Letteratura Italiana Curti PDF

Title Letteratura Italiana Curti
Author Giulia Asnica
Course Letteratura Italiana 3
Institution Università Ca' Foscari Venezia
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Appunti del corso di Letteratura italiana con la professoressa Curti...


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Letteratura italiana Prof. Elisa Curti Lezione 1 – 26/03/18 C’è una relazione tra arte e Decameron: 4 tavole della bottega del Botticelli, le quali dovevano ornare la camera di due sposi, che servivano per illustrare una novella del Decameron (Nastagio degli Onesti). Uno dei primi testi ad essere illustrato fu proprio il Decameron, “Hamilton 90” fu la prima edizione illustrata dallo stesso Boccaccio e da lui autografata, situata a Berlino. L’autore disegnò i personaggi a mano dai profili molto espressivi. Il Decameron ispira sia l’illustrazione che le arti minori come la decorazione delle cassapanche nuziali tra ‘400 ed ‘500. La prima edizione del Decameron risale al 1470 e non è illustrata mentre nel 1492 viene pubblicata a Venezia dalla tipografia “De Gregori” una nuova edizione già illustrata. Incunabolo = testo stampato che precede il 1500 Cornice = storia portante composta da 10 persone, 7 donne illustrate da una regina e 3 uomini illustrati da un giovane re.

Giovanni Boccaccio (1313 – 1375) Nasce a Firenze, ma utilizza in molti suoi scritti Certaldo come patria del proprio essere anche se di questo non si è certi fisicamente. Giovanni è più giovane di Dante ma contemporaneo di Petrarca, nel 1327 si trasferisce a Napoli poiché il padre era un funzionario per la famiglia Bardi, famiglia molto ricca ed importante, finanziatrice degli Aragonesi. Giovanni fa un tirocinio, voluto dal padre, presso il fondaco dei Bardi, studia diritto con Cino da Pistoia (1331-1333) che era un poeta lirico amoroso della letteratura antica, egli inoltre si era applicato come insegnante. Per studiare Boccaccio utilizza la biblioteca angioina dove si trovano sia testi provenzali e francesi sia testi di tradizione classica e latina. Per quanto riguarda la letteratura Boccaccio è un autodidatta. Egli si gode molto la vita mondana dell’aristocrazia partenopea che riprenderà poi nel Decameron. Nell’inverno del 1340/41, dopo il tracollo finanziari dei Bardi, Boccaccio torna a Firenze, questo spostamento farà scaturire un dissidio con il padre per lo sradicamento dalla bella Napoli. Decameron = titolo dell’opera dato dallo stesso autore, è la prima opera che contiene un sistema di titoli e sottotitoli che formano una guida per il lettore (contenuto extradiegetico, cioè fatta dall’autore). “Cognominato prencipe galeotto nel quale si contengono 100 novelle in diece dì dette da sette donne e tre uomini” = rubrica introduttiva del Decameron ideata da Boccaccio Decameron = “deca” significa dieci mentre “meron” significa giorni, titolo scritto in greco poiché questa era una lingua molto cara a Boccaccio che però non riuscirà mai a imparare in modo corretto, anche se lui prenderà con sé un monaco fuggito da Costantinopoli perché gli insegni. Precipe galeotto = “Prencipe Galeotto” fu il cavaliere che fece da palo per l’incontro tra Lancilotto e Ginevra mentre “prencipe galeotto” deriva dal V canto dell’inferno dove il nome passa da proprio a comune grazie alla vicenda di Paolo e Francesca che in quel caso parlano de libro che fece scattare il bacio tra loro due.

Exameron = “sei giorni” trattato sulla creazione del mondo diviso in 9 discorsi, scritto da Sant’Ambrogio da cui Boccaccio prende l’ispirazione per il titolo della sua opera.

Novella = significa letteralmente “piccola novità”, esiste da prima di Boccaccio ma si deve a lui la coniazione tecnica; essa è un racconto breve, cioè una narrazione breve in prosa (ma può essere anche in versi) con personaggi umani e contenuti verosimili senza finalità morali e una serrata concatenazione di eventi (anni raccontati in poche frasi)

Novellino = il titolo risale al ‘500 ma il testo è datato 1281-1300 scritto da un autore anonimo. Questo è il primo libro che raccoglie racconti brevi da cui Boccaccio prende ispirazione.

Lezione 2 – 28/03/18 Novella = genere breve (per i meccanismi d’intreccio) Es. Alatiel = il testo è molto veloce mentre la trama dura diversi anni Novellino = 85 brevi storie, nel ‘500 viene aggiunta un’introduzione + un titolo + totale di 100 storie a modello del Decameron Nella 33esima storia del Novellino si trova la parola “novella” usata in modo tecnico Proemio = incipit; fine = explicit – questi hanno una forma circolare

Lezione 4 – 04/04/18 Introduzione alla quarta giornata = Novella delle papere 1) Apologia, Boccaccio difende sé stesso 2) Meta-novella, dove si fa una riflessione sul genere stesso 3) Romanzo di Barlaam et Josaphat = storie legate da un filo conduttore, un principe tentato dalle donne-demoni (che nel caso di Boccaccio sono le papere in chiave ironica) La novella delle papere venne scritta da Boccaccio poiché molti intellettuali lo avevano criticato per l banalità delle sue novelle e che le tematiche affrontate erano di poca rilevanza, trattava troppo d’amore. Trama = c’è un uomo fiorentino che perde la moglie, a causa dell’immenso dolore decide di andare a vivere come un’eremita sul monte Asinaio assieme al figlio di due anni. Lo fa crescere con i valori della religione, non gli parla dell’amore o del mondo circostante, ma il figlio diciottenne chiede al padre di portarlo con lui a Firenze per prendere ciò di cui avevano bisogno. Appena arrivati il figlio si stupisce di tutto: delle case, delle chiese e anche delle donne. Chiede al padre cosa fossero e lui gli risponde che erano delle papere, così il figlio decide che vuole averne una. L’uomo si accorge di aver avuto più debolezza nell’ingegno rispetto alla natura. Amore = l’istinto non può essere controllato, l’amore è una forza della natura Letteraria = Boccaccio vuole comunicare agli intellettuali che lo criticano che il loro rifiuto verso il mondo esterno è sbagliato. Loro possono far finta che non esista ma questo agisce come l’amore fa con il ragazzo, li critica perché non sanno cosa c’è nella realtà concreta. Autore (Boccaccio) = Proemio, introduzione alla quanta giornata, fine

Narratore (Boccaccio che racconta le storie esterne alle novelle) = tutte le introduzioni e le conclusioni alle novelle Novellatori = 7 donne + 3 uomini = 100 novelle Diegesi = narrazione 4 livelli del Decameron: 1) 2) 3) 4)

Extra-diegetico = al di fuori dalla narrazione, autore Intra-diegetico = storia portante (cornice), narratore Diegetico = si passa dal narrare al narrato, 100 novelle Meta-diegetico = tutte le volte che viene narrata una storia da un personaggio

Cornice o storia portante = racconto della vita dei novellatori (contesto storico e geografico), racconto nel racconto

Modelli per la cornice > NO nella tradizione italiana, la prima opera fu il Decameron -

-

Origini nel mondo orientale (Libro dei 7 savi poi tradotto in latino) 1000 ed una notte: c’è un sultano che viene tradito dalla moglie, così decide di cambiare moglie ogni giorno e di ucciderla dopo la prima notte d’amore. Però una donna particolare riesce a tenergli testa e ogni notte gli racconta una storia, così riesce a convincere il sultano della non malvagità delle donne tramite la morale delle storie > narrazione che salva Esempi religiosi: i Summae exempla, erano un insieme di storie con una matrice culturale ad uso dei predicatori

3 modelli di cornice (Picone): 1) Racconti per ritardare il compiersi di un’azione (negativa): es. Mille ed una notte 2) Racconti per provare un’idea, per ammaestrare qualcuno (cornice dialogica): es. Barlaan et Josaphat 3) Racconti per intervallare le tappe di un viaggio: es. Canterbury Tales

Decameron: -

la cornice serve a far passare il periodo negativo della peste (prima tipologia) inoltre la cornice serve anche a far scorrere del tempo tra una e l’altra novella (terza tipologia)

Funzioni della cornice: -

ordina una materia eterogenea congiunge o separa le varie novelle introduce e termina le giornate fa da filtro tra scrittore e materia narrata

La brigata descritta nel Decameron da Boccaccio è formata da 7 donne (giorni della creazione, 7 virtù) e da 3 uomini (trinità, perfezione), essa si attiene ai principi di ragione ed onestà per regolare la

convivenza. Dei 15 giorni passati fuori dalle mura di Firenze, 10 vengono dedicati alla narrazione dei racconti; ogni giornata è conclusa da una ballata ed è regolata da un re o una regina che stabilisce il tema del giorno. La prima giornata è introdotta da Pampinea che è la più adulta del gruppo, nella sua giornata il tema è apparentemente libero anche se in sottofondo si parla di corruzione ecclesiastica e civile. Dioneo invece è il re della settima giornata ed ha un privilegio particolare: può non attenersi al tema della giornata ma come punizione dovrà sempre essere l’ultimo a raccontare la propria storia. Questi due personaggi sono stati individuati come gli altereghi dell’autore.

Lezione 5 – 05/04/18

Santa Maria Novella è la chiesa dove i giovani si incontrano, struttura domenicana sede di confraternite femminili devote alla Vergine. I ragazzi si incontrano un martedì, giorno sacro a Marte che era l’ex protettore della città. Le 7 donne che fanno parte del gruppo sono tutte oltre l’età “da marito” (18-28), esse per colpa della peste sono state private dei loro protettori, cioè sono vedove o orfane. Pampinea è la più adulta mentre Neifile è la più giovane, la prima è la legislatrice della brigata e fonda una convivenza basta sull’ordine. Questi ragazzi vogliono darsi una possibilità fuggendo dal caos morale della città; il mercoledì partono alla volta di questa villa sulle colline attorno Firenze che apparteneva ad uno di loro. Venerdì e sabato i giovani sospendono la narrazione dei racconti per riposare mentre poi si spostano in un altro palazzo, provvisto di giardino e fontana dove si riuniscono in cerchio, dove continuare il racconto. La fontana ha diversi significati: -

legame giardino – paradiso, dove il giardino è un luogo regolato dall’uomo significato religioso: rinascita, pulizia, valenza battesimale significato cortese: simbolo amoroso – erotico dove si incentrano gli incontri degli amanti

Struttura e temi delle giornate: 1 giornata: mercoledì, la regina è Pampinea ed il tema è libero anche se in sottofondo appare quello della corruzione civile ed ecclesiastica.

2 giornata: giovedì, la regina è Filomena ed il tema è quello delle avventure a lieto fine. 3 giornata: domenica pomeriggio, la regina è Neifile ed il tema è quello di chi ottiene o ritrova una cosa desiderata da tanto tempo.

4 giornata: lunedì, il re è Filostrato ed il tema è quello degli amori infelici. 5 giornata: martedì, la regina è Fiammetta ed il tema è quello delle storie d’amore con un lieto fine dopo molte traversie.

6 giornata: mercoledì, la regina è Elissa ed il tema è quello delle battute, risposte pronte o frasi (frutto di ingegno e furbizia) che risolvono una situazione d’impaccio, il tema rispecchia la durata della giornata che è la più breve.

7 giornata: giovedì, il re è Dioneo ed il tema è quello delle beffe matrimoniali fatte dalle donne per amore dell’amante o per proteggere sé stesse, in questo caso il marito o non ne è a conoscenza oppure egli lo sa ma non può contrapporsi. Dopo la narrazione di questa giornata le donne si sentono offese perciò c’è una prima separazione dal gruppo: le donne escono e vanno nei dintorni presso la Valle delle Donne dove in un lago fanno il bagno nude. Più tardi tornano e prendono in giro gli uomini per non essersi accorti della loro gita fuori porta e decidono che per l’ottava giornata il posto della narrazione si sposta dal giardino del palazzo alla Valle delle Donne (al di fuori della ragione umana).

8 giornata: domenica, la regina è Lauretta ed il tema sono le beffe in generale (allargamento del tema della giornata precedente).

9 giornata: lunedì, la regina è Emilia ed il tema apparentemente sembra libero ma in sottofondo appare dominato dalla ragione. Diversamente dalla prima giornata dove il tema appariva libero ma influenzato dal caos. 10 giornata: martedì, il re è Panfilo ed il tema è dedicato alla libertà ed alla grandezza d’animo, a personaggi che con il loro agire hanno dimostrato la loro superiorità morale (simili agli spiriti magni che dominano il limbo, NON con la fede però) Il percorso risulta circolare poiché inizia un martedì e finisce un martedì, inoltre c’è il ritorno a Firenze con nuove riflessioni e pensieri ed un’emotività diversa da quella in partenza. Ironia letteraria (parodia letteraria): -

rovesciamento all’interno delle tradizioni letterarie più diffuse distanziamento ironico da codici ormai triti e ritriti per rinnovarli in qualcosa di nuovo

Es. Nella seconda novella della 4 giornata, che ha come re Filostrato (protagonista di un’opera giovanile di Boccaccio dove lui era un vinto d’amore), ha come protagonista Lisetta ed è ambientata a Venezia. Boccaccio odia Venezia per motivi commerciali, poiché in contrasto con Firenze, inoltre considera i veneziani gente sciocca, vergola e che non mantiene la parola. Tutte queste caratteristiche vengono riportate nel carattere dei personaggi veneziani della novella.

Lezione 7 – 11/04/18 Geografia linguistica: venezianismi, bolognesismi, lombardismi, sicilianismi, genovesismi, pisanismi e catalanismi.

Plurilinguismi: idiotismi linguistici (Venezianismi); patinature culturali come i latinismi (novelle solenni) e grecismi (novelle di ambientazione greca). I linguaggi sono diversi per livello culturale, in base anche al mestiere svolto dalle singole persone (mercanti, medici, giudici) con rimandi al proprio ceto anche in ambiti esterni. Visione delle donne molto legata alle caratteristiche delle città: es. Madonna Lisetta = sciocca come i veneziani; pisane = brutte come lucertole perché Boccaccio odiava Pisa.

1° novella, 4° giornata: Principessa Ghismonda che si innamora del servo di suo padre Guiscardo = principio dell’amor cortese per cui la donna è ad un livello superiore dell’uomo che le fa da servo d’amore (in questo caso anche a livello sociale); l’iniziativa viene presa però dalla donna che come dono permette all’uomo di amarla.

Ghismonda ha un problema: il troppo amore del padre Tancredi che rimanda il suo matrimonio con un altro nobile, per questo motivo non risulta un bravo sovrano perché non l’ha fatta sposare Alla fine Ghismonda resta vedova ed il padre prolunga il suo stato di solitudine così ella si affeziona al valletto del padre Guiscardo. Anche egli la ricambia, Ghismonda decide così di far recapitare un messaggio in modo indiscreto al suo amato, esso è nascosto dentro una canna di bambù. In questo messaggio ella gli rivela l’esistenza di una scala segreta che collega la sua camera ad una grotta scavata nel monte a ridosso del palazzo dove Guiscardo può calarsi con una corda (passione travolgente + discreto ordine). Il padre Tancredi un giorno va a trovare la figlia nelle sue stanze e non trovandola si addormenta dietro ad un baldacchino, nel frattempo Ghismonda e Guiscardo si incontrano e fanno l’amore. Il padre si sveglia e capendo cosa stava succedendo se ne resta tranquillo e se ne va quando i due amanti sono ormai spariti. Scende goffamente dalla finestra e pensa a come vendicarsi. Furioso da ordine ai suoi servi di aspettare Guiscardo davanti all’entrata della grotta e lo fa arrestare; comunica a Ghismonda di aver scoperto la sua tresca, inoltre le espone le sue colpe: la colpa morale per il tradimento non essendo sposata e la colpa sociale poiché il suo amante è di un ceto inferiore a quello di lei. Ghismonda mantiene un atteggiamento decoroso e si rifiuta di piangere (con caratteristiche maschili). In un lungo discorso dimostra al padre la sua nobiltà d’animo (tradizione stilnovista), confessa l’amore per Guiscardo e gli fa intendere di volersi togliere la vita qualora l’amante muoia. Tancredi acceso da una folle gelosia decide di mandare a morte Guiscardo e di portarne il cuore a Ghismonda come dono in una coppa d’oro. Ma lei aveva già capito l’intento del padre così preparò un intruglio di erbe velenose che versa sopra il cuore dell’amato e beve dalla coppa d’oro. Le ancelle di Ghismonda avvisano Tancredi dell’accaduto e lui corre al capezzale della figlia, ma ormai è troppo tardi, come ultimo desiderio la figlia chiede al padre di seppellirla accanto all’amato. Il padre si pente delle sue azioni e decide di assecondare almeno l’ultima decisione della figlia.

La virtù di Guiscardo viene contrapposta alla poca sollecitudine del padre. 4° giornata = modelli classici (Piramo e Tisbe che muoiono per cause naturali) e modelli romanzi (Tristano e Isotta, Paolo e Francesca) Simboli che poi torneranno: -

topografia (presenza della parola porta: quella principale, quella della grotta e la finestra che sarà un elemento ricorrente) tema delle lacrime (non versate) tema del genere (maschile e femminile) presenza del cuore (Guiscardo, Lorenzo e Guardastagno)

Lezione 8 - 12/04/18 4° Giornata (tragedia, tratta dal Filostrato) e 5° giornata (commedia, tratta dal Filocolo) = formano un deittico e sono il fulcro della raccolta Sia Filocolo (amore infelice) che Filostrato (amore con esiti felici) sono due raccolte giovanili di Boccaccio e quindi sono legati alle sue produzioni giovanili. Dalla negatività > alla positività (esempi della 10° giornata della magnanimità)

Il penultimo racconto è presentato dal Re o dalla Regina della giornata. 4° giornata: -

amore in tutte le dimensioni rendere contemporaneo il topos di amore e morte polemica contro le teorie di Cappellano sull’amor cortese che non tocca chi lavora, dimensione trascendente che si basa sul desiderio (irrealizzabile > sublimazione) amore per diletto (amor cortese), onesto (vincolo coniugale che riguarda due persone, privo di connotazioni sentimentali -> collante della società) e utilitario (persone umili che sono dominate dagli istinti fisici) = tripartizione che viene meno nel Decameron

9° novella – 4° giornata: In un castello in Provenza a Rossiglione vive il feudatario del luogo di nome Guglielmo da Rossiglione che ha un amico di nome Guglielmo Guardastagno. Il conte del castello ha una moglie (senza nome) di cui il suo amico si innamora perdutamente. Quest’ultimo fatto è considerato peccato mortale per le regole dell’amor cortese poiché discorda con l’amicizia tra cavalieri e l’amore verso la moglie del proprio amico.

Guglielmo se ne accorge e decide di vendicarsi dell’amico (come Tancredi verso Guiscardo). Guglielmo dà appuntamento a Guardastagno per accordarsi sulla partecipazione ad un torneo, lo aspetta lungo la strada che conduce al castello per ucciderlo. Guglielmo lo uccide anche se Guardastagno era disarmato e per le regole tra cavalieri due uomini non possono duellare se uno dei due è disarmato oppure è di spalle, inoltre gli strappa il cuore e torna al castello. La moglie chiede notizie dell’amante al marito ma quest’ultimo gli mente; il marito chiede al cuoco di cucinare uno sfizioso manicaretto con il cuore, con l’aggiunta di spezie, e di metterlo in una coppa d’argento facendo finta sia il cuore di un cinghiale, considerato un animale diabolico. La moglie lo mangia e fa anche i complimenti al cuoco per la squisitezza della pietanza, poi scopre che era il cuore del suo amante. Ella, utilizzando parole molto dure ma con fierezza, accusa il marito di essere un cavaliere sleale poi va nelle sue stanze e si suicida con un intruglio di erbe gettandosi dalla finestra. Il marito, per la paura delle conseguenze, fugge dalla Provenza mentre i due amanti vengono sepolti insieme. La leggenda narra che dal loro sangue la terra di Rossiglione si fosse tinta di rosso.

Racconto eziologico = racconta l’origine di un fenomeno (in questo caso della terra rossa di Rossiglione) Vida (vita dei poeti provenzali, biografie romanzate) > di Guillem de Cabestaing, poeta innamorato della moglie del proprio signore Boccaccio riprende questa storia ma cambia alcuni elementi come il nome dei personaggi e il rapporto fra i due amici. I due personaggi sono due facce della stessa medaglia mentre la donna è senza nome al pari di un oggetto. Per Boccaccio i due uomini so...


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