KANT - Riassunto La politica e gli Stati. Problemi e figure del pensiero occidentale PDF

Title KANT - Riassunto La politica e gli Stati. Problemi e figure del pensiero occidentale
Author FEDERICA DI PAOLO
Course Storia delle dottrine politiche
Institution Università di Bologna
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Riassunto Kant...


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KANT (1724-1804) Opere: o Critica della ragion pura (1781) o Critica della ragion pratica (1788) o Critica del giudizio (1790) o La religione nei limiti della semplice ragione (1793): è la morale che fonda la religione o Sul detto comune: temi del diritto, dello Stato e della storia o Se il genere umano sia in costante progresso verso il meglio (1798) o Le opere di Kant, costituiscono una frattura alla dottrina giusnaturalistica e alla realtà della società per ceti anticipando lo Stato di diritto e la democrazia rappresentativa. Formulano, sul piano internazionale, l’ipotesi della realizzazione di una “Repubblica mondiale”. STATO DI DIRITTO E DEMOCRAZIA NEL PENSIERO KANTIANO Nel saggio “Sul detto comune”, Kant, traccia una separazione tra morale e diritto. La prima è considerata la scienza che insegna come “diventare degni della felicità” ottemperando alla legge morale del dovere. Distingue il fine della felicità oggetto della morale, dallo scopo del diritto che è la libertà nei rapporti esterni degli uomini. Il fine del diritto consiste nella limitazione della libertà alla condizione dell’accordo di questa con la libertà di ogni altro. Con questa idea, Kant, traccia i principi di una società regolata dal diritto e fondata su leggi coattive. L’autore parla di uno “stato civile” o di uno “stato giuridico” il quale si basa su tre principi: la libertà degli uomini, l’uguaglianza dei sudditi e l’indipendenza dei cittadini. Esso è una forma di stato retta da un sovrano affiancato da un corpo rappresentativo eletto su base censitaria (l’autore pensa ad una realizzazione progressiva di una forma di stato repubblicana). Nel testo vi è il superamento della dottrina giusnaturalistica e dell’idea del diritto internazionale da un punto di vista cosmopolitico. Riguardo al primo punto, Kant si schiera contro Hobbes affermando che il patto originario non deve essere concepito come un fatto, ma come una semplice idea della ragione e definendo ciò mira a specificare il criterio di giustizia delle leggi. Su questo argomento, l’autore afferma che non è lecito opporre un diritto di resistenza alle leggi ingiuste in quanto esse minerebbe alle fondamenta la forza e la stabilità. Tutti sono titolari di diritti inalienabili ed è lecito ad ogni cittadino esprimere pubblicamente ciò che ritiene ingiusto nelle leggi dello Stato (“libertà della penna” e idea di Opinione pubblica). Nella “METAFISICA DEI COSTUMI” (1797) viene ancora trattato il tema dei diritti e l’autore afferma che solo la libertà è un diritto innato al quale si affianca un originario diritto di libertà naturale. In questo testo viene presentata una concezione della democrazia: la legge è giusta solo se garantisce i diritti di libertà e questo avviene solo se essa è formulata come se fosse espressione della “volontà unita di un intero popolo”. Lo scritto “Sul detto comune” si proponeva di individuare i principi che valessero nell’ambito della morale, del diritto pubblico e del diritto delle genti da un punto di vista “cosmopolitico”. Kant polemizza contro chi sostiene che non è possibile un progresso e perfezionamento dell’umanità in quanto afferma che il cammino dell’umanità può essere interrotto ma non arrestato e che la natura ci costringerà ad abbandonare la guerra perenne tra gli stati e a dar vita ad una costituzione cosmopolitica. Secondo l’autore, i mali derivanti dalle guerre indurranno gli uomini a creare tale costituzione; oppure in considerazione del rischio di dispotismo creeranno una confederazione di stati sotto un diritto delle genti stabilito in comune. L’analisi dell’autore sembra pendere più per la seconda soluzione (Stato dei popoli). LE CRITICHE E L’IDEA PER UNA STORIA UNIVERSALE DAL PUNTO DI VISTA COSMOPOLITICO Questa prospettiva viene considerata come la parte del pensiero politico separato dalle “Critiche” del decennio precedente.

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Nella “Critica della ragion pura” l’autore discute la concezione della Repubblica platonica come dottrina basata sul mondo delle idee. “idea necessaria”: costituzione che fa coesistere la libertà di ciascuno con quelle degli altri. Nella “Critica del giudizio” l’uomo è concepito come lo scopo ultimo della natura. Ciò è possibile solo con una costituzione che in una società civile è in grado di opporre un potere legittimo alle infrazioni della libertà.

Nell’ “Idea per una storia universale” (1784) le considerazioni espresse nelle Critiche sono in sintonia. Vengono presentate 9 tesi in cui Kant affronta la sua concezione del diritto, della società e del futuro genere umano. L’autore, in quest’opera, afferma che le azioni umane sono determinate da leggi universali le quali si possono riconoscere nell’intero genere nel quale si individua uno sviluppo in progresso. Così, le disposizioni naturali dell’uomo si dispiegano completamente nel genere e non nel singolo. Infine, attraverso l’antagonismo con il quale esse si presentano nella società danno vita ad un ordine legittimo (Realismo della prospettiva kantiana). Idea dell’ “Insocievole socievolezza”: da una parte porta gli uomini ad unirsi in società ma dall’altra li spinge a resistere a questa tendenza portandoli a far valere i propri interessi e il proprio egoismo. Da questa tendenza scaturiscono i talenti e l’idea che è l’antagonismo che genera il progresso e il dispiegamento delle potenzialità umane. L’autore, inoltre, elogia i vantaggi del conflitto sociale affermando che l’egoismo individuale è la condizione per la creazione di un ordine statale repubblicano. Kant riconosce il contrasto delle volontà individuali e mira a definire la condizione reciproca di libertà attraverso la forza della legge in una società civile che fa valere il diritto. In questo caso l’ordine sociale è prodotto dall’insocievolezza e consiste in una costituzione civile perfettamente giusta. Sul piano internazionale, secondo l’autore, bisogna ricorrere a una lega di popoli ed al suo potere unificato. Però in relazione a ciò si crea un problema ovvero il tipo di relazione che deve sussistere tra la migliore forma di costituzione civile e l’assetto cosmopolitico la quale consiste nella condizione necessaria per una pace durevole. L’IDEA DI UNA REPUBBLICA MONDIALE L’opera “Per la pace perpetua” del 1795 è originale per l’importante relazione che stabilisce tra il diritto interno e quello internazionale. Ci sono, nell’opera, tre articoli definitivi che enunciano il modo per giungere alla pace perpetua. - 1° articolo: “La Costituzione civile di ogni Stato deve essere repubblicana”. L’autore presenta due forme di stato classificate in base al metodo di governo: la repubblica e il dispotismo. La Repubblica è caratterizzata dalla Separazione dei poteri e dal principio della rappresentanza. Nel dispotismo non c’è separazione dei poteri e la volontà pubblica è esercitata da un sovrano. Le forme di Stato possono essere classificate anche in base a chi detiene il potere supremo: Autocrazia, Aristocrazia e Democrazia. La Democrazia diretta deve essere considerata un dispotismo infatti ogni forma di governo non rappresentativa è una non-forma. Kant con la Repubblica costruisce la Democrazia Rappresentativa la quale è la prima condizione necessaria alla pace perpetua in quanto i cittadini sono responsabili della guerra e della pace. - 2° articolo: affronta il problema della forma istituzionale che dovrebbero assumere le relazioni internazionali per una pace durevole. C’è l’idea del federalismo di liberi Stati: gli stati hanno la possibilità di sottrarsi ad una condizione senza legge assoggettandosi a leggi coattive e dando vita ad uno Stato dei popoli che secondo l’ideale cosmopolita diventa una Repubblica mondiale. Nella “Metafisica dei consumi” l’autore spiega che questa dovrà essere simile agli Stati Uniti d’America. Le alleanze, invece, sono inadeguate e sono considerate il surrogato negativo della Repubblica mondiale. Infatti, lo scopo di questa confederazione pacifica è di conservare la libertà degli Stati allontanando le guerre ma non essendo un’unione stabile è destinata alla rottura (non ha forza legale). A ciò Kant contrappone il diritto cosmopolitico che trova la sua forma istituzionale nella Repubblica Mondiale.

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3° articolo: enuncia il diritto di visita: il diritto di ingresso in Stati nei quali non si appartiene in virtù del comune possesso della terra e che condurrà ad una Costituzione cosmopolitica (cittadino del mondo).

ANTROPOLOGIA E COSMOPOLITISMO La pace perpetua si rivela “un’idea impraticabile” perché il governo di uno Stato di popoli appare impossibile per la sua vastità. Ma essa rappresenta la meta ultima del diritto internazionale. Pertanto elabora la risposta a tale problema attraverso alcune opere. Nello scritto “Sul detto comune” Kant dichiara di confidare nella natura umana che non considera “sprofondata nel male”. In “Per la pace perpetua” riconosce all’uomo una disposizione morale che lo spinge ad imporsi sui “cattivi principi” per imporre una pace duratura ed è proprio nella natura umana che trova il fondamento della pace perpetua. Nell’ “Antropologia pragmatica” del 1798 egli afferma che è nel giudizio negativo che diamo all’uomo che si afferma una disposizione morale che invita a lavorare in modo contrario a quell’inclinazione. Kant ricerca nella storia la conferma di un “progresso verso il meglio” del genere umano. Per quanto riguarda la Rivoluzione Francese l’autore afferma che il suo realismo fa riconoscere le atrocità ma mostra che essa ha prodotto anche una “partecipazione di aspirazioni”. In ogni caso essa ha manifestato il potere costituente di un popolo e sono state realizzate delle Costituzioni Repubblicane che sono condizione necessaria all’eliminazione delle guerre. Hegel, in risposta, oppone a Kant il cammino dello “spirito assoluto” verso una fine della storia. Per Kant invece c’è solo il progredire dell’umanità verso il pieno dispiegamento delle sue attitudini e potenzialità (Prospettiva cosmopolitica del cittadino del mondo)....


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