LA Catacomba DI Villagrazia DI Carini PDF

Title LA Catacomba DI Villagrazia DI Carini
Author Phil Ippus
Course Archeologia cristiana
Institution Università degli Studi di Palermo
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Summary

archeologia paleocristiana...


Description

LA CATACOMBA DI VILLAGRAZIA DI CARINI È una catacomba paleocristiana impiantata nel IV secolo. “Segue le esperienze romane più evolute”: significa che non segue i primi impianti del III secolo (a spina di pesce, a graticola, a pettine), ma impianti caratterizzati da un progetto più monumentale  gallerie dagli spazi più ampi e notevole presenza di spazi esclusivi chiamati cubicoli. In questa fattispecie ci troviamo di fronte ad un monumento che presenta quasi due facce, due distinte fisionomie: settori che hanno conservato l’originaria progettualità e uno spazio interessato da riusi continui fino agli anni ’60-’70 del 1900. La catacomba di Villagrazia di Carini viene scoperta nel 1899 da Antonio Salinas a seguito di una scoperta occasionale di un impianto di ulivi che si trova dall’altra parte della SS 113. Salinas esplora tutto il settore nord (denominato catacomba Salinas), scava sotto la strada che all’epoca si chiamava via Consolare Valeri (una via romana che congiungeva Palermo a Trapani a Lillibeo), intercetta l’apertura da cui si entra oggi (che è determinata dalla rottura della galleria) e mette in pianta il settore nord e il settore da cui si entra compreso di cisterna medievale. Da quel momento in poi gli abitanti della zona hanno continuato ad utilizzare queste prime gallerie fino al 2000 quando è avvenuto l’esproprio del terreno. Prima di Salinas questi luoghi erano stati utilizzati, anche dopo le sue scoperte vennero utilizzati fino al 1960. L’ingresso antico non è ancora stato trovato. Sotto la strada che sale al castello di Carini corre un fiume, il Torrente della Grazia che anticamente separava il cimitero dall’abitato. Per capire cosa c’è di originario in questo primo settore d’ingresso dobbiamo guardare, come in tutte le architetture in negativo, ciò che è solido, ovvero ciò che è rimasto nel corso dei secoli e non può essere un’aggiunta successiva. Bisogna, quindi guardare i tagli. La roccia fa angolo sul soffitto, ciò dimostra e mostra quale ere l’originario percorso; si trattava di una galleria che è stata tagliata. Il fatto che la roccia in prossimità dell’ingresso sia curva e non rettilinea ci fa capire che si trattava di un sottarco, di una sepoltura sormontata da una nicchia che andava a chiudere in corrispondenza della ringhiera. In origine vi erano, dunque, una galleria rettilinea e una sepoltura che andava a chiudere. Questa faceva parte di un’altra grande galleria che puntava a nord. La Galleria II è molto particolare perché è ad ambulacro che gira. Qui è presente una cisterna. Ma se la cisterna è successiva, come fa la galleria girarvi attorno? È possibile perché in origine non c’era la cisterna, ma qualcosa di eccezionale: una tomba a baldacchino  un sarcofago di pietra a due posti, unito al soffitto dalle colone che erano risparmiate nella roccia. Era una tomba monumentale destinata ad un membro importante della comunità. Sono presenti delle tombe pavimentali, anche chiamate forme, che sono state violate in antico dai tombaroli per la ricerca dei tesori. La calce sulle pareti indica che questo luogo è stato utilizzato fino a tempi recenti. È presente un elemento circolare: si tratta di un risparmio di terra fatto artificialmente che mostra quanta terra è stata tolta finora negli scavi. Questo dimostra che lo scavo è stato condotto in modo stratigrafico, sfogliando, quindi, il terreno seguendo gli strati che contengono i materiali datanti, le ceramiche, che ci permettono di stabilire le fasi di riuso. In questo modo si è potuto ricostruire che dopo l’abbandono del cimitero, VIII secolo, ci fu una profanazione delle tombe per la ricerca dei tesori. Nel XV secolo nel sopratterra viene impiantato un laboratorio per la produzione di canna da zucchero. Sono stati trovati migliaia di frammenti di vasi per la lavorazione dello zucchero.

Nel Settecento si ha un ulteriore riuso del sopratterra con la costruzione di una bagli che continua ad essere abitato fino agli anni ’60-’70 del 1900 quando sottoterra si impianta una fungaia. Nel 2000 avviene l’esproprio del terreno a seguito di un progetto di lottizzazione che non teneva conto della realtà archeologica. Per quanto riguarda la produzione della canna da zucchero: la canna da zucchero veniva cotta, una volta pronta questa “poltiglia” veniva messa nel vaso ad imbuto insieme ad acqua e argilla e poi andava a finire nel vaso rettangolare chiamato forma. Una colta raffreddato il composto veniva portato al porto e venduto. Il bancone presente è in muratura e probabilmente serviva per la sistemazione dei vasi. Arcosolio polisomo oggi utilizzato come deposito osteologico, ossia come luogo in cui sono riuniti i resti di ossa a campione. Dalla Galleria VII si accede ad un cubicolo in cui si può vedere un’iscrizione latina (l’unica perché le altre sono in greco) che recita: ERMA DI BUONA MEMORIA VENNE SEPOLTO ALL’ETÀ DI CINQUANTADUE ANNI DOPO AVER PORTATO A COMPIMENTO I VOTA. LA DEPOSIZIONE AVVENNE MARTEDÌ 1 NOVEMBRE DOPO CHE LA LUNA AVEVA RAGGIUNTO LA DODICESIMA POSIZIONE (martedì 1 novembre del 651) L’arcosolio VII.21 riporta l’affresco del sacrificio di Isacco con la piccola defunta rappresentata come orante. Sullo sfondo un giardino paradisiaco con la presenza di un ramo di rose rosse. In questo arcosolio sono riassunti i temi di tutta la catacomba: habitat paradisiaco, autorappresentazione del defunto come orante, tema biblico. Nel sottarco dell’arcosolio è rappresentato Mosè che batte la roccia. La Galleria VII presenta la pavimentazione originaria. Si ha una differenza di livello pavimentale tra la Galleria VII e la Galleria VIII. Quest’ultima originariamente era un cubicolo, lo sappiamo dalla sua struttura; viene, infatti, costruita per ronconi, per settori, all’aumentare della comunità cristiana. Qui sono presenti sepolture per bambini, è uno dei settori più antichi della catacomba. Arcosolio VIII.23  figura femminile rappresentata di ¾ in posizione orante. Sullo sfondo piccole macchie rosse. La sua acconciatura rappresenta un elemento di cronologia: è a crocchia, quindi siamo nella seconda metà del IV secolo. Chi è questa defunta? Cosa rappresenta? Molto probabilmente è la madre di uno dei bambini defunti (madre che accompagna il bambino nel paradiso). Arcosolio X.2  Arcosolio che conteneva 9 bambini di età variabile tra i pochi mesi e i 4-5 anni. Il bambino di età maggiore aveva proprio 4-5 anni e si trovava nella terzultima deposizione. Si è notato che questo bambino giaceva su uno strato di terra in cui erano presenti frammenti di intonaco dipinto rosso e verde. La decorazione pittorica di questo arcosolio ha due fasi: una vegetale che presenta tralci verdi su fondo rosso (seconda metà IV secolo) e una scialbatura bianca su cui venne realizzata la figura del bambino col cavallo (fine IV secolo). Cubicolo X.20  è il più monumentale Alto tre metri, presenta: arcosoli, tombe a cassa risparmiate nella roccia, arcosoli per bambini e tombe pavimentali la maggior parte delle quali non violate in antico. Risale al V-VI secolo ed è stato utilizzato per circa 200 anni. Cubicolo X.10  CUBICOLO DELL’ADORAZIONE DEI RE MAGI

È uno spazio privato pentagonale interessato da riusi evidenti in epoca post-antica. Probabilmente fu utilizzato come stalla di ovini in epoca medievale. Sono presenti due adorazioni dei magi di stile diverso: più bizantina quella all’ingresso (è quasi una processione su sfondo neutro, risale agli inizi del V secolo), più popolare quella fuori (risale alla fine del IV secolo e presenta uno sfondo con roselline)....


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