Le leggi della semplicità - John Maeda PDF

Title Le leggi della semplicità - John Maeda
Course design della comunicazione visiva
Institution Accademia di Belle Arti di Catania
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Le 10 leggi della semplicità, un riassunto che vi farà prendere 30!...


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Le leggi della semplicità - John Maeda DA PAG 1 A PAG 11 SEMPLICITA’ = SERENITA’ (La tecnologia ha reso le nostre vite più piene, ma allo stesso tempo siamo diventati spiacevolmente “pieni). Maeda ha iniziato questo percorso osservando le sue figlie che ricevevano migliaia di mail e da lì ha sentito la necessità di “semplificare”. Non ostante sia lui uno dei “colpevoli”, grazie a i suoi primi esperimenti di computer art che hanno portato alla grafica dinamica di oggi = “tutta quella roba svolazzante sui monitor”. Ha intrapreso la ricerca di un insieme di “leggi della semplicità” immaginandosi 16 principi, attraverso il suo blog arrivò poi alla conclusione che le leggi non sarebbero state 16 ma 10 e che non avessero validità assoluta. • La semplicità e il mercato Il mercato è pieno di promesse di semplicità, basato sul vendere la stessa cosa “nuova e migliorata”, dove migliorata significa semplicemente con più cose. Dal punto di vista del consumatore, avere di meno e pagare di più sarebbe contraddire alcuni solidi principi dell’economia. Eppure a dispetto della logica LA SEMPLICITA’ VENDE = Come ad esempio il fenomeno dell’iPod APPLE, un dispositivo che faceva meno cose ma costa più di altri lettori digitali di musica ma intanto fu un vero e proprio successo, lo volevano tutti. Questo per dire che le persone non si limitano a comprare ma amano e amano soprattutto i progetti che rendono la loro vita più semplice. Anche la Philips è leader nel suo settore e lo è grazie a una devozione assoluta nel realizzare cose che abbiano “senso e semplicità”. • A chi è rivolto questo libro? Nasce, ovviamente, come risposta a chi desidera comprendere meglio la “semplicità” ed è una presentazione dei principi di base della semplicità in relazione alla tecnologia, al design, a gli affari e alla vita. • Come usare questo libro Le 10 leggi presentate in questo libro possono essere considerante indipendenti l’una dall’altra e da usare si insieme che separate. Dalla 1 alla 3 partiamo con i concetti base da poter immediatamente applicare al design di un prodotto o alla disposizione del nostro soggiorno; Dalla 4 alla 6 abbiamo dei concetti intermedi più difficili da cogliere; Dalla 7 alla 9 abbiamo i concetti profondi che portano ad avventurarsi in riflessioni ancora da maturare. Se vogliamo risparmiare tempo (in accordo con la terza legge del TEMPO) possiamo partire dalla semplicità di base (1-3) per poi passare alla decima legge, l’UNICA, che riassume tutte le altre. Ogni legge prevede una rappresentazione grafica attraverso un’icona del design di Maeda. In aggiunta alle dieci leggi, abbiamo 3 “chiavi” proposte per “schiudere” la semplicità in ambito tecnologico.

DIECI LEGGI 1. RIDUCI = il modo più semplice per conseguire la semplicità è attraverso una riduzione ragionata. 2. ORGANIZZA = l’organizzazione fa si che un sistema composto da molti elementi appaia costituito da pochi. 3. TEMPO = i risparmi di tempo somigliano alla semplicità. 4. IMPARA = la conoscenza rende tutto più semplice. 5. DIFFERENZE = la semplicità e la complessità sono necessarie l’una all’altra. 6. CONTESTO = ciò che sta alla periferia della semplicità non è assolutamente periferico.

7. EMOZIONE = meglio emozioni in più piuttosto che in meno 8. FIDUCIA = noi crediamo nella semplicità. 9. FALLIMENTO = ci sono cose che non è possibile semplificare. 10. L’UNICA = semplicità significa sottrarre l’ovvio e aggiungere il significativo.

TRE CHIAVI 1. LONTANO = più sembra meno : basta semplicemente spostarlo lontano, molto lontano. 2. APERTO = l’apertura semplifica la complessità. 3. ENERGIA = usa di meno ottieni di più.

Legge 1 : RIDUCI il modo più semplice per conseguire la semplicità è attraverso una riduzione ragionata. DA PAG 13 A 23 Il modo più elementare per semplificare un sistema è rimuovere alcune sue funzionalità. La questione fondamentale è: dove sta l’equilibrio tra semplicità e complessità? QUANTO PUOI RENDERLO SEMPLICE? QUANTO DEVE ESSERE COMPLESO? Il modo più semplice per conseguire la semplicità è attraverso una riduzione ragionata.

SHE è sempre la soluzione! SHE è in questo caso l’acronimo di Shrink (rimpicciolisci), Hide (nascondi), Embody (incorpora). Il titolo originale è infatti “She always right” letteralmente “lei ha sempre ragione” ma si è preferito un più generico “SHE è sempre la giusta soluzione”. Il problema è scegliere che cosa merita di sopravvivere sacrificando ciò che merita di morire. La vera semplificazione dunque si ottiene quando è possibile ridurre le funzionalità di un sistema senza pagare costi aggiuntivi.

SHE : SHRINK (RIMPICCIOLISCI) Quando un piccolo e modesto oggetto va oltre le nostre aspettative non siamo soltanto sorpresi, ma anche contenti. La semplicità ha a che fare con il piacere inatteso derivato da ciò che sembra insignificante e che altrimenti passerebbe inosservato. Un oggetto più grande di un essere umano merita un legittimo rispetto, un oggetto minuscolo suscita più spesso compassione. La tecnologia è RIMPICCIOLIMENTO. Ad esempio la tecnologia dei chip a circuiti integrati (IC), comunemente chiamata “chip per computer”, permette di ottenere in scala minore una complessità maggiore. L’APPARENZA INGANNA. Così i chip, oltre a essere fra le principali cause della complessità odierna, permettono di rimpicciolire una macchina terribilmente complicata fino a farle raggiungere le dimensioni di una minuscola e deliziosa caramella. Ridurre l’inevitabile complicazione di queste tecnologie attraverso il rimpicciolimento può sembrare una forma di inganno. Ma è una forma di semplicità, anche quando si tratta di inganno.

SHE : HIDE (NASCONDI) Quando tutte le cose che si potevano rimuovere sono state rimosse e un prodotto è stato reso snello, leggero e sottile, è tempo di procedere con il secondo metodo : NASCONDERE la complessità attraverso sistemi brutali. Un classico esempio è il coltello svizzero. Da quando lo stile e la moda hanno iniziato a esercitare una forte influenza sul mercato dei telefoni, i produttori sono stati spinti a trovare un compromesso tra l’eleganza della semplicità e la complessità del “bisogna avere tutto”. Oggi il design a conchiglia rappresenta il miglior esempio di come le funzionalità possano rimanere nascoste fino a quando non se ne abbia realmente bisogno. Tutti i tasti sono chiusi a sandwich tra il microfono e l’altoparlante, di modo che quando è chiuso il dispositivo appare come una semplice saponetta. Ma forse l’esempio migliore ci viene fornito dalle interfacce software. La barra del menù nella parte superiore dello schermo contiene altri menù e strumenti che appaiono solo quando ne abbiamo bisogno.

Il rimpicciolimento di un oggetto riduce le aspettative e l’occultamento delle complessità permette ai possessori di gestirle da sé.

SHE : EMBODY (INCORPORA) Quando alcune funzionalità vengono nascoste e il prodotto rimpicciolito, diventa importare attribuire un valore all’oggetto che dopo il nascondi e il rimpicciolisci viene perso. Ed ecco che arriva l’INCORPORARE la qualità ed è una decisione di carattere soprattutto commerciale. La qualità può infatti essere reale, come quando si decide di farlo attraverso l’uso di materiali pregiati; oppure può essere una forma di qualità percepita, ad esempio attraverso un’ottima campagna di marketing. Quando vediamo un grande atleta come Michael Jordan calzare delle Nike, non possiamo fare a meno di associare alle scarpe qualcun delle virtù di chi le indossa.

SHE Riduci quello che puoi e nascondi tutto il resto senza perdere il valore dell’oggetto. Design, tecnologia e business lavorano insieme per convergere su una decisione finale che porti a stabilire quanto sia possibile ridurre un prodotto, e quanta qualità esso possa incorporare a dispetto del ridimensionamento. Piccolo è meglio se si applica SHE.

Legge 2 : ORGANIZZA l’organizzazione fa si che un sistema composto da molti elementi appaia costituito da pochi.

DA PAG 25 A PAG 39 La casa è solitamente il primo campo di battaglia che viene in mente quando affrontiamo la sfida quotidiana di gestire la complessità. Esistono 3 strategie : 1) Comprare una casa più grande; 2) Immagazzinare tutto ciò che non è veramente indispensabile; 3) Organizzare i beni di cui si dispone in maniera sistematica Il primo metodo organizzato è SLIP ( Sort Label Integrate Prioritaze = ordina, etichetta, integra, stabilisci le priorità). Con Sort (ordina) : scriviamo su dei post it tutti i dati che devono essere sottoposti a slip, dopo di che li distribuiamo su una superficie per evidenziarne i raggruppameti naturali. Dopo arriva Label (etichetta) : in cui ad ogni gruppo bisogna attribuire un nome rilevante. Poi Integrate (integra) : integrare insieme i gruppi simili. In questa fase alcuni gruppi si spaccheranno ma meno abbiamo meglio è. Infine Prioritaze (stabilisci le priorità) : in cui bisogna accorpare gli elementi con la priorità per dargli il massimo dell’attenzione. Tutto è importante, ma sapere da dove partire è il primo passo da compiere. Ma esistono moltissimi altri metodi, come la popolare tecnica delle “mappe mentali”. Il tasto “tab” era quello che all’epoca delle macchine da scrivere serviva per dare ordine al caos. Il tasto “tab”è importante per il concetto di organizzazione perché semplifica l’informazione. Non c’è bisogno di ricorrere a programmi sofisticati per organizzarsi un foglio, bastano delle chiare griglie orizzontali e verticali per organizzare l’informazione.

La Gestalt dell’iPod Per quanto riguarda la capacità visiva della mente, la scuola psicologica della Gestalt è particolarmente importante. Gli psicologi gestaltisti credono nell’esistenza all’interno del cervello di una varietà di meccanismi che porta alla formazione di modelli. Un esempio è la tendenza a proseguire mentalmente una serie di figure disegnate come “cerchio, cerchio,cerchio” con un altro cerchio. Noi esseri umani siamo animali da organizzazione. Non possiamo fare a meno di raggruppare e categorizzare ciò che vediamo. I principi della Gestalt non sono soltanto importanti per la sopravvivenza, ma stanno anche alla base del design. La Germania è senza dubbio il paese che ha dato origine a questa disciplina con la leggendaria scuola della Bauhaus, fondata nel 1919. Per tradizione le aziende tedesche come la BMW, l’Audi e la Braun hanno sempre mirato ad individuare soluzioni di design che di adattassero perfettamente alla mente.

La gestalt mutevole dell’Apple iPod rivela quanto anche piccoli cambiamenti nell’organizzazione inducano grandi differenze nel design. A sinistra i pulsanti sono raccolti intorno alla ghiera cliccabile, al centro sono separati, a destra sono integrati in una nuvola dove ghiera e pulsanti sono un’unica cosa. I raggruppamenti sono una cosa positiva; è il loro eccesso a essere negativo.

Legge 3 : TEMPO i risparmi di tempo somigliano alla semplicità. DA PAG 41 A PAG 51

Nessuno vuole sopportate la frustrazione dell’attesa. Così, tutti noi, tanto i consumatori quanto le imprese, spesso cerchiamo un modo per vincere il trascorrere del tempo : cambiamo direzione per trovare un’opzione più veloce, oppure ricorriamo a un qualunque altro mezzo per ridurre l’attesa. Quando tutte le interazioni con i fornitori di beni o servizi sono veloci, l’esperienza viene percepita come semplice. Quando siamo costretti ad aspettare, la vita appare inutilmente complicata. Risparmiare tempo sul dire ridurlo, in effetti, e lo SHE introdotto nella prima legge può esserci d’aiuto. SHE afferma che possiamo realizzare la percezione di una riduzione attraverso il rimpicciolimento e l’occultamento, e anche rimediare a ciò che va perso incorporando in maniera intelligente gli aspetti più importanti di ciò che viene rimpicciolito e nascosto.

SHE : restringe il tempo Ridurre un compito che richiede 5 minuti è la ragione d’essere della gestione della produzione. Tra gli infiniti modi di ridurre il tempo una soluzione è quella di rimuovere tutti i vincoli, come nell’iPod Shuffle della Apple. Questo differisce dagli altri per il fatto di non aver alcun display oltre ad un unico Led. In questo modo la sua interfaccia utente è ridotta, a vantaggio del minore prezzo e di una maggiore resistenza al deterioramento. Inoltre quello di rinunciare alla possibilità di scegliere, lasciando che sia la macchina a farlo per noi, è un approccio radicale alla riduzione del tempo.

SHE : nascondere e incorporare il tempo Alcune volte, è possibile ridurre il tempo di un processo soltanto fino a un certo punto, e così un’alternativa è nascondere il suo trascorrere attraverso la semplice rimozione degli strumenti che lo visualizzano. Sono pochi gli esempi che superano le trappole di cui sono vittima gli ospiti delle sale da gioco nei casinò di Las Vegas. Così hanno fatto la loro comparsa strumenti psicologici come le “barre di progressione”. La conoscenza è comfort e il comfort p l’essenza della semplicità. Il tempo può essere incorporato anche in maniera più subdola, ricorrendo allo “stile” per creare l’illusione di movimento e velocità attraverso appunto il concetto di stiling chiamato streamlining. I computer di oggi adottano molti di questi segni di stile derivati dall’industria automobilistica allo scopo di conferire una maggiore impressione di velocità. Alienware, un’affiliata di Dell, si spinge nell’applicazione dello stile hotrod fino ad aggiungere al computer tubi dall’aspetto “aggressivo” per il raffreddamento ad aria e appariscenti sistemi di illuminazione.

Tic tac tic tac Quando non è possibile accelerare un processo, l’esperienza di attesa può essere resa più tollerabile fornendogli attenzioni extra. In che modo puoi rendere l’attesa più breve In che modo puoi rendere l’attesa più tollerabile Il processo SHE ci aiuta a manipolare la nostra relazione con il tempo in modo da renderla migliore. Quando si risparmia - o si ha l’impressione di farlo - ciò che è complesso diventa semplice.

Legge 4 : IMPARA la conoscenza rende tutto più semplice. DA PAG 53 A PAG 65

Stringere una vite non è semplice come può sembrare. E si tratta di un oggetto apparentemente così banale! Perché la vite appaia come un oggetto facile da utilizzare, occorre sapere in che direzione farla girare. LA CONOSCENZA RENDE TUTTO Più SEMPLICE. L’unica cosa davvero utile a questo scopo è vivere l’altro lato dell’insegnamento.

Usa il cervello L’apprendimento si realizza al meglio quando vi è un desiderio di acquisire conoscenze specifiche. Che esista una motivazione intrinseca, come l’orgoglio, oppure una motivazione estrinseca, come una crociera gratis a fine percorso, il viaggio che si deve intraprendere per ottenere il compenso risulta più piacevole se reso tollerabile. - I PRINCIPI DI BASE vanno esposti subito - RIPETI spesso che hai letto - EVITA di creare disperazione - ISPIRA citando degli esempi - MAI DIMENTICARE DI RIPETERE QUELLO CHE HHAI LETTO Le prime lettere del mantra che hai appena letto, in inglese, formano la parola BRAIN ( Basics. Repeat, Avoid, Inspire e Never ) . Il primo passo da compire del trasmettere i principi di base è mettersi nei panni di chi apprende qualcosa per la prima volta. Ad esempio : quando un insegnante ogni anno ripete sempre le stesse lezioni, ogni volta spiegherà in maniera più semplice perché finisce per focalizzarsi sui principi più elementari e si diventa in grado di ridurre tutto ciò che si conosce ad un’essenza concentrata di quel che si desidera trasmettere. Ripetere funziona e tutti lo fanno. Esiste una relazione tra la semplicità e la ripetizione, come dimostra la storia sulla rielezione di George W. Bush nel 2004, Semplicità, semplicità, semplicità. Durante la campagna elettorale, Bush lanciò ripetutamente lo stesso semplice messaggio su terrorismo e Iraq. Evitare la disperazione è qualcosa a cui puntare quando si ha a che fare con l’apprendimento. L’inspirazione è il catalizzatore fondamentale dell’apprendimento : la motivazione interna ha sempre la meglio sul compenso esterno. La grande fiducia in qualcuno, oppure in qualcosa di estremamente potente come dio, aiuta ad alimentare l’autostima e fornisce una chiara direzione da seguire. Sentirsi al sicuro (evitando la disperazione), avere fiducia in se stessi (attraverso il condizionamento per mezzo della ripetizione) soddisfano i bisogni razionali, l’ispirazione fornisce un obiettivo più elevato che, almeno per me, rappresenta il vero compenso. Non dimenticare mai di ripetere.

Metti in relazione, traduci e sorprendi Per semplificare il processo di comprensione, i migliori designer sposano funzione e forma per creare esperienze intuitive da comprendere immediatamente, senza bisogno di alcuna lezione . Il buon design si basa, in un certo qual modo, sulla’abilità di installare un senso di immediata familiarità:”Hey, questo l’ho già visto!”. Il design sfrutta l’istinto umano di cercare relazioni, le traduce in oggetti utili e tangibili e alla fine aggiunge un po di sorpresa per far si che lo sforzo dei fruitori non sia stato vano. Scrivendo questi passaggi in maniera abbreviata : metti in relazione, traduci, sorprendi! La stessa si basa sull’esistenza di un’esperienza comune alla quale far corrispondere una particolare esperienza, il che purtroppo limita l’approccio a culture e abitudini specifiche. Una metafora usata come scorciatoia nell’apprendimento di un design complesso è molto efficace quando la sua esecuzione è sia pertinente sia piacevolmente intensa. Il vero premio Ho imparato che i prodotti di design di maggiore successo - siano essi semplici, complessi, razionali, illogici, locali, internazionali, tenorili o tecnofobi - hanno, nella maggioranza dei casi, una stretta relazione con il contesto più ampio dell’apprendimento e della vita.

Legge 5 : DIFFERENZE la semplicità e la complessità sono necessarie l’una all’altra DA PAG 67 A PAG 75

Nessuno vuole esclusivamente la semplicità. Senza la controparte della complessità non potremmo riconoscerla quando la vediamo. Riconoscere il contrasto aiuta ad identificare le qualità che desideriamo. Sappiamo apprezzare meglio qualcosa quando lo mettiamo a confronto con qualcos’altro. La semplicità e la complessità sono necessarie l’una all’altra = più c’è complessità nel mercato, più le cose semplici risultano evidenti. Detto questo, nell’ambito dl design, trasmettere la sensazione di semplicità significa rendere l’opposto evidente in una qualche forma esplicita. Come nel caso dell’iPod, la cui facilità d’uso viene esaltata nel paragone con la complessità dei prodotti concorrenti nel mercato dei lettori mp3. Nell’ambito della stessa esperienza, è arduo trovare l’equilibrio tra i due termini. La migliore approssimazione della soluzione, dal mio punto viste, è quella del concetto di ritmo, basata sulla modulazione delle differenze.

complessità

semplicità Se pensi a un grafico che sale e scende verso la complessità, scende verso la semplicità, poi risale verso la complessità e di nuovo scende verso la semplicità, e così all’infinito. Potete immaginarlo come qualcosa che si svolge nel tempo, come una canzone che cambio a mano a mano che va avanti. La chiave sta nel ritmo con cui la semplicità e la complessità si presentano nel tempo e nello spazio.

Nessun ritmo - in questo paragrafato Maeda racconta di quanto fossero importanti ai suoi tempi i biglietti da visita e soprattutto in Giappone, il rito di consegnare a qualcun altro il proprio biglietto da visita tenuto tra il pollice e l’indice con quasi un mezzo inchino. E di quanto ora si sia completamente persa questa usanza con un normale “cercami su google”. Ricorda anche che tra le migliaia di biglietti da visita ricevuti l’unico che ha conservato è l’unico sviluppato in verticale, allungato, color crema con l’illustrazione di una pecora sacra. Lo conserva perché non ne vide mai uno simile. -

Un té con Tanaka - In quest’alto paragrafetto Maeda racconta di quando si trovava a casa del più grande Maestro del Modernismo, sorseggiando del té da qualcosa di totalmente imperfetto, appartenente ad una geometria non platonica (ne cilindri ne cubi ne sfere), a cui mancavano tutte le forme caratteristiche tipiche di una tazza. E ...


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