Lezione n. 2 - Il concetto di bisogno, definizioni, storia e teorie del bisogno PDF

Title Lezione n. 2 - Il concetto di bisogno, definizioni, storia e teorie del bisogno
Course Principi E Fondamenti Del Servizio Sociale
Institution Università degli Studi di Trieste
Pages 19
File Size 427.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 61
Total Views 114

Summary

Appunti, presi a lezione, ascoltando le registrazioni da Teams, in periodo di pandemia. Da integrare con il libro Neve....


Description

1

AUDIO 1- tema del bisogno. CONCETTO DI BISOGNO Il servizio sociale si occupa proprio di bisogni, o per meglio dire, si occupa di quelli, che sono i bisogni non sodisfat delle persone, per cui bisogni che creano un conseguente stato di malessere, e dunque si va a parlare di una situazione di disagio, vedremo anche il passaggio dal bisogno al disagio. In questa parte, ci occuperemo di definire questa dimensione del bisogno e di andare a vedere quali sono state le principali teorie che hanno contribuito e che hanno aiutato il servizio sociale, a darne una definizione, un inquadramento più puntuale e preciso. Il tema del bisogno sembra un tema semplice da affrontare, anche perché è molto permeato nelle conoscenze del senso comune, è conosciuto da tutti il discorso del bisogno, quindi il termine bisogno, in maniera specifica, è stato analizzato in svariati contesti disciplinari con esiti a volte generici, ma a volte anche molto complessi. Andiamo a vedere un significato molto elementare del bisogno è quello appunto di natura bio-fisiologica, ovvero, con questa accezione ci si riferisce a quelli che sono i bisogni organici fondamentali della persona (nutrizione, sopravvivenza ecc). Il bisogno è stato un tema molto studiato da diverse discipline, in antropologia culturale ma anche in psicologia, in sociologia, è stato veramente uno dei temi maggiormente approfondit, da tutte quelle, che sono le scienze e sociale. (2) Il bisogno può essere considerato: 1. Nella sua dimensione soggetva, in quanto riguarda la vita personale di ogni individuo; 2. Nella sua dimensione oggetva, nel senso che ogni bisogno è veramente molto influenzato da quello che è l'appartenenza sociale dell'individuo, la vita sociale e anche la vita della comunità che può indirizzare e indurre dei bisogni all’interno della persona. Questi bisogni sono determinati, anche, dalla modalità in cui la società si rappresenta e possono essere molto, molto diversi da contesto a contesto per es. quando andrete nel servizio sociale vedrete che ci sono molte persone, seguite dal servizio sociale, che hanno a disposizione dei telefonini molto, molto belli, e a volte anche molto costosi. Questo perché, c'è tutto un discorso rispetto all'immagine di sé, rispetto alla propria appartenenza sociale, che fa sì che una persona si senta, effettivamente, appartenente alla società se riesce a ottenere, ad avere determinati standard, per cui per essere “come gli altri”. Dunque, il senso di appartenenza delle persone, si manifesta anche attraverso, questi atteggiamenti e questi acquisti, che è in più delle volte non possono permettersi, e a volte hanno delle derivazioni un po' oscure, a queste persone permettono di aiutarli a costruire un’identità e un'immagine di se stessi, come effettivamente, appartenenti a quella società. Vedremo anche nel tempo le caratteristiche del bisogno e vedremo come questo è influenzato dal discorso sociale, ma è estremamente individuale. Cominciano però ad analizzare quelle che possono essere le definizioni di bisogno, che ci possono essere utili, il vostro testo il testo di Neve (2008) ci definisce (è una definizione molto semplice) il bisogno come la mancanza (3) una carenza di qualche cosa, di un bene, di un oggetto o di qualcosa che può essere, anche, immateriali nel senso che qui viene indicato come qualcosa di materiale come un bene o un oggetto, ma può essere anche un bisogno di qualcosa di immateriale. Come vediamo questa definizione è molto semplice, ed è anche una definizione neutra, andando a vedere non da un'accezione positiva o negativa al termine di bisogno- il termine bisogno è un termine assolutamente neutro, se c'è una mancanza all’interno di una persona, questa persona sia a disagio o stia male, non è assolutamente un automatismo, non è detto che questa carenza crei poi una situazione di disturbo all’interno del soggetto. Questo è molto, molto connesso con quello che riguarda la dimensione, la percezione assolutamente soggettiva di quella che è una situazione di bisogno, cioè una mancanza che per una persona può essere una situazione effettivamente di grave disturbo, di grande sofferenza, per un'altra persona può non essere neanche percepita, questo è un aspetto veramente fondamentale del servizio sociale, dobbiamo sempre ricordarci che andiamo a lavorare, con una serie di individualità, per cui con una serie di persone, che sono una diversa dalle altre. Quando parleremo di uno dei valori che persegue il sociale vedremo che è assolutamente quello della personalizzazione e dell’individualizzazione dell’intervento, questo si basa su tutta una serie di dimensioni quale il rispetto della dignità umana e quant'altro, ma anche sulla consapevolezza del fatto che ogni

2 bisogno, ogni situazione di bisogno è diversa dalle altre, e varia estremamente a seconda di come quella persona con quel tipo di vissuto personale affronta, vede, interpreta e vive quella sua personale situazione di bisogno. Anche se da un punto di vista oggetvo noi potremo vedere una situazione di bisogno e definendola con lo stesso termine- ad es. una situazione di grave emarginazione piuttosto di una situazione di deprivazione economica o di una problematica di alcolismo (nel servizio sociale non si può lavorare per categorie, ma ci servono per interpretare la realtà, ci servono per dare un nome e per finire quella che è realtà circostante. È rischiosissimo ed è “anti-etico”, non deontologico categorizzare le persone sulla base delle proprie difficoltà, per cui proprio gli stati di disagio- ad es. quello è un alcolista e ha tutti i comportamenti tipici dell’alcolista, sono considerazioni che nel servizio sociale non valgono, perché ogni persona è diversa e ogni persona vede e vive la propria situazione di disagio nel suo modo particolare; per cui il disagio che vivrà la signora Antonietta nella situazione di alcolismo, può essere più o meno grande, più o meno diverso da quel che vivrà la signora Gina nella medesima situazione- sono accomunate dal fatto che entrambe hanno una problematica di alcolismo, ma ovviamente gli interventi del servizio sociale devono essere diverso, perché ogni persona è diversa. Questo ci riconduce un po' a quello che abbiamo già detto, sul tema che il servizio sociale e non può essere generalizzato. Quando abbiamo parlato della teoria, della scienza e della storia del servizio sociale (nelle prime lezioni) abbiamo visto che il discorso della scienza, il servizio sociale non può essere considerato come una scienza classica, perché non è una disciplina da laboratorio, è una disciplina che ha a che fare con la variabile umana e la variabile sociale, sono talmente tali e tante le variabili che non possono essere controllate all'interno degli interventi sociali). Abbiamo visto che questa definizione pur molto semplice della definizione classica di bisogno, ad un livello molto elementare, già questa definizione ci può ispirare tutta una serie di pensieri e tutta una serie di considerazioni, su questo importantissimo tema. Andando a complessificare un po' quella che è la definizione di bisogno (4) e cominciamo a ispirare a quelli che sono i grandi dizionari di sociologia, comincerei non con una definizione del 1978 proposta da Gallino per andare poi alla definizione proposta da Gasparini nel 1937 nel dizionario di sociologia della De Marchi, Elena Catarinussi. Allora (4) il bisogno viene definito da Gallino come “mancanza di determinate risorse mondiali o non materiali- che è quello che si diceva prima, non è necessariamente un bene o un oggetto, ma può essere anche la mancanza di qualcosa di immateriali. Attenzione qui- oggettivamente o soggettivamente necessario un certo soggetto (individuale o collettivo) per raggiungere uno stato di maggior benessere, efficienza o funzionalità, ovvero minor malessere, inefficienza o disfunzionalità, rispetto allo stato attuale, sia essa sentita ho accertata o anticipata dal medesimo soggetto oppure da altri per esso” vedete che questa definizione è molto più complessa di quella precedente (3). Il bisogno, è espresso in termini di una mancanza, ci mette in luce tantissime cose questa definizione, nel senso che il bisogno espresso è una mancanza, innanzitutto analizza l'aspetto oggetvo e soggetvo, quindi può essere che questa mancanza viene vista, percepita dal soggetto come tale, o anche che oggettivamente, si veda che in quel soggetto o in quella comunità o in quella collettività, ci può essere, si può percepire questa mancanza. Un altro aspetto molto interessante della definizione che ci propone Gallino, è il bisogno può essere individuale, può riguardare una persona sola, o può essere anche un bisogno collettivo. Ci da una mancanza rispetto a che cosa? Si percepisce questa mancanza per stare meglio, per raggiungere lo stato di maggior benessere efficienza o funzionalità, qui è fondamentale ricordarsi questa cosa minor malessere, inefficienza o disfunzionalità. Vedremo che il servizio sociale, molto spesso, non riesce ad accompagnare le persone verso una risoluzione completa dei loro bisogni, perché a volte ci sono situazioni oggettive che non sono modificabili, non c'è niente che il professionista può fare per aiutare la persona a modificare alcune situazioni- ad es. all’area della disabilità, la disabilità è una situazione che non può essere modificata, a quelli che possono essere le malattie terminali il professionista non può modificare questa realtà oggettiva. Ma cosa può fare? Può aiutare la persona (per questo questa funzione è molto, molto potente per il servizio sociale) a stare meno male, non necessariamente a migliorare la situazione, puo aiutare semplicemente la persona a permanere nella situazione pur di difficoltà, ma magari raggiungendo un malessere inferiore, riuscendo effettivamente a stare meglio pur in una situazione di disagio. Questa è mancanza è percepita

3 rispetto alla situazione del soggetto in questo momento, per cui rispetto allo stato attuale del soggetto. Quando vedremo le caratteristiche della situazione di bisogno, che il bisogno è estremamente dinamico, per cui può cambiare anche molto velocemente all’interno della persona o anche all'interno della società, questa situazione può essere poi sentita, accertata, anticipata dallo stesso soggetto oppure anche può esser vista da altri, e qui si apre tutta una serie di considerazioni per il servizio sociale, molto spesso abbiamo a che fare con delle evidenze di situazioni di bisogno, che non sono portate dalla persone stesse al servizio sociale, ma possono essere portate da altri, che potrebbero essere familiari, potrebbero essere gli amici, potrebbe essere i vicini di casa, potrebbero essere e lo sono spesso le forze dell'ordine- ad es. durante un intervento, accedono a un'abitazione, e trovano una situazione anti-igienica, una situazione di povertà estrema per cui possono anch’esse segnalare al servizio sociale la situazione di disagio, per cui è un disagio, che magari la persona non la percepisce, ma è visto dall'esterno oggettivamente, questo è un elemento che rendere un po’ più complessa la situazione di aiuto, perché manchiamo, in questo caso, di una richiesta specifica della persa, per cui bisognerà lavorare molto sulla consapevolezza- sempre che questa persona voglia, effettivamente, affrontare questa sua situazione di difficoltà e bisognerà lavorare sulla presa di coscienza della sua situazione di bisogno e sul capire dove quella persona vuole andare per risolvere questa mancanza, cioè che cos'è, che quella persona vuole fare per la mancanza. Bisogna stare molto attenti a non pensare che il fronteggiamento della situazione di bisogno, sia è quello verso la soluzione che noi immaginiamo, è un discorso veramente complesso che faremo quando ci addentreremo di più, in quelle che sono le modalità di essere assistenti sociali, nel senso che noi, dobbiamo stare sempre molto attenti, a non indirizzare le persone verso la soluzione, che noi immaginiamo buone per lei o che noi immagineremo buone per noi stessi. Dobbiamo guardare la persona, come una persona capace di scegliere, di decidere, e di indirizzare il proprio e cammino verso dove lei stessa vuole andare; l’intervento sociale non funzionerà, mai non funzionerà mai nessun processo di aiuto, che non vada nella direzione in cui la persona stessa è disponibile ad andare, quindi non dobbiamo essere degli accompagnatori in questo senso, possiamo lavorare sulla presa, di coscienza, sulla consapevolezza ma è la persona che decide, la persona può, anche, decidere di rimanere in quella situazione di bisogno e noi come professionisti dell'aiuto questo dobbiamo essere in grado di accettarlo, non esiste un accanimento nei confronti della persona, salvo ovviamente motivi particolari di ordine pubblico o di igiene pubblica, in cui c'è una sorta di intervento obbligatorio, perché si guarda anche la tutela della salute di tutti, dobbiamo essere molto, molto rispettosi di quella che è la percezione della propria situazione da parte della persona, e quindi anche rispetto alle soluzioni che la stessa può immaginare di trovare per se stessa. Dunque, abbiamo fatto un bagnetto di servizio sociale, già considerando questo tema dei bisogni, semplicemente, basandoci sulla definizione di Gallino, che è molto rilevante, anche per questa doppia accezione del miglioramento, ma non necessariamente di un miglioramento volto a star meglio, ma anche un miglioramento che ci può far stare meno male (dizionario di sociologia 1978). (5) vediamo un’altra definizione per poi addentrarci, in quelle che saranno le teorie sul tema dei bisogni, anche questa definizione si trova all’interno di un dizionario di sociologia De Marchi, Elena Catarinussi del 1987, in questo dizionario il bisogno viene definito da Gasperini come “tensione di un organismo o di un individuo o di un gruppo orientato a individuare una concreta soluzione (oggetto, modello culturale) che ricostituisca un equilibrio compromesso da una carenza” Gasparini ci definisce il bisogno come una tensione, che cos’è una tensione? Cioè, è come tendere verso l'individuazione di una concreta soluzione, già il concetto stesso di tensione presuppone un’atvazione della persona, perché non è un'attività passiva, non tendo verso una soluzione se ho un atteggiamento passivo, quindi non era un atteggiamento di questo bisogno, e sto dentro al mio bisogno a lamentarmi dentro alla mia situazione di disagio, ma un bisogno come qualcosa che porta la persona verso l'individuazione, ci dice Gasparini, di una concreta soluzione. Che vada a far che cosa? A ricostruire un equilibrio compromesso, per cui bisogno come qualcosa che nasce da un equilibrio che non c’è. Pensiamo alla definizione che abbiamo visto fino adesso bisogno come mancanza, qui non c’è equilibrio, a me manca qualcosa, se sono in quella situazione di bisogno quindi non sono in equilibrio, anche nella definizione precedente, che ha visto come mancanza, carenza di qualche cosa, devo

4 tentare di ricostruire un equilibrio, che non comporterà necessariamente alla situazione che avevo prima, a volte non si può tornare a una situazione precedente, mi potrà portare in una nuova situazione di equilibrio, mentre adesso non sono in equilibrio. Il conetto di equilibrio è un concetto molto fondamentale ad es. è da un po' di tempo che seguo una persona che ha avuto tutta una serie di eventi di vita molto complessi, per cui la morte dei genitori, tutte una serie di problematiche di salute importanti e anche una separazione in famiglia, tutt’oggi questa persona non riesce a superare questo aspetto di essere rimasta senza una famiglia, in questo caso non si può andare a pensare di ricostruire quelli che erano gli equilibri precedenti, perché questa persona non riavrà quello che aveva prima. Si tratta di andare a ricercare nuovo equilibrio, appunto compromesso da una carenza come ci dice Gasparini in questa definizione, si tratta di andare a ricercare un equilibrio che può essere equilibrio nuovo, può essere simile a quello precedente, nell'esempio sopra potrebbe essere un'altra relazione stabile con un altro meccanismo di riferimento per questa persona, oppure potrebbe essere anche il fatto che questa persona impari ad un certo punto ad accettare la sua situazione per quella che è, e a viverla in maniera sufficientemente serena per cui con un discorso, tornando di nuovo a Gallino, che potrebbe definire di minor malessere, dunque di una situazione che oggettivamente, non può essere modificata, ma che da un punto di vista della propria percezione soggettiva per cui come la persona vive, sente, pensa e immagina a se stessa in quella situazione, è fondamentale capire che non tutte le situazioni di bisogno sono risolvibili e non sta a noi risolverle, noi accompagniamo una persona verso la strada che è la persona stessa a indicarci, che è la persona stessa a decidere e assolutamente siamo molto, molto attenti del tema del non giudizio e dell'astensione di quelle che sono le nostre opinioni personali, ma astenersi, anche, da una sorta di accanimento finché la persona non decide di voler cambiare è praticamente impossibile che l’intervento sociale abbia la sua efficacia. Ricordatevi il discorso di bisogno come effettivamente tensione che presuppone una parte attiva della persona, non è l'assistente sociale che deve essere attivo, ma il primo essere attivo deve essere la persona, l’assistente sociale avrà tutti gli strumenti professionali per permettere una disposizione di una persona quelle che sono appunto le condizioni migliori per effettuare questo percorso di ricostruzione di un equilibrio compromesso. AUDIO 2 Nel corso della prima lezione che cos'è il bisogno siamo andati un po' ad approfondire quelle che sono state nel tempo le definizioni, che vengono attribuite a questo concetto visto che effettivamente è un concetto che può essere anche molto complesso, non così semplice e intuitivo come può essere immaginato ad un primo approccio. In questa lezione andremo ad approfondire alcune tra quelle che sono state le principali teorie riguardanti il concetto di bisogno, è già stato analizzato in diversi contesti disciplinari, con esiti anche complessi oggi cominciamo a vedere le teorie da quella vedete estremamente sintetizzata (6) che riguarda la teoria di Maslow, che nel 1954 propone un'analisi psicologica rispetto al tema del bisogno, le caratteristiche principali dell'analisi di Maslow, propone una classificazione dei bisogni in maniera gerarchica e l'individuo è in continua tensione verso i bisogni dello stadio successivo, però è previsto un passaggio consequenziale tra i bisogni di uno stadio e quelli del bisogno successivo, adesso magari lo capiamo meglio andando a vedere quella che è appunto la famosa piramide (7) nella base non troviamo quelli che vengono definiti come bisogni primari, comuni a tutti gli individui e riguardano il cibo, l’alimentazione, il sonno e il riposo per cui sono quei bisogni che sono strettamente legati alla sopravvivenza anche fisica dell'individuo; al passaggio successivo per poi ad un livello un po' più elevato in questa scala di classificazione dei bisogni di Maslow, troviamo i bisogni di sicurezza, che si traducono in vedete indicate qui tre parole in un bisogno di tutela, bisogno di essere tutelati, bisogno di sicurezze e bisogno di protezione; successivamente nella piramide vi sono i bisogni di appartenenza, tutti quei bisogni che sono connessi a un dimensione sociale dell'individuo, dimensione sociale che si realizza attraverso l’affettività, attraverso il bisogno di socializzazione, l'identificazione (abbiamo parlato anche di identificazione, quando abbiamo trattato il tema della e solidarietà) e bisogni di relazionalità per cui tutto quello che riguarda la sfera sociale di un individuo,

5 abbiamo successivamente ancora il bisogno di stma, dunque un bisogno di libertà, di auto affermazione, di potere sono bisogni in questo caso molto individuali, un bisogno di elevazione culturale; in ultimo troviamo il bisogno su tutti i bisogni quindi hai bisogno di autorealizzazione, un bisogno di realizzazione della persona quindi realizzazione del IO e della propria identità. Abbiamo visto che c'è questa piramide, il processo dal quale l'individuo può passare da un bisogno e di livello inferiore a un bisogno di livello superiore viene delineato attraverso alcune caratteristiche che li distinguono, dalle quali emerge...


Similar Free PDFs