Riassunto art dossier PDF

Title Riassunto art dossier
Course Storia dell'arte contemporanea
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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Impressionismo Le origini

ART DOSSIER

Gli avvenimenti

15 aprile 1874 esordio degli impressionisti con una mostra presso il fotografo Nadar. Pittura caratterizzata da tono chiaro, vibrante, rifiuto a preordinare la composizione, volontà di infondere il sentimento ‘moderno’ eliminando i vecchi modi di fare arte. Si nota una crisi della pittura di storia, ma un risalto della pittura paesaggistica e delle scene di genere. I Salon sono strutture conservatrici, legate alla tradizione, d’altronde come l’art pompier, in voga a fine ’800, che riprende l’antico dominata da soggetti storico- mitologici. Realismo e impressionismo ribalteranno i canoni estetici esibendo le proprie opere al Salon des Refusés, dove nel 1863 viene esposta la scandalosa Colazione sull’erba di Manet, o dal 1855 al Pavillon du Réalisme. Intento iniziale dei giovani artisti è rinnovare temi e linguaggio nei Salon, come continuerà a fare Manet, gli altri scelgono l’emancipazione, con l’idea di creare un organismo espositivo indipendente: nasce nel 1873 la Société anonime coopérative des artistes. Nell’evoluzione di questa nuova maniera fondamentali sono stati i pittori di Barbizon (Roesseau, Corot, Millet, pittori di marine (Boudin) e pittori come Whistler hanno il merito di aver individuato per primi il fascino dell’atmosfera, esaltata al massimo con la pittura en plein air, capace di rendere istantaneità.

Pittura di storia Negli anni Sessanta del ‘800 Manet e Degas si dedicano particolarmente al genere storico- religioso. Degas trascura ogni ricostruzione archeologica, adottando un disegno largo e sintetico, con tonalità smorzate. Evita riferimenti precisi all’antico, immettendo nei dipinti intenzioni contemporanee. La figlia di Jefte come critica alla politica italiana di Napoleone III che con la pace di Villafranca sacrifica l’Italia, come Jefte aveva sacrificato la figlia dopo la vittoria sugli ammoniti.

A metà decennio si convince della necessità di rappresentare la quotidianità con l’ambizione della pittura di storia, come in Scena di steeplechase, con il fantino caduto.

Manet nel Cristo morto fra angeli e in Cristo insultato dai soldati illustra le teorie di Renan sulla vita di Gesù. Il fallimento nel tentativo di colmare il solco tra soggetto religioso e modernità lo fa smettere di dipingere soggetti sacri. Egli si infiamma per gli avvenimenti storici che lo compiscono, partecipando da spettatore: esegue disegni e litografie con barricate e fucilazioni, riprendendo Goya. Anche Renoir, Bazille e Cezanne hanno alcuni legami con questi generi: Renoir dipinge Esmeralda di Victor Hugo; Cezanne si cimenta in Cristo dal limbo.

Natura morta

Negli anni Sessanta del ’800 è un soggetto sporadico: Courbet dopo una breve influenza dagli olandesi abbandona il genere. Manet e Monet amano dipingere frutta immacolata su tovaglie secondo gli esempi spagnoli e olandesi.

Degas non si limita a semplici nature morte ma le accompagna a ritratti con accessori significativi. Il genere evoca un mondo distante e silenzioso, catturando clientela borghese dato il carattere decorativo; viene riscoperto Chardin, pittore della borghesia illuminata, esempio di equilibrio morale. Le giungle fiorite di Renoir, Monet e Bazille evocano un Eden primordiale, Manet mostra con le sue peonie i boccioli della giovinezza, l’espandersi della maturità. Mentre in Cezanne la natura morta è la più scabra: egli è l’unico che ne farà un motivo dominante di composizioni solenni e intricate; aspetta a comporre un ordine che crei una nuova immagine del mondo.

I precedenti Negli anni Venti del ‘800 i Barbizonniers dipingono paesaggi liberi dai soggetti classici, adottando uno stile più naturalistico risentendo dell’arte olandese e inglese. Sebbene ancora presente l’idea romantica di paesaggio si a testimonianza dell’interiorità dell’artista, sperimentano nuove tecniche come l’en plein air. Rousseau escluso dal Salon si trovò a Barbizon, distaccato dal mondo parigino. Elabora tele giungendo all'intimità con i soggetti, come se avesse voluto rendere anche il lavorio degli occhi. Corot dipinge paesaggi storici e classici, risentendo dell’influenza di Poussin e Lorrain: all’evocazione di una natura idealizzata però unisce l’esigenza di realtà, volontà di riprodurne effetti pittoreschi, sfruttando luce armoniosa e diffusa. Courbet nel Funerale a Ornans conferisce struttura eroica ai protagonisti in dimensioni monumentali. Millet si sofferma sulla figura umana e la religiosità contadina, sulla fatica dei lavoratori, risultato di crudeltà e sopraffazione umana. Il ruolo della natura diventa centrale: l’artista ha un confronto diretto con ciò che vede. Processo descritto da Boudin percepisce come le forme mutino al variare delle condizioni atmosferiche. Monet aspira a fermare il tempo, mantenendo la freschezza della prima impressione. Colpi di pennello ampi, semplificati come appunti rapidi.

Artisti, soggetti, luoghi 1863- Lasciano Parigi per Chailly-en-Bière: intendono studiare il paesaggio: foresta nuova meta dei parigini. Scene fuori dal tempo sono sostituite dal racconto di vita moderna. Sia Bazille, in Normandia, che Monet, sulla Senna, affrontano il tema delle marine, attraverso l’osservazione e trascrizione diretta dei fenomeni. Il nudo, presente nei Salon in veste biblica o mitologica, muta: Manet con Le Déjeuner suo l’herbe, in cui si libera dalla schiavitù del soggetto e affermando un linguaggio sintetico. Anche Olympia sfida i maestri: una prostituta dallo sguardo ardito al posto della dea, assume carattere di vibrante protesta. Nei paesaggi convivono giapponismo e l’en plein air: se quest’ultimo presuppone una riproduzione di ciò che si ha di fronte, il primo fa pensare a uno stile antinaturalista. Un riflesso del gusto giapponese è nelle campiture piatte, chiare, prospettiva dall’alto. Parigi con Haussmann sta diventando una città moderna: Degas e Manet dipongono orchestre, campi di corse; Monet e Renoir donne in giardino, paesaggi parigini, scene contemporanee. Nel 1867 Courbet espone paesaggi innevati, ripresi da Monet: d’attenzione alle ombre colorate consentono la registrazione di condizioni atmosferiche precise. Monet e Renoir si concentreranno anche su riflessi di cielo, acqua e alberi, ricchi di sfumature e tocchi vibranti. Inizialmente il paesaggio di Pissarro è influenzato dal Daubigny, gusto per soggetti comuni, da Corot e Millet riprende colori più densi e palpabili. Dipinge insieme a Monet paesaggi silenziosi e invernali.

Anche i paesaggi di Cezanne si rifanno ai Barbizonniers, benché dominati da tocchi pesanti e impastati. A fine anni Sessanta si concentra su immaginari industriali e prenderà ad accostare l’una all’altra zone piatte di colore. Il nudo lo intimidisce, ma è anche un’ossessione: raffigura creature rapite, torturate, seduttrici, esempio la Moderna Olympia, che riprende Manet, quasi superando la sua provocazione. Nonostante la fotografia il ritratto ha ancora la sua importanza. Soprattutto Degas da molta attenzione al genere, con un tratto incisivo è in grado di esprimere la personalità del personaggio narrando un vero e proprio romanzo naturalista . In alcuni casi come in Interno (Lo stupro), mostra interesse per la dimensione tragica della psicologia umana. Nel 1872 Monet dipinge Impressione . Sole nascente che coglie i fenomeni con capacità di sintesi: l’elemento liquido, penetrato dalla luce, l’atmosfera del grande porto con fumo delle officine. Se egli riporta fenomeni puramente visuali, Renoir aspira ad una commedia minuti di luoghi e circostanze, con numerosi tocchi luminosi, figure delineate. Disinteressato alla tecnica plein air, Degas, realizza studi di paesaggi in atelier come resoconti dell’occhio. Vuole combinare istantaneità e lavoro in atelier....


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