Il castello di otranto schedatura PDF

Title Il castello di otranto schedatura
Course italiano (letteratura)
Institution Liceo (Italia)
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Summary

analisi del libro "Il Castello di Otranto" di Horace Walpole...


Description

AUTORE + pezzo dal libro pag 45(cambia i tempi dei verbi) Ella purtroppo morì molto presto. Il ragazzo intraprese così numerosi viaggi con il padre, tra la Francia e l’Italia. Nel 1741 i due, tornano in Inghilterra, dove walpol venne eletto in parlamento. Egli inoltre, esordì successivamente come poeta, ma non riscosse alcuna fama. Nel 1749 walpole comprò la villa Strawberry Hill, sulle rive del Tamigi, nel sobborgo londinese di Twinkenham; nell’ arco di 40 anni si impegnò nel trasformarla un piccolo castello, ammirato in tutta Europa. Nel 1751 Horace Walpole iniziò a scrivere le proprie memorie, ma ne interruppe la stesura per dedicarsi all'attività di editore nel 1757. Pubblicò il Catalogo dei reali e nobili autori d'Inghilterra, una sua opera, censurata più volte. Walpole inoltre, iniziò a scrivere gli Aneddoti sulla pittura in Inghilterra, romanzo importante nello studio delle arti per tutto l'Ottocento.Nel 1764 scrisse il romanzo Il castello d'Otranto, facendolo però passare per la traduzione di un manoscritto del 1529. Solo dopo l’inaspettato successo, ripubblicò l'opera firmandola con il proprio nome. Morì settantanovenne a Londra, il 2 marzo del 1797. “Il mondo è una commedia per coloro che pensano, una tragedia per coloro che

sentono.”

RIASSUNTO Il giorno delle nozze tra Corrado e Isabella è arrivato. Manfredi, principe di Otranto, padre dello sposo, potrà avere finalmente i suoi eredi maschi. Il giovane ragazzo non si presenta però all’altare, questi infatti è stato schiacciato e così ucciso dal peso di un enorme elmetto piumato, di ignota provenienza. Incombe difatti , un oscura profezia avvolta nel mistero e nascosta tra le mura del castello. Ma Manfrendi noncurante del pericolo, invece di piangere il povero figlio assieme alla moglie Ippolita e alla figlia Matilda, bensì scosso dal terrore di non avere successori, propone a Isabella, figlia di Federico, il marchese di Vicenza, di sposarlo. Isabella sconvolta e impaurita, fugge verso le segrete del castello. Manfredi intento nel cercarla viene però trattenuto dallo spettro di un suo antenato. Con l’ aiuto di Teodoro ,un contadino di nobil cuore, Isabella scorge un passaggio che la porterà alla Chiesa di San Nicola. Manfredi , scopre l avvenuto e condanna a morte il gentile contadino. Padre Gerolamo riferisce al principe che Isabella si trova nel convento della chiesa, nell’ attesa del padre. Prima di morire, il contadino desidera confessarsi e, in quel momento padre Gerolamo, riconosce il figlio e per salvargli la vita, gli viene ordinato da Manfredi , di portargli al suo cospetto donna Isabella. Federico , ritenendosi il legittimo erede dell’ antico principe di Otranto Alfonso, esige riavere sua figlia. La donna però, dopa la falsa notizia della morte di Ippolita, scappa nuovamente in cerca di tranquillità. Tutti sono impegnati nel cercarla. Matilda, approfitta così del momento ,per liberare l’amato Teodoro e gli consiglia di correre lontano, per salvarsi dall’ oblio a cui era destinato il castello. Egli nel bosco, incontra Isabella e per proteggerla colpisce erroneamente Federico, il quale resiste alla morte. Manfredi, propone a Federico la mano di Matilda in cambio di quella di Isabella. L’ uomo, però, avvisato dall’ apparizione di uno scheletro , non accetta la volontà di Manfredi. Manfredi avvista Teodoro con una donna e geloso, pensando fosse Isabella, la uccide scoprendo solo successivamente che era Matilda.

Il castello crolla e il ritratto di Alfonso, afferma che Teodoro è il suo vero erede, invita inoltre Manfredi a svelare l’ usurpazione di suo nonno, costringendolo ad abdicare. Ippolita si ritira nel convento, e Isabella si unisce in matrimonio con Teodoro, il principe di Otranto. NARRATORE Colui che narra le vicende del libro è un narratore esterno, piu precisamente onnisciente, conosce infatti le caratteristiche di ogni personaggio; svelandole al lettore pagina dopo pagina, ne precisa le emozioni e i pensieri. Ne sottolinea il passato che determina e evidenzia la natura e l’ animo di ogni soggetto , per poi preluderne il futuro. Sin da subito infatti , il narratore fa intendere tra righe di mistero e attimi di orrore e paura, che eventi sovrannaturali, sinistri e occulti, circonderanno e intrecceranno l’ intera vicenda, stabilendone un finale inaspettato , in cui si afferma ed emerge l’onesta. FABULA INTRECCIO Il romanzo “il castello di Otranto” presenta un’ unica struttura, su cui si appoggia tutto il brano e su cui si fondano le varie peripezie che ne rendono la lettura più articolata ed intensa. Nonostante la fluidità e la vivacità dell’intero testo, le vicende espongono diverse analessi. A causa dei numerosi dialoghi che delineano l’ esistenza di molte scene, il romanzo può sembrare scritto in senso diacronico, bensì l’autore non sempre rispetta l’ordine cronologico della storia. Un esempio di flashback è la rivelazione degli strani avvenimenti accaduti tra le stanze del castello, narrati dalla cameriera Bianca a Federico, oppure la rievocazione del passato del marchese di Vicenza, affermata da uno scheletro. Altre retrospezioni sono costituite dalle parole pronunciate da Gerolamo, colui che annuncia a Manfredi la volontà di isabella di rimanere nel convento, egli inoltre, riconosce il figlio e contadino Teodoro, che condannato a morte, descrive al padre il dolce carattere di sua madre, ormai salita al cielo. Gerolamo, per di più, durante la conclusione del brano, evidenzia al figlio la sua reale stirpe, un’analessi, che segue l’ importante narrazione del passato enunciata dal principe Manfredi, il quale ricorda l’ ingannevole ascesa al trono da parte di suo nonno Riccardo. Si intende dunque, che questo romanzo è composto e organizzato in molteplici analessi, ognuna di fondamentale rilevanza, ma è altrettanto notevole l’ importanza della profezia che rappresenta quasi una vera e propria prolessi, in quanto induce il lettore a capire che, un cambiamento alla fine della vicenda, rivoluzionerà tutta la storia. Suddetta prolessi viene raccontata durante l’epilogo del brano, in due profonde e articolate retrospezioni. PERSONAGGI Walpole, nella presentazione dei personaggi del brano, tende a non specificare gli aspetti che li caratterizzano, ma li lascia scoprire al lettore evento dopo evento, fatto dopo fatto , riflessione su riflessione , comportamento su comportamento. Il protagonista del romanzo è Manfredi, un uomo dal carattere irascibile e impaziente, sempre pronto a scendere in campo, quando la passione e il desiderio di assoluta potenza gli offuscano la vista. L’oggetto del desiderio, ossia ricevere un erede maschio, sovrasta ogni giorno di più i pensieri di Manfredi, tanto da indurlo a perseguitare la povera Isabella. La ragazza, essendo contraria al matrimonio con il principe, costituisce un ostacolo, un alto muro, molto facile però, da valicare e da distruggere. Essa dunque, dovrebbe esser definita l’avversario del protagonista, ma, considerando il periodo in cui è ambientato il romanzo, in cui le donne erano oggetti subordinati agli uomini, Isabella rappresenta solamente “il mezzo” per poter raggiungere l’oggetto del desiderio.

Ippolita, moglie di Manfredi, sensibile ed altruista com’è, delinea invece un personaggio neutro. Ella difatti, accondiscende ogni idea del marito, mostrandogli una sincera devozione, tale da portarla a raffigurarne quasi l’aiutante dello stesso Manfredi. Teodoro , ritrae l’avversario in amore del signore d’Otranto, il quale, nutre una forte e maligna invidia verso il generoso contadino. Federico, il marchese di Vicenza, padre di Isabella, impersona inizialmente l’ antagonista al trono di Manfredi. Questo ruolo, verrà poi ricoperto da Teodoro, poiché egli, è il vero erede della stirpe di Alfonso e quindi del castello di Otranto. Matilda inoltre, raffigura la vittima dei misfatti dello sciagurato padre Manfredi. Manfredi--- protagonista Erede al trono---oggetto del desiderio Isabella---“mezzo” per raggiungere l’ oggetto del desiderio Ippolita---personaggio neutro (aiutante perchè accondiscendente) Federico---inizialmente antagonista Teodoro ---rivale in amore e successivamente antagonista di Manfredi, riguardo il trono Matilda---vittima MANFREDI Manfredi è un uomo di mezz’età, padre di famiglia e principe del castello di Otranto. Nel primo capitolo dimostra essere meschino, egoista e prepotente, privo di sentimenti e di cuore. Egli manifesta ed esprime indifferenza, verso le emozioni e le volontà altrui. È un uomo estremamente introverso e scontroso ; tali caratteristiche sono evidenziate e sottolineate dalla rabbia che comunica Manfredi alla morte del figlio; suddetta collera, non cede mai il passo al dolore e al dispiacere, che sembrano essere per lui due sentimenti a dir poco sconosciuti, nella prima parte del testo. La sua ira, ricade molto spesso sugli altri personaggi della storia, specialmente sulla pia moglie Ippolita e su Padre Gerolamo, ma soprattutto sulla sventurata e infelice fanciulla Isabella. Tuttavia nel quinto capitolo, anche la figlia Matilda, è soggetta all’indignazione del padre Manfredi, che erroneamente le toglie la vita, uccidendola. In quest’ultimo capitolo l’uomo,come se si svegliasse da un profondo stato di incoscienza, vuole uccidersi, affinchè possa trovare la giusta punizione in cielo, assieme all’usurpatore del castello, suo nonno Riccardo. Le sciagure riversatesi sul capo di Manfredi, lo portano a definirsi un assassino, dalla mano assetata di sangue e lo inducono a maledire il giorno della sua nascita. Il cambiamento stravolgente dell’ animo di Manfredi, accompagna la vicenda in una sorta di lieto fine, in cui la giustizia si afferma sulla corruzione. TEMPO DELLA STORIA-TEMPO DEL RACCONTO Nella maggior parte di questo romanzo, il tempo della storia, coincide, con il tempo del racconto poiché sono presenti numerose scene che attestano il carattere autentico ed oggettivo della storia. Le scene sono rappresentate dai lunghi e prolissi dialoghi tra le varie figure. Un’altra potente scena è l’ apparizione di Alfonso e di san Nicola. Al termine del quinto capitolo, precisamente nella narrazione delle analessi riguardo la vita di Alfonso, figura un sommario dove si rievoca, riassumendo e sintetizzando, la legittimità del potere e del trono, da

parte di Teodoro, figlio di Padre Gerolamo e di una donna, nata dall’unione fra Alfonso ed una fanciulla conosciuta in Sicilia. MORALE Il castello di Otranto, è considerato il romanzo gotico per eccellenza. Lo dimostra il fatto che la vicenda è ambientata in un castello medioevale. L’alone di mistero e di oscurità che aleggia tra le mura del castello, ne costituisce un altro carattere gotico, associato alla presenza di scheletri parlanti, oggetti animati, spettri, visioni e soprattutto il pesante ed enorme elmo rappresenta l’artefice dell’ uccisione di Corrado, figlio di Manfredi. La conclusione del brano, inaspettata e alquanto imprevista, provoca stupore nella mente del lettore, bensì gli espone anche un insegnamento. Personalmente ho percepito un mondo quasi fiabesco, con un “c’era una volta” come esordio ed un” vissero felici e contenti “ come epilogo. L’onestà e la giustizia trionfano.

Per proteggere, preservare e tutelare la società e custodire il futuro di ogni uomo al riparo dalla corruzione; la ragione, ma specialmente la giustizia , come sempre, devono emergere da tutto il resto, distinguersi ed affermarsi anche sopra i motivi economici e politici;che riescono a catturare, imprigionare e spingere la gente a non guardare in faccia la realtà che li circonda. Ogni uomo deve includere tra le proprie riflessioni e i propri pensieri, anche concetti come "incertezza", "limite" e "prudenza”. Questi importanti temi, anticamente e a volte anche tutt’ora ignorati,devono entrare di prepotenza nella mente di ogni individuo. Avere un senso di misura, cautela, previdenza e attenzione verso l’ intero contesto in cui viviamo e verso le altre persone sono elementi fondamentali per vivere una giusta vita....


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