L\'analisi della redditività operativa e netta PDF

Title L\'analisi della redditività operativa e netta
Author immachiara chiacchio
Course Economia aziendale
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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riassunto...


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venerdì 27 marzo 2020

L’analisi della redditività operativa netta La definizione di redditività Per redditività si intende il rapporto tra una prescelta configurazione di reddito e il correlato volume di capitale necessario per produrlo oppure tra il medesimo reddito e grandezze espressive dell’attività svolta:il numeratore e il denominatore degli indici di redditività variano in funzione dell’oggetto esaminato. L’approfondimento di questa dimensione avviene attraverso le seguenti fasi: 1. determinazione della redditività operativa; 2. il calcolo del differenziale tra rendimento e costo delle risorse finanziarie e valutazione della sostenibilità del debito; 3. determinazione della redditività netta dei mezzi propri e dell’effetto di leva finanziaria; 4. calcolo del tasso di autofinanziamento.

L’analisi della redditività operativa La redditività operativa è identificato nella redditività del capitale investito (ROI= Return On Investment).

REDDITO OPERATIVO / CAPITALE INVESTITO L’indice in oggetto esprime il rendimento del capitale investimento,indipendentemente dalle scelte di finanziamento attuate. L’indicatore palesa il grado di efficienza ed efficacia della gestione aziendale e rappresenta il presupposto fondamentale della globale redditività. Un ROI soddisfacente è un requisito necessario per il successo economico di qualsiasi azienda. In fase di applicazione sorgono una serie di problemi che richiedono soluzione: al riguardo assumono rilievo: a) la selezione del reddito operativo; b) la scelta del capitale investito; c) l’individuazione del momento temporale di riferimento per il capitale investito, 1

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a) Il reddito operativo di riferimento Dalla riclassificazione del conto economico,sono derivate due configurazioni di reddito operativo (EBIT): 1. di gestione caratteristica; 2. aziendale. Il ROI più semplice è quello globale: REDDITO OPERATIVO AZIENDALE / CAPITALE INVESTITO Il ROI globale evidenzia la redditività degli investimenti considerati nella loro totalità e permette di esaminare due gestioni, la caratteristica e la patrimoniale: infatti, il reddito globale è scomponibile in: a) ROI gestione caratteristica REDDITO OPERATIVO GESTIONE CARATTERISTICA/ CAPITALE INVESTITO GESTIONE CARATTERISTICA. b) ROI gestione complementare/accessoria REDDITO GESTIONE COMPLEMENTARE,ACCESSORIA / CAPITALE INVESTITO GESTIONE COMPLEENTARE,ACCESSORIA

b) Il capitale investito Il secondo problema è di agevole soluzione: il capitale investito deve essere coerente con la configurazione di reddito posta al numeratore. Il ricorso al reddito operativo aziendale richiede il capitale investito globale; il reddito operativo di gestione caratteristica necessita del capitale investito correlato.

c) Il momento temporale di riferimento per il capitale investito Nel calcolerei principali indicatori di redditività si utilizzano, al denominatore dei rapporti,valori di stato patrimoniali. Vi sono tre alternative che comportano il ricorso ai valori: -iniziali;

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-finali; -medi. L’obiettivo è rapportare il reddito operativo al capitale investito che ha contribuito alla sua produzione. In secondo luogo, la scelta di valori iniziali permette importanti confronti tra l’andamento reddituale,la solidità patrimoniale e lo sviluppo e meglio si colloca nel sistema di indici presentato. E’ comunque molto diffusa la prassi di avvalersi dei valori finali,specie quando la variabilità del capitale investito è elevata nell’esercizio oppure sono stati effettuati ingenti investimenti all’inizio del periodo in esame è calcolare due serie di indicatori di redditività,si con i valori iniziali sia con i valori finali di stato patrimoniale. La terza soluzione sono i valori medi. Il ricorso al valore medio può dare solo l’illusione di un valore corretto: in realtà il valore medio della voce patrimoniale non è adeguatamente determinabile dall’esterno. La fase interpretativa La redditività in oggetto è indicatore di efficienza: al crescere del suo valore,migliorano le modalità di utilizzo delle risorse aziendali. Come la maggior parte degli indici,non esistono valori di riferimento universalmente validi per la sua valutazione. Il ROI è scomponibile in due indicatori analitici: la redditività delle vendite e il tasso di rotazione del capitale investito. Redditività delle vendite (ROS= Return On Sale) REDDITO OPERATIVO / VENDITE Rotazione del capitale investito (Turnover ratio) VENDITE / CAPITALE INVESTITO Il ROI è pari al prodotto dei due precedenti indicatori parziali. a) Redditività delle vendite La redditività delle vendite esprime la marginalità netta generata dall’attività caratteristica, identifica il reddito disponibile all’azienda per euro di fatturato dopo la copertura di tutti i costi della gestione tipica. Una possibile suddivisione presuppone la disponibilità dei costi classificati in base al grado di variabilità rispetto al volume di attività. Ciò permette di calcolare i due singoli quozienti 3

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Redditività primari delle vendite MARGINE DI CONTRIBUZIONE / VENDITE Il quoziente esprime la redditività dell’azienda prima della copertura dei costi fissi. Effetto di leva operativa REDDITO OPERATIVA / MARGINE DI CONTRIBUZIONE Il rapporto tra reddito operativo e margine di contribuzione individua il margine di sicurezza,espressivo del grado di rigidità della struttura dei costi e del rischio operativo dell’impresa. Al crescere dell’incidenza dei costi fissi,aumenta l’effetto sul reddito di variazioni del fatturato.

b) Rotazione del capitale investito Il secondo indicatore rilevante per l’analisi del ROI è la rotazione del capitale investito che pone in relazione una grandezza operativa (fatturato) con una struttura (capitale investito). Esso rileva la capacità di “disinvestimento” della risorse aziendali,cioè quante volte nel periodo esaminato il capitale investito ruota trasformandosi in fatturato. Per migliorare l’efficienza vi sono due possibilità: la prima nella quale le decisioni devono indirizzarsi verso l’ampliamento del grado di sfruttamento della struttura,verificando se il mercato è in grado di assorbire un aumento delle quantità prodotte. La seconda alternativa richiede un’ulteriore indagine per riconoscere quali sono le aree critiche del capitale investito sulle quali intervenire: è,pertanto,necessario suddividere l’indicatore in indici esprimenti tassi di rotazione parziali dell’attivo fisso e dell’attivo circolante. Tasso di rotazione dell’attivo fisso netto VENDITE / ATTIVO FISSO NETTO Tasso di rotazione dell’attivo circolante VENDITE / ATTIVO CIRCOLANTE LORDO

Il calcolo del differenziale tra rendimento e costo delle risorse finanziarie

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Si introduce una visione “finanziaria”. Il punto di partenza consiste nell’identificare i valori da contrapporre,cioè quale costo e quale rendimento delle risorse finanziarie. Il capitale investito complessivo (assets);il capitale investito a remunerazione esplicita o netto (investment); i mezzi di terzi. Il costo medio delle risorse finanziarie è determinabile,in prima approssimazione, nel seguente modo: Costo medio complessivo dell’indebitamente: ONERI FINANZIARIO / MEZZI DI TERZI Gli oneri finanziari posti a numeratore, fanno riferimento solamente ai finanziamenti esplicitamente onerosi: risulta opportuno introdurre un costo medie che contrapponga due valori omogenei. Costo medio dell’indebitamento (finanziario): ONERI FINANZIARI / MEZZI DI TERZI ESPLICITAMENTE ONEROSI (DEBITI FINANZIARI) Sono calcolabili due costi medi: il primo (OF/MT), che considera in modo implicito il mix dei mezzi di terzi dell’azienda; il secondo che si concentra su quelli per i quali si corrisponde un prezzo-costo finanziario esplicito (OF/MT).Dopo la determinazione del costo medio dell’indebitamento,occorre commisurarlo alla redditività del capitale investito. Quest’ultimo si consegue sottraendo dal capitale investito totale i mezzi di terzi che non hanno onerosità esplicita. Il ROI finanziario è dato da: ROI finanziario: REDDITO OPERATIVO AZIENDALE / CAPITALE INVESTITO A REMUNERAZIONE ESPLICITA Tale indicatore esprime il rendimento medio dei fondi investiti nell’azienda e provenienti da fonti a titolo di capitale risparmio e di debiti finanziari: in altri termini,il rendimento massimo “offerto” ai finanziatori. Questo indicatore si identifica con il ROI anglosassone, che esprime appunto il ritorno sugli investimenti. Per le modalità con cui è costruito e per il significato che concretamente assume,più che un ritorno sugli investimenti dovrebbe essere denominato come “ritorno per gli investitori” i quali si attendono,direttamente o indirettamente,una remunerazione esplicita.

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La sostenibilità economica del debito Prima di affrontare la redditività netta dei mezzi propri è utile approfondire il tema del costo medio dell’indebitamento,affrontando l’impatto economico delle scelte di finanziamento. Indice di copertura degli oneri-finanziari (coverage ratio) REDDITO OPERATIVO (EBIT) / ONERI FINANZIARI MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) / ONERI FINANZIARI In merito al reddito operativo,può essere utilizzato sia quello caratteristico sia quello aziendale, perché entrambi presentano elementi di comparabilità con gli oneri finanziari, in particolare il secondo, che tiene anche conto dei ricavi derivanti dalla gestione patrimoniale o “finanziaria attiva.Invertendo numeratore e denominatore, sottendono indicatori analoghi,definiti di incidenza. Indice di incidenza degli oneri finanziari: ONERI FINANZIARI / REDDITO OPERATIVO (EBIT) ONERI FINANZIARI / MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) Il primo correla l’incidenza degli oneri finanziari sulle vendite al costo medio dell’indebitamento finanziario.Il secondo collegamento utilizza l’EBITDA, un indicatore che assume valenza finanziaria rappresentando un flusso lordo prodotto dall’attività tipica.

La redditività netta dei mezzi propri e l’effetto di leva finanziaria Il secondo indicatore fondamentale della redditività di un’azienda considera i mezzi propri (ROE= Return On Equity) Redditività dei mezzi propri REDDITO NETTO / MEZZI PROPRI I quattro elementi che influenzano la redditività netta si collegano nel seguente modo: RN/MP= [RO/CI+ (RO/CI - OF/MT) x MT/MP] x RN/RC dove: 6

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OF/MT= costo medio dell’indebitamento MT/MP= rapporto di indebitamento RN= reddito netto RC= reddito di competenza RN/RC= incidenza dei componenti straordinari e delle imposte. La parte centrale di questa relazione: (RO/CI-OF/MT) x MT/MP è nota come EFFETTO DI LEVA FINANZIARIA. Nella realtà si fa anche ricorso a una differente scomposizione del ROE REDDITO OPERATIVO / CAPITALE INVESTITO X CAPITALE INVESTITO / MEZZI PROPRI X REDDITO NETTO / REDDITO OPERATIVO Il primo indicatore è il ROI,il secondo una variante dell’indebitamento,il terzo esprime l’incidenza degli oneri finanziari,dei componenti straordinari e delle imposte. Il primo poiché più analitico in grado di evidenziare autonomamente il ruolo delle scelte esplicite di finanziamento e meglio collocabile nel sistema complessivo di indici. Il secondo fornisce un’informazione più sintetica e immediata del collegamento tra ROI e ROE ma certamente meno completa. In particolare si può fare riferimento: a) reddito di competenza b) reddito netto ante-imposte. Redditività lorda dei mezzi propri REDDITO DI COMPETENZA / MEZZI PROPRI REDDITO ANTE IMPOSTE / MEZZI PROPRI Redditività netta delle vendite REDDITO NETTO / VENDITE Redditività netta del capitale investito REDDITO NETTO / CAPITALE INVESTITO 7

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Il taso di autofinanziamento: L’ultima fase dell’analisi di redditività riguarda la determinazione del Tasso di autofinanziamento Tasso di autofinanziamento: REDDITO NETTO - DIVIDENDI / MEZZI PROPRI l’indice denota: a) la capacità dell’impresa di generare e mantenere all’interno risorse finanziarie b) la crescita del capitale investito sostenibile senza ricorrere a finanziamenti esterni c) la quota di variazione dei mezzi propri dovuto alla ritenzione di utili,intesa come autoproduzione di risorse Il tasso di autofinanziamento dipende da due elementi: a) dalla redditività dei mezzi propri b) dalla politica dei dividendi In termini algoritmici: REDDITO NETTO / MEZZI PROPRI x REDDITO NETTO - DIVIDENDI / REDDITO NETTO Il secondo quoziente è il Tasso di ritenzione degli utili cioè il pay-out: Tasso di dividendi o Pay-out DIVIDENDI / REDDITO NETTO In modo alternativo: REDDITO NETTO / MEZZI PROPRI - DIVIDENDI / MEZZI PROPRI. In conclusione individuiamo alcune situazioni in cui il rischio d’impresa tende a crescere: a) la variabilità della redditività del capitale investito è eccessiva rispetto al suo valore medio;

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b) il rapporto di indebitamento è troppo alto date le caratteristiche del ROI e del costo dell’indebitamento; c) il tasso di ritenzione degli utili è modesto in relazione alle esigenze di autofinanziamento; d) il tasso di ritenzione degli utili è eccessivo, andando contro le aspettative di remunerazione del capitale del risparmio; e) il tasso di crescita del capitale investito presenta valori sproporzionati rispetto all’autofinanziamento, cosicché risulta crescente il rapporto di indebitamento.

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