Lezione 1-2-3-4 parte 1 PDF

Title Lezione 1-2-3-4 parte 1
Course Scienze infermieristiche
Institution Università degli Studi di Milano
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SCIENZE INFERMIERISTICHE CLINICHE 1 Il processo assistenziale Tutto ciò che è clinico riguarda l’assistenza del paziente. Il paziente è un soggetto che necessita di cure infermieristiche. •

= un approccio sistematico di problem solving nella pratica infermieristica che consente di:

• • •

Identificare Prevenire Trattare

I problemi di salute reali o potenziali di una persona, di gruppi di persone, famiglie o comunit à. Nello studio della pianificazione del nursing, alcuni problemi possono essere reali, altri invece sono possibili. Sta all’infermiere prevenire ciò che potenzialmente potrebbe andare ad accadere. L’infermieristica è una scienza che va a rispondere ai problemi non solo del singolo, ma anche quelli di comunità. Il processo assistenziale (P.A.) •

L’infermiere quando assiste un paziente applica il P.A. per avere:



una guida predefinita ma flessibile,



per fornire un’assistenza appropriata ed efficace alla persona per aiutarla ad assumere un ruolo attivo nelle decisioni sulla salute

Il processo assistenziale deve essere sistematico → non lasciare aspetti mancanti in un quadro di pensiero. La flessibilità è fondamentale affinché l’assistenza infermieristica possa essere “ritagliata” e individualizzata sul soggetto che abbiamo in cura. Non uniformare l’assistenza. È necessario che la persona seguita sviluppi un’aderenza al trattamento farmacologico. Questo aspetto è possibile solo attraverso la presa di coscienza da parte del personale infermieristico che all’interno del processo di nursing è fondamentale tenere in considerazione quello che è il background della persona. Secondo l’American Nurses Association •

Il processo infermieristico viene utilizzato per diagnosticare, affrontare e valutare le risposte della persona alla salute ed alle malattie (ANA 2003).

Il processo assistenziale •

DINAMICO E CICLICO



Centrato sull’assistito → dobbiamo avere sempre in mente l’obbiettivo assistenziale dell’assistito (singolo o collettivo)



Pianificato e diretto al conseguimento di risultato → risultato di salute



Flessibile → andiamo sempre a rivalutare l’ottenimento di un risultato. Lo andiamo a ritagliare a seconda di quelle che sono le esigenze del momento, le risorse, le possibilit à etc..



Applicabile universalmente → è un metodo riconosciuto dalla professione. Tutti sanno applicare questo metodo



Di natura cognitiva → l’infermiere è responsabile dell’assistenza

L’infermiere usa il pensiero critico per applicare in modo sistematico e logico le conoscenze ai dati del paziente. L’infermieristica è riconosciuta come professione in quanto dotata di un pensiero proprio (attributi di Greenwood). Come si rinforza il pensiero critico? Diventare riflessivi e pensare alle conseguenze di ogni nostra azione. Pensiero critico • • • • • • •

Anticipare quesiti che altri potrebbero porre Anticipare che cosa succederà Cercare modi per migliorare Chiedere e cercare seconde opinioni Sostituire “non so” con “andiamo a scoprirlo” Trasformare gli errori in opportunità di apprendimento Aspettare sempre di più da se stessi

La pianificazione dell’assistenza infermieristica •

Consiste in un insieme di fasi codificate, ragionate, logiche, congruenti, consecutive e consequenziali il cui obbiettivo è: - identificare e soddisfare i bisogni compromessi della persona - mantenere/recuperare il benessere della persona - favorire il recupero alla migliore autonomia possibile per la persona - fornire qualità e quantità di assistenza infermieristica adeguata ed in relazione al problema emerso - migliorare la qualità di vita della persona - massimizzare ed economizzare le risorse

Questi sono gli obbiettivi generali di quello che è il processo infermieristico. Problem solving •

Processo di identificazione di un problema e quindi di pianificazione ed attuazione delle fasi per risolverlo.



Processo utilizzato quando si percepisce una discrepanza tra una condizione esistente (ciò che sta avvenendo) e la condizione auspicata (ciò che dovrebbe avvenire).



Non si limita ad affrontare problemi in quanto considera anche la condizione di benessere ed i punti di forza dell’assistito.

Il problema disattende l’atteso. Il problema è un qualcosa che non aderisce alla realt à che si aveva prefigurato.

“Vivere è risolvere i problemi” La risoluzione di un problema parte dell’obbiettivo che si deve raggiungere. Si parte infatti dai punti di forza dell’assistito e non i limiti. •

Un processo decisionale scientifico, dinamico, continuo e rigoroso il cui scopo è la soluzione di un problema:

1. 2. 3. 4. 5.

La raccolta dati ed analisi della situazione Identificazione del problema Scelta degli obbiettivi più appropriati per la sua risoluzione Applicazione e messa in atto della azioni più adatte al raggiungimento degli obbiettivi Valutazione del risultato ottenuto

Sono i cinque passaggi strutturali del processo di assistenza. FASI (5)

MOMENTI (2)

1. Raccolta dati 2. Diagnosi infermieristica

STIMA INFERMIERISTICA

3. Pianificazione obbiettivi 4. Attuazione interventi 5. Valutazione del risultato

MANAGEMENT INFERMIERISTICO (gestione infermieristica)

All’interno della stima infermieristica abbiamo: il pensiero critico e diagnosi infermieristica. Tutta quella serie di pensieri. Rielaborazione intellettuale. Nel management infermieristico siamo nella pura gestione del nursing. Mettiamo in atto quello che è stato elaborato e processato a livello cognitivo di una fase precedente. L’agire infermieristico deve essere SEMPRE dettato prima da un momento di stima. Non è casuale. Percorso del processo di nursing 1. 2. 3. 4.

Stato di salute attuale del paziente? Stato di salute atteso? Come posso aiutare questa persona? Ha funzionato il mio intervento?

“Non esiste vento favorevole per un marinaio che non sa dove andare” •

Elementi costitutivi gli obbiettivi:



gli obbiettivi sono costituiti dai seguenti elementi: - comportamento della persona - criteri di performance - scadenza - condizioni

Comportamento della persona • • •

è un’attività osservabile e misurabile perché manifestata/espressa dalla persona mostra i miglioramenti/progressioni o peggioramenti dell’area identificata dal bisogni compromesso viene espresso, generalmente, con un verbo d’azione all’infinito o al futuro

L’attività osservabile e misurabile mi permette in maniera facile e veloce di valutare se l’obbiettivo è stato raggiunto o meno. Più utilizziamo dati rilevabili con scale di riferimento, più saremo in grado di osservare che la pianificazione è adatta al raggiungimento degli obbiettivi posti. Criteri di performance • •

sono i livelli standard di comportamento della persona scelti per l’obbiettivo chiariscono e personalizzano l’obbiettivo, fondato sulle abilità reali e sulle aspettative realistiche

Scadenze • •

sono le indicazioni sul tempo realmente necessario alla persona per raggiungere l’obbiettivo le scadenze stabilite possono essere di minuti, ore, giorni, settimane o mesi

Lo studente deve limitare le scadenze in ore. Condizioni • •

a volta vengono fissati degli obbiettivi che richiedono l’utilizzo o la presenza di particolari condizioni ambientali o l’aiuto di altre persone non tutti gli obbiettivi hanno una condizione

Gli interventi infermieristici devono rispondere ai seguenti elementi: 1. 2. 3. 4.

Essere basati sulle prove di efficacia Considerare le preferenze e i valori del paziente Rispettare la dimensione deontologica Considerare le risorse materiali e di personale a disposizione

Tipi di interventi infermieristici secondo il grado di responsabilità • • •

Interventi autonomi dell’infermiere → azioni che sono il risultato della conoscenza del nursing Interventi dipendenti (prescritti dal medico e messi in atto dall’infermiere) Interventi interdipendenti detti anche collaborativi (attuati in collaborazione con altri professionisti sanitari)

Gli interventi possono essere classificati in base alla loro finalità di: •

Monitoraggio e vigilanza (rilevazione dei segni vitali)



Prevenzione (cambio di posizione del paziente a rischio di lesioni di continuo ogni 2 ore)



Soluzione o cura (intervenire sulla causa di una D.I.)

Gli interventi possono essere classificati in base alla loro natura: •

Educativi formali (secondo un piano educativo strutturato) e informali (durante la normale pratica clinica)



Counselling per supporto emotivo (aiutare il paziente ad assumere decisioni)



Sull’ambiente (ambiente sicuro)



Tecnico assistenziali (abilità manuali)



Di supporto fisico nelle abilità di vita quotidiana (ADL)

La Prescrizione degli interventi infermieristici ben formulata comprende: •

Il ruolo del paziente



L’azione dell’infermiere espressa con un verbo: agire per, supportare, coinvolgere, addestrare, istruire, informare, dimostrare

Tassonomia degli interventi infermieristici (Nursing interventions Classification – NIC): • • •

7 domini 30 classifica 486 interventi

P.S: gli interventi NIC sono correlati alle D.I. della Nanda International. Attuazione degli interventi infermieristici: •

in questa fase viene realizzato il piano di assistenza infermieristica personalizzato



gli interventi devono essere: - espressi chiaramente - avere un fine - fattibili - adatti alla situazione, alle circostanze - comprensivi delle opinioni ed aspettative della persona



gli interventi devono essere registrati

Strumenti di supporto dell’attuazione degli interventi infermieristici: • • • •

Procedura Protocollo assistenziali → per gestire delle situazioni che si ripetono in un setting assistenziale Linee guida → dei riferimenti legate a delle evidenze. Vado a standardizzare un comportamento Piani di attività o di lavoro → quelle attività standardizzate che riguardano la gestione di problematiche comune

Nell’ambito del proprio sapere disciplinare, l’infermiere si attiene ad una procedura affinch é l’assistenza al soggetto sia la stessa identica di un altro soggetto applicata da un altro operatore. Il paziente seguirà un percorso standard.

Valutazione dei risultati attesi ultima e quinta fase del P.A. •

La valutazione aiuta l’infermiere nel decidere di cambiare o di rivedere il piano assistenziale



La valutazione è dinamica!



La fonte principale dei dati per la valutazione è il paziente



L’infermiere si può avvalere anche del familiare o di altri professionisti

Valutazione dei risultati attesi: •

è la fase “finale” del processo di nursing



la valutazione si effettua sugli obbiettivi specifici pianificati



la valutazione si effettua osservando e/o misurando la capacità della persona di attuare il comportamento descritto nell’obbiettivo nei tempi fissati



è importante rilevare la qualità del raggiungimento dell’obbiettivo: - obbiettivo raggiungo perché.. - obbiettivo parzialmente raggiunto perché.. - obbiettivo non raggiunto perché..

Qualora il risultato venga raggiunto parzialmente o non raggiunto, occorre ritornare alla raccolta dati e riformulare l’obbiettivo! Strumenti di supporto dell’assistenza clinica • • • • •

Scale di valutazione Linee guida Piani di assistenza standardizzati Nanda, NIC, NOC Documentazione infermieristica, cartella clinica integrata (comprende anche il piano di dimissione)

Riassumendo FASE Accertamento Diagnosi Pianificazione obbiettivi Interventi Valutazione

ATTIVITÀ Raccogliere, organizzare i dati, oggettivi e soggettivi Identificare lo stato di salute attuale del paziente (problemi e punti di forza) Stabilire gli obbiettivi attesi per il paziente Stabilire gli interventi e realizzare il piano di assistenza Valutare se il piano è stato efficace

Fasi sequenziali, ognuna di esse dipende dalle attività svolte nelle fasi precedenti. Nella pratica le varie fasi del processo procedono per molti aspetti parallele.

ASPETTI DI INTERESSE MEDICO

ASPETTI DI INTERESSE INFERMIERISTICO •

• • • •

Diagnosticare e trattare le malattie Curare le malattie Conoscere fisiopatologia, effetti biologici e fisici Informazione ai pazienti sui trattamenti

• • • •

Diagnosticare, trattare e prevenire le risposte umane ai problemi di salute Assistere il paziente Approccio olistico che considera gli effetti della malattia in tutte le sue dimensioni Insegnare, educare Promuovere

RACCOLTA DATI E ACCERTAMENTO ACCERTAMENTO: rappresenta il punto di partenza. Punto di partenza per l’identificazione dei problemi. Punto di partenza del processo di nursing. Obbiettivo: raccogliere informazioni sulle condizioni del paziente. Il piano di assistenza è un piano logico, consequenziale che sottosta ad una natura logica ed intellettuale. Se si dovesse partire con un errore, è facile che mi ritrovi ad avere creato una problematica alla fine della pianificazione. È fondamentale avere un’ottima raccolta dati. Devono essere precisi e puntuali. •

Nessun dato deve essere manipolato/alterato, ma riportato oggettivamente e correttamente per poi essere scientificamente ed esattamente analizzato ed interpretato



I dati raccolti sono riservati (D.Lgs. 196/2003) chi ne è a conoscenza è soggetto al segreto professionale e d’ufficio (art. 622 c.p. e art. 351 c.p.p)



I dati vengono registrati e conservati con cura e ad essi vi possono accedere solo le persone dell’equipe di cura o le persone autorizzate

Tipi di accertamento •

ACCERTAMENTO INIZIALE O GLOBALE (quadro generale delle condizioni) : si riferisce al quadro generale delle condizioni del paziente.



ACCERTAMENTO MIRATO SU UN BISOGNO : è diverso e specifico per ogni bisogno.



ACCERTAMENTO DI URGENZA/EMERGENZA : è un accertamento nell’ambito dell’area critica.



ACCERTAMENTO DI FOLLOW UP/ RIVALUTAZIONE

Tipologia di dati raccolti •

DATI OGGETTIVI : sono chiamati “segni e manifestazioni”. Se è oggettivo è oggettivabile. Mi danno un’idea dello stato di salute del paziente. Ad esempio: la temperatura corporea. Posso osservare anche altri segni clinici. I dati oggettivi si percepiscono con i cinque sensi.



DATI SOGGETTIVI : sono dati che vengono espressi dal soggetto. Sono anche chiamati “sintomi”. Un dato soggettivo possiamo farlo diventare quantificabile (con le scale di valutazione). Ad esempio: la qualità del sonno, il dolore, etc.. I dati soggettivi emergono a fonte di un’intervista con il paziente.

Fonti dei dati •

PRIMARIA : la persona. Mi rifaccio a tutto ciò che la persona mi riferisce. La narrazione del paziente è fondamentale.



SECONDARIA : familiari, persone significative, altri operatori sanitari, referti diagnostici, materiale cartaceo, letteratura medico – infermieristica, narrazione del paziente e/o dei familiari.

È importante che io raccolga i dati da entrambe le fonti. Ci sono delle situazioni in cui la fonte secondaria è la nostra unica fonte. NARRAZIONE: rappresentazione del caso clinico attraverso la scrittura non medica come la lettura delle storie dei pazienti o familiari. Diventa essa stessa la fonte secondaria dei dati. Quali dati raccogliere? •

Dati anagrafici → nome, cognome, presenza etc..



Motivi di accesso alle cure sanitarie



Anamnesi → prossima o remota



Stile di vita → vado a valutare la fonte primaria del dato



Esame della funzionalità dei sistemi corporei



Storia sociale e familiare, ruolo e relazioni



Informazioni emotive, tolleranza allo stress e meccanismi di difesa → questo aspetto spesso è ignorato. Va segnalato all’interno del “Bisogno di evitare i pericoli”. Spesso il paziente non parla di queste cose.



Benessere spirituale, valori e credenze



Aspettative del paziente

Metodi per la raccolta dati •

Osservazione : rilevo i dati oggettivi



Esame fisico : raccolta di dati sistematica e precisa



Risultato dei testi di laboratorio e dei testi diagnostici



Colloquio/intervista : sono dati soggettivi



Misurazione (utilizzo di strumenti, presidi e scale di valutazione) : utilizzo strumenti per misurare i dati



Consultazione della documentazione

OSSERVAZIONE : l’infermiere deve osservare e conoscere ogni particolare. •

Attività di base per raccogliere qualsiasi tipo di dato dell’accertamento.



Va oltre la capacità di guardare, perché vengono usati tutti gli altri sensi contemporaneamente.

Vista → valuta come appare il paziente Olfatto → rileva gli odori del corpo Udito → ascoltare e sentire Tatto → condizioni fisiche e palpazione L’esame fisico •

ISPEZIONE : rileva caratteristiche fisiche comportamentali. Aspetto generale: l’assistito sembra debole, fragile, considerazioni rispetto all’et à anagrafica Segni di sofferenza: espressione facciale di dolore Espressione del viso e umore Corporatura Cura di sé, igiene personale Condizioni generali di salute, stato di coscienza, stato dell’umore Peso, altezza, indici biometrici Colorito cutaneo, condizioni igieniche e dell’abbigliamento, espressione del viso Andatura, postura, capacità motoria



PALPAZIONE : determinare la struttura, sede, dimensioni, consistenza, le masse e liquidi. Polpastrelli: lesioni cutanee piane/rilevate Dorso: temperatura Palmo: vibrazioni/fremiti Palpazione SUPERFICIALE: ¾ dita della mano dominante premono un’area della cute per circa 1,5 – 3 cm. La mano si muove delicatamente, con movimenti circolari per rilevare masse anomale o sede del dolore. Palpazione PROFONDA: compressione di un’area a una profondità di 3 – 5 cm con una pressione superiore rispetto alla superficiale. Angolo maggiore; eventualmente una mano sopra l’altra. Rileva le dimensioni degli organi e l’eventuale presenza di masse.



PERCUSSIONE : produce un suono (diverso a seconda della densità della struttura) attraverso le dita delle mani. Stima della dimensione e composizione (solide o piene d’aria) di un organo. Risonanza: grado con cui si propaga il suono. Timpanico (addome) Iperfonetico (polmone espanso) Chiaro (VC polmonare) Ottuso (fegato) Piatto (osso) Percussione DIRETTA : leggeri colpi con punta di medio e pollice (dito plessore) direttamente sulla cute dell’area da esaminare. Percussione INDIRETTA : si interpone un altro dito (dito plessimetro) fra la cute e il dito plessore. È la tecnica più usata.



AUSCULTAZIONE : rilevazione con l’udito di suoni legati ai movimenti del corpo. Stetoscopio: raccoglie, trasmette e isola suoni. Frequenza: timbro Intensità: sonorità Durata: lunghezza Qualità: musicalità



INTUI...


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