— Lett. cinese 10 04 - Zhang ailing PDF

Title — Lett. cinese 10 04 - Zhang ailing
Author Antonella Terrel
Course Letteratura cinese II
Institution Università degli Studi di Napoli L'Orientale
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Summary

Zhang ailing...


Description

Letteratura cinese II - 10/04 ZHANG AILING (Eileen Chang) È interessante partire con un confronto tra Zhang Ailing e Ding Ling che sono profondamente diverse tra di loro, o meglio è la loro traiettoria storica ad essere molto diversa (come sappiamo Ding Ling si butterà nella rivoluzione e scriverà Shanghai Spring 1930). Zhang Ailing invece è una scrittrice politicamente disimpegnata, come Shen Congwen, a cui interessava fare poesia con la letteratura, scrivere bene. Il disimpegno politico di Zhang Ailing e la sua natura piccolo-borghese la rendono molto diversa dallo sviluppo che caratterizzerà Ding Ling. È importante riagganciarci a Ding Ling soprattutto per la visione di Shanghai che emerge dal suo racconto: una città capitalista, con una cultura commerciale, basata sui consumi che, naturalmente, dal punto di vista di una scrittrice di sinistra, viene vista negativamente. Shanghai negli anni Trenta e Quaranta è una città molto ricca, all’avanguardia, alla moda, era l’unica metropoli internazionale e cosmopolita cinese. In questa metropoli si sviluppa, oltre a quella progressista, una cultura nuova, una cultura commerciale che si rivolge ai residenti urbani di Shanghai. Shanghai negli anni Trenta diventa infatti la capitale del cinema (vi è una ricca produzione cinematografica cinese) e la capitale della moda (l’abito più famoso è il qipao, un abito tradizionale che viene reinterpretato e indossato dalla nuova donna cinese degli anni Trenta). Fiorente è anche la cultura musicale: si sviluppano ad esempio sperimentazioni musicali con declinazioni jazz che attingevano però ad alcuni aspetti della musica tradizionale cinese. La città è inoltre piena di sale da ballo in cui si incontrano la borghesia coloniale e quella locale, che si arricchisce producendo merci per il mercato internazionale. Potremmo dunque dire che la Shanghai degli anni Trenta sia una delle grandi capitali della globalizzazione. A Shanghai fiorisce dunque anche una letteratura popolare commerciale. Il concetto di “popolare” è però molto diverso da quello che veniva proposto dagli scrittori di sinistra, per cui “popolare” significava parlare delle masse subalterne e scrivere nel loro interesse. Questa nuova cultura popolare commerciale (e in particolare questa nuova letteratura popolare) invece era intesa come intrattenimento, una letteratura di svago. Il genere più noto è quello delle ANITRE MANDARINE E FARFALLE, una letteratura sentimentale, generalmente romantica, che raccontava storie d’amore tristi non in cinese moderno. Si trattava di storie ambientate nel presente ma i rapporti fra gli amanti attingevano ai cliché della narrativa cinese tradizionale. Questa narrativa di intrattenimento aveva un forte riscontro di pubblico, vi erano infatti numerose riviste interessate a pubblicare questo genere che era invece esecrato dagli intellettuali cinesi. Gli scrittori del 4 maggio, gli scrittori di sinistra, ma anche Shen Congwen, odiavano la letteratura popolare, odiavano l’idea che la letteratura non dovesse avere una funzione seria e trovavano inconcepibile che la letteratura potesse rappresentare un piacere. Queste sono dunque le circostanze in cui si sviluppa la letteratura di Zhang Ailing. Lei nasce a Shanghai, scrive di Shanghai, ama Shanghai. La sua letteratura attinge alla realtà urbana e materiale di Shanghai e alla letteratura popolare moderna. Nasce nel 1920 da una famiglia molto ricca. Suo padre era oppiomane, tirannico e manesco, e la costringe, sin da piccola, a studiare letteratura cinese classica: la sua dunque è una solida formazione tradizionale. Allo stesso tempo sua madre è invece una donna cinese moderna ed emancipata che viaggiava spesso tra Europa e America prima di divorziare dal marito. Zhang Ailing riceve anche un’educazione all’occidentale: studia in una scuola inglese e infatti sarà sempre bilingue, scriverà sia in cinese che in inglese. Nel 1939 sarebbe dovuta andare a studiare a Londra ma, visto lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si trasferisce ad Hong Kong per 2 anni. Nel dicembre del 1941 la guerra arriva anche ad Hong Kong e lei ritorna a Shanghai. Qui comincia a scrivere delle novelle, dei romanzi brevi che sarebbero poi stati pubblicati nel 1943 nella raccolta RACCONTI STRAORDINARI, che ha un successo strepitoso e le fa guadagnare una grandissima fama. La raccolta contiene 10 racconti i cui personaggi sono cittadini, personaggi generalmente giovani, che hanno studiato ma che non sono intellettuali, personaggi urbani ordinari (che non hanno quindi alcun ideale) alle prese con la loro vita quotidiana a cui Zhang Ailing

attribuisce tratti leggendari. Ciò che interessa a Zhang Ailing sono soprattutto i piccoli drammi personali legati alla quotidianità di questi personaggi comuni, le loro fantasie, i loro sogni, le loro frustrazioni, la loro sfera privata. Le vicende ruotano spesso intorno al tema/problema dell’amore, sono storie romantiche che generalmente vanno a finire male. La tonalità dominante della scrittura di Zhang Ailing, il sentimento predominante è la desolazione: le storie sono destinate a finire male perché i suoi personaggi sono tutti meschini e sono sempre circondati da un ambiente prosaico e corrotto. L’ambiente privilegiato da Zhang Ailing è quello della nucleo familiare: sono spesso rappresentate relazioni familiari complicate, parenti crudeli e relazioni negative. LA STORIA DEL GIOGO D’ORO È il racconto più famoso di Zhang Ailing. Narra la storia di una giovane, Cao Qiqiao, che viene da una umile famiglia di piccoli commercianti; suo fratello la costringe a diventare la concubina di un uomo malato (una specie di vegetale) appartenente ad una famiglia molto ricca dell’élite benestante tradizionale. All’inizio di questa storia dunque la protagonista ci viene presentata come una vittima ma nei racconti di Zhang Ailing non ci sono mai vittime: Cao Qiqiao aspetta infatti che il marito muoia perché spera di averne l’eredità ma alla fine resta intrappolata in quella casa senza un soldo. La giovane ha poi una relazione con un uomo appartenente alla medesima famiglia, il quale però non vuole prendersi alcun impegno con lei. Cao Qiqiao così diventa un personaggio sempre più corrotto, tanto da riversare tutte le sue frustrazioni sui figli, e in particolare sulla figlia (la costringe ad esempio a fasciarsi i piedi). Sua figlia riesce malgrado tutto a trovarsi un pretendente ma Cao Qiqiao, gelosa, lo fa scappare. Il giogo d’oro rappresenta dunque la costrizione in cui si trova la protagonista, una costrizione che viene interiorizzata e riprodotta sugli altri. Zhang Ailing vuole mostrarci che chiunque può essere sia vittima che carnefice, non vi è possibilità di riscatto così come avviene nei racconti di Ding Ling. Le narrative delle due scrittrici sono infatti profondamente diverse. Shanghai Spring 1930 ad esempio è un racconto pedagogico, un racconto con un’ambientazione realistica che è asservita a dare un messaggio educativo (l’evoluzione della protagonista serve a far capire al lettore ciò che egli stesso dovrebbe diventare). Zhang Ailing è invece scevra di intenti educativi, lei sperimenta e descrive la discesa nel baratro della sua protagonista che, con l’evolversi della storia, diventa sempre più perversa. La storia del giogo d’oro mette in evidenza la capacità di descrizione psicologica dei personaggi da parte di Zhang Ailing (in particolare la descrizione della psiche della donna cinese dell’epoca), e la capacità di descrizione oggettiva della realtà materiale (Zhang Ailing è una grande realista, ama i dettagli minuziosi che ad una prima lettura possono sembrare insignificanti ma che in realtà sono fondamentali nell’economia della narrazione). L’autrice dedica molto spazio alla descrizione di ambienti sia interni, domestici, che esterni (la realtà della vita urbana). Se da un lato Zhang Ailing è una grande scrittrice realista, dall’altro ella attinge fortemente alla narrativa cinese tradizionale (quando sarà negli Stati Uniti infatti si dedicherà alla scrittura di un grande studio su Il Sogno della Camera Rossa, una delle sue fonti di riferimento). La sua fama durerà fino al 1945. Finisce infatti la guerra, i cinesi tornano a Shanghai e riprendono le lotte tra comunisti e nazionalisti. Zhang Ailing era però stata sposata con uno scrittore, Hu Lancheng (?), dal quale avrebbe poi divorziato, che era stato un collaborazionista, aveva cioè lavorato col governo fantoccio di Nanchino al servizio dei giapponesi. Nel 1945 lui era ovviamente fuggito in Giappone ma Zhang Ailing, seppur già separata dall’uomo, rimaneva l’ex moglie di un collaborazionista. Molti cominciarono infatti a criticarla, così come già tanti l’avevano criticata per la frivolezza delle sue storie. Decide così da andare per due anni ad Hong Kong prima di trasferirsi negli Stati Uniti, dove scriverà due romanzi anti-comunisti in inglese, venendo dimenticata in Cina. Fra gli anni Settanta e Ottanta viene riscoperta a Taiwan e Hong Kong, soltanto negli anni Novanta nella Repubblica Popolare grazie all’inizio della depoliticizzazione della cultura in Cina (il regime non vuole più che

ci si occupi di politica ma di economia). L’affermazione della cultura capitalista porta chiaramente in auge una scrittrice come Zhang Ailing, disimpegnata e la cui letteratura è legata al mito della Shanghai degli anni Trenta e Quaranta. L’AMORE DEVASTANTE (lettura prime ed ultime pagine e commento di alcuni passaggi) Viene qui raccontata una situazione quotidiana, una famiglia, fatta di soli personaggi meschini, alle prese coi problemi della vita quotidiana (Zhang Ailing presenta delle situazioni molto pratiche e molto prosaiche). Sin dai primi capoversi l’autrice mette in evidenza un conflitto tradizione-modernità e allo stesso tempo crea dei contrasti ironici (riferimenti alle virtù confuciane). Scena del ricamo della pantofola: rappresenta il ruolo della donna cinese tradizionale ma vuole anche descrivere lo stato d’animo della protagonista, Bai Liusu, che non ne può più. In questo racconto non vi è alcun tentativo da parte dell’autrice di vittimizzare la protagonista: Bai Liusu non è migliore dei fratelli, non è moralmente superiore. Riferimento allo huqin: Zhang Ailing con questo riferimento che si ripete all’inizio e alla fine del racconto, conferendogli una struttura circolare, vuole semplicemente dire che il suo intento è quello di raccontare una storia, una delle tante storie raccontate dallo huqin, una storia fantastica nella sua ordinarietà. Trama: la morte dell’ex marito di Bai Liusu, che dopo il divorzio era ritornata in casa dei suoi fratelli, diventa il pretesto, da parte di questi ultimi, per liberarsi della protagonista. La donna decide dunque che l’unico modo per riscattarsi sia di trovare un altro uomo, un buon partito. Inizia così, tra le tante schermaglie amorose, una “relazione” con un giovane facoltoso libertino, col quale, in maniera quasi casuale, finirà per sposarsi. La rivincita della protagonista coincide in qualche modo con la “la caduta di Hong Kong”: la giovane sarebbe infatti diventata soltanto una mantenuta se lo scoppio della guerra ad Hong Kong non avesse costretto il giovane amante a tornare da lei e sposarla. Il finale è dunque alternativo: non è più l’individuo a seguire il corso della storia per collettivizzarsi ma la grande storia collettiva che si sacrifica per la felicità di un singolo. Nella lettura di questo racconto è importante prestare attenzione a come viene costruito il rapporto fra sessi, a come viene definita la femminilità di lei e a come le relazioni si articolano nella distinzione tra modernità occidentale e tradizione cinese....


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