LE Olimpiadi IOADAS PDF

Title LE Olimpiadi IOADAS
Author Sandra Bernardelli
Course Anatomia Umana
Institution Università degli Studi di Parma
Pages 20
File Size 437.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 52
Total Views 133

Summary

olimpiadi, CONI, CIO...


Description

LE OLIMPIADI MODERNE Alla fine dell’ottocento  il movimento olimpico ↓ ha rappresentato uno degli aspetti più interessanti ed importanti della evoluzione della nostra società fino a diventarne il più grande spettacolo del mondo ed una delle più potenti agenzie di comunicazione e sviluppo. Sono seguite da circa 3 miliardi di spettatori (compresi televisione); mentre, per avere un paragone, i campionati del mondo di calcio ne coinvolgono 1,5 miliardi e la notte degli oscar circa 150 milioni. Gli “attori” di questo spettacolo (atleti, allenatori e dirigenze sportive) non recitano un copione ma rappresentano direttamente la prova, ed a volte il successo raggiunto con sforzo e impegno.

Marco Balich  È l’italiano che ha firmato la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016;  prima di allora aveva organizzato la cerimonia d’apertura dei giochi invernali di Torino 2006;  ha fondato Balich Worldwide Shows, che impegna oltre 100 persone, è considerato il numero uno al mondo delle cerimonie olimpiche;  si prepara ad organizzare gli eventi spettacolari di Tokyo 2020. Dopo aver creato mega-eventi in ogni parte del globo sbarca a Roma con “Giudizio universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel”, un maxi-show immerso nella genesi della Cappella Sistina che debutterà all’Auditorium della Conciliazione di Roma il 15 marzo 2018 e che unisce l’arte, il teatro, l’alta tecnologia e gli effetti speciali per un’esperienza “totale” mai sperimentata prima nel campo della cultura.

Periodicità quadriennale fissa delle Olimpiadi (sono sempre state celebrate meno che nel 1916, nel 1940 e nel 1944 per le due guerre mondiali). Ha fatto di questa rassegna il volano di sviluppo sistematico dello sport nel mondo. Difatti, appena terminata una edizione delle olimpiadi, i dirigenti, gli allenatori e gli atleti si riorganizzano e programmano il successivo “quadriennio olimpico” secondo i canoni di una vera e propria “fiera dello sport”. La responsabilità principale nella conduzione delle Olimpiadi è in capo al  CIO La direzione delle gare spetta alle  Federazioni Internazionali  che sono i detentori delle specifiche regole di gioco.

Il fenomeno sportivo, ed in questo anche le Olimpiadi (la massima rappresentazione) ↓ non è un luogo puro ed asettico, ma una rappresentazione della società e dei diversi tempi della sua evoluzione. Per questo a volte hanno subito boicottaggi ed altre volte sono state macchiate di sangue.

PIERRE DE COUBERTIN  Fu l’inventore delle Olimpiadi. • Nato a Parigi il primo gennaio 1863, in una famiglia di aristocratici molto patriottici, con origini italiane da parte del padre. • Il giovane Pierre, terminato il liceo si iscrisse alla Ecole lebre de sciences politiques e fu appassionato studioso di pedagogia e politica. • Liberal-conservatore, seguace di Toqueville e propugnatore di quello che oggi si definirebbe uno Stato leggero e federalista, fu Senatore della Repubblica Francese e Premio Nobel per la pace nel 1920. • All’età di 20 anni De Coubertin trova la sua vocazione: “rebronzer la France”, ossia il desiderio di ridare alla Francia, umiliata dalla disfatta del 1870, lo splendore, la solidità e la longevità che rievocano le statue di bronzo. • Profondo ammiratore dell’opera di Thomas Arnold che a partire dalla pubblic school di Rugby, dove era preside, rinnovò il modello educativo inglese, si occupa in Francia della riforma dell’insegnamento secondario. • Sul versante che più ci interessa, per “ricavare nell’educazione francese un posto per lo sport” (cosa che gli era già stata osteggiata, in precedenti tentativi, dai genitori degli allievi, dalla chiesa e dal corpo medico di quel tempo), De Coubertin pensa ad un modello che renda lo sport attraente, internazionalizzato, unificato, ben voluto dagli intellettuali perché legato al passato prestigioso dell’antica Grecia; e nascono le olimpiadi moderne. La formalizzazione del progetto di far rivivere i giochi olimpici avviene durante il Congresso mondiale dell’Educazione Fisica, alla Sorbonne nel giugno del 1894. Due anni dopo, nel 1896, richiamandosi al mito ed ai riti dell’antica Grecia, ad Atene ebbe luogo la prima Olimpiade dell’era moderna.

I GIOCHI OLIMPICI ESTIVI • Ad Atene nel 1896  alla prima edizione delle olimpiadi moderne, parteciparono 285 atleti (oltre 200 dei quali greci) in rappresentanza di 13 nazioni. Dall’Italia, appena sconvolta dall’eccidio di Adua, era partito solo il maratoneta milanese Carlo Airoldi che aveva impiegato 28 giorni, a piedi, per raggiungere Atene. Ma la sua iscrizione non venne accettata perché ritenuto professionista (nei primi tempi, la sacralità dell’olimpiade era strettamente connessa al concetto di dilettantismo). L’avvenimento ebbe una scarsa risonanza in Italia anche se proprio in quei giorni era nata “La gazzetta dello sport”. • Parigi nel 1900  si tenne la seconda edizione, all’interno e nell’ambito della Expositin Universelle che la Francia aveva dedicato al nuovo secolo. • A Saint Louis nel 1904  quasi nessun atleta europeo vi partecipò. • Nel 1908 a Londra  (i giochi si sarebbero dovuti svolgere a Roma) parteciparono 1934 atleti in rappresentanza di 22 nazioni e l’episodio più celebrato fu quello del carpigiano Dorando Pietri che vinse la maratona ma venne squalificato perché improvvidamente aiutato a rialzarsi dopo una caduta. • A Stoccolma nel 1912  con oltre 2500 atleti, 61 dei quali italiani, ma soprattutto con impiant adeguat, programmi rifatti e regolamenti riscritti. Prima di allora il programma dei giochi era in qualche modo “creatvo” (basti pensare che per l’edizione di Parigi c’era chi pensava al tiro a segno col cannone) ed è da attribuire alla pragmatca cultura degli svedesi la prima codificazione stabile delle olimpiadi. • Nel 1916  il mito di Olimpia non riuscì a fermare la seconda guerra mondiale. • Nel 1920 ad Anversa  alla VII edizione dei giochi (la numerazione procede anche se i giochi non possono essere effettuati), con l’esclusione degli atleti della Germania, Austria, Bulgaria ed Ungheria, sventolò per la prima volta la bandiera olimpica e venne pronunciato il giuramento degli atleti. Per l’Italia lo schermidore Nedo Nadi, già vincitore a Stoccolma nel fioretto, vinse 5 medaglie d’oro. • A Parigi 1924  i giochi con i quali la Francia volle saldare il suo debito di riconoscenza a De Coubertin, con quasi 3000 atleti partecipanti, dei quali 200 italiani, e 44 nazioni rappresentate, e con, per la prima volta, la cerimonia di consegna della bandiera olimpica alla città prescelta per i Giochi successivi. • Ad Amsterdam 1928  con la riammissione della Germania e la prima volta delle donne nella atletca leggera (De Coubertin non avrebbe voluto donne ad olimpia, tant’è che, anche per questo motivo, nel 1925 a Praga aveva perso la presidenza del Cio). • A Los Angeles 1932  la prima volta che venne costruito un villaggio olimpico per ospitare gli atleti. • A Berlino 1936  quella che avrebbe dovuto rappresentare la “grandezza ariana”, quella che rischiò il boicottaggio di americani, inglesi e francesi per le idee ormai esplicite di Adolf Hitler ma anche quella di Jesse Owens (“l’antlope nera” che vinse quattro medaglie d’oro) e le prime ad inaugurare la tradizione della torcia olimpica accasa ad Olimpia dai raggi del sole. Nel 1940 e nel 1944 le olimpiadi non si celebrarono per la seconda guerra mondiale. • Nel 1948 a Londra  appena martoriata dalla guerra. • Nel 1952 ad Helsinki (Emil Zatopek vinse i 5000 m., i 10.000 m. e la maratona).

• Nel 1956 a Melbourne. • A Roma, nel 1960  la XVII edizione dei giochi, con 5337 atleti partecipanti, di cui 608 donne, e 275 italiani, in rappresentanza di 83 nazioni. “L’ultma Olimpiade a misura umana” che resta l’inarrivato esempio di come sia possibile far convivere antiche e moderne civiltà. Accanto a splendidi impianti come l’Olimpico ed il Velodromo, le gare ridarono la vita ai più celebri monumenti della classicità romana : le Terme di Caracalla (ginnastica), la Basilica di Massenzio (lotta), la via Appia, dove venne corsa, di notte, la maratone, vinta da Abebe Bikila che stupì correndo scalzo. L’eroe italiano fu Livio Berrut che vinse i 200 metri piani. Per il nostro Paese l’opportunità delle Olimpiadi Romane fu l’occasione per scoprire l’industria del turismo culturale. • Nel 1964 a Tokio  per costruire il villaggio olimpico era stata sventrata una consistente parte della città. • Nel 1968 a Città del Messico  Ed è proprio il caso di dire “approdò” visto che Città del Messico è collocata a 2.134 metri sul livello del mare e che “l’Olimpiade in altura” sconvolse all’incirca tutti i risultati tecnici (da quelli anaerobici che si disputarono in condizioni favorite dalla minor influenza della forza di gravità, come il primato mondiale di 8 metri e 90 centimetri nel salto in lungo di Bob Beamon, a quelle aerobiche che provarono le difficoltà della minor concentrazione di ossigeno). Ma ancor più sconvolgente fu il fatto che la grande rassegna olimpica diventava essa stessa emblema e teatro delle più scottant vicende politche del mondo intero. Dapprima con la strage di 250 studenti uccisi dalla polizia sulla piazza delle Tre Culture durante una manifestazione, dieci giorni prima della inaugurazione; quindi con la silenziosa protesta sul podio, dopo aver stravinto i 200 metri, di Tommie Smith e John Carlos che alzarono al cielo il pugno chiuso con guanto nero del “Black Power” americano. • A Monaco nel 1972  le problematiche politiche entrarono pesantemente nella vicenda olimpica. Otto militanti di “Settembre Nero” penetrarono nel villaggio olimpico e catturarono 11 atleti ebrei chiedendo, in cambio della loro libertà, quella di altri terroristi arabi detenuti nelle prigioni israeliane. Il rifiuto ad ogni trattativa portò ad uno scontro con i reparti speciali tedeschi ed alla morte di tutti gli ostaggi. • A Montreal nel 1976  comincia l’era del boicottaggio (che continuerà fino al 1992). 22 nazioni africane e la Guyana rinunciarono a gareggiare in segno di protesta per la presenza della Nuova Zelanda che, con i suoi All-Blacks, aveva rotto l’isolamento del movimento olimpico nei confronti del Sud Africa che conservava l’apartheid. • Nel 1980 a Mosca  un anno dopo l’invasione dell’Afganistan da parte dell’Armata Rossa, 65 nazioni (ne parteciparono 81) alleate o amiche degli Stati Uniti, su richiesta del Presidente Carter, non parteciparono ai giochi. Da ricordare che siccome il CONI decise la partecipazione della nazionale italiana nonostante il parere contrario del Governo, il T.A.R. del Lazio, interpellato in veste di Istanza Amministrativa Nazionale, con un pronunciamento in favore della autonomia del Coni, farà giurisprudenza. • A Los Angeles nel 1984  anche qui uguale storia di boicottaggio, anche se di segno contrario con l’assenza dell’Unione Sovietica, di Cuba, della Germania Democratica ed altri Paesi del patto di Varsavia; ed ancora boicottaggi, anche se di limitate dimensioni e legati ai rapporti tra le due coree, all’Olimpiade di Seul del 1988. • A Barcellona nel 1992  il movimento olimpico ha conosciuto la sua completa riunificazione con la partecipazione di 9.364 atleti di 172 nazioni e la fine, divenuta ormai anacronistica, della distnzione tra dilettant e professionist.

• Nel 1996 Atlanta  nel sud degli Stati Uniti, l’edizione del centenario e forse una rassegna completamente diversa da quella immaginata da De Coubertin. Il clima opprimente delle misure di sicurezza, le difficili selezioni preolimpiche per avere accesso ai Giochi, la totale apertura ai professionisti, il pesantssimo intervento degli sponsors (venivano perfino interrotte le gare ad orari prestabiliti per esigenze di pubblicità), ha imposto ai vertici del CIO una severa riflessione sulla scelta e sulla organizzazione delle future olimpiadi. • Nel 2000 a Sydney  con una più coordinata partecipazione, nel comitato organizzatore, delle componenti sportive, del mondo del business e dello Stato, pare essere stata risolta positivamente e con ottimo ritorno di immagine per l’Australia. • Ad Atene nel 2004  gli enormi investimenti in strutture sportive e ricettive, in infrastrutture viarie e servizi che hanno cambiato l’aspetto della città e che dovevano essere un imponente operazione di sviluppo della nazione, con il concorso anche della crisi finanziaria mondiale del 2008, hanno contribuito alla pesantissima crisi economica della Grecia dell’ultimo decennio. Nel 2008 a Pechino  ha rappresentato un fatto politico importantissimo, ovverosia la vetrina ufficiale attraverso la quale al Cina si è omologata ai mercati ed alle culture del mondo intero. Prima di allora lo sterminato Paese asiatico si era ritagliato livelli di crescita notevoli ma sul versante dei diritti civili e delle relazioni internazionali era molto carente. La rappresentazione ciclopica di quella edizione delle olimpiadi ha aperto definitivamente le relazioni culturali e politiche con gli altri Stati. A Londra nel 2012  (terza della serie olimpica) resterà nella memoria come quella della ristrutturazione (non soltanto costruzioni nuove) di molte parti della città e degli impianti sportivi, del risparmio energetco e della sostenibilità ambientale. Oltre che del dibattito sulla convenienza o meno, per gli Stati, della organizzazione di eventi così impegnativi come le olimpiadi. • A Rio de Janeiro 2016  La prima in America Latina, già molto discussa per la difficile situazione del Brasile, senza presidente eletto dopo che Dilma Russeff è stata messa sotto accusa dal Parlamento e nel pieno di una recessione economica che ha gelato il boom economico degli anni precedenti. E lo stesso timing per la messa a punto degli impianti sportivi ha faticato a raggiungere il traguardo. Ma alla fine anche questa edizione delle Olimpiadi si è svolta con successo e passerà alla storia come quella che ha saputo gestire il contrasto tra le povertà del Paese e l’ottima gestione della manifestazione. E veniamo ai numeri di questa edizione: 207 le nazioni partecipanti che hanno inviato, 10.500 atleti suddivisi in 42 discipline sportive raggruppate in 28 sport tra individuali, di coppia e di squadra. Le competizioni totali, che portano a medaglia, sono state 306. • Nel 2020 la XXXII olimpiade si svolgerà a Tokyo.

I GIOCHI INVERNALI A Chamonix, nel 1924  si disputò la “Settimana Internazionale degli Sport Invernali”, dichiarati successivamente dal CIO (nel 1925) “prima edizione dei Giochi Olimpici d’Inverno”. Cominciò così quella parallela rassegna dei Giochi che, con Saint Moritz 1928, Lake Placid 1932, Garmisch 1936, Saint Moritz 1948, Oslo 1952, e così di seguito, affiancò ogni edizione estiva dei Giochi fino a quella di Albertville del 1992. Nel 1956 a Cortna d’Ampezzo  La prima edizione italiana dei Giochi, con 820 atleti partecipanti in rappresentanza di 32 nazioni, vide l’esordio invernale dei sovietici che dominarono il medagliere, la prima donna a leggere il giuramento dei giochi (Giuliana Chenal-Minuzzo). Fu poi la volta di Squaw Valley in California nel 1960, di Innsbruck nel 1964 (comparvero i computer per la gestione dei risultati ed il cronometraggio divenne elettronico), di Grenoble nel 1968; con un primo consistente bottino di 4 medaglie d’oro per l’Italia (Franco Nonis nella 30 Km, il bob a due, il bob a quattro ed Erika Lechner nello slittino monoposto). A Sapporo nel 1972 Gustav Thoeni vinse il gigante ed ad Innsbruck nel 1976 fu “valanga azzurra” (così veniva chiamata in quegli anni la nazionale italiana di sci alpino) con Pierino Gros e Gustav Thoeni al 1° e 2° posto nello slalom. E dopo a Lake Placid nel 1980 e a Sarajevo nel 1984. A Calgary in Canada, nel 1988  con Alberto Tomba medaglia d’oro nel gigante e secondo nello slalom (la RAI interruppe la trasmissione del Festival di Sanremo per trasmettere la gara di Tomba). Ad Albertville (alta Savoia) nel 1992  con la XVI edizione dei Giochi Invernali, che fu l’ultma di quelle parallele alle rispettive edizioni estive, e nella quale con Tomba, Polig, Belmondo e Compagnoni, gli italiani vinsero 4 medaglie d’oro. Per evidenti motivi di spettacolarizzazione televisiva e di conseguente ritorno economico attraverso la pubblicità, difatti, con Lillehammer 1994, la periodicità cambia e viene sfalsata di due anni rispetto alle edizioni estve. Per l’Italia è il punto più alto mai raggiunto con 20 medaglie conquistate e con Manuela Di Centa che è riuscita nell’impresa di vincerne 5 da sola. Nel 1998 a Nagano in Giappone  le olimpiadi invernali hanno fatto tappa (resa famosa per le tormentate condizioni atmosferiche e per i continui cambiamenti di programma). A Lake City nel 2002  la XIX edizione ha toccato le 78 nazioni partecipanti con 2.532 atleti, 111 dei quali italiani.

I GIOCHI DI TORINO 2006 Il 19 giugno 1999  l’Assemblea del CIO ha assegnato a Torino l’organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali del 2006. Le gare, di 15 sport (biathlon, bob, combinata nordica, curling, freestyle, hockey su ghiaccio, pattinaggio di figure, pattinaggio di velocità, salto, sci alpino, sci di fondo, short-track, skeleton, slittino,, snowboard), si sono svolte dal 10 al 26 febbraio 2006, in 7 comuni sede di gara: Bardonecchia, Pinerolo, Pragelato, Cesana, Sauze d’Oulx, Sestriere, Torino, cui si sono aggiunte 2 sedi di allenamento: Claviere e Torre Pellice. I tre villaggi olimpici (Torino, Bardonecchia e Sestriere)(con anche altri alberghi) hanno ospitato 2.550 atleti; 1.400 tecnici e accompagnatori delle nazionali; 2.300 rappresentanti del CIO, Comitati Olimpici Nazionali e Federazioni; 650 giudici e arbitri; 9.600 giornalisti e operatori dei media; 6.000 ospiti degli sponsors. Nel 2010 A Vancouver  si sono disputate le olimpiadi invernali. Nel 2014 a Soci  una città turistica della Russia meridionale, sulle rive del Mar Nero. E’ stata la prima olimpiade invernale della Russia con un costo che è lievitato dai 12 miliardi di dollari previsti ai 51 miliardi realmente spesi. Che è il maggior costo di sempre per una manifestazione olimpica. Nel 2018 a Pyeongchang  le Olimpiadi invernali si disputeranno in Corea del Sud.

I GIOCHI PARAOLIMPICI Sono l’equivalente dei Giochi Olimpici ma dedicati ad atleti con disabilità fisiche. Pensati come Olimpiadi parallele, prendono il nome proprio dalla fusione del prefisso para con la parola Olimpiade e i suoi derivati. Queste gare si disputano nelle stesse sedi e negli stessi impianti delle Olimpiadi ma, di solito, una quindicina di giorni dopo. Nel 1960 a Roma  si disputò la prima edizione riconosciuta come anche se già dal 1948 a Londra vennero organizzate gare parallele (“para”, da “paraplegico”) alle Olimpiadi. Ad Albertville nel 1992  si disputò la prima Para olimpiade per gli sport invernali. Nel 2008 a Pechino il particolare impegno del Paese ospitante ha prodotto una edizione dei giochi paraolimpici del tutto simile, anche nel numero degli spettatori, a quella delle olimpiadi estive disputate pochi giorni prima.

I CAMPIONATI DEL MONDO Organizzati dalle Federazioni Internazionali aderenti al CIO. Mai coincident con le olimpiadi, che restano la maggior rassegna mondiale dell’universo sportivo, cadenzati in date diverse dagli uguali campionati mondiali di altre discipline, per l’ovvio motivo del non danneggiarsi a vicenda nell’uso dei mass media.

I Campionati del mondo delle differenti discipline sportive  entrano nelle case degli spettatori in quasi tutti i periodi dell’anno e sono uno stimolo continuo al consumo di sport.

IL COMITATO OLIMPICO INTERNAZIONALE (CIO) Nel giugno del 1894 alla Sorbonne (a Parigi)  durante il Congresso mondiale dell’Educazione Fisica, venne dato al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) l’incarico di assicurare la celebrazione regolare dei Giochi Olimpici. Il CIO  è una organizzazione non governatva e sovranazionale composta da dirigenti sportivi dagli Stati ove esiste un Comitato Olimpico Nazionale. I rappresentanti degli Stati aderenti vengono nominati direttamente dal CIO per cooptazione. Le funzioni precipue del CIO sono: a) redigere il protocollo dei Giochi Olimpici e stabilirne il programma; b) decidere circa il dilettantismo degli atleti ammessi alle Olimpiadi; c) designare la città che dovrà ospitare i giochi; d) convocare il Congresso Olimpico al quale pren...


Similar Free PDFs