La lettura metrica PDF

Title La lettura metrica
Author Marty Farina
Course Letteratura latina I
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
Pages 3
File Size 102.1 KB
File Type PDF
Total Downloads 25
Total Views 143

Summary

Download La lettura metrica PDF


Description

LA LETTURA METRICA Struttura dell'esametro dattilico L'esametro dattilico è costituito da 6 piedi (è un'esapodìa). Un piede è un'unità ritmica composta dall'unione di sillabe che possono essere uguali o diverse in base alla loro quantità; In particolare il piede nell'esametro è costituito da: 1 sillaba lunga accentata + [longus guida]

1 sillaba lunga [longus non guida]

(o 2 brevi) non accentate (o pirrìcchio)

In particolare se il piede si compone di lunga-breve breve (longus guida + pirricchio) il piede si definisce dattilo. Se invece il piede si compone di lunga-lunga (longus guida+ longus non guida) il piede si definisce spondèo. L'esametro dattilico è definito esapodìa dattilica catalettica, perchè oltre a quanto detto sopra, alla fine dei sei piedi si verifica il fenomeno della catalessi ( ovvero dell'interruzione del ritmo). Questo perchè l'ultimo piede non è né un dattilo (lunga+ breve breve) né uno spondeo (lunga+lunga) ma è costituito da: lunga accentata + breve [longus guida] [chiamata indifferens perchè è l'ultima sillaba del verso] N.B nel caso specifico dell'esametro dattilico il metro (l'unità di misura del verso) e il piede coincidono; quindi ad un verso corrispondono sempre sei piedi. Le sillabe le sillabe possono essere di due tipi : APERTE: finiscono per vocale; tali sillabe possono essere lunghe o brevi in base al fatto che la vocale con la quale finiscono sia lunga o breve. CHIUSE: se finiscono in consonante, semi-consonante o dittongo; sono tutte lunghe. La sillabazione del verso (=scansione fonosintattica) Il verso è un continuum verbale, ovvero quando si divide il verso in sillabe non si deve considerare la divisione tra le parole. La divisione in sillabe in latino è uguale all'italiano tranne i seguenti casi: – due consonanti consecutive sono assegnate a due sillabe diverse es. ar-cus is-tud – sc e gn si dividono es. mag-nus – la x è considerata come doppia consonante, pertanto va divisa es. exire diventa ek-si-re – positio debilis: identifica una serie di casi definiti muta cum liquida; in pratica quando B,P,C,G,T,D incontrano L oppure R possono o trovarsi nella stessa sillaba o in due sillabe diverse a seconda che faccia comodo avere nel conteggio dei piedi una sillaba lunga o una breve. es. pa-tris (-pa breve) oppure pat-ris (-pat lunga)



– –



il fenomeno muta cum liquida vale anche per l'incontro tra F e liquida (L,R) es. def-rau-do (-def lunga) oppure de-frau-do (-de breve) se ci sono più di due consonanti consecutive, le consonanti vanno tutte in una sillaba tranne l'ultima es. dexter si scandisce deks-ter questa cosa non vale per le consonanti che formano positio debilis, che sono tra loro indivisibili es. dextra si scandisce deks-tra (perchè T+R= positio debilis) -qu seguito da vocale forma una sillaba es. quotidie si sillaba quo-ti-die -gu SOLO SE preceduto da N e seguito da vocale si sillaba come in “anguis”, ovvero an-guis in tutti gli altri casi -GU costituisce una sillaba a sé stante es. arguo = ar-gu-o la -i intervocalica “vale doppio” ovvero: maiores si scandisce mai-io-res

Per dividere correttamente il verso in sillabe si deve ora individuare i casi di sinalèfe. La sinalèfe è quella figura retorica tesa ad eliminare lo iato. In latino lo iato si verifica quando: – nella sillaba finale di parola e nella sillaba iniziale della parola successiva sono presenti due vocali es. pe-la-go àl-to diventa pe- la- goàl-to –

nella sillaba finale di parola c'è una m e nella sillaba iniziale della parola successiva c'è una vocale; in questo caso in più la m “cade”. es. ag-nam àl-bam diventa ag-naàl-bam

nella sillaba finale di parola c'è una vocale e nella sillaba iniziale della parola successiva c'è h+vocale es. ar-va ha- bet diventa ar- vaha-bet N.B la -i iniziale di parola è da considerarsi come consonante, quindi tra i iniziale di parola e la vocale che la segue non si verifica iato es. regina iubes si sillaba re-gi-na iu-bes –

come visto dagli esempi la sinalefe elimina lo iato accorpando tra loro le due sillabe contigue nelle quali lo iato si verifica. Da ricordare è che per capire se la nuova sillaba è lunga o breve si deve guardare come finisce la nuova sillaba accorpata. quindi nell'es. pe-la- goal-to la sillaba -goal è lunga. Individuazione dei tempi forti e deboli In pratica una volta fatta la scansione sillabica del verso – la prima sillaba è sempre lunga accentata – l'ultima sillaba è indifferens (non ci interessa la sua quantità) – la penultima è lunga accentata queste tre sillabe sono le prime che devono essere segnate Poi si trovano le parole almeno trisillabe e si applica la legge della penultima (se la penultima sillaba è lunga l'accento cade su questa, se la penultima sillaba è breve l'accento cade sulla terzultima) [vedi pp.11-12 dispensa di rivoltella per altre info sull'accentazione.]...


Similar Free PDFs