Letteratura italiana di fine ottocento e inizio novecento PDF

Title Letteratura italiana di fine ottocento e inizio novecento
Author Marta Di Patti
Course Letteratura Italiana
Institution Università degli Studi di Palermo
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Summary

Questi sono appunti di lettarura italiana contemporanea in particolare riguardano autori di fine Ottocento e inizio novecento e si parla anche del contesto storico in cui hanno vissuto....


Description

‘E’ un preludio quello di De Roberto e di altri scrittori della fine dell’Ottocento e dei primi del 900,ma è significativo soprattutto nel caso di De Roberto, perché manifesta la diversa natura del suo psicologismo e del suo ‘decadentismo’ (non estetico) che si qualificano in una misura originale di realismo analitico. La soggettività dilemmatica de robertiana era già sulla verticale del 900. ‘Il cogliere la qualità saggistica del progetto narrativo, ci permette di considerare anche il nuovo modello conoscitivo-inventivo che De Roberto ci offre particolarmente dall’angolazione della letteratura siciliana’’ FANFULLA DELLA DOMENICA ฀ è una testata giornalistica, e come tutte le testate riporta al suo interno i dibattiti culturali del tempo. Al suo interno troviamo testi di autori di spicco quali Verga e Capuana. Nell’anno 90 dell’800, De Roberto, scrive in un saggio della testata: In questo testo De Roberto introduce il ‘pessimismo’, che ha origine in Germania, in uno scorcio di secolo (anni 80-90 dell’800) che viene denominato ‘tempo dello scontento universale’. Questo ‘tempo’ è l’epoca delle scoperte scientifiche ed il periodo del positivismo, eppure la realtà nei suoi aspetti religiosi, nella politica e nell’arte è caratterizzata da un ‘dilettantismo infecondo’. ‘Infecondo’ poiché le certezze conosciute fino a quel momento sono ormai incapaci di dare contentezza e spiegazioni. Ecco perché ‘tempo della scontentezza’, che è anche ‘universale’ in quanto colpisce tutti. In un tale clima il ‘disagio è dappertutto', ovvero diviene una condizione diffusa. È in questo modo che De Roberto anticipa degli elementi che caratterizzeranno il 900 come secolo dello scontento universale. Vedremo infatti un cambiamento nella letteratura e nel modo di scrivere, gli intellettuali verranno scossi da un profondo turbamento che non gli permetterà di narrare come prima. IL PARADISO PERDUTO฀ è un racconto di De Roberto,precedentemente parte di una raccolta ‘L’albero della scienza’. Il titolo del racconto allude a qualcosa che si è perso. Nello specifico al suo interno notiamo come il racconto, e soprattutto le modalità di scrittura, siano cambiate. Nel brano, che è l’incipit del racconto notiamo una lunga serie di elementi innovativi nella narrazione: - è un testo lontano dalle forme tradizionali del racconto, è lontano da quello naturalista in cui sono fornite le coordinate della storia,l’epoca,il protagonista ed il luogo.Lo notiamo in tutto il testo, anche a partire dall’incipit del racconto: In questa parte iniziale si indica solamente il luogo,l’ambientazione ma solo attraverso dei dettagli. Tali dettagli non sono volti ad una descrizione oggettiva degli oggetti, quali la ‘lampada’ ad esempio. Questa, infatti, è una descrizione soggettiva, e lo vediamo dall’utilizzo di aggettivi (come 'fioca' 'fumosa' 'verdastro' 'diguazzando'฀ riferiti alla lampada \ ‘solo’ ‘immobile’฀ riferiti al viaggiatore) che non danno una connotazione referenziale dell’oggetto cui si riferiscono,ma che invece danno al lettore una sensazione di inquietudine, solitudine, oscurità e disperazione. Altro elemento importante è la condizione del viaggiatore: ‘gomiti sulle ginocchia e la testa nelle mani, restava immobile e solo ’. La condizione del viaggiatore è importante: il baricentro del narratore è dentro la COSCIENZA del viaggiatore,che è una coscienza opaca. Si evince una differenza con il Naturalismo, infatti con gli scrittori naturalisti il baricentro era focalizzato dentro il personaggio (non si parla di coscienza), qui invece non sappiamo la storia del personaggio, inoltre non vi è nessuna premessa o antefatto, dunque, il lettore viene catapultato nel mezzo di una crisi฀ anche attraverso una descrizione soggettiva del treno: -assistiamo ad una deformazione dei tratti descrittivi, in cui il turbamento viene dislocato all’esterno, nell’ambiente circostante. Un climax ascendente che ci porta alla personificazione

del treno ‘ L’ ansimante respirazione dei suoi fianchi poderosi ’. Il termine ‘urti’ suggerisce l’idea di collisione, e l’aggettivo ‘lacerante’ l’idea di consumazione. In questo brano si verifica un PROCESSO DI DEFORMAZIONE ESPRESSIONISTICA, il tutto viene caricato di un’espressività in senso deformante che ha come esito il dramma, ma anche un cambio nella scrittura: De Roberto ci sta ponendo un turbamento esistenziale riversandosi sui dati esterni, nello specifico sull’ambiente circostante฀descrizione soggettiva in questo senso. Ci sono altri esempi in cui la deformazione riguarda tratti fisionomici (del volto) come con Pirandello. *L’opera non ha solo caratteri innovativi ma presenta temi come l’adulterio (tipico della letteratura ottocentesca) o le atmosfere veriste. ‘libero’\ ‘liberamente’ \ ‘ libero, libero, libero’ (climax) \ la successione delle interrogative retoriche ‘eppure….effetti’ esprimono la ‘MANCANZA DI LIBERTÀ'. La mancanza di libertà dell’uomo, la mancanza di una gestione individuale della propria vita è dovuta alla perdita delle certezze e al permeare di una crisi interiore profonda. Per esprimere la mancanza di libertà l’autore si avvale di immagini come quella della calamita, dell’onda, del treno (‘egli era libero come...brutale'). La ‘lucidezza invasante’ è un ossimoro, esprime l'idea di ‘un invasamento’ da cui si evince il riferimento a uno stato non lucido, irrazionale, critico....


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