Periodo Momoyama (parte 2) PDF

Title Periodo Momoyama (parte 2)
Author A! di saturno
Course Storia Dell'Arte Giapponese 2
Institution Università Ca' Foscari Venezia
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Summary

Appunti di lezione del corso di storia dell'arte della professoressa su periodo Momoyama....


Description

MOMOYAMA II Daitokuji 大 徳 寺 , Kyoto: Tempio della Grande Virtù, uno delle 14 branche della scuola zen RINZAI. In origine era un piccolo monastero fondato nel 1315 o 1319. Distrutto da vari incendi fu ricostruito verso la fine del 1400. Divenne particolarmente importante nel XVII secolo per il supporto delle classi militari. Nel 1582, Toyotomi Hideyoshi seppellì il suo predecessore Oda Nobunaga, nel Daitoku-ji. Nello stesso periodo il Daitokuji fu strettamente legato alla figura di Sen no Rikyū e allo sviluppo della cerimonia del tè. Dopo di lui anche l’altro maestro della cha no yu Kobori Enshū lasci il suo segno in questo tempio. CHOKUSHIMON, Daitokuji: Porta degli emissari imperiali SANMON, Daitokuji DAITOKUJI, Giardino con laghetto DAITOKUJI, Giardino secco DAITOKUJI, Giardino secco

NISHI HONGANJI 西本願寺 Tempio occidentale del voto originale. Insieme allo HIGASHI HONGANJI è uno dei templi della scuola Jōdo Shinshū (una scuola del Buddhismo della Terra Pura). Il Nishi Honganji fu stabilito da Tokugawa Ieyasu nel 1602 quando divise in due lo Honganji propriamente detto per diminuire il potere della scuola Jōdo NISHI HONGANJI, Sala di Amida

NISHI HONGANJI, Karamon 唐門, Tesoro Nazionale, 1573 E’ l’entrata al tempio. Costruito in stile cinese con tetti ondulati che si intersecano più arcuati e più dritti. Le tegole sono di legni di cipresso (hinoki) KATSURA, Gli shoin visti dall’alto KATSURA, Gli shoin da EST SCUOLA TOSA 土佐派 Scuola di pittura (sec. XIV-sec. XIX). Formatisi agli inizi del periodo Muromachi, sulle tecniche stilistiche della più antica scuola yamatoe, gli artisti della scuola Tosa predilessero l'ispirazione letteraria. La scuola inizi a chiamarsi Tosa tra la seconda metà del sec. XIV e l'inizio di quello successivo. I dipinti della Scuola Tosa sono caratterizzati da aree con colori piatti e opachi racchiusi da semplici linee di contorno. Il disegno è semplice e convenzionale e trae spunto dalla letteratura nazionale. Tosa Mitsunobu (1434 - 1525), autore di ritratti e rotoli con soggetti buddhisti, dal 1469 fu capo dell’officina imperiale di pittura, mantenne la posizione di edokoro azukari 絵 所 領 "capo dell’ufficio imperiale di pittura” carica poi assunta dal figlio Tosa Mitsumochi (o Mitsushige, attivo fino al 1559 ca.). La Scuola Tosa ebbe una nuova fioritura con Tosa Mitsuoki. Fino al XVII secolo la scuola Tosa dipinse per i mecenati della corte e per gli aristocratici che prediligevano i soggetti come il Genji, ma negli anni successivi la varietà dei soggetti si estese fino a comprendere le rappresentazioni di fiori-uccelli (kachōga) o altri temi ispirati alla tradizione cinese. Lo stile è caratterizzato da colori piatti e composizioni decorative con una grande attenzione ai dettagli.

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ANONIMO, (Scuola Tosa), Cavalli nella stalla ANONIMO, (Scuola Tosa), Gara equestre al santuario di Kamo Il santuario di Kamo, Kamigamo Jinja ( 上鴨神社) e il santuario di Shimogamo, Shimogamo Jinja (下鴨神社) sono due santuari shintoisti ( jinja) di Kyōto. Sono due tra i più antichi santuari di tutto il Giappone. Entrambi dedicati al dio ( kami) del fulmine, i santuari sono i principali organizzatori dell’Aoi Matsuri in maggio e include una processione da un santuario all'altro, corse di cavalli, e sfilate di arcieria (yabusame).

葵祭 La storia racconta che al tempo dell’imperatore Kimmei (509-571), il ventinovesimo della dinastia, i contadini, credendo che il cattivo raccolto fosse dovuto a un maleficio, decorarono i carri dei buoi con foglie di malvarosa nella speranza di allontanare gli spiriti ritenuti responsabili della situazione. Questa tradizione si perpetua ancora oggi e lo Aoi matsuri, uno dei tre più importanti di Kyoto con il Jidai Matsuri e il Gion Matsuri, conclude la successione di matsuri (festival) diversi e caratteristici che si svolgono durante i mesi di Aprile e Maggio a Kyoto. AOI MATSURI

(In Giappone, durante il periodo Edo la malvarosa (Alcea rosea) era il simbolo dello shogunato Tokugawa, e chiunque portasse tale simbolo sul kimono era rappresentante dello shōgun sotto tutti gli aspetti. Chiunque arrecasse danno o si opponesse agli ordini del rappresentante dello shōgun veniva punito anche con la morte. Puntare un'arma nei confronti di tale simbolo era considerato una vera e propria aggressione nei confronti dello shōgun stesso.) TOSA MITSUYOSHI 土佐光吉 (1539–1613), lascia la capitale e si trasferisce vicino a Ōsaka dove vende i suoi dipinti alla popolazione cittadina locale GENJI MONOGATARI, foglio di album, Cap. 5 La giovane Murasaki, Genji ha 17 anni e l’ambientazione sono le colline a nord di Kyoto. Genji accompagnato da Koremitsu spia attraverso la staccionata di bambù. Le cortine sono lievemente sollevate. Una monaca intenta alle sue preghiere davanti a un’immagine sacra. Aveva in parte sollevato la tenda di bambù e forse stava offrendo dei fiori a Buddha. Sedeva appoggiandosi alla colonna centrale della stanza, con il sūtra aperto sul poggiagomiti. […] Aveva forse superato la quarantina […] i capelli tagliati corti ricadevano con grazie all’altezza delle spalle. Accanto a lei erano sedute due dame di compagnia. Entr una bambina di circa 10 anni (piccola Murasaki) con un sottoabito bianco sfoderato e una morbida veste del colore degli yamabuki (colore primaverile giallo rossiccio o giallo oro). I capelli scendevano come un ventaglio sulla schiena. Piangeva perché qualcuno aveva lasciato aperta la gabbietta con il suo passero che, così, ero fuggito.

GENJI MONOGATARI, Capitolo 24, “Le farfalle” ( kochō) 胡蝶, paravento PERSONAGGI PRINCIPALI – Genji – Murasaki – Akikomonu – Tamakatsura – Sochi no Miya – Yugiri – To no Chujo – Ukon – Higekuro (髭黒): fratello di Jokyoden, moglie di Suzaku, e pretendente di Tamakatsura – Kashiwagi (柏木): primogenito di To no Chujo RIASSUNTO DEL CAPITOLO Con la primavera i giardini di Murasaki raggiungono il massimo del loro splendore; per le sue dame di compagnia e per quelle di Akikonomu viene organizzata una gita sul lago per godersi le meraviglie della stagione, che si conclude con un grande concerto. Le barche vengono decorate sul modello di quelle cinesi

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dei Tang: ornate di polene a forma di drago e albatro1. I ragazzi che manovravano il remo avevano i capelli raccolti a mizura ed erano vestiti alla maniera cinese tanto che si aveva l’impressione di trovarsi in un paese straniero. Tamakatsura, creduta da tutti figlia di Genji, attira le attenzioni di molti gentiluomini; il suo più illustre pretendente è Sochi no Miya; il Principe raccomanda ad Ukon di seguire la sua signora affinché risponda a tutti in modo adeguato. Akikonomu, alloggiata presso il Nuovo Palazzo per le vacanze, viene festeggiata per le Devozioni di Primavera. Murasaki le invia bambini vestiti da uccelli e farfalle e una poesia; tra gli appartamenti delle due dame si stabiliscono rapporti cordiali e si organizzano quotidianamente concerti e gite in comune. Anche Tamakatsura instaura relazioni amichevoli con Murasaki. Intanto Genji pensa a come dire la verità a To no Chujo sulla figlia: la situazione si fa di giorno in giorno più imbarazzante in quanto Yugiri tratta la fanciulla come sua sorella, mentre i suoi veri fratelli, in particolare il primogenito di Chujo, Kashiwagi, la corteggiano. Tra gli altri pretendenti si distingue, oltre al già citato Sochi no Miya, il principe Higekuro. Genji, dal canto suo, è attratto dalla ragazza e in parte tentato di tenerla per sé. Durante una conversazione con Murasaki le parla dei pregi della fanciulla ed ella, che lo conosce bene, intuisce subito ci che sta accadendo; i due discutono, ma Genji è fermo nella sua convinzione che non tradirà la fiducia della giovane. Una sera, facendole visita, la trova insolitamente simile a Yūgao e non riesce a trattenersi dal rivelarle i suoi sentimenti. La ragazza ne rimane turbata, e nei giorni seguenti è combattuta tra la volontà di stare lontana da Genji e un senso di mancanza quando lui non c’è. TOSA MITSUYOSHI, Fenici e paulonia, pavoni e bambù, coppia di paraventi a sei ante KANŌ MASANOBU (1453-1490), Bambù, rocce e gru, paravento a sei ante

KAIHŌ YŪSHŌ 海北 友松, (1533-1615), Paesaggio con padiglione, coppia di paraventi a sei ante. Vero nome Kaiho Shōeki, in giovane età divenne inserviente nel Tōfukuji e in seguito un monaco laico. Verso i qurant’anni inizi a dipingere diventando allievo nella scuola Kanō prima di Motonobu e poi di suo nipote Eitoku. Lavor al Jurakudai sotto il patrocinio di Toyotomi Hideyoshi e dell’Imperatore GoYōzei. Inizialmente il suo lavoro seguiva quello del pittore Sung Liang K’ai (solo monocromo a inchiostro con lo stile genpitsu (pennellate ridotte) basandosi solo sull’uso dell’inchiostro più o meno diluito, più tardi impieg colori vivaci e alla moda e foglia d’oro. Artisticamente a livello di Hasegawa Tōhaku e Kanō Eitoku diede il suo nome KAIHŌ a un vero e proprio stile pittorico che ebbe numerosi allievi. KAIHŌ YŪSHŌ Pino e camelia, bambù e convolvolo, coppia di paraventi a sei ante

1 Geki: in realtà si tratta di uccello marino immaginario, simile al cormorano, e come il drago dotato di poteri straordinari potendo entrambi dominare gli elementi connessi con acqua e vento. 3...


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