Piramo e Tisbe - Riassunto Erec et Enide PDF

Title Piramo e Tisbe - Riassunto Erec et Enide
Course Filologia romanza
Institution Università degli Studi di Verona
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Summary

Trama e riassunto delle prima 40 pagine di introduzione. Nel link è inidicato Erec et Enide ma non lo è, semplicemente non si trovava il libro nell'elenco e ho dovuto metterne un altro simile. Il libro è di Carocci editore, biblioteca umanistica medievale....


Description

Piramo e Tisbe – Anna Rizzato 1 PIRAMO E TISBE Trama Due nobili di Babilonia hanno due figli, Piramo e Tisbe, i quali già da bambini si innamorano. Crescendo non trovano niente di più piacevole che parlare e stare insieme, un giorno però un servo riferisce ai genitori i sentimenti dei ragazzi, con il risultato di farli separare: Tisbe non può più uscire di casa e a Piramo viene vietato di incontrarla. In entrambi l’amore continua a crescere, e con esso il dolore per la separazione, Piramo minaccia persino di uccidersi. Un giorno la ragazza scopre una fessura nel muro che separa le due case e fa passare una cintura attraverso la fessura, Piramo la vede passeggiando e scopre così la possibilità di parlare con l’amata. Tisbe dà appuntamento a Piramo, di notte, nei pressi di una tomba di famiglia. Tisbe arriva per prima e vede un leone con il muso insanguinato, fugge nel bosco e nel farlo le cade il velo, il quale viene calpestato e macchiato di sangue dal leone. Piramo arriva poco dopo e vedendo il velo pensa che Tisbe sia morta a causa sua, perciò si trafigge con la spada sotto un gelso. Prima di morire prega gli dei che le more del gelso diventino nere per ricordare la tragedia e in segno di lutto, cosa che accade. Tisbe riemerge dal bosco e alla vista dell’innamorato morto si uccide con la stessa spada, prima di suicidarsi prega i genitori di seppellire i loro corpi in un’unica tomba. Il racconto di Piramo e Tisbe era riportato da Ovidio nel IV libro delle Metamorfosi, da cui un chierico piccardo o normanno ha preso ispirazione, riadattando e ampliando il racconto. È il più antico dei rifacimenti ovidiani. Struttura in tre sequenze: descrizione della situazione iniziale, scoperta della crepa sul muro seguita dalla decisione di incontrarsi, morte degli innamorati -> trama molto semplice. Tecnica dell’anticipazione, praemonitio di morte allo scopo di accrescere il pathos. Importanza ai monologhi dei personaggi: più della metà della novella -> analisi psicologica. Sei monologhi simmetrici, con ordine di parola prima Piramo poi Tisbe. Parti del narratore -> versi ottonari a rima baciata Parti liriche dei monologhi -> strofe di ottonari a rima unica di lunghezza variabile, chiuse da un verso bisillabo Tendenze medievali: tecnica retorica dell’amplificatio, sofferenze del cuore, pathos accresciuto dal tempo verbale presente, espressione dell’interiorità. C’è più estensione spaziale e temporale rispetto alla fonte latina. Tisbe attiva – Piramo malinconico e passivo. L’aura pagana dei protagonisti permette di giustificare il peccato di suicidio. In Ovidio la metamorfosi del gelso era descritta con precisione scientifica e dovuta ad una legge fisica, qui è dovuta all’intervento divino invocato da Piramo ed è descritta con brevità. Il messaggio che vuole trasmettere l’autore è il riconoscimento dell’amore sfortunato di Piramo e Tisbe come altissimo esempio di purezza e lealtà in amore  dal mito al simbolo: colore nero della mora come simbolo dell’amore e della morte dei due giovani. Amore e morte sono presentati come inseparabili: l’amore provoca un dolore insostenibile che la morte può confortare sottraendo il dolore. La morte è l’esito dell’amore, lo innalza e lo suggella. Il suicidio è giustificato dalla lealtà del loro amore, qualità principale dell’amore cortese, inoltre la morte è la sola possibilità di unione di questi due innamorati. L’opera ha avuto grandissima fortuna, ci sono riferimenti ad essa anche nel Cavaliere della Carretta, tanto da far sviluppare un modus narrandi specifico sia dei romanzi di ispirazione classica (Eneas), sia dei componimenti di ispirazione celtica (lai di Marie de France). La morte degli amanti viene più esaltata che imitata, riferimento anche in Dante. La moralizzazione cristiana attribuisce un senso finalistico-teologico: nessuno dei due vuole andare in Paradiso senza l’altro. Critica dell’amore pure concepito come tragedia vissuta passivamente -> Piramo tarda per incertezza e causa la tragedia, il contrario di Tristano che ha grande potere decisionale....


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