Riassunto Antiche Fiabe Cinesi, E.Bozza PDF

Title Riassunto Antiche Fiabe Cinesi, E.Bozza
Author Cynical Raven
Course cinese 1
Institution Università per Stranieri di Siena
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Summary

Riassunto del libro "antiche fiabe cinesi"...


Description

Antiche Fiabe Cinesi Introduzione. Le statistiche ufficiali considerano istruito chi conosce almeno 500 ideogrammi. Per leggere un libro ne servono circa 3000-4000. La letteratura popolare è quindi molto viva, costituisce per molti l’unica forma di cultura poiché spontanea e non necessita della carta. Comunemente chiamata minore, questa letteratura è stata per due millenni disprezzata trascurata e considerata indegna di essere letta, tuttavia è comunque popolare e apprezzata in tutta la Cina con 800 mln di persone che la stimano poiché non possono accedere alla letteratura colta. Il suo patrimonio è costituito da fiabe e racconto di magia leggende poesie aneddoti proverbi realmente accaduti o fantastici. L’elemento fiabesco trae spunto da fatti molto comuni e non è artifici. Gli anonimi autori preferiscono modi narrativi ingenui, estranei alle questioni letterarie. Sono ricchi solo di esperienze di vita e di incuriosire gli altri essenzialmente analfabeti. I fruitori sono coloro che s’aggirano al mercato. È una letteratura orale. I versi che li frammezzano sono canzoni, derivate da un’esigenza pratica, quella di raccogliere più persone possibili cantando e suonando canti popolarissimi. Uno dei principali motivi del fiorire della diffusione della letteratura popolare è da ricercare nell’ambito della letteratura ufficiale cinese. Nel corso dei secoli questa è stata astrusa e incomprensibile quanto quella popolare fortunata fra il popolo. In Cina la classe colta ha voluto tenere lontane dalle proprie creazioni letterarie la gente comune, infatti seppur gli esami imperiali erano aperti a tutti solo i ricchi potevano permettersi di far studiare i figli. La lingua usata nei primi secoli è rimasta in vita fino alla fine della ww2 allontanandosi da quella parlata, incomprensibile alla massa popolare 2000 anni fa era sorta una letteratura basata sulla lingua parlata che aveva avuto fortuna nonostante il disprezzo della classe dirigente. Costituita da opere teatrali, novelle e composizioni di cantastorie. non vi sono quasi mai stati scambi fra le letterature poiché una disprezzata dai letterati e l’altra incomprensibile al popolo. La letteratura popolare non ha autori né testi, sono state modificate aggiungendo e togliendo per accontentare coloro che ascoltavano proprio per questo sono nati piccoli capolavori. Ancora oggi tale letteratura è popolare e orale, raccoglierla su carta la fossilizza e la uccide, non lasciando spazio alle e estrose variazioni del cantore e del narratore, diventando letteratura e non popolare. In alcune storie si può riconoscere lo spunto da cui è nata la storia, una cascata, un monte… ma tali rimangono. Ciò che non è occasione è l’amore fra due giovani, contrastato da un ricco malvagio e crudele. E quasi sempre l’amore trionfa e la malvagità non è mai premiata. Da cui si può intuire l’ambiente sociale che circondava gli autori. Il povero non ha mai la possibilità di contrastare il forte, solo nelle fiabe ciò accade ed è per questo che la letteratura minore può essere considerata una rivincita morale del popolo dato che oltre ad essere sempre oppresso, il popolo minuto non era calcolato nella letteratura colta, che narrava di eroi, di guerre, di monaci. Loro non esistono proprio. Pochi sono gli autori che parlano della per gente che stanno lentamente venendo riportati alla luce. È un uomo veramente grande solo colui

che ha saputo conservare il suo cuore da fanciullo. Questo perché il prezzo che l’uomo paga per il progresso è la scomparsa della fantasia. È un sogno umano l’avverarsi della fantasia, dell’irreale per levargli la miseria che lo confina nella realtà. La preparazione agli esami imperiali era lunga e costosa, e chi vi accedeva risolveva qualunque problema economico suo e della famiglia, grande potere sui sottoposti guardie agli ordini. I meno fortunati ritentavano l’esame fallendo o si ritiravano fra la gente comune. era il tutto o il niente tale massa di sconfitti ha costituito l’esercito di autori della letteratura popolare e tenevano nascosto il proprio nome, quasi se ne vergognassero e mandavano i loro scritti orfani di padre per sfogare l’amarezza dell’animo. In molti racconti si parla dei soprusi dei ricchi e si può immaginare che ciò derivi da esperienze personali. Adattavano i classici della letteratura colta al popolo che altrimenti non li avrebbe mai conosciuti, arricchivano racconti popolari componendo un patrimonio letterario giunto fino a noi nonostante il disprezzo della classe dirigente Mi La Ga Hei Era un giovane abile cacciatore che viveva ai margini di una foresta. Una sera uscì con il suo arco e frecce e mentre passeggiava di notte per il bosco si mise ad ammirare la luna, e decise di tirarle una freccia per sentire che suono faceva. La centrò ed è per questo che si vede una macchia sulla sua superficie. Si staccò un pezzo. Al contempo, in un luogo lontano c’era una fanciulla, Hai Di Ya, che seduta alla finestra guardava la luna e il suo volto si rispecchiava in quello dell’astro, quando cadde il pezzo c’era la sua faccia sopra. E Mi La Ga Hei lo raccolse si innamorò di quel volto. Andò dall’eremita che viveva nella foresta che gli consigliò di cercare la fanciulla a occidente, dato che solo chi si trovava dalla parte opposta poteva specchiarsi. Arrivò ad un ruscello dove sulla riva c’era la fanciulla che si pettinava i capelli neri e cantava, e chiesa la mano della fanciulla alla madre, che accettò. L’anno prossimo si sarebbero dovuti sposare, ma i tamburi di guerra chiamavano. E divisero in due lo specchio di luna con la promessa di non separarsene mai, per poi riunirlo quando insieme nuovamente. La guerra durò 3 anni e il re considerava Mi La Ga Hei il miglior eroe, promettendogli in sposa sua figlia, rifiutando, Mi La Ga Hei fu fatto prigioniero per essere condotto al patibolo. Al terzo anno della guerra la fanciulla si sedette sotto un albero pensando al suo amato, mentre un giovane figlio di un ricco mercante che si innamorò e le fece una promessa di matrimonio: accettando avrebbe acquisito alto rango sociale e terreno, ma la madre rifiutò perché la figlia era già promessa, Il figlio del mercante cadde nella disperazione, e decise di andare a chiedere direttamente alla fanciulla. E lei decise che lo avrebbe sposato solo se fosse capace di far sorgere la luna da ovest. Il figlio andò da un mago, promettendogli una donazione in cambio dell’aiuto. Egli consegnò del vino da fare bere a madre e figlia per far vedere i suoi sogni realizzati. Con l’inganno lo bevvero e perdettero la memoria. Mi La Ga Hei era pronto per il patibolo, ma la figlia del re intercedette per lui, e il re accettò per timore di una ribellione del popolo per aver ucciso un eroe. Mi La Ga Hei tornò dall’amata, che però non lo riconosceva. Per cercare conforto andò a trovare un vecchio eremita che viveva nella foresta che gli confessa che le due hanno bevuto del vino drogato. Per risolvere disse che avrebbe dovuto far rivivere alla fanciulla un avvenimento importante. Mi La Ga Hei si precipitò al villaggio, dove l’amata era sulla carrozza nuziale, seguita dal figlio del mercante. Con un inganno, riesce a restare solo nella

carrozza con la fanciulla, e le ricorda di quando andava a prendere l’acqua alla sorgente e dei fiori di gelsomino e del canto, di come ella aveva visto il suo volto in sogno e di come gli dichiarò il suo amore, e dello specchio, che ancora teneva con sé, tanto che le tornò la memoria. I due, in groppa al destriero di Mi La Ga Hei riescono a fuggire. Il tesoro di Zhang Lang In un villaggio abitava un giovane forte e robusto. I suoi genitori erano morti senza dargli un nome e tutti lo chiamavano Zhang Lang. Sul punto di morte il padre gli aveva detto che la buona volontà nel lavoro era il tesoro più grande, quindi crebbe coltivando il suo campo e lavorando assiduamente per il raccolto, tanto che era ben voluto da tutto il villaggio. Mentre lavorava incontrò un commerciante, un ricco e un letterato che gli chiesero perché fosse così allegro. Tutti pensavano fosse a causa di gemme preziose, oro o per il superamento dell’esame da funzionario, poiché non comprendevano il vero significato del duro lavoro della terra. Ma Zhang Lang sempre rispondeva che le gemme più preziose erano i frutti del suo campo e gli uomini se ne andavano indignati. Un giorno un vecchio del villaggio lo informò che il re aveva indetto una gara per far sposare la figlia a colui che avrebbe portato a corte la sua cosa più preziosa. Zhang si presentò col grano miglio e una focaccia di farina. La figlia lo notò e ci andò a parlare, e lui le offrì la focaccia e gli chiese del suo passato. Si disperse l’odore della focaccia e tutti notarono i due, poiché nessuno si era portato da mangiare. Zhang aveva offerto anche al re la focaccia e contento che tutti avessero capito la cosa più preziosa al mondo, se ne andò mano nella mano con la figlia del re.

La perla che splendeva di notte Il re dei draghi del mare aveva una figlia che voleva dare in sposa. Ma lei rifiutava tutti i pretendenti perché voleva solo un uomo onesto, sincero e coraggioso. Un giorno un generale arrivò a palazzo affermando di aver trovato l’uomo giusto, un tale Ah Er, poverissimo, ma nobile d’animo. Egli aveva un fratello, Ah Da. Quella notte Ah Er fece un sogno, un vecchio che gli diceva che una bellissima fanciulla lo avrebbe aspettato sulla riva per sposarlo. Raccontò il sogno al fratello che gli disse di riaddormentarsi, ma svegliandosi non lo trovava e andò alla riva, dove trovarono entrambi una fanciulla che avrebbe sposato solo il più coraggioso, come prova desiderava una perla che splendeva anche di notte. Asserendo che il re dei draghi possedeva tale perla, diede loro ciascuno un fermaglio che permetteva l’ingresso a palazzo. I due viaggiarono per molto tempo, finché Ah Da non giunse ad un villaggio devastato dalle piogge. Solo il grande mestolo d’oro del re dei draghi avrebbe salvato il raccolto. Ah Da disse che avrebbe chiesto al re lo strumento in cambio di cibo, e dopo essersi rifocillato, partì. Anche Ah Er arrivò al villaggio, aiutò gli abitanti con le case, e sentì parlare del grande mestolo, e chiese che gli fosse affidato l’incarico di recuperarlo. Rifiutò i tentativi degli abitanti di aiutarlo ad attraversare il fiume, e trovò il fratello sulla spiaggia. Tenendo ben saldo il fermaglio della fanciulla entrò a palazzo seguito dal fratello. Il re li accompagnò alla sala del trono, dicendo loro di prendere ciò che cercavano, a patto che sia una sola cosa. Ah Da arruffò quante più cose possibili e fu cacciato, Ah Er raccolse il mestolo e lo portò agli abitanti del villaggio, dopo che il fratello aveva detto loro che il re non gli aveva concesso lo strumento. Ah Er aiutò gli abitanti che in cambio gli diedero l’unica cosa che avevano, una perla nera trovata durante gli scavi. I fratelli tornarono dalla fanciulla. Ah Da mostrò una perla trovata a palazzo, che però non si illuminava di notte, e la scagliò in aria. Ah Er disse alla fanciulla di non aver

trovato ciò che cercava, ma mostrò comunque la perla nera, che, illuminandosi di notte, trasportò i due a palazzo, vestiti da sposi. Il mondo alle origini Inizialmente il mondo era diviso in tre parti: Mondo superiore o cielo, la terra o mondo inferiore, e il mondo di mezzo. Nel cielo regnava il dio del tuono, nella terra il re dei draghi e in quello del mezzo, un saggio, Bao Luotuo. Nessuno poteva attraversare i mondi liberamente, solo i governatori, ma ciò non era un ostacolo perché gli umani vivevano in armonia e il cielo e la terra fornivano al mondo di mezzo fuoco e acqua quando richiesti. Uccelli, animali, erbe e piante potevano parlare e muoversi a loro piacimento. Ma lo stato di armonia non durò a lungo, poiché tutti iniziarono a chiedere l’aiuto di Bao Luotuo. Gli uccelli chiesero che gli umani fossero allontanati in quanto distruggevano le loro uova, gli umani chiesero case e vestiti, nonché il fuoco per cucinare. Infine fu deciso che animali e uomini dovessero parlare lingue diverse perché gli animali mangiavano i frutti degli umani e ciò dava origine a litigi. Alla fine l’attività umana indispettiva così tanto il cielo e la crosta terrestre che questi furono allontanati dal mondo di mezzo. Certo Zhao Da era un uomo al servizio di un crudele padrone che lo cacciò perché ammalatosi. Tornato al villaggio natale, raccontò ai suoi cittadini l’accaduto ed iniziarono a progettare vendetta. Decisero di riunire tutto il denaro che avevano per curare Zhao Da e comprare un pappagallo, cui insegnarono una sola parola: certo. Zhao Da si vestì degli abiti più sontuosi che trovò e tornò dal padrone, che sorpreso di vederlo così riccamente vestito, gli domandò cosa fosse successo. Zhao Da inventò una storia circa il pappagallo che lo aveva fatto diventare ricco: bastava domandare se in quel punto fosse nascosto dell’oro e questi rispondeva. Il padrone crudele decise quindi di volere il pappagallo e imbandì un banchetto per chiedere a Zhao Da di venderglielo. Alla fine il padrone vendette le sue terre, le bestie e la casa per il pappagallo, ma ben prestò realizzò la truffa. Chang Fa Mei Nel sud della Cina c’è una montagna tanto alta con un fiume che quando precipita forma una cascata che sembra una fanciulla distesa con i capelli lunghissimi, da qui Chang Fa Mei. Un tempo non c’era acqua e tutti gli abitanti del villaggio vicino la montagna dovevano camminare a lungo per raggiungerla. Al villaggio viveva una fanciulla con i lunghissimi capelli neri, con sua madre con la quale allevava maiali. Un giorno andò sul monte per raccogliere le erbe da dare alle bestie e notò una rapa rigogliosa che decise di usare come pasto. Una volta raccolta, da quel punto iniziò a sgorgare acqua. Un uomo le si mostrò: era il dio della montagna, che le intimò di non rivelare a nessuno il suo segreto, altrimenti sarebbe morta. Così la fanciulla stette zitta, e si ammalò tanto che i suoi capelli divennero bianchi, ma realizzò che con il suo sacrificio poteva salvare tutti, così informò gli abitanti della sorgente. Il dio della montagna le intimò di andarsi a coricare sulla costa del monte così che l’acqua le ricadesse addosso. Ma mentre stava salutando la madre per andare ad accettare la sua punizione, un vecchio le apparì, dicendo di aver trovato il modo per salvarle la vita: aveva creato una statua che le somigliava, e chiese a Chang Fa Mei di tagliarsi i capelli cosicché potesse posizionare la statua sulla costa del fiume. Una volta tagliatasi i capelli, le ricominciarono a crescere neri come prima, e tornò dalla madre a darle la lieta notizia.

Il re e il saggio Un saggio diede 3 consigli al figlio: non diventare amico di chi sa di non potersi fidare, non chiedere soldi a chi è diventato ricco da poco, non rivelare mai i tuoi segreti, nemmeno alla moglie. Il figlio li volle attuare per vedere se il padre aveva ragione. E ce l’aveva. Finì arrestato e davanti al re disse la verità sui consigli che gli aveva dato il padre. Il re fece arrestare sia il saggio che il figlio perché pericolosi. Un giorno il re stava per morire, e chiamò il saggio per aiutarlo, in cambio della sua corona e terre. Così fece. Sul serio ragazzi, la storia non dice altro. Mi dispiace. Halibu Un giovane cacciatore salva un piccolo serpente bianco da una gru, che si rivela essere la principessa dei serpenti. Il re serpente lo invita dalla sua famiglia per ringraziarlo e gli consiglia di chiedere come ringraziamento la pietra il padre serpente tiene in bocca. Il giovane così fa, poiché la pietra gli consente di parlare con gli animali. Tuttavia non dovrà mai rivelare a nessuno della cosa perché altrimenti si sarebbe trasformato in pietra. Un giorno, sente gli uccelli parlare di terremoti e esplosioni, e avverte la gente del villaggio affinché si mettano in salvo. Per indurli a credere racconta loro la storia di come sia venuto in possesso della pietra e si sacrifica, salvando la vita agli abitanti. Xia Lin Sai e Lu Ling Sai Mo (il riassunto è assai conciso perché, appunto, un riassunto. La storia è ricchissima di avvenimenti che non portano da nessuna parte, qui omessi) Un giovane, Xia Lin Sai e una fanciulla, Lu Ling Sai Mo appartengono a due villaggi in conflitto e decidono di scappare per vivere come sposi. Lei, molto intelligente e abilissima a filare, dice al marito di vendere un anello che possedeva per comprare della seta grezza da filare, e così si guadagnato da vivere. Un giorno lei produce una pezza bellissima, tanto che nessun mercante la può acquistare perché troppo cara; si rivolge quindi al re per un aiuto. Il re lo fa ubriacare per farsi dire i suoi segreti e scopre che è stata la moglie a produrre la stoffa, e decide di volerla per sé, così la fa rinchiudere a palazzo con una scusa. Marito e Moglie riescono a vedersi di nascosto. Lu Ling Sai Mo dona a Xia Lin Sai un bracciale per venderlo e comprare un cavallo e scappare assieme, ma lui è sfigato e tre banditi glielo rubano, ma Lu Ling Sai Mo è già con loro. Con la sua astuzia riesce a fuggire, e torna dal re, il quale, per aggiudicarsi i favori di lei e indurla a sposarlo, decide di acciuffare i tre banditi. Su idea della fanciulla, fa commissionare un ritratto cosicché chiunque lo miri e la riconosca venga fatto arrestare subito. Quattro persone vengono catturate, fra cui Xia Lin Sai, che viene portato al patibolo. Con le sue parole e il suo pianto, la fanciulla riesce a convincere il re e il popolo a lasciarli andare e i due vivono felici.

Il re del Tibet cerca moglie Essenzialmente quello che dice il titolo. Il re cerca moglie e invia l’ambasciatore Ghe Er in Cina per tornare con la principessa Wen Cheng. Ghe Er parte, trova altri inviati dall’india, dalla Mongolia e dalla Turchia. Il re lo aveva inviato con 3 lettere da porgere all’imperatore della Cina. Le lettere sembrano anticipare tutto ciò che l’imperatore ordina fosse fatto affinché sua figlia possa essere data in sposa al re del Tibet; ciò al fine di guadagnare tempo poiché non voleva che sua figlia fosse così lontana dalla patria. L’imperatore della Cina decide allora di sottoporre gli ospiti a diverse prove per decidere chi fosse il migliore. Ghe Er supera tutte le prove; infine gli viene chiesto di

distinguere la principessa fra altre 300 fanciulle. Trova aiuto da una locandaia che gli descrive la principessa. L’imperatore si arrende e cede in sposa la figlia, non prima di averle raccomandato di essere benevolente, compassionevole, di parlare di pace e di essere saggia e risoluta, nonché di portare con sé dei libri di medicina e poesia per migliorare le condizioni di vita del popolo tibetano. Storia probabilmente ispirata dalla vera Wen Cheng, considerata una dea poiché porto con sé tanti cambiamenti. Niu Lang e Zhi Nu, il pastore e la tessitrice Niu Lang era un giovane molto povero il cui unico compagno era un bufalo d’acqua. Divenuto adulto, il bufalo gli dice che deve trovarsi una moglie, e che spesso le fate celesti scendono sulla terra per giocare vicino gli specchi d’acqua. Nascosto, Niu Lang scorge le fate e ruba i vestiti della più piccola, Zhi Nu, che, senza vestiti, è costretta a stare nell’acqua. Con il suo canto, Niu Lang esprime i suoi sentimenti sinceri, che vengono accettati dalla fata. Per non essere tentata dalla fuga, dice al giovane di tenere il suo ventaglio, strumento che le serve per volare. Il tempo passa, e nasce un bambino, che vuole giocare col ventaglio della madre. La fata decide di abbandonare marito e figlio per paura che il signore del cielo si adiri e per rivedere le sorelle. Il bufalo accompagna Niu Lang e il figlioletto al palazzo del cielo. Qui Zhi Nu accoglie il marito, ma il signore del cielo cerca di dividerli a tutti costi, cercando di uccidere più volte Niu Lang, che con l’aiuto di Zhi Nu riesce sempre a cavarsela. Insomma, lui non sa fare un cazzo senza di lei. Alla fine nasce una bambina, e il signore del cielo decide di organizzare un banchetto, in cui avvelena Niu Lang con del veleno, ma questi è riportato in vita dalla moglie. Il figlioletto uccide con una fionda il signore del cielo, e i tre tornano a casa lasciando la figlia in cielo. Tre Oggetti magici Hei Dan era un uomo poverissimo che viveva con la madre. Un giorno, in cui non avevano di che mangiare, decise di partire per trovare un modo per uscire dalla miseria. Camminò per giorni, finché i cram...


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