che le condizioni psico-fisiche vengano conservate al meglio, così da rendere l’ambiente lavorativo un luogo più confortevole. Fino a non molti anni fa l’approccio progettuale era demandato alla sola applicazione “oggettiva” della normativa per l’illuminazione degli spazi di lavoro (UNI10380 1994 successivamente UNI12464-1). Qua sotto una tabella tratta dalla vecchia normativa UNI 10380 sostituita nel 2004 dalla UNI EN 12464-1, poi aggiornata al 2011.

Qua invece una tabella tratta da un manuale IESNA nord americano IES Lighting Handbook del 1947, riferita agli spazi d’ufficio. NB i valori sono espressi in Footcandles

Sebbene oggi sopravvivano esempi di questo metodo esclusivamente normativo, in generale, all’interno della comunità di lighting design, si sta operando una forte campagna di sensibilizzazione verso un approccio “Human Centered”, ovvero centrato alle reali esigenze dell’individuo all’interno dei luoghi di lavoro, in modo da garantire la massima fruibilità degli spazi ed il massimo benessere degli utilizzatori. La normativa UNI12464-1 rimane comunque un importante punto di riferimento, ma come ogni normativa va interpretata ed i dati in essa contenuti vanno utilizzati con criterio e non in modo semplicistico e meccanico: ogni numero assume un valore se contestualizzato. Vista la complessità del tema è consigliabile sempre il supporto di un lighting designer, professionista indipendente che si occupa di progettazione della luce.

Il testo che segue è una sintesi degli argomenti contenuti nella UNI-EN12464 volume 1 e il contenuto delle guide ufficiali DIN e CIBSE adottate su territorio tedesco e anglosassone, a supporto della normativa internazionale, a cui rimando per una trattazione completa. Altra premessa importante va fatta in merito alla sempre più diffusa adozione dei sistemi LED nell’illuminazione nei luoghi di lavoro, che sta portando all’insorgere di problematiche note, ma non ancora definite nella normativa UNI-EN 12464. Si rimanda in merito all’articolo di approfondimento: •

La qualità delle installazioni a led: la nuova CIE TR 205/2013

[Edit 4-dic 2015] a seguito di una segnalazione da parte di UNI ho dovuto rimuovere alcuni schemi riferiti alla Normativa EN-12464 volume 1 in quanto lesivi dei diritti d’autore detenuti dall’Ente Italiano di Normazione. Le immagini che ho mantenuto sono riferite ad una pubblicazione della collana Licht Wissen scaricabili gratuitamente dal sito www.licht.de.

La Normativa di riferimento In Italia, dal punto di vista normativo, in ordine gerarchico, innanzitutto il Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro DM 81/2008 tratta a anche il tema dell’illuminazione, demandando però un approfondimento specifico alla normativa in vigore, adattamento nazionale della normativa europea EN 12464-1 “illuminazione dei posti di lavoro” che ha sostituito la storica UNI 10380 del 1994. In molti casi, l’approccio semplicistico di cui dicevo sopra, è affiancato da una lettura superficiale della normativa: spesso viene demandato al solo valore di illuminamento il requisito d’illuminazione per uno specifica area.

Perchè un approccio alla normativa basato esclusivamente sugli illuminemti è errato. Naturalmente non è così, la UNI-EN12464 è molto più articolata e con l’aggiornamento del 2011, in particolare, sono stati aggiunti numerose specifiche sui parametri di controllo, alcuni già presenti nelle vecchie edizioni, tra questi: • • • • • • • • •

Illuminamenti, distribuzione delle luminanze, uniformità, abbagliamento (UGR), direzione della luce, indice di resa cromatica, temperatura di colore, flickering; controllo della luce naturale.

Nell’aggiornamento del 2011 sono stati introdotti e aggiornati alcuni requisiti importanti:

Illuminazione nei luoghi di lavoro aggiornamenti UNI12464-2011

Le aree di Calcolo e i valori di illuminamento richiesti Una delle principali novità introdotte nella UNI-EN12464-2011 è la chiara definizione delle aree di calcolo, e dei relativi valori di illuminamento richiesti: 1. Task area, ovvero compito visivo 2. Immediate surrounding area, ovvero una fascia esterna di 50 cm 3. Background area, ovvero un’area adiacente alla surrounding area

In caso di assenza di specifiche sull’arredamento andrebbe comunque ipotizzata una posizione tipo, così da effettuare valutazioni meno generiche possibili.

Garantire la giusta distribuzione dei livelli di illuminamento e delle luminanze nella zona del compito visivo e nella zona circostante è di importanza fondamentale al corretto svolgimento della prestazione visiva.

Il controllo dell’abbagliamento Altro punto di cui tener conto nella progettazione di un ambiente di lavoro è l’abbagliamento che, in genere, si manifesta quando livelli eccessivi di luminanza sono presenti all’interno del campo visivo provocando di conseguenza sensazione di disagio, riduzione della visibilità e della prestazione visiva. Si possono distinguere due grandi famiglie di abbagliamento: diretto o riflesso, il primo generato direttamente dalle sorgenti presenti del campo visivo, il secondo, per riflessione di queste sul piano di lavoro o sui monitor.

Schema con posizione dell’osservatore e angoli limite e volume d’offesa per la verifica preliminare dell’abbagliamento Gli effetti del fenomeno dell’ abbagliamento sulla prestazione visiva vengono distinti in: •



disability glare , o abbagliamento debilitante : si intende un peggioramento istantaneo delle funzioni visive. Impedisce la sensibilità al contrasto dell’occhio e quindi la visione. In condizioni estreme, ad esempio in presenza di sorgenti LED non opportunamente schermati, può portare a danni anche gravi alla vista. discomfort glare, o abbagliamento molesto : è quello che più comunemente si riscontra negli interni e designa un tipo di abbagliamento che provoca una sensazione di disagio soggettivo.

Per tener sotto controllo il fenomeno di abbagliamento molesto si utilizza il parametro UGR, che sostituisce di fatto le curve di Sollner, utilizzate nella vecchia UNI 10380.

L’UGR (Unified Glare Rating) permette di valutare la “dimensione” del fenomeno di abbagliamento molesto, tenendo conto di luminanza di fondo, luminanza dell’apparecchio, posizione dell’osservatore e le geometrie della stanza e si riassume nella seguente formula:

Per una trattazione approfondita dell’ L’UGR (Unified Glare Rating) si rimanda all’articolo pubblicato su luxemozione: •

Controllo dell’abbagliamento: UGR Unified Glare Rating

Illuminazione in presenza di videoterminali La UNI 12464-2011 introduce in modo ancora più chiaro le specifiche necessarie a ridurre fenomeni di riflesso nei monitor: DSE:Dispay Screen Equipment modificando i valori già definiti nelle precedenti edizioni della normativa: Le luminanze sopra i 65° devono essere ridotte per valori che variano da 1000cd/m2 a 3000cd/m2 a seconda del monitor (distribuzione fotometrica Dark – Light)

Va sottolineato che una buona ripartizione spaziale della luce secondo le diverse direzioni è un elemento importante e spesso decisivo per la visione dei rilievi. La presenza di ombre particolarmente marcate può provocare fenomeni di adattamento dell’apparato visivo troppo bruschi:

Illuminamento cilindrico e indice di modellato I parametri relativi all’Illuminamento Cilindrico e indice di Modellato sono stati introdotti in modo chiaro nella revisione del 2011 della normativa, necessari a valutare la bontà del sistema d’illuminazione ed evitare soluzioni “estreme” negli spazi di lavoro.

Indice di resa cromatica e temperatura di colore della luce Infine temperatura colore e indice di resa cromatica sono parametri che la normativa definisce per ciascuna categoria, poiché da essa possono prescindere le attività svolte all’interno dell’ambiente di lavoro.

Per la prestazione visiva e la sensazione di comfort e di benessere è importante che nell’ambiente i colori degli oggetti e della pelle umana siano resi in modo naturale, corretto e che facciano apparire le persone attraenti e in buona salute, così come la scelta dell’adeguata temperatura di colore può garantire il top del comfort psicologico e quindi l’adeguato svolgimento delle mansioni all’interno dello spazio lavorativo. In realtà esistono altri due fattori di cui tener conto nella progettazione illuminotecnica nei luoghi di lavoro: la componente di luce naturale e il così detto fenomeno di flickering.

Il daylighting La penetrazione della luce naturale nell’ambiente, che da un lato deve essere controllata con sistemi di oscuramenti adeguato, atti a limitare fenomeni di riflessione e abbagliamento, dall’altro può dare benefici dal punto di vista sia energetico (vedi daylight harvesting) che di benessere psico-fisico per l’individuo.

Immagine che rappresenta in modo chiaro il concetto di DL Harvesting, ovvero integrazione tra sistemi di Luce naturale ed Artificiale, volto ad ottenere un sistema efficiente dal punto di vista energetico.

Il Flickering Per ciò riguarda l’effetto flickering, ad esempio le lampade a scarica alimentate a tensione alternata, si accendono e si spengono con una frequenza di 100 Hz, cioè ad ogni cambio della polarità della tensione. L’effetto di sfarfallio può essere completamente evitato con l’impiego di reattori elettronici ad alta frequenza,superiore a 20.000 Hz. Qua di seguito un grafico esplicativo della frequenza di funzionamento delle sorgenti a scarica.

Il problema del Flickering può manifestarsi anche in caso di utilizzo di sistemi d’illuminazione LED, sia in modalità normale, che dimmerata, fenomeno che è causato, anche in questo caso, da un sistema di alimentazione non ottimale. Il fenomeno, se non controllato, può avere effetti negativi sulla visione o provocare l’insorgere di patologie anche gravi in soggetti particolarmente sensibili. Ovviamente per una trattazione più dettagliata vi rimando alla normativa che potete acquistare sul sito dell’UNI EN 12464-1 del 2011 e a testi e manuali specifici, in cui il tema è trattato in modo molto dettagliato. Come anticipavo più sopra, tuttavia, il solo l’approccio manualistico o normativo non è un requisito sufficiente a realizzare un progetto d’illuminazione completo, soprattutto in ambiti complessi come quelli di lavoro. Rivolgersi ad un Lighting Designer, anche solo per una consulenza potrebbe fare davvero la differenza!...


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