Metodo DE LOCI - Nozioni teoriche e pratiche PDF

Title Metodo DE LOCI - Nozioni teoriche e pratiche
Author marialucia de crisci
Course Psicologia dello sviluppo
Institution Università degli Studi della Basilicata
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Summary

Nozioni teoriche e pratiche...


Description

METODO DE LOCI È una tecnica super-collaudata per potenziare le capacità mnemoniche, chiamata “tecnica dei loci”, anche detta “palazzo della memoria” o “palazzo romano della memoria” o ancora Journey Method (cioè “metodo del viaggio”). Questa tecnica è un’evoluzione di quella classica dei Loci Ciceroniani. Apparentemente il principio è identico, basta utilizzare come “loci” ovvero come “luoghi” le stanze di casa, gli uffici dove si lavora, le aule dell’università. Tuttavia, dal momento che ogni stanza, ufficio o aula hanno ciascuno al proprio interno altri “loci”, il valore aggiunto di questa tecnica consiste nella possibilità di costituire dei sotto insiemi evolvendo così il nostro metodo da una memorizzazione di base ad una più complessa con uno schema ad albero. In questo modo è possibile memorizzare per ogni concetto chiave che individuiamo nel testo altre informazioni che ne specificano e chiariscono il significato. L’importante è stabilire un verso di percorrenza (es. senso orario) col quale muoversi mentalmente all’interno delle stanze e rispettarlo sempre sia nella fase di deposito sia in quella di richiamo delle informazioni. In questa tecnica mnemonica gli elementi da ricordare vengono associati a specifici luoghi fisici conosciuti: per rammentare in un certo ordine vari contenuti si ricorre alla memorizzazione di relazioni spaziali. Si creano delle immagini mentali e una sorta di PERCORSO che si sviluppa attraverso immagini concrete (quadri, stanze ecc) che vengono associate alla SEQUENZA DI INFORMAZIONI da ricordare. ESEMPIO Si pensi al tragitto che percorriamo per andare, ad esempio, da casa a scuola, al lavoro, a fare la spesa. Questa strada, per ovvie ragioni, è sempre la stessa; e di questa strada si conosce tutto: la successione delle case, dei monumenti, dei negozi… Questa non è altro che una sequenza di immagini collegate una con l’altra e l’unica cosa che resta da fare è associare a ciascuna di queste una parola chiave del testo che debbiamo memorizzare. Es: Io per ricordarmi la strada da casa a scuola, devo fare da casa mia 100m fino al bar, poi devo girare a destra, dopo 50 m trovo la banca e subito dopo la banca arrivo a scuola. Per costruire palazzi della memoria espandibili nel tempo, possiamo individuare ad esempio due livelli di “luogo”:  il primo livello, costituito dalle stanze della tua casa;  il secondo livello, costituito dai posti specifici all’interno di ogni stanza. Usando il mio appartamento quindi, il mio palazzo della memoria ha 5 stanze: 1. ingresso 2. salone; 3. cucina; 4. bagno grande; 5. cameretta; 6. stanza da letto. Ogni stanza potrebbe essere suddivisa ad esempio in 6 posti. Prendiamo la cucina: 1. frigo; 2. fornelli; 3. forno; 4. tavola; 5. lavabo; 6. mensola.

Possiamo moltiplicare i luoghi all’infinito, aggiungendo altri livelli. AD ESEMPIO: i fornelli possono contenere 4 posti diversi; il frigo può contenere il ripiano delle uova, quello del latte, quello degli yogurt; il forno può avere 3 ripiani. Sia le stanze che i luoghi all’interno della stanza devono avere un ordine preciso, in maniera tale da non confonderci. PER ESEMPIO, nell’ingresso puoi avere: 1. serratura; 2. zerbino; 3. campanello; 4. portone; 5. portaombrelli; 6. mobile dove posare le chiavi. Quest’ordine deve rimanere ben preciso, possibilmente nella stessa sequenza in cui un individuo vede gli oggetti nel suo ingresso. Adesso il prossimo passo sarà quello più delicato: associare le informazioni codificate in immagini ai loci del palazzo. Bisogna far interagire l’immagine da ricordare con l’immagine del locus che già conosciamo, e fallo in maniera “memorabile”, in maniera che l’associazione sia forte. Il prossimo passò sarà passeggiare nel tuo palazzo della memoria: il palazzo non va “ripassato” in maniera statica, ma dinamica, muovendosi di stanza in stanza, e di locus in locus, ad esempio spostandosi tra la serratura del portone, alle informazioni “posate” sul tavolo della cucina. ESEMPIO: Leggiamo la seguente lista di 10 parole: 1. cane; 2. sedia; 3. bottiglia; 4. mano; 5. caffè; 6. pennarello; 7. cielo; 8. tavolo; 9. pollo; 10. camino; 11. bicicletta; 12. finestra. Costruisco il mio palazzo della memoria, individuando 5 loci all’interno delle prime due stanze della tua casa, ad esempio ingresso e salone. Associo ad ogni locus le 12 parole, anche (e soprattutto) con ragionamenti assurdi. Ripeto in un senso e nell’altro, focalizzando molto bene l’associazione fra ciascun locus e l’immagine che lego. AD ESEMPIO, ricordando l’ingresso: 1. serratura -> dalla serratura vedi il tuo cane che ti aspetta; 2. zerbino -> sullo zerbino la donna delle pulizie ha dimenticato una sedia; 3. campanello -> il campanello è fatto con una bottiglia rotta e premendolo ti tagli; 4. portone -> sul portone tuo figlio ha disegnato una mano che ti saluta ogni volta che entri; 5. portaombrelli -> nel portaombrelli tuo figlio ha versato del caffè ed ogni volta che riponi un ombrello, si sporca; 6. mobile dove posare le chiavi -> sul mobile, tra le chiavi, c’è il pennarello che ha usato tuo figlio per disegnare la mano....


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