la voce dell\'altra Lidia Curti riassunto PDF

Title la voce dell\'altra Lidia Curti riassunto
Author Carlotta Farina
Course Mediazione linguistica e culturale
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

Curti,docente,studiosa e ricercatrice si interessa di storie popolate riferimento ad antiche tradizioni il corpo femminile da sempre sinonimo apparso spesso come ibrida. Difatti la narrativa delle donne appropriata di ambigue figurazione come la di Louise cane,la donna uccello,le donne vampiro e le ...


Description

INTRODUZIONE Lidia Curti,docente,studiosa e ricercatrice si interessa di storie popolate da personaggi femminili. Facendo riferimento ad antiche tradizioni il corpo femminile da sempre sinonimo di bellezza,è apparso spesso come mostruosità ibrida. Difatti la narrativa delle donne si è appropriata di ambigue figurazione come la donna-ragno di Louise Bourgeois,la donna cane,la donna uccello,le donne vampiro e le cibernetiche della fantasy narrativa e cinematografia. Si è elaborata così l’estetica del discontinuo, capovolgendo i canoni del bello e del brutto,trovando un nuovo fascino nell’eccesso e il mostruoso. Queste nuove forme sono presenti nei racconti delle scrittrici nere e bianche che hanno parlato di oppressioni e discriminazioni,di identità multiple,di resistenza e rivoluzione,tortura,martirio. La coscienza femminile è illustrata prevalentemente dalla scrittura di donne che vivono tra due o più culture,protagoniste dunque di una diaspora etnica,culturale e identidaria.Con la loro scrittura esse hanno rinnovato i canoni preesistenti e cercato di combattere contro il silenzio e l’invisibilità. Molte parlano dell’esperienza coloniale e della loro condizione di esiliate per scelta o costrinzione,dando voce alle loro difficoltà,delusioni e speranze di un futuro in cui non vi siano ineguaglianze. CAP 1 Dunque la letteratura femminile si è popolata di strane mostruosità,corpi deformi e creature ibride,che mettono in questione l’idea di bello e brutto ma anche di umano e animale,maschile e femminile. Facendo riferimento alla mitologia,è possibile ritrovare figure ibride tra cui Medusa,la Sfinge,arpie e sirene,tutte portatrici di morte. Secondo Freud la donna rappresentail ritorno a qualcosa dove siamo già stati ma al tempo stesso non è comprensibile all’uomo dunque è familiare quanto misteriosa(collegamento con il grembo materno). Questa diversità che contraddistingue la donna è stata spesso accostata all’ esperienza coloniale:il filosofo 700esco Edmund Burke la paragona,all’India “perla” dell’impero britannico,riscontrando in entrambe il fascino dell’inconoscibile. ORLANDO La Curti analizza due scritture,quella occidentale di Virginia Woolf(1929)in “Una stanza tutta per sé”,la quale lega l’arte e la letteratura all’indipendenza economica; e quella di Gloria Anzaldùa(1987),la quale parla di un legame tra indipendenza e arte che passa attraverso il corpo che scrive. Nel saggio V.W. lega la scrittura femminile alla condizione economica partendo dalla sua situazione:una sera sua zia era caduta da cavallo e la sera dopo Virginia aveva saputo di avere un’eredità che le

assicurava una vita agiata(penso che la zia muore).Questa notizia le sembrò persino più importante di una grande conquista politica femminile avvenuta nello stesso momento,ovvero il diritto di voto. Grazie a questa nuova indipendenza economica,sempre mancata alle donne,Virginia si sente libera di dedicarsi pienamente alla scrittura. Ancora prima la scrittrice aveva collegato la scrittura al cibo,confrontando un pranzo e una cena,il primo abbondante svolto in un collegio maschile e la cena misera in un collegio femminile.Il pranzo ricco era stato fonte di ispirazione mentre la cena le aveva chiuso la mente. Nel suo romanzo,Orlando,la scrittura diventa centrale,collegata al corpo della protagonista androgina e alle trasformazioni che subisce nel passaggio da un sesso all’altro.A questa trasformazione si accompagna un mutamento di condizione sociale,da ambasciatore si ritrova a far parte di una tribù di zingari,si accorge dunque di non avere diritto,in quanto donna,di scrivere ma comunque utilizzerà gli spazi vuoti di un manoscritto e come inchiostro bacche di vino. Da un pensiero della scrittrice ha luogo un importante dibattito tra le femministe “si deve essere donna-maschile o uomo-femminile” presupponendo una sorta di collaborazione tra i due sessi a livello mentale affinché la scrittura possa realizzarsi. NELLA SCRITTURA PASSA LA DIFFERENZA Luce Irigaray si concentra sulla problematica del linguaggio dal quale le donne sono escluse. In Speculum afferma che il femminile è da sempre(sin dalla statuaria greca)rappresentato per difetto e ritiene che la scrittura femminile possa essere un mezzo per far decadere l’uomo dalla sua posizione di privilegio in quanto la donna,da sempre materia di scrittura degli uomini,si riapproprierebbe della propria materia diventandone l’unica custode. La scrittrice Helene Cixous propone alle donne di scrivere il loro corpo diversamente ponendo fine alla censura a cui la donna è costretta a causa della sua sessualità. Le donne devono inventare un nuovo linguaggio senza classi,codici e regolamenti dunque La scrittura dev’essere libera come un sogno.Una scrittura che si muove tra più lingue,mescola immaginario e realtà,prosa e poesia. Cixous sottolinea come il pensiero umano sia da sempre basato su una gerarchia il cui fondamento è la differenza sessuale riassumibile nell’opposizione attività/passività in cui le donne sono belle addormentate. Esempio di bella addormentata: In Il ritratto ovale,il tema della morte si intreccia a quello dell’arte,in quanto il pittore,come un vampiro,succhia la vita della moglie che gli fa da modella.La donna resa prima corpo morta e poi oggetto d’arte(il dipinto)permette al pittore di rinascere.

Trinh,regista,sottolinea il rapporto tra nutrimento e scrittura dando voce a donne di diverse etnie. Gloria Anzaldùa ha legato il corpo femminile alla scrittura con immagini ispirate al confine Messico-Usa.Scrivendo dal confine vive uno stato di inquietudine psichica e la sua scrittura è legata alla sua identità ambigua sia per le sue origini tra diverse culture che per essere lesbica. Per lei scrivere equivale a comporre la propria anima arricchendola dopo ogni parola e al tempo stesso le parole si nutrono del corpo umano e della terra stessa->immagine del vampiro. ISTERIA Il discorso dell’isteria è stato centrale nella definizione della donna. Freud considerava tale aspetto della donna uno spettacolo, ciò che permetteva all’io di emergere,producendo arte. Secondo Mary Kelly, le donne, per questo motivo, venivano tenute in disparte ed è così che il discorso dell’isteria è divenuto fondamentale nella teoria femminista. Un esempio di tale isteria sono le tarantolate nel sud Italia, donne che, morse dalla tarantola,esprimono rabbia e danzano follemente come risposta alle gerarchie patriarcali. Mary Kelly,artista nordamericana,trattando l’argomento del corpo isterico,esplora l’entrata della donna nella mezza età come “stato tra” e si concentra sul corpo femminile come oggetto desiderato e desiderante nell’opera Corpus. Le sezioni di Corpus riprendono i 5 atteggiamenti passionali individuati da Charcot: minaccia, chiamata, supplica, erotismo ed estasi. PITTURA E SCRITTURA/TESSITURA E SCRITTURA Anna Banti scrive di di Artemisia Gentileschi,pittrice seicentesca. Il libro è un esempio di legame tra una donna che scrive di un'altra donna. Nel ’44, l’autrice osserva le rovine di Firenze e quelle della sua stessa casa,sotto cui è sepolto il manoscritto del suo primo romanzo;nella riscrittura del manoscritto,trova Artemisia in frammenti. La conclusione diventa un rito di liberazione delle donne dalla dipendenza dagli uomini. Tale momento coincide con quello in cui Banti si libera dei resti del corpo di Artemisia che la inseguono. Il romanzo Alfaro di Virginia Woolf è dedicato a ricostruire la figura della madre della scrittrice. In questo modo,l’autrice si ricongiunge con la madre,qui vista come fonte di conoscenza. Nel testo,si legge un richiamo al grembo materno come luogo di produzione contro l’idea Freudiana di grembo vuoto. Dunque l’utero produce,non è il luogo dell’isteria.

Fatema Mernissi considera i tappeti fonte di segni e messaggi, sottolineando il rapporto tra testo e tessuto e dunque tra narrare e tessere,attività associate da sempre alle donne. Tale rapporto rende le donne, seppure analfabete, guardiane del patrimonio. La rete utilizzata per tessere viene paragonata alla “rete” di Internet, dunque vi è un collegamento tra tessere e navigare,tessere e comunicare. Una rete di tipo diverso è quella di cui parla Louise Bourgeois nella sua opera in cui rappresenta ragni con volto di donna. È famosa la colossale scultura di un gigantesco ragno donna chiamato Maman, alta circa 10 metri.Di questo personaggio l’artista ha una visione ambivalente in quanto s’intrappola negli angoli della sua rete,ma a sua volta è una trappola per gli altri. CAP 2 Il rapporto tra scrittura e ricerca dell’identità accompagna da sempre il pensiero femminile;tuttavia,parlare di identità unica è impossibile. Joan Riviere nel saggio la mascherata della femminilità,ha affermato che la femminilità può essere indossata come una maschera e che tra maschera e realtà non si può distinguere. Di conseguenza, essere donna vorrebbe dire dissimulare una fondamentale mascolinità. Secondo Irigaray, la scrittura femminile presuppone la necessità per le donne di andare oltre l’immagine di sé riflessa nello specchio, non conformandosi a quello che la società vuole per loro. Dunque l’aspetto isterico,la molteplicità,quindi l’aspetto mostruoso della donna diventa emblema della sua femminilità, segno di una nuova libertà, contro la repressione. IL DOPPIO Il doppelganger ovvero l’alter ego nascosto dall’altra parte dello specchio,il vero sè, presente in tanta grande narrativa, è diventato femmina. Tale doppio viene frequentemente soppresso. Esempio:in Jane Eyre,la prima moglie di Rochester è prigioniera nell’attico e viene immaginata dalla donna che ha preso il suo posto nel cuore dell’eroe,Jane. Quando brevemente si materializza pare una bestia, ma non è altro che il doppio della nuova moglie. Alla fine del romanzo,Jane raggiunge la felicità dopo che l’altra rimane bruciata nel rogo della casa da lei stessa causato,ma nelle rivisitazioni seguenti in realtà Jane sente che bruciando l’altra donna, brucia lei stessa. È così anche per Sula e Nell, di Tony Morrison,l’una irrequieta e anticonvenzionale, promiscua e infedele, una sorta di strega; l’altra timorosa e timida, madre impeccabile. Tuttavia, in un comento finale, la nonna di Sula dirà “Siete le stesse, non c’è mai stata differenza tra voi”, facendo riferimento ad un evento passato, quando le due hanno annegato un bambino,evento che le ha unite in una colpa comune.

I doppi sono esseri dalle caratteristiche mostruose, giganteschi e sessualmente ambigui. Per esempio, la diavolessa di Weldon è alta e grossa, controparte del suo alter ego Mary Fisher, romanziera di successo minuta e graziosa. In Notti al circo, nonostante la creatura Fevvers(piume)sia grande come una casa,un uomo si innamora di lei dunque la sua grandezza diventa la bellezza che la contraddistingue(anche se l’uomo rimane soffocato dalle sue penne). L’eroina di Lupo- Alice dell’autore Carter interroga lo specchio alla ricerca della sua identità ma alla luce della luna che penetra nella sua camera, vede solo un lupo che gioca con lei senza sapere che vede sè stessa. Tale ibridità delle forme è legata all’identità spezzata tra maschile e femminile. Infatti, l’ambiguità sessuale è un'altra caratteristica di questi esseri. Esempio:Nella passione della nuova Eva di Carter vi sono 3 personaggi: la grande madre, la star Tristessa ed Evandro, che, dopo la mutilazione genitale, diventa Eva, operata dalla grande madre, intenta al processo di femminilizzazione del mondo. Ma questa nuova femminilità è fallita, in quanto Eva ha un rapporto con Tristessa. L’intenzione della grande madre era quella di scoprire una forma diversa di sessualità che unisse la maschile e la femminile, unità che però conduce allo svanire dell’identità sessuale. La coesistenza di sessualità diverse viene ulteriormente esplorata attraverso il tema dell’innesto, in il sesso delle ciliegie,titolo che viene da un evento minore della trama,l’innesto tra un ciliegio e un arbusto selvatico. La teoria femminista ha mostrato i pericoli del binarismo sessuale e il bisogno delle donne di sentirsi parte anche dell’altra metà è dovuto al timore che tornino antiche supremazie. I romanzi femminili a cui abbiamo fatto riferimento presentano il crollo delle barriere tradizionali con eroi ed eroine che si negano alla categorizzazione di genere ma che comunque continuano a parlare in modo femminile di donne. Voci o piuttosto grida caratterizzano le donne di questi racconti,spesso grida gioiose che nascondono grande dolore e la risata che da sempre è simbolo dell’eccesso e non si addice alla donna diviene un segno trasgressivo. Cixous ricorda alle lettrici che le donne sono sempre state condizionate dal mito di Medusa dimenticando che al di là di ciò che accade guardandola,lei è semplicemente una bella donna che ride,considerando ciò la storia cambia senso.

CAP 3 MADRI E FIGLIE Perché il femminile si fa coincidere con il sublime? Il femminile è al tempo stesso dolore e piacere in quanto della donna si teme la diversità ma della sua incomprensibilità non si può che esserne sedotti. In Frankenstein,Mary Shelley si fa portatrice di una visione negativa dell’irrazionalità

in quanto condanna la sua creatura. Al tempo stesso questo romanzo è dimostrazione della resistenza contro una categorizzazione patriarcale,infatti l’autrice dà voce al mostro e alla sua umanità repressa. Il mostro è legato simbolicamente al corpo femminile, che si tramuta in corpo morto,volendo dar vita prima alla madre dello scienziato e in seguito alla sua fidanzata. In questo romanzo il tema della nascita è così mescolato alla morte da causare paura in rapporto alla maternità. Freud sostiene che il rapporto madre-figlia è caratterizzato da oscurità,e farlo uscire da tale condizione attraverso la sua rappresentazione,è l’unico modo per la donna di raggiungere il piacere. Legame tra corpo e scrittura->la scrittura viene considerata un parto,una nascita che permette alla scrittrice di sentirsi piena e nutrire se stessa. Tale tema è riscontrabile nel rapporto tra Mary Shelley e la madre,morta nel darla alla luce,di conseguenza l’espressione “mia orrida progenie” non si riferisce solo al libro di Frankenstein ma anche a se stessa per aver causato la morte della madre. Inoltre i lettori del romanzo hanno affermato che il fascino che una tale mostruosità aveva esercitato sulla scrittrice era prova di una mostruosità insita in lei. Dunque la creatrice appare ugualmente se non più mostruosa della sua creatura. Ecco perché a differenza di Frankenstein,la sua compagna non sarà mandata nel mondo ma eliminata ancor prima che le sia infusa la vita,perché potrebbe diventare molto più malvagia del suo compagno;malvagità legata alla sua capacità di creare la vita,diffondendo una stirpe di mostri. Nel cinema l’immagine della femme fatale,portatrice di morte,diventa una costante nei film noir degli anni 40-50 come nel film di Welles,Femme fatale,le molteplici identità della donna trovano conclusione nella sua eliminazione ma non una spiegazione. Della donna viene sottolineato il suo appetito sessuale,la vicinanza al mondo animale e il desiderio lesbico.

CAP 4 LE VOCI DELLA SUBALTERNA si intendono le voci di donne relegate ai margini di culture e nazioni che esprimono dunque diaspore tanto geografiche quanto etniche e identitarie. Ma per queste donne,con identità multiple è difficile se non impossibile avere voce e allo stesso tempo è difficile per la critica occidentale parlare di queste donne senza bloccare il loro autonomo parlare di sé,rischiando di renderle vittime. Ecco perché secondo la scrittrice Djebar non bisogna “parlare di” ma “parlare vicino a”. Si corre i medesimi rischi quando si parla di società multiculturale la cui multiculturalità,la quale dovrebbe essere una componente genuina, è in realtà fondata su criteri assimilazionisti,secondo i quali l’estraneo deve rendersi simile a noi

per poter essere accettato.Ma accogliere altre culture nella propria richiede il capovolgimento del nostro mondo e non la semplice inclusione del diverso.Derrida nel suo saggio sull’ospitalità ha parlato di un’ospitalità senza condizioni attraverso l’accettazione della diversità in quanto l’estraneo può dirsi accolto veramente solo se rimane tale. Annamaria Ortense scrive Il monaciello di Napoli nel quale parla del piccolo spirito che si suppone abiti la cucina napoletana.Il piccolo fantasma ha un carattere misterioso,è impertinente e cattivo ma anche un povero orfanello che cerca una madre e la trova nella bambina che narra la storia. Questo personaggio potrebbe indicare la via a una politica sull’ospitalità,basata su un’accoglienza incondizionata, che non cerchi troppe spiegazioni ma che accetti la diversità. Shahrazad è un esempio di donna che con i suoi racconti ha lottato per la vita e ha vinto,utilizzando la scrittura come atto di sopravvivenza. È esempio di una donna affabulatrice la quale si prende gioco degli uomini invece di essere vittima di questi ultimi. Ne deriva l’idea che la parola non dev’essere al servizio della verità ma dell’immaginazione capace di avere la meglio sulla violenza. La scrittrice Fatema Mernissi racconta che dopo aver ascoltato la storia di Shahrazad,comprende che la felicità dipende dalla forza delle proprie parole e decide di diventare scrittrice. Dell’harem nel quale aveva vissuto la sua infanzia,non descrive gli aspetti peccaminosi immaginati dagli occidentali ma parla della costrizione delle donne le quali non potevano uscirne liberamente e che sognavano continuamente di oltrepassarlo.Ecco perché in occidente,Shahrazad è considerata una donna sprovveduta che racconta favole innocue mentre nel mondo arabo è vista come un eroina. Fatema ritiene che gli uomini utilizzino questi harem per impedire alle donne di fuggire usando le loro ali e ironicamente aggiunge che gli uomini occidentali non si sono preoccupati di rinchiuderle né imposto veli perché ignorano la capacità delle donne di volare. Di diverso parere è la studiosa Rana Kabbani che considera Shahrazad come simbolo della visione occidentale dell’oriente,poiché nei suoi racconti ella parla di donne crudeli e traditrici per compiacere il re ma in questo modo non fa altro che dare adito alla repulsione per le donne del re. Djebar parla della doppia prigionia che rappresenta la casa in quanto oltre ad essere una prigione per le donne musulmane,lo diventa anche per i loro figli. Molte donne hanno scritto del difficile cammino verso l’indipendenza divise tra l’appartenenza alla cultura locale e a quella della madre patria. Nonostante le metropoli multietniche permettano libertà che non sarebbero possibili nella madre patria,il conflitto tra passato e presente non scompare.Così come persiste la condizione subordinata delle donne all’interno delle comunità di immigrati nelle metropoli.

Le donne nei loro racconti hanno utilizzato l’illusione,la fantasia che non è falsità ma è una componente indispensabile affinché la soggettività del pensiero che andavano a esprimere potesse essere presa in considerazione come attendibile e non considerata una falsa percezione. Fantasia resa dalla presenza di maghe,forze soprannaturali o donne fantasma. Come nel grande romanzo di Toni Morrison, Amatissima,il fantasma è quello di una bambina uccisa dalla madre per evitarle la sua stessa vita di schiavitù. Tra le 2 c’è un odio-amore dovuto ad un passato inaccettabile ma radicato in entrambe.La madre cerca di non ricordarlo ma la figlia che rappresenta quel passato,pretende che la madre lo ripercorra continuamente. Questo romanzo mostra come in tempi di schiavitù atti come l’assassinio, l’automutilazione e l’infanticidio erano una forma di resistenza contro il padrone e un modo di riappropriarsi di sè stesso. Altre scrittrici hanno utilizzato l’immagine del corpo femminile violato per narrare la storia di paesi come del Bengala,costruendo un atto di accusa contro il discorso nazionalista indiano il quale intende mettere a tacere le voci marginali. In alcuni di questi racconti le donne utilizzano il loro corpo martoriato come strumento di denuncia contro gli abusi,rifiutandosi di corprirlo,rendendolo un’arma di attacco. In altri casi il corpo della donna è utilizzato per denunciare il mancato raggiungimento della libertà in seguito al passaggio dalla colonia alla nazione. SATI:rogo delle vedove,antico rito induista precoloniale che in seguito ...


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