Psicologia 2 - Appunti PDF

Title Psicologia 2 - Appunti
Course Psicologia Generale
Institution Università degli Studi di Siena
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FENOMENI PSICOLOGICI - SENSAZIONE È L’IMPRESSIONE SOGGETTIVA, SEMPLICE E IMMEDIATA DEGLI STIMOLI FISICI. I 5 sensi sono i canali sensoriali Essa modifica il nostro essere psicologico: le reazioni psicofisiche sono quelle per cui a determinati stimoli fisici corrispondono determinate sensazioni sul piano psicologico. La soglia assoluta è il livello minimo che qualsiasi stimolo fisico deve raggiungere per suscitare una sensazione. - Il passaggio da una sensazione ad una percezione, è il risultato di una CATENA PSICOFISICA: sequenza di mediazioni fisiche, fisiologiche e psicologiche. - PERCEZIONE È L’ORGANIZZAZIONE IMMEDIATA, DINAMICA E SIGNIFICATIVA DEI DATI SENSORIALI. La stimolazione suscita una serie di accadimenti fisiologici, alle fasi terminali di questi corrisponde a livello soggettivo la percezione. Essa passa a livello emotivo, ha una dimensione soggettiva non scientifica. Sensazione e percezione sono alla base degli studi di Wundt (strutturalismo) e psicologia della Gestalt. - APPRENDIMENTO È L’ACQUISIZIONE DI CONOSCENZA, NONCHÈ LA MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO DI UN INDIVIDUO RISPETTO AD UN’ESPERIENZA PASSATA. Vi è un flusso costante di informazioni e di modificazioni del comportamento durante tutta la vita, vi è una continua evolutività, in meglio o in peggio, che ci permette di adattarci alla realtà dopo aver fatto un’esperienza. Vi sono diversi tipi di apprendimento: ° zero o base, in cui le cose apprese non si possono dimenticare (andare in bici); ° latente, tramite il quale impariamo senza accorgercene, senza bisogno di rinforzo; ° fisiologico e motorio, che ci aiutano a sopravvivere (respirare) e sono alla base di molte attività che svolgiamo automaticamente; ° associativo, che prevede l’associazione tra esperienze diverse ma comunque in qualche modo connesse; importanti sono gli studi sul condizionamento, classico e operante, svolti dai comportamentisti Pavlov e Skinner; ° deutero o secondario, in cui lo stesso apprendimento è frutto di apprendimento, ossia vi è un cambiamento che diventa base del cambiamento successivo; ° insight o concettuale, un apprendimento veloce che può avvenire secondo un modello cognitivo legato alla soluzione dei problemi, errori genetici e apprendimenti casuali condizionano la storia evolutiva della specie (esempio scimmia – banana – bastone); ° sociale/imitativo, si apprende tra e da i propri simili (esempio imprinting oche di Lorenz); È importante ricordare che se l’intelligenza potenziale non viene coltivata con l’esperienza e la stimolazione, essa va a cadere. (EPIGENETICA: apprendimento fisiologico culturale)

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- MOTIVAZIONE È LA SPINTA, IL MOTORE CHE SPINGE L’INDIVIDUO A COMPIERE UN’AZIONE O AD AVER UN COMPORTAMENTO FINALIZZATO AL RAGGIUNGIMENTO DI UNO SCOPO. Essa però non ha solo un aspetto positivo, ne possono derivare infatti sia azioni buone che azioni cattive. Vi sono: ° motivazioni primarie, che determinano dei comportamenti innati finalizzati agli aspetti biologicamente determinati. Tali aspetti fisiologici spontanei sono: - i RIFLESSI, sistema più semplice dell’organismo come reazioni a stimoli interni e esterni, svolgono una funzione di difesa; - gli ISTINTI, costituiscono sequenze congenite, stereotipate di comportamenti in base alle sollecitazioni ambientali; - il BISOGNO, condizione fisiologica di carenza e necessità; - la PULSIONE (DESIDERIO), stato di disagio e di tensione interna che l’individuo tende ad eliminare. ° motivazioni secondarie: - il BISOGNO DI AFFILIAZIONE, ricerca degli altri per la gratificazione del far parte di un gruppo; - il BISOGNO DI ATTACCAMENTO, ricerca dell’accudimento della madre (BOWLBY); - il BISOGNO DI SUCCESSO, affermazione; - il BISOGNO DI POTERE, disagio e insicurezza placati dalla strumentalizzazione degli altri. Le motivazioni si possono dividere anche in estrinseche, “ricevo un premio, un rinforzo”, ed intrinseche, per soddisfazione personale. Maslow delinea una gerarchia delle motivazioni (condivisa da pochi): 1) bisogni Fisiologici 2) bisogni di Sicurezza 3) bisogni di Appartenenza 4) bisogno di Stima 5) bisogno di Autorealizzazione. - EMOZIONI SONO RAZIONI A STIMOLI ESTERNI, STATI DI ALTERAZIONE MENTALI E FISIOLOGICI, LEGATI A STIMOLI ESTERNI CHE RICEVIAMO A LIVELLO PRIMORDIALE RISPETTO A SENTIMENTI. Si distinguono dai sentimenti proprio per la loro disorganizzazione. Sono stati di alterazione dell’organismo e dello stato psicologico. Vi è una correlazione tra le emozioni fisiologiche e i cambiamenti somatici e psicologici. Per Darwin gli animali hanno emozioni ma non sentimenti (ossia emozioni organizzate), anche se non è mai stato dimostrato scientificamente. - COMUNICAZIONE È UN VINCOLO COSTITUITIVO DI NOI STESSI CHE SIAMO CAPACI DI GOVERNARE IN FUNZIONE DELLE SITUAZIONI. Ogni comunicazione è un comportamento/interazione, ma non ogni comportamento/interazione è una comunicazione (urtare qualcuno per sbaglio). Jakobson individua 3 fattori fondamentali per la comunicazione: il mittente, il messaggio e il destinatario che vanno analizzati secondo il contesto, il codice e il contatto (il trasmettitore). Perché importanti? Come dice Bateson, vi sono due livelli di comunicazione: il livello di notizia, ossia i contenuti e quindi la comunicazione stessa, e il livello di comando, ossia la metacomunicazione, l’interpretazione che il 2

destinatario fa del messaggio. Il linguaggio è il canale di comunicazione del messaggio.

- LINGUAGGIO OGNI LINGUA È UN SISTEMA SIMBOLICO CHE CONSISTE NELLA CORRISPONDENZA FRA UN SISTEMA DI DIFFERENZE DI SUONI E UN SISTEMA DI DIFFERENZE DI SIGNIFICATI. Il linguaggio non coincide con la comunicazione o parola. Può essere usato in modo difensivo come una forma di potere (dott.) o di alleanza (psicologo, care). Importantissimo è, soprattutto per colui che si occupa di “care”, il linguaggio non verbale, vedere oltre quello che l’altro ti dice. Vygotsky parla di negoziazione con l’ambiente del significato, del senso. Per lui, il linguaggio può essere esterno, la parola istituita, o interno, la parola interpretata soggettivamente, emotivamente. Inoltre egli sostiene che linguaggio e pensiero si sviluppino parallelamente: il linguaggio consente di organizzare e comunicare il pensiero.

- PENSIERO È UN PROCESSO MENTALE DI ELABORAZIONE CONCETTI. Attività mentale, che comprende una svariata serie di fenomeni, che permette di essere in comunicazione con il mondo esterno, con se stessi e con gli altri, nonché di costruire ipotesi sul mondo e sul nostro modo di pensarlo (il mondo è organizzato dal pensiero oggettivamente e dalle emozioni soggettivamente). Esso ha un aspetto concretamente simbolico ed è influenzato dalle risonanze affettive. Ha aspetti meccanici, più universali, concreti, ad esempio l’aspetto oggettivo di un luogo, e aspetti emotivi, ad esempio le risonanze affettive, simboliche, emotive che quel luogo ci evoca. Lo strumento della parola serve a mettere in luce gli aspetti soggettivi del pensiero dell’individuo.

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CORRENTI - PSICOLOGIA SCIENTIFICA I teorici di questa corrente affermarono, al termine della confusione generata dall’idea che la psicologia fosse da inquadrare in ambito medico o filosofico, che essa era da considerarsi come una scienza a sé. Molte critiche sono state mosse poiché il modello scientifico galileiano non poteva essere applicata in tutta gli ambiti riguardanti la specie umana: ogni persona è unica, quindi l’oggetto di studio della psicologia cambia sempre e il fenomeno non si ripeterà mai esattamente allo stesso modo. - STRUTTURALISMO Lo strutturalismo è una corrente nata intorno al 1880 con gli esperimenti di Wundt. Gli strutturalisti cercano di trovare una struttura mentale che fosse comune agli individui nel percepire le cose. Essi vedono la psiche come una sommatoria dei singoli elementi della mente. - FUNZIONALISMO In contrapposizione allo strutturalismo, i funzionalisti vedono la psiche come una connessione degli elementi della mente, soggetti ad una costante evoluzione. Per il funzionalismo, la psicologia è lo studio dell’attività mentale come via per adattarsi all’ambiente in modo attivo, la mente infatti funziona in un continuo adattamento evolutivo con la realtà. Inoltre ritengono che mente e corpo abbiano la stessa dignità poiché parte di uno stesso sistema funzionante.5 - COMPORTAMENTISMO Come possiamo dedurre dal nome, questa corrente si fonda sull’esame delle manifestazioni che comportamento inteso come l’insieme delle reazioni muscolari o ghiandolari dell’organismo in risposta ad uno stimolo. L’organismo è considerato come una scatola nera (black box theory) al cui interno lo psicologo non può entrare, egli infatti si limita ad analizzare le associazioni tra gli stimoli ambientali e le risposte scaturite (condizionamento operante di Skinner). - GESTALT Basano le loro ricerche sul metodo fenomenologico, per loro l’insieme di ciò che percepiamo è più importante delle singole cose. La percezione è come un insieme unitario, non un insieme dei singoli elementi. Non tengono però conto dell’errore dello stimolo: il soggetto riferisce non tanto ciò che vede, ma il risultato delle conoscenze che lui ha precedentemente acquisito sulla natura di quella esperienza (figure ambigue, esempio bastone spezzato in acqua). - SCIENZE COGNITIVE Vogliono capire il funzionamento di un sistema di conoscenza in grado di riprodurre una serie di operazioni che indichiamo come percepire, ragionare, calcolare, memorizzare, immaginare, progettare.

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- PSICOLOGIA CLINICA Ha un approccio in cui vi è la differenziazione del trattamento a seconda dell’individuo. Ritengono che la psicologia e la psichiatria non siano contrapposte, ma collaborano a seconda di quali sono i confini del caso specifico, se è più opportuno trattarlo con approccio psicologico o medico. Il modello clinico – ortopedico ha come obiettivo la guarigione organica mentre il modello psicologico vuole un cambiamento finalizzato al ritrovamento dell’equilibrio utilizzando la relazione medico-paziente ed è quindi contrario all’uso dei farmaci poiché curano il sintomo non la causa. - CONTESTO STORICO POLITICO ECONOMICO La psicologia clinica nasce in Occidente dopo la prima guerra mondiale, col trattamento dei reduci di guerra. Esso era per lo più medico/psichiatrico, ma gli psichiatri non erano abbastanza, quindi si ricorse agli psicologi (poco formati/competenti nelle questioni mediche/cliniche). Gli studenti psicologi iniziano a fare esperienza sul campo come assistenti degli psichiatri. L’approccio medico non mette in relazione il disturbo mentale con i fattori sociali che lo possono causare (povertà > depressione, il contesto è un unico sistema, ciò che l’individuo porta con sé quando formula la domanda, contesti storici/culturali, relazionali e atteggiamenti psicologici si influenzano). Veniva preferito dalla psicologia statunitense perché più economico: un farmaco sostituisce dieci sedute. - CONTESTO EUROPEO E ITALIANO Perché la psicologia clinica non si afferma? 1) Non vi è una definizione chiara e condivisa di psicologia clinica; 2) Errata identificazione tra psicologia clinica, che vuole cambiare, sviluppare, e psicoterapia, che vuole aggiustare, correggere; 3) Nella cura dei disturbi mentali non viene messo in relazione l’individuo col contesto. - CATTEDRA DI PSICOLOGIA IN ITALIA ° Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 nacquero i primi laboratori; ° 1905, istituite le prime cattedre di psicologia (finalmente autonoma rispetto a medicina e filosofia); ° 1916, abolizione insegnamento negli istituti magistrali; ° 1923, abolizione insegnamento negli istituti superiori (riforma Gentile) ° 1945, una sola cattedra universitaria; ° anni ’60, crescita interesse per scienze umane, in particolare per la psicologia; ° 1971, Padova/Roma: primo corso di psicologia nella facoltà di magistero; ° 1991, Roma: prima facoltà di medicina.

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AUTORI - DARWIN E’ IMPORTANTE POICHE” E’ CON LUI CHE EFFETTIVAMENTE INIZIA L’INDAGINE SULL’UOMO. Il 27 dicembre del 1831, parte a bordo del vascello Beagle per un viaggio di esplorazione che dura 5 anni. Osserva diverse specie animali e studia le loro interazioni e i loro modi di adattamento all’ambiente, formulando così la teoria dell’evoluzione: “le singole specie animali nascono attraverso un processo di discendenza con variazione su cui interviene la selezione naturale, motore dei cambiamenti evolutivi e, quindi, dell’ereditarietà.” Egli scrive “L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli altri animali” (1870) equiparando già nel titolo l’uomo agli animali: l’espressione fisica del fenomeno psicologico delle emozioni riguarda anche gli altri animali, tuttavia egli non ne approfondisce le cause psicologiche e viene criticato per il suo limite nel considerare tutto a livello genetico, senza tener conto del contesto e dell’esperienza. - WUNDT Nel 1879, a Lipsia, Wundt apre il primo laboratorio sperimentale: egli fonda la sua ricerca sull’esperienza immediata, studia in modo scientifico usando cavie umane. Per W. l’analisi era limitata a fenomeni psichici, sensazioni e percezioni, che erano replicabili, non considerandone una vasta gamma quali pensiero, emozioni e volontà. Risulta quindi chiaro come le cavie non fossero attendibili: l’esperienza e la risonanza emotiva le rendevano certamente soggettività discutibili (es. lampadine). Egli stesso venne accusato di scarsa oggettività in quanto metteva al primo posto l’uomo e non il concetto. Utilizzando il metodo introspettivo, i suoi esperimenti miravano alla ricerca di una struttura mentale che fosse comune agli individui nel percepire le cose (strutturalismo). - PAVLOV Era un medico – fisiologo russo che non si occupava di psicologia ma di endocrinologia. Agli inizi del novecento, elabora il concetto di riflesso condizionato, ossia una reazione prodotta nell’animale in cattività da un elemento esterno, che l’animale si abitua ad associare ad un preciso stimolo. Esempio cane – campanello/passi – salivazione: - stimolo condizionato: campanello/passi; - stimolo incondizionato: cibo; - risposta condizionata: salivazione al suono; - risposta incondizionata: salivazione al cibo. Si parla di estinzione quando si smette di presentare lo stimolo condizionato e con il tempo scompare la risposta condizionata (se lo stimolo verrà riproposto vi sarà un recupero spontaneo della risposta). Ricollegandosi a ciò che diceva Darwin, possiamo affermare che queste forma di apprendimento associativo può essere applicata anche all’uomo per un cambiamento non solo fisiologico ma anche psicologico. - SKINNER Si riprende il concetto di condizionamento di Pavlov facendo però una distinzione tra condizionamento classico e condizionamento operante. Nel secondo il soggetto agisce operando un cambiamento nell’ambiente mettendo in atto dei comportamenti in risposta a determinati stimoli. Esempio piccione – ala. Per questo tipo di apprendimento vengono usati, per aumentare o diminuire le probabilità che un comportamento venga ripetuto, punizioni e rinforzi motivazionali.

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- FREUD Freud si interessa della cura delle malattie nervose, in particolar di una patologia poco studiata, l’isteria: un comportamento soprattutto femminile psicofisico (tarantolati pugliesi: isteria collettiva). Egli inizia a trattare gli isterici con l’ipnosi, una tecnica di suggestione, un procedimento in cui il medico nella funzione di ipnotizzatore, induce il paziente a sperimentare cambiamenti nei propri comportamenti in connessione con una sospensione temporanea della coscienza. Osservare il pendolo che oscilla fa perdere il controllo al paziente che si concentra solo su di esso. Freud attua una vera e propria rivoluzione, affermando che l’eziopatogenesi della malattia mentale non è sempre biologica, ma è da ricercare altrove. Egli è il primo a concentrarsi sul soggetto invece che sulla malattia, delineando così la psicologia come una scienza umana data l’ovvia assenza di ripetitività e facendo così nascere la psicologia clinica. Durante le sue sedute psicoanalitiche, egli impone al paziente delle regole ben decise: le sedute durano 45 minuti, 4 volte a settimana, con l’intervallo di almeno una notte necessaria al paziente per sognare. Egli infatti cerca di interpretare i sogni, ricercando dei significati simbolici nell’inconscio, infatti secondo Freud noi abbiamo un mondo interno e solo di una parte di esso siamo consci, spesso tramite il meccanismo della rimozione “nascondiamo” nell’inconscio traumi troppo dolorosi che però causano conseguenze visibili che proprio lo psicoanalista dovrà trattare cercando di “rimuovere la rimozione”. Altra parte fondamentale del setting delle sedute è che il paziente è solo nella stanza con il dottore, senza però avere la possibilità di vederlo, il lettino viene infatti posto in modo da fronteggiare la parete per non distrarre e far rilassare il paziente. Anche il setting emotivo è molto importante: deve costruirsi un rapporto di assoluta fiducia tra psicoanalista e paziente, lo stesso analista tramite il meccanismo del transfert diventa un elemento simbolico. Tutto ciò che avviene nel setting viene analizzato (esempio ritardo). Per Freud importante per la riuscita della psicoanalisi è la partecipazione del paziente (presa di coscienza). Freud parla anche di Es, Io e Super Io, individuando nell’Es il patrimonio ereditario e la sede di origine delle pulsioni di vita, legate alla libido, e di morte. Il rapporto tra l’Es di un individuo e il mondo esterno è mediato dall’Io che svolge la funzione di conoscere e valutare gli stimoli esterni e interni. Dall’Io si sviluppa durante l’infanzia il Super Io, nel quale si collocano le influenze dei genitori e delle altre persone del proprio ambiente sociale. Freud ipotizza che alcuni disturbi possono essere legati all’essersi fermati ad una certa fase (orale – suzione, anale – ritenzione, genitale – sessualità). Differenzia tra psicosi (disturbi più gravi) e nevrosi (disturbi con cui tutti più o meno conviviamo).

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