Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l\'armadio (schedatura libro) PDF

Title Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l\'armadio (schedatura libro)
Author Giulia Daghero
Course Italiano anno 3
Institution Liceo (Italia)
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Summary

è uno dei libri che inaugurò la serie dei 7 volumi....


Description

LE CRONACHE DI NARNIA Il leone, la strega e l'armadio

TITOLO:

Il leone ,la strega e l’armadio

AUTORE:

C.S. Lewis

AMBIENTAZIONE : La casa del professore nella periferia di Londra e il paese fantastico dentro l’armadio di nome Narnia VITA:

Clive Staples Lewis

Scrittore irlandese

Data di nascita

Martedì 29 novembre 1898 a Belfast, Irlanda del Nord Data di morte

Venerdì 22 novembre 1963 (a 64 anni) a Oxford, Inghilterra a causa di un collasso renale. Studioso, esperto del Medioevo, filologo britannico, scrittore noto al grande pubblico soprattutto per la sua opera "Le cronache di Narnia", Clive Staples Lewis nasce a Belfast, in Irlanda, il 29 novembre 1898. La sua carriera inizia dall'insegnamento della Lingua e Letteratura Inglese presso l'università di Oxford, dove diviene amico intimo dello scrittore J.R.R. Tolkien (autore de "Il Signore degli anelli "). Con Tolkien ed altri (tra cui anche Charles Williams) fonda il circolo informale letterario degli "Inklings". C.S. Lewis non è solo conosciuto per la serie di fiabe moderne - scritte tra il 1950 ed il 1956 - che portano il nome "Le Cronache di Narnia", ma anche per i suoi libri di riflessione religiosa "Il Cristianesimo così com'è" e "Sorpreso dalla gioia".

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"The Chronicles of Narnia" (titolo originale dell'opera su citata) è un ciclo composto da sette libri che parlano delle avventure di quattro ragazzi, i quali per sfuggire dai bombardamenti di Londra si rifugiano in campagna: qui in una vecchia soffitta scoprono un armadio magico tramite il quale si è proiettati in un

mondo fantastico in cui è sempre inverno, tuttavia non è mai Natale. Il regno di Narnia grazie ai quattro ragazzi, dopo molte vicende, diventa un mondo magnifico in cui è la natura a trionfare. Il nome di Narnia era già noto a Lewis fin dall'infanzia: nel suo atlante latino, nella cartina d'Italia, era sottolineata la città di Narnia, oggi chiamata Narni. Un altro importante lavoro di Clive Staples Lewis è il romanzo "Le lettere di Berlicche" incentrato sulla bizzarra corrispondenza tra un funzionario di satana e il nipote, apprendista diavolo custode. Il contenuto offre una brillante riflessione sulla natura umana; il fine è quello di recuperare il senso del peccato come concetto e di strapparlo dalla banalizzazione che la visione anticlericale e laica l'ha ridotto. Non si tratta di un'opera bigotta o "bacchettona", costituisce invece una descrizione precisa dei profondi conflitti dell'animo umano; Lewis non trascura in questo l'ingrediente dell'ironia, elemento essenziale in pressoché tutta la sua produzione. Un'altra opera fondamentale è "Diario di un dolore", scritto nei giorni antecedenti e successivi la morte della propria compagna. In una sorta di dialogo con se stesso e con Dio, Lewis viaggia nei luoghi della disperazione umana di fronte alla perdita di una persona cara. Da una totale e comprensibilissima ribellione verso il Creatore (che sfiora quasi il blasfemo), giunge a un ripensamento del rapporto religioso. Sempre sulla scia del fantasy, con alcune deviazioni proprie della fantascienza, C.S. Lewis realizza una trilogia composta dai volumi "Lontano dal pianeta silenzioso", "Perelandra" e "Quell'orribile forza" (tra il 1938 e il 1945). Protagonista della trilogia è il filologo Elwin Ransom, che viene trasportato sul pianeta Malacandra e poi su Perelandra (nomi indigeni che indicano Marte e Venere), osservando come la fede in Dio si sviluppi in questi due mondi diversamente dalla Terra (chiamato "pianeta silenzioso"). Qualcuno ha definito quest'opera una trilogia fanta-teologica, termine che sottolinea come in questi lavori si incentrino su digressioni filosofiche e teologiche, piuttosto che sulle vicende narrative. Clive Staples Lewis muore a Oxford il 22 novembre 1963.

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RIASSUNTO È la storia di quattro bambini Peter, Susan, Edmund e Lucy che vivono a Londra durante il periodo della seconda guerra mondiale, ma che a causa dei bombardamenti aerei furono costretti a trasferirsi a casa di un vecchio professore che abitava nel cuore della campagna. Il professore non aveva moglie e della casa se ne prendeva cura una governante la signora Macready insieme a tre camerieri. Il professore era molto vecchio con capelli bianchi e ispidi e una gran peluria che formava una grande barba bianca. I ragazzi provarono una gran simpatia per l'uomo anche se la sera che lo videro per la prima volta ne ebbero un po' di paura. Il mattino seguente i bambini furono accolti da una pioggia fitta a tal punto che dalla finestra non si scorgevano né i monti né tanto meno il ruscello che attraversava il giardino e così i loro programmi di esplorazione dei dintorni naufragarono. Decisero allora di concentrare la loro esplorazione all'abitazione che era un tipo di casa cui non si arriva mai alla fine. E fu così che iniziò la loro avventura. Aprirono qualche porta a caso e vi trovarono camere per gli ospiti e sale attraversarono corridoi e tra i vari locali arredati ognuno a suo modo e con una sua specifica destinazione giunsero infine in una

stanza vuota dove vi era solamente un grande armadio appoggiato al muro con uno specchio nell'anta e a parte una piantina di fiordalisi secca posta sul davanzale della finestra null'altro vi si trovava. Mentre gli altri fratelli proseguirono, la loro esplorazione la piccola Lucy invece vi si fermò dinanzi e curiosa aprì la porta, dal quale però caddero solo due palline di naftalina. Ora l’armadio mostrava il suo contenuto fatto di pellicce e cappotti. A Lucy le pellicce piacevano molto e decise quindi di entrarvi per accarezzarle e strofinarvisi il viso. Accadde però qualcosa di inconsueto. Dietro alla prima fila di pellicce ce n'era un'altra e passo dopo passo procedendo con le braccia tese per non sbattere contro la parete di fondo dell'armadio, facendosi spazio tra altre pellicce nella irreale vastità di quell'armadio sentì qualcosa scricchiolare sotto le scarpe che subito pensò fossero delle altre palline di naftalina ma che si accorse che in realtà era neve. Finito di spostare giacche sentì qualcosa di duro e ruvido pungerle il corpo e il viso. Era buio e nevicava e Lucy si rese conto che dove avrebbe dovuto esserci la parete di fondo dell'armadio invece c'erano alberi che formavano un bosco e un sentiero. Dietro a lei la porta dell'armadio era aperta ma contrariamente decise, piena di curiosità ed eccitazione, di raggiungere il lumicino che vedeva in lontananza. Tra gli alberi in piena luce di un lampione apparve a Lucy una strana figura. era un fauno, un essere metà uomo e metà capra che in una mano teneva un ombrello e nell'altra un bel po' di pacchi i pacchettini rivestiti in carta scura che quando vide Lucy dal forte sussulto di sorpresa che ebbe li caddero di mano. Dopo aver raccolto tutti i pacchi i due si presentarono a vicenda il fauno si accorse che l'essere minuto che gli compariva davanti in realtà era una figlia di Eva. La bimba spiegò di chiamarsi Lucy e di essere giunta li dall'armadio che stava nella stanza vuota.

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A sua volta il fauno di nome Taumnus si presentò e spiego che quello era il paese di Narnia dove è sempre inverno e mai Natale per colpa della strega Bianca e poi la invitò a casa sua al caldo per prendere un tè. Lucy voleva tornarsene indietro ma il fauno insistente così tanto che alla fine non poté che accettare. La strana creatura la condusse all'interno di una caverna. La bambina penso di non aver mai visto un luogo così carino. L'interno della caverna era di roccia rossa, sul pavimento vi era un tappeto sul quale poggiavano due poltrone, vi era inoltre un tavolo, una credenza, un bel caminetto acceso e su di una parete c'era perfino uno scaffale pieno di libri. Le venne servito il tè in maniera davvero elegante. Il fauno le raccontò della vita nella foresta: le danze di mezzanotte, delle battute di caccia al cervo bianco, dei nani rossi che vivono sottoterra e dell'estate quando la foresta è tutta verde ed è una baldoria continua. Il signor Taumnus iniziò a suonare un flauto in una melodia incantevole quando però la bambina si scosse finalmente dovevano essere passate delle ore e le dispiacque interrompere il concerto per andarsene. Gli occhi bruni del fauno si riempirono di lacrime che divennero presto pianto disperato. La bambina riuscì a tranquillizzarlo ed egli le confessò di essere una creatura cattiva al servizio della strega Bianca che tiene il paese di Narnia sotto di sé. Lui era un ladro di bambini che li addormentava per consegnarli alla strega e Lucy sarebbe stata la prima ( pena la sua trasformazione in una statua di pietra fino al giorno in cui sui quattro troni di Cair Paravel...) Il fauno sinceramente pentito decise di riaccompagnare la figlia di Eva al lampione perché potesse tornarsene a casa e dopo poco la piccola uscì dall'armadio chiudendosi la porta alle spalle. Lucy corse nel corridoio e trovò i suoi tre fratelli che non sembravano affatto sorpresi di vederla. La piccina raccontò loro dell'armadio magico e dell'avventura appena vissuta e i fratelli non seppero cosa pensare ma condotti all'armadio per accertarsene di persona purtroppo nulla accade loro, era un normalissimo armadio che conteneva cappotti e pellicce e la parete di fondo di legno. Triste e affranta per non essere stata creduta scoppiò a piangere e per alcuni giorni ne fu molto addolorata. Gli altri fratelli non accennarono dell'accaduto ma Edmund che per natura era molto dispettoso non perse occasione nel schernirla e deriderla. In un'altra giornata piovosa i ragazzi decisero di giocare a nascondino fu così che a Lucy capitò nuovamente di trovarsi nella famosa stanza e per non farsi scoprire decise di rientrare nell'armadio ma nella stanza entrò anche Edmund che vide giusto in tempo Lucy infilarvisi dentro e decise di seguirla. Fu così che anche il ragazzo si trovò magicamente nel paese di Narnia. Il sole stava per sorgere è tutto intorno a lui era avvolto nel più profondo silenzio. Cercò e chiamo Lucy ma inutilmente finché non vide apparire una slitta trainata da due renne con alla guida un nano grasso imbacuccato in una pelliccia d'orso polare e un cappuccio rosso con la punta lunga e sottile ,dietro di lui una figura ben diversa stava seduta . Era una donna alta vestita di pelliccia dal collo ai piedi portava una corona in testa e in mano teneva una bacchetta d'oro. Era molto bella ma la sua espressione era altezzosa fredda e dura. Era la regina di Narnia la strega Bianca che comprese subito che si trattava di un figlio d'Adamo. I suoi occhi erano fiammeggianti. Ella lo fece sedere accanto a lei sulla slitta e con una magia gli offri qualcosa di caldo da bere e anche delle gelatine di frutta da mangiare. Alle molteplici domande Edmund non

potete che rispondere. Egli raccontò di avere tre fratelli di cui la più piccola era stata a Narnia e aveva incontrato un fauno gentile.

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Quand'ebbe finito di interrogarlo e saputo quello che le interessava chiese al ragazzo di portarle gli altri fratelli da lei ,con la promessa che una volta fatto sarebbe stato nominato principe di Narnia ma prima di partire gli fece una raccomandazione dicendogli di non credere agli stupidi pettegolezzi che eventualmente sua sorella Lucy gli avrebbe riferito sul suo conto. Edmund e Lucy si ritrovarono vicino al lampione e insieme fecero ritorno a casa. Quando i 4 fratelli si ritrovarono però Edmond non confermo la storia di Lucy pur sapendo di mentire e la sorellina minore addolorata si allontano piangendo un'altra volta. I due fratelli maggiori pensarono che la piccola potesse essere matta e chiesero consiglio al professore per capire se realmente le condizioni di Lucy fossero preoccupanti a tal punto da contattare il padre. Il professore rassicuro i due giovani sullo stato di salute della piccola. La loro sorella non era pazza e a questo punto le possibilità potevano essere solo due o Lucy era bugiarda o diceva la verità. Ma come credere ad un racconto così fantasioso e stravagante come si poteva pensare all'esistenza di un paese dentro ad un armadio. Il professore insinuo in loro il dubbio e così ebbe fine il loro colloquio. Un mattino per non assistere ad una delle solite visite guidate che avvenivano nella casa i quattro fratelli tra stanze, salette ,saloni e corridoi alla fine giunsero alla stanza vuota e per sfuggire alla governante che poco tollerava i bambini e ancora meno di essere disturbata mentre faceva da guida ad un folto gruppo di visitatori, decisero di nascondersi tutti all'interno dell'armadio. I quattro ragazzi ora insieme si ritrovarono nel paese di Narnia descritto da Lucy. Era un chiaro mattino d'inverno davanti a loro si estendeva in un bosco grandi alberi coperti di neve. Dopo aver indossato ognuno una pelliccia sì addentrarono nella foresta e sopra di loro il cielo prometteva altra neve. Peter rinproverò Edmund per aver fatto passare la sorellina come una bugiarda il giovane se ne risenti e mugugno' pensando ad un modo fagliela pagare. Non sapendo dove andare Lucy decise di condurre gli altri alla casa del fauno gentile ma giunti lì attese una brutta sorpresa, la porta era a terra in pezzi e dentro la caverna era buio e freddo con il caratteristico odore dei luoghi abbandonati da tempo. Per terra trovarono un biglietto sul quale era scritto che il fauno era in carcere in attesa di processo per alto tradimento contro la regina. Anche se i fratelli erano in dubbio sul da farsi Lucy sapeva bene che doveva proseguire, dopotutto se il fauno era finito nei guai era per colpa sua. I quattro fratelli non avevano però la minima idea di dove andare per aiutare il fauno ma si fecero guidare da un pettirosso e quando il pettirosso volo via si avvicinarono ad un castoro che gli fece da nuova guida e li condusse in un posto sicuro, casa sua. Era una casetta al centro di una diga che aveva più la forma di un alveare. All’interno la signora castoro piuttosto anziana si dava un gran da fare con gli occhiali sul naso. Lucy notò subito la differenza dalla casa del fauno una casa di gente semplice e laboriosa. I due castori offrirono il pranzo ai ragazzi che mangiarono di gusto e alla fine gli venne servito anche il tè mentre fuori continuava a nevicare. Il castoro rispose alle domande dei ragazzi dicendo che il fauno era stato catturato dalla strega Bianca che l’avrebbe trasformato in una statua di pietra e che non vi era nessuna possibilità di uscirne vivi. Ma che ora che Aslan si era messo in moto sarebbe stato diverso. Nonostante non avessero la minima idea di chi fosse Aslan accadde però una cosa strana Essi furono presi da un tuffo al cuore tranne Edmund che invece fu invaso da una sensazione di orrore.

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Peter si sentì coraggioso Susan fu avvolta dal profumo e una musica deliziosa, Lucy si sentiì più felice come quando inizia l'estate ed è tempo di vacanza. Aslan, era il re ,il padrone di tutto ed egli ebbe

avrebbe messo a posto tutto e solo lui avrebbe potuto salvare il fauno. Dopotutto era tutto scritto nella profezia antica. I ragazzi erano così attenti alle parole del signor castoro che non fecero caso che Edmund se ne andò. I ragazzi subito volevano concentrare le loro energie per ritrovare il fratello, ma il Castoro disse loro che sarebbe stato inutile in quanto Edmond sicuramente li avrebbe traditi infatti sei il giovane fosse già stato a Narnia, precedentemente e non avesse rivelato nulla egli sicuramente si sarebbe incontrato la strega che per mezzo di cibo magico gli avrebbe dato ordini e gli avrebbe fatto vedere dove abitava. Alla fine decisero di recarsi da Aslan senza perdere altro tempo. Edmond come detto dal castoro s'incamminò per raggiungere la strega Bianca. Nel cammino fantasticava sulla sua vita a castello come re. Finalmente arrivò al castello della strega Bianca fatto esclusivamente di Torri, ognuna delle quali terminava con una cuspide lunga e sottile come una freccia. Nel cortile vi erano molte statue di pietra in fondo invece vi era una porta dalla quale proveniva una luce e sulla soglia un grosso lupo accovacciato faceva la guardia (era il capo della polizia segreta) il suo nome era Maugrim. La regina ricevette Edmund ma si arrabbiò moltissimo con lui perché si era presentato solo senza i suoi fratelli. Egli confessò alla regina che Peter Susan e Lucy si trovavano nella casa del castoro in cima alla diga. Gli raccontò tutto quello che senti dalla bocca del castoro e informò la donna che Aslan stava arrivando a Narnia. Udito ciò la strega fece preparare velocemente la slitta. La coppia di castori si preparano ad abbandonare la casetta sulla diga tutti si caricarono sulle spalle un proprio fagotto pieno di provviste e di altri oggetti utili per il viaggio. In quel momento non nevicava più ed era apparsa la luna. La piccola comitiva procedeva in fila indiana per raggiungere Tavola di Pietra e incontrare Aslan sfruttando sentieri nascosti per evitare di essere visti e catturati dalla malvagia strega Bianca . Dopo una lunghissima camminata giunsero in una nascondiglio di castori che permise loro di riposare in tutta sicurezza. La caverna non era molto ampia ma perlomeno era asciutta. Dopo qualche ora il signor castoro li invito ad uscire coperti di polvere con foglie secche tra i capelli ubbidire e fu così che fecero uno straordinario incontro può capitare solo a Narnia conobbero Babbo Natale in persona. Era un uomo grande molto grasso con un vestito rosso il cappello foderato di pelliccia e la barba bianca sedeva su una slitta trainata da due grandi renne brune con i filamenti tintinnanti. Egli consegnò ad ognuno di loro dei regali. Alla signora castoro diede una nuova macchina da cucire per il signor castoro gli ultimo la diga riparando i guasti, tappando le fessure e mettendo cancelli per le chiuse. A Peter diede uno scudo e una spada lo scudo era di color argento aveva al centro l'immagine di un leone rampante mentre la spada aveva un impugnatura dorata. A Susan consegnò un arco, una faretra di frecce e un piccolo corno d'avorio da usare solo in caso di estrema necessità. A Lucy diede una bottiglietta di cristallo contenente una pozione guaritrice e un piccolo pugnale. L'incontro con Babbo Natale fu il primo segno che il potere della regina Bianca cominciava a svanire e l'avvicinarsi di Aslan indebolivano i suoi incantesimi che stavano perdendo i loro effetti. Nel frattempo la strega Bianca ed Edmondo sulla slitta dirigevano verso ovest e poi dritti per la Tavola di Pietra. Prima di partire la strega ordinò a Maugrim di recarsi immediatamente alla casa dei castori per uccidere chiunque vi trovasse e successivamente recarsi presso la Tavola di Pietra e attendere nascosto il suo arrivo. Pag. 6

La slitta poi partì veloce la sua corsa silenziosa era solo accompagnata dal fruscio della neve e dallo schiocco della frusta ma a un certo punto la regina fece fermare la corsa. La sua attenzione fu attirata da un gruppetto di creature che banchettavano e facevano baldoria. La strega interrogò nervosamente il gruppetto e quando scoprì che fu un dono di Babbo Natale rimase molto scossa e in un impeto d’irà alzò la bacchetta al cielo e li pietrificò tutti all'istante. Edmund, la strega Bianca ripresero il loro viaggio ma il giovane si rese conto che qualcosa stava cambiando, la neve cominciava a essere meno gelata e bianca e l'aria era più mite e stranamente nebbiosa. La slitta procedeva con difficoltà e i segni del disgelo si facevano sempre più evidenti. Ad un certo punto i tre abbandonarono la slitta per proseguire a piedi. La strega Bianca fece legare le mani al giovane e non appena questi rallentava la sua andatura gli facevano assaggiare la frusta. La nebbia iniziò a diradarsi facendo apparire macchie di sole qua e là che mostravano la primavera che faceva capolino, chiaro segno che, Aslan era vicino. Anche il gruppetto formato da Peter ,Susan , Lucy e i due castori poterono ammirare lo spettacolo della rinascita. Giunti finalmente alla Tavola di Pietra videro il grande Aslan in lontananza accerchiato da altre creature. Il leone conosceva perfettamente i ragazzi ed essi parlarono con lui anche di Edmund che li aveva traditi. Il leone non proferì parola e rassicuro i giovani dic...


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